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I BUCHI NERI

predatori di stelle
 

 
 

 

 
 

Dopo averli sentiti cantare, gli scienziati li hanno visti anche mangiare.

Ora tutti si aspettano di osservarne uno nascere.

Ma il vero scoop sarebbe riuscire a vedere cosa c'è ... nel buco.

 

Questa volta l'hanno preso col boccone tra i denti: un buco  nero nell'atto di ingoiare una stella.
La conferma è arrivata in questi mesi da due osservatori orbitanti che hanno visto emissioni di raggi X che provengono da quello che resta della stella divorata che si è trovata al momento sbagliato nel posto sbagliato. E nonostante le stelle possano sopravvivere anche allungate questa è stata stirata dalla forza gravitazionale  del buco nero oltre il suo punto di rottura.

 

IL COLLASSO

Di questi oggetti spaziali sappiamo come si formano.
Quando una grandissima quantità di materia collassa su se stessa, oppure quando una stella di grande massa al termine della sua evoluzione esplode come supernova.
Nessuna forza è in grado di contrastare il suo collasso e il risultato finale è un buco nero con una forza gravitazionale mostruosa capace di attirare a se perfino una stella.

Ma in realtà del buco nero gli astrofisici vedono soltanto due cose: gli effetti della forza gravitazionale che esercita nei confronti degli oggetti che gli passano vicino e le radiazioni, soprattutto i raggi X, che gli oggetti  emettono quando vengono risucchiati.

Il buco nero, infatti si chiama così proprio perchè è nero al punto da non poter essere visto.
Questi  oggetti misteriosi non emettono nessun tipo di radiazione, niente luce, niente raggi cosmici. Il loro studio è quindi limitato ai processi fisici che si svolgono vicino ad essi e non dentro.

 

Ma perché sono neri?


Tutto dipende dalla velocità di fuga.
Questa velocità dipende dalla massa e dalle dimensioni dell'astro da cui si vuole sfuggire. Più è grande la massa dell'astro, più la velocità deve essere alta, più è grande, a parità di massa, la sua dimensione minore dovrà essere questa velocità.
Per la terra ad esempio la velocità di fuga vale 11,2 km/s. Per le stelle di neutroni, che hanno massa non molto superiori a qulla del Sole ma dimensioni pari appena a quella di una grande metropoli, la velocità di fuga arriva a 150.000 km/s, ovvero circa la metà della velocità della luce.
Un buco nero ha una grande massa concentrata in un volume molto piccolo (se la massa della Terra fosse trasformata in un buco nero diventerebbe una sfera di 9 mm di diametro). Così la velocità della luce, 300.000 km/s è meno della velocità di fuga dal buco nero. La luce non riesce a uscire e l'astro mangiatore di stelle non si vede.

 

La carta d'identità dei buchi neri

Ci sono diversi buchi neri.
Fino a qualche anno fa le osservazioni davano conto di due sole categorie: i buchi neri stellari e  buchi neri supermassicci.

I buchi neri stellari nascono da una stella di grande massa che al termine della sua evoluzione esplode come supernova.
I buchi neri supermassicci
potrebbero nascere da un buco nero stellare che mangia stelle o dalla fusione di molti buchi neri.
Alcuni ipotizzano buchi neri intermedi e mini buchi neri che non sono mai stati osservati. Addirittura vengono ipotizzati mini buchi neri a livello atomico.

I buchi neri supermassicci sono fra gli oggetti  più energetici del cosmo. Si trovano al centro delle galassie rendendo talvolta i loro nuclei luminosissimi. In tali casi vengono detti nuclei galattici attivi.
I quasar, ovvero gli oggetti più distanti del cosmo che noi siamo in grado di osservare sono per esempio galassie attive in cui solo il nucleo, brillantissimo, è visibile da miliardi di anni luce di distanza.
All'origine di questa luminosità sono le temperature raggiunte dal gas in caduta a spirale verso il buco nero. Questa caduta produce energia con una efficienza 10 volte superiore alle reazioni nucleari in corso sulle stelle. La materia attratta forma un disco o meglio un toro (ciambella) che avvolge il buco.
Il gas riscaldato a milioni di gradi emette radiazioni a tutte le lunghezze d'onda, dalle onde radio ai raggi X. In circa il 10% dei casi di osservano anche dei violenti getti di materia fuoriuscire in direzioni opposte che possono viaggiare a velocità prossima a quella della luce.
L'origine dei getti è ancora un mistero ma si suppone siano causati dagli intensi campi magnetici presenti nelle vicinanze del buco nero.

 

Le incertezze

Le certezze sui buchi neri finiscono qui, più o meno. Ma le novità sorprendenti non mancano.
Tra una galassia e l'altra di quelle che costituiscono un ammasso c'é della materia che dovrebbe  finire attratta da uno dei sistemi galattici e che invece continua a sfuggire a questo destino. Come mai?

E anche l'anagrafica dei buchi neri è incerta.  Gli studiosi calcolano che nella nostra Galassia  ne esita almeno uno supermassiccio e circa 10 milioni di altri di tipo stellare.

La teoria più accreditata dice che ogni galassia ha al centro un buco nero supermassiccio. In realtà in alcune galassie non si trova e non si sa perché. Forse sono spinti fuori a causa di uno scontro con un'altra galassia.

 

L'orizzonte degli eventi

La fisica di oggi è in grado di prevedere cosa può accadere solo fino ad una certa distanza dal buco nero vero e proprio, un confine invisibile chiamato "orizzonte degli eventi" che rappresenta una sorta di superficie di demarcazione del buco nero.

Per spiegare cosa accada alla materia e alla energia quando  cadono dentro un buco nero, oltre l'orizzonte degli eventi non esiste neppure una teoria.
Un viaggio oltre questa linea è inesorabilmente di sola andata? O i buchi neri possono essere in realtà passaggi verso altri universi?


La risposta presto o tardi arriverà.
I buchi neri, anche se molto lentamente "evaporano", ovvero, riemettono tutta la materia e l'energia che hanno ingoiato.
A dimostrarlo è stato il fisico teorico Stephen Hawking. Prima o poi, quindi, gli atomi della sfortunata stella caduta nel buco nero supermassiccio usciranno nuovamente fuori. Basta attendere. Quando?
L'età del nostro universo è di 13,7 miliardi di anni. Secondo le stime più ottimiste, l'attesa potrebbe potere durare solo qualche migliaio di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di anni .... 1056 volte l'età attuale dell'universo.

 

..... continua ....

 

(fonte; Quark maggio 2004)

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