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 I MISTERI DELL'ANTICO EGITTO
(orologio indietro nel tempo)

 

Elicotteri egiziani?



Ci sono molti strani geroglifici nel Tempio di Osiris a Abydos.
Come quello che riportate qui sopra.

Che cosa sono quelle strane iscrizioni? Cosa rappresentano?
A prima vista assomigliano molto a elicotteri, sottomarini, ed altri oggetti volanti.

Il testo appartiene al periodo del regno di Ramesse II e può essere tradotto come “Una delle Due Donne, che soppressero i nove paesi stranieri”.
Che gli antichi Egiziani avessero elicotteri o quant’altro è da escludere per il semplice fatto che non c’è traccia in tutto l’Egitto di ritrovamenti di parti di ricambio, propellenti, fabbriche e tantomeno le iscrizioni non volevano far credere che gli Egiziani andavano in giro in elicottero.

Alcuni studiosi sostengono che in realtà le raffigurazioni sono il frutto di sovra iscrizioni avvenute in epoche successive, dando così origine ad una casuale illusione.

Una casualità eccezionale ??


  OROLOGIO INDIETRO NEL TEMPO

Gli archeologi del XX secolo segnano un netto confine tra l'invenzione della scrittura, con Menes (primo faraone della storia), e le vicende precedenti, considerate pura mitologia.

Viene dato per certo che l'Egitto predinastico fosse popolato esclusivamente da popolazioni neolitiche. Invece, prove archeologiche incontestabili, finora opportunamente ignorate, dimostrano il contrario.

Se così fosse allora sorge spontanea una domanda.
Come è possibile, ed è logico che la cultura dell'Antico Regno sia comparsa improvvisamente, con la sofisticata mitologia astronomico-religiosa, la complessa grammatica geroglifica già pienamente formate? Come è possibile che gli Indiani nordamericani Micmac usassero una scrittura geroglifica formata da decine di simboli appartenenti alla scrittura corsiva (ieratica) egizia?
Il professor Barry Fell, in America BC, del 1976, ha dimostrato che gran parte degli ideogrammi coincidono sia nel disegno che nel significato. Si ha la sensazione che manchino diversi capitoli della storia antica.

Alcune prove del passato dimenticato si trovano in siti archeologici noti e, come si è visto, erroneamente datati.
Ma, secondo alcuni egittologi, la maggior parte delle testimonianze devono ancora essere scoperte. Alcuni di essi affermano che le sabbie del Sahara nascondono ancora la maggior parte della storia egizia; secondo J.West bisognerebbe cercare lungo le rive del Nilo antico.
Alla fine dell'800 era inconcepibile immaginare una civiltà precedente a quella egizia, eppure, seguendo le indicazioni dell'Antico Testamento e sfidando la pubblica derisione dei colleghi, un gruppo di archeologi scavò in Mesopotamia e trovò i resti di Sumer, un'altra civiltà improvvisa e rivoluzionaria che, nel IV millennio a.C., era già socialmente e scientificamente evoluta, con un bagaglio di conoscenze astronomiche superato solo nel XIX secolo.

Questo dovrebbe insegnarci a esaminare le tradizioni e la mitologia delle antiche culture sotto una prospettiva diversa.


Lampade al neon

I bassorilievi rinvenuti nel 1857 dall'archeologo francese Auguste F.F. Mariette nelle cripte del santuario della Dea Hathor, sito a Dendera nel basso Egitto, rappresentano congegni del tutto simili a grandi lampade fluorescenti, con un polo collegato, tramite un cavo, a terra e un altro fuoriuscente direttamente da uno Zed, inteso come generatore di energia (simile, nell'aspetto esterno, ad un attuale isolatore per l'alta tensione).
Sta di fatto che un modello in scala della lampada, realizzato dall'ingegnere elettrotecnico Walter Garn su indicazione degli archeologi dilettanti Peter Krassa e Reinhold Habeck, tutti di Vienna, irradia un'intensa luce rosata dimostrando, così, di funzionare perfettamente.


 

I testi delle Piramidi,
cioè i geroglifici che ricoprono le pareti della camera funeraria della piramide di Unas (V dinastia), sono la trascrizione di antichissime tradizioni predinastiche.
Secondo G.Hancock, essi sembrano il tentativo di esprimere complesse immagini tecniche e scientifiche in un idioma del tutto inappropriato. Nell'800, i primi traduttori del Mahabarata e del Ramayana (poemi epici che trascrissero antichissime tradizioni orali dell'India) ebbero difficoltà a comprendere le descrizioni dettagliate "dei mezzi volanti (Vimana)" e dei diversi effetti prodotti dalle armi degli dei: grandi esplosioni che sterminano istantaneamente uomini e animali, paralisi, ustioni, contaminazione del cibo, colonne di fuoco che si alzano nel cielo, pioggia di zolfo (tipico della Bibbia).

Queste narrazioni verranno considerate delle fantasiose coincidenze da chiunque non sappia che la città di Mohenjo Daro, nella valle dell'Indo, fu distrutta da un'ondata di calore inspiegabile, incompatibile sia con un normale incendio che con fenomeni naturali conosciuti.
Analisi condotte dal CNR di Roma, negli anni '70, per conto di David Davenport, esperto di letteratura sanscrita, hanno dimostrato che vasellame e pietre furono sottoposte ad una temperatura superiore a 1500 °C, sufficiente a vetrificare le mura della città.

  LA VERITA' DAI POLLINI ?

Ammettiamo che le Piramidi sono state costruite in 20 anni utilizzando 20.000 uomini e milioni di blocchi di pietra, nel periodo che finora si pensava cioè 2.500 anni prima di Cristo.
Qualcos'altro proverebbe al contrario la loro edificazione almeno 8.000 anni prima!

Dispiace moltissimo per tutti quelli che hanno scritto fiumi di parole e libri a non finire, ma purtroppo le analisi chimico/fisiche sui residui pollinici trovati sui blocchi più interni delle tre piramidi parlano chiaro 12.500 - 13.000 anni da oggi.

E non solo, anche i campioni prelevati dalla Sfinge (collo), scultura raffigurante un Leone, trasformata da Chefren, hanno dato gli stessi risultati. Tutte le altre Piramidi egiziane sono venute dopo, nel tentativo di riuscire a costruire monumenti altrettanto perfetti.

I microscopici granelli di polline prodotti dalle piante e dispersi da insetti e uccelli, vento ed altri agenti, sono caratterizzati da una grande varietà di forme e dimensioni. La maggior parte di essi può essere identificata attraverso il genere, e alcuni anche attraverso la specie (l'erba costituisce un'eccezione a sè, perchè il suo polline è identico per tutta la famiglia delle erbe). Lo stesso sistema consente di identificare anche le spore di piante non da fiore. Alberi e piante di diverso tipo producono diverse quantità di polline, e non tutti i tipi si conservano bene.
Nella maggior parte dei casi comunque lo spettro pollinico, cioè la varietà dei tipi di polline che si depositano in un dato luogo, riflette l'insieme della vegetazione della zona.
Lo studio degli spettripollinici moderni ed il loro confronto con la moderna flora e vegetazione regionale costituiscono la base su cui studiare gli spettri pollinici dell'antichità. In genere si usa procedere a operazioni di estrazione di campioni nei pressi di antichi insediamenti fluviali e palustri,e i diversi tipi e quantitativi di polline presenti in ogni strato vengono accuratamente contati. In genere in ogni campione presenta dai 200 ai 500 granelli. I risultati dell'analisi pollinica vengono quindi riportati in un diagramma in cui sono evidenziate le diverse percentuali di polline nelle varie piante ( è questo il cosiddetto "profilo o diagramma pollinico").

Ecco che avendo analizzato i pollini depositatisi nei blocchi più interni delle tre piramidi, depositatisi durante il taglio dei medesimi, è venuta fuori, una vegetazione tipica della savana, con presenza di erbe alte Graminacee (Andropogon, Setaria, Panicum ecc.) adornate dai fiori di alcune bulbose Liliflore (gladolus, Scilla ecc.) da qualche Poligala e da alcune Labiate.
Si è anche trovato presenza di pollini di arboreee o arbustacee (suffrutici arbusti ed alberi); questi ultimi costituivano anche piccoli boschi. Una presenza importante è stata quella del Baobab (Adansonia digitata), albero non molto elevato, ma dal grande tronco.

Grazie alla datazione al Carbonio 14 l'età esatta è risultata essere 12.500 + o - 300 anni da oggi!

I Faraoni Cheope, Chefren e Micerino si sono semplicemente impossessati in qualche maniera delle Piramidi: costruendo quà e là edifici e seppellendo le loro barche funebri.


CONCLUDENDO :
L'ing. Qualgiati aveva ragione. L'argomento sulla datazione delle piramidi e sui misteri dell'antico Egitto non sono affatto risolti.

Quanto sopra, è il frutto del lavoro di "biblioteca" e non di una ricerca sul campo, eppure a me sembra un buon supporto per chiunque intenda rimettere in discussione le cronologie Egizie.

Gli argomenti trattati, dimostrano che il problema posto, ossia la necessità di "riscrivere la storia" è un problema antico, nato contestualmente all'interesse per la grande civiltà sorta nei pressi del Nilo.

 

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