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 I MISTERI DELL'ANTICO EGITTO
(la Sfinge, Osireion)

 

 
Ls Grande Sfinge

A circa 350 metri dalla piramide di Keope, si trova la Grande Sfinge, il cui nome originario è Hor-em-Akhet, che significa "Horus che è all'orizzonte". Lunga 73 metri, è la colossale rappresentazione di un leone dalla testa umana, in cui si sono volute riconoscere le fattezze del faraone Khefren che sta a guardia della propria tomba.


L'età della Sfinge

Scwaller de Lubicz ha scritto in uno dei suoi libri - La Teocrazia Faraonica - che le erosioni della Sfinge e delle pareti della sua nicchia, non sono dovute alle particelle di quarzo trasportate dal vento, ma alla presenza di acqua.
J.A.West ha messo quella osservazione al centro dei suoi interessi e, con l'ausilio di R.Schoch, un geologo specializzato in erosione del calcare, ha dimostrato che quelle erosioni sono dovute a millenni di piogge battenti.
Per trovare condizioni simili nel Nord Africa, si deve risalire almeno a prima dell' 8 mila a.C.

Quindi la Sfinge deve essere stata costruita prima, come l'adiacente Tempio a Valle, costruito con brocchi da 200 ton. estratti per realizzare la sua nicchia.
                                                                                                             IL VOLTO DELLA SFINGE

Il complesso Seconda piramide-Sfinge-Tempio della Sfinge-Tempio della Valle, intimamente interconnesso, è attribuito in blocco al faraone Chefren e datato attorno al 2500 a.C., esclusivamente in base a indizi contestuali.

Il Tempio a Valle era pieno di statue del faraone quando fu dissepolto, mentre sulle pareti delle colonne non è inciso alcun geroglifico.

Il volto della Sfinge dovrebbe essere il ritratto del figlio di Cheope, ed invece non assomiglia assolutamente a quello della sua famosa statua, anzi denota, addirittura, tratti somatici razziali differenti.

Si afferma che la testa della Sfinge (ben conservata), sia stata scolpita per prima, ricavata in uno strato di calcare molto più resistente rispetto a quello immediatamente sottostante che forma il corpo (pesantemente degradato).
Quest' ultimo sarebbe così friabile che soltanto 3 secoli dopo la costruzione furono necessarie le integrazioni di mattoni delle zampe anteriori.
In realtà, come risulta chiaro a chiunque osservi la Sfinge di lato, la testa è sproporzionatamente piccola rispetto al corpo: essa è un elemento estraneo riscolpito molto più tardi, probabilmente quando la testa originaria (di leone?) era ormai irriconoscibile a causa dell'erosione.

Inoltre Thomas Dobecki, geofisico collaboratore di West, tramite l'analisi geosismica, ha evidenziato che l'alterazione superficiale del calcare penetra nel corpo per 0,9 m nella parte posteriore, 2,4 m in quella anteriore, dimostrando che furono scolpite a millenni di distanza una dall'altra.

La geologia ci conferma qualcosa di cui, stranamente, erano convinti egittologi come Gaston Maspero, Auguste Mariette, Flinders Petrie, all'inizio del secolo, e cioè che la Sfinge era già antica al tempo di Chefren, che ne fu il restauratore.
Ciò è documentato dalla Stele della Sfinge, eretta da Tutmosi IV faraone della XVIII dinastia, ed erroneamente interpretata. Egli, dopo aver liberato la mitica statua dalle sabbie, riconobbe al suo antico predecessore lo stesso ruolo, apponendo il cartiglio di Chefren.
Nel Tempio della valle, si distingue chiaramente lo stacco tra i monoliti giganteschi e la struttura di rivestimento in granito a dimensione più "umana". Incomprensibilmente, anche nel Tempio Mortuario di Micerino si alternano blocchi di calcare da 200 t e inserzioni di mattoni in fango e gesso.

IL CORPO DELLA SFINGE

La Sfinge non è il corpo di un leone.
Non presenta caratteristiche leonine evidenti. La schiena è completamente dritta, simile alle statue di "Anubi" che conosciamo. E non c’è criniera, né un grosso torace muscoloso, nessun ciuffo sulla punta della coda. Dov’è allora il leone?
Guardo alla Sfinge e vedo il corpo di un cane, non di un leone. E molti sembrano concordi sul fatto che la testa "umana" della Sfinge fu ottenuta intagliandone una preesistente, in un periodo più tardo della costruzione originale, in quanto questa è troppo piccola rispetto al corpo… In origine la testa doveva essere diversa. Intendo quindi dire che la statua originalmente era quella di Anubi, accoccolata, rivolta al Sole, quale guardiano della necropoli di Giza.
Ed ha perfettamente senso, considerato che Anubi era il guardiano egizio dei morti.



 

   

OSIREION

Un altro monumento megalitico controverso è l'Osireion di Abido.
Esempio unico di struttura a Dolmen, con enormi ed anonimi parallelepipedi di granito fino a 200 t, circondato da un muro di cinta in arenaria spesso 6 m, si trovava profondamente sepolto sotto i sedimenti quando fu scoperto nel 1914.
Nonostante fosse subito chiaro che si trattava di un tempio antichissimo, in seguito esso venne considerato il cenotafio del faraone Seti I della XIX dinastia, che costruì il suo tempio nelle vicinanze. Ciò in base a frammenti sparsi che riportano iscrizioni del 1300 a.C.. Eppure il pavimento dell'Osireion si trova 15 m al di sotto di quello del tempio suddetto, i suoi pilastri sono immersi nella falda freatica.



In verità l'intera necropoli di Giza è oggetto di un clamoroso equivoco.
Tenendo presente la consuetudine storica dei faraoni di appropriarsi dei monumenti sacri dei predecessori, la prospettiva si capovolge completamente. Le pareti interne delle grandi piramidi sono del tutto prive di iscrizioni, bassorilievi, formule rituali, così come le camere non ospitarono mai la mummia di alcun faraone (solo nella piramide di Micerino fu trovata una sepoltura di epoca più tarda). Questo fatto viene spiegato, nel caso di Cheope, chiamando in causa fantomatici predatori che avrebbero trafugato tutto il tesoro sepolcrale passando attraverso un'apertura di 90 cm. Pure l'architettura scarna dei monumenti citati sembra estranea allo stile ornamentale tipico dell'Antico Egitto.
I corsi inferiori della Seconda Piramide e alcuni Templi Funerari sono riconducibili alla medesima tecnica e concezione costruttiva megalitica, su cui si legge la stratificazione e l'inserzione di elementi architettonici molto meno giganti. Una fotografia scattata dal vertice della Piramide di Chefren evidenzia che i corsi inferiori, con blocchi colossali di granito, formano uno spigolo perfettamente allineato, mentre quelli superiori, con blocchi più modesti, sono posizionati con maggiore approssimazione.

Con la piramide di Micerino, piccola ma perfettamente realizzata in blocchi di granito rosa, si conclude l'epoca delle meraviglie.
Una delle sue camere interne, scavate direttamente nel sottosuolo, è sormontata da un tetto a spiovente formato da enormi lastroni, quasi schiacciati contro la soprastante parete rocciosa.
Quindi devono essere stati sollevati dal basso, in uno spazio ampio appena (4×2,5) m.


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Ora viene il bello ...entra...

... altrimenti ...

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