Tutankhamon, il re bambino
|
||||
Dodicesimo Faraone della XVIII Dinastia, nel cosiddetto periodo Amarniano.
La fama di Tutankhamon è di certo legata alla scoperta della sua tomba, la KV62 della Valle dei Re, praticamente inviolata, avvenuta nel novembre 1922 ad opera della spedizione diretta da Carter e sovvenzionata da George Herbert, quinto Conte di Carnarvon.
Fino allora
nessuno poteva giurare che fosse veramente
esistito. Il suo nome non era scritto tra quelli della lista dei
re nel tempio di Seti I ad Abydos. Si passava direttamente da
Amenothep III a Horemheb. Mentre secondo la
lista di Manetone
(1) (sacerdote egiziano del III a.c.), dopo Amenothep III, ci furono: Amenothep IV (Akhenaton), Smenkhara
, Tutankhamon, Ay, Horemheb.
Ma siamo ben lungi dal dire che sappiamo chi egli fosse veramente, e
molti sono gli interrogativi tuttora irrisolti. Molti archeologi e vari
studiosi di tutto il mondo si stanno dedicando da anni - in una specie
di competizione - a studiare la vera storia di questo Faraone, e così
ogni tanto qualcuno ipotizza una nuova teoria sulla sua vita, su quella
dei suoi probabili familiari, e sulla sua morte. Tra i misteri che avvolgono la figura di Tutankhamon i più oscuri erano quelli riguardanti la sua stirpe reale (vedi in basso) e la sua morte dopo soli nove anni di regno.
Belloccio, quasi dai lineamenti femminili, esile, neanche tanto bene in salute. E soprattutto un bel po’ sfigato. Una sfortuna che lo ha accompagnato durante la sua breve vita e una immagine di lui legata alla maledizione che si è abbattuta dopo la sua morte ai profanatori della sua tomba.
LA NASCITA Per cominciare c'è voluta una recente analisi del genoma per capire chi erano i suoi genitori. Secondo la più recente ricostruzione, suo padre fu il faraone Akhenaton che governò dal 1351 al 1334 avanti Cristo. Sfigato anche lui. Sposò Nefertiti (2) ed ebbe dal matrimonio sei figlie. Solo femmine e nessun maschio. Un vero problema, perché questo non gli consentiva di dare seguito alla sua dinastia in quanto era necessario avere un figlio maschio. Questo figlio maschio lo ebbe da una moglie minore di nome Kyia. A lui fu dato il nome di Tutankaton che significa "Immagine vivente di Amon".
LA VITA Quando il padre Akhenaton morì, Tutankaton che a quell'epoca aveva solo 10 anni, si ritrovò all'improvviso faraone nel 1336 a.C. Voi direte che bella fortuna. Bastava alzare un dito ed avere tutto quello che poteva desiderare. Ed invece no. Un faraone così giovane ed inesperto, era un bocconcino prelibato. Al giovane re venne affiancato un consiglio di reggenza composto sicuramente da Ay, consigliere del predecessore Akhenaton, Horemhab, capo dell'esercito, nonché da Maya, sovrintendente reale e poi sovraintendete della necropoli reale tebana.
Per la giovane età Tutankaton non poté permettersi di fare molto come faraone. Il popolo composto dalla vecchia nobiltà e dal clero erano contrari alla sua politica monoteista. Approfittarono della sua giovane età per apportare alcuni cambiamenti tramite il potente gran visir Ay. (come vi avevo detto Ay ci mette il suo zampino) e costringe il faraone Tutankaton a cambiare il proprio nome in Tutankhamon. Non ho letto da nessuna parte quale fosse il motivo.
Il ragazzo, che tuttavia mi fa un po' di tenerezza, ci prova a fare qualcosa di buono. Sotto la sua supervisione il giovanissimo faraone ripristinò gli antichi culti, riportò la capitale a Tebe. Poi si sposò. Prese in moglie la giovanissima sorellastra, figlia del padre e di una concubina: Ankesenamon e governò per qualche anno felicemente. Sullo schienale del trono di Tutankhamon sono raffigurati il Faraone e la sua moglie Ankhsenama con ai piedi un solo sandalo. Questo significa come i due giovani si fossero promessi amore eterno nel bene (piede con il sandalo) e nel male (piede nudo). Almeno questo gli fece onore. Ma ahimè non ebbe figli. In realtà ebbero due figlie femmine, che morirono appena nate a causa di una tara atavica (le due piccole mummie furono ritrovate nella tomba di Tutankhamon).
Una ferita alla coscia, di per sé non mortale, probabilmente provocata da un grave incidente come una caduta dal cocchio compatibile con una lesione a livello toracico, fanno ritenere che infettandosi avrebbe provocato una infezione dell'osso a livello del ginocchio. Forse questo evento provocò in Tutankhamon problemi di deambulazione visto che sono stati trovati bastoni nella sua tomba. Ma i guai non sembrano finiti. Sembra che il faraone soffrisse della sindrome di Marfan (eccessiva lunghezza degli arti), o di ginecomastia (eccessivo sviluppo del seno nei maschi), disturbi precedentemente suggeriti dagli oggetti rinvenuti nelle tombe e dalle rappresentazioni artistiche dei faraoni con caratteristiche androgine. E per finire sembra che avesse contratto la malaria. Insomma un ragazzo davvero sfortunato.
LA MORTE Tutankhamon governò dal 1341 al 1323 avanti Cristo. Cosa sia accaduto sette, otto anni dopo l'instaurazione del suo regno ancora oggi è materia di studio. Probabilmente il giovane faraone tentò di affrancarsi dalla scomoda tutela del potente Ay, o forse tentò, aiutato da qualche sacerdote fedele al faraone morto, Akhenaton, di ripristinare il culto monoteista. Sta di fatto che Tutankamon muore improvvisamente senza eredi, e viene sepolto in tutta fretta nella Valle dei morti. A causa della mancanza di tempo dei suoi familiari e dei sacerdoti a preparare una sepoltura è logico pensare che fu sepolto in una tomba preparata per accogliere un'altra mummia alterando qualche geroglifico, i cartigli, modificando qualche carattere simbolico e riempiendola di ogni cosa cara al giovane e sfortunato faraone. In questo caso che fine ha fatto l'altra mummia?
La morte
in così giovane età ha fatto pensare ad un assassinio politico, ad opera
di qualche oppositore, o da parte del suo tutore, Ay, o del generale
Haremhab, viste le turbolente circostanze politiche e di confusione
religiosa del periodo della storia egiziana in cui visse.
IL MISTERO DELLA SUA MORTE Il mistero sulla morte di Tutankamon vive ormai da quasi un secolo. Sin dal 1922, quando l'archeologo Howard Carter scoprì la sua tomba. La prima autopsia fu effettuata nel novembre del 1922 ma alterata a causa dei metodi poco ortodossi usati dallo stesso scopritore, che per estrarlo dal sarcofago usò martello e scalpello, rompendo le ossa, e per sciogliere lo strato di catrame che riempiva il sarcofago e circondava parte del corpo lo espose.
Un'indagine a raggi X del 1968 evidenziò alcune macchie nella nuca, oltre ad un paio di frammenti ossei all'interno del cranio, circostanze che sembravano deporre a favore dell'ipotesi di una morte violenta. Al momento del decesso, aveva una gamba rotta. Si è pensato ad un incidente che sarebbe avvenuto durante la caccia e gli avrebbe procurato una setticemia (una grave infezione nell'organismo) che gli fu fatale portandolo alla morte nel giro di un mese.
A consegnare alla storia il nuovo identikit della morte del celebre faraone egiziano è stato l'atteso test del Dna condotto nel 2005 con tecniche non invasive sulla mummia da ricercatori italiani, tedeschi ed egiziani con una tomografia assiale computerizzata (CT SCAN o TAC) completa del corpo. Analisi eseguite nel corso degli anni dalla scoperta della tomba, non ultime analisi del DNA compiute nel 2009, hanno consentito di appurare che il faraone soffriva di diverse malattie, alcune delle quali ereditarie, ma si è ritenuto che a nessuna di esse possa essere imputata la morte. L'esito di tali analisi, pubblicate nel febbraio 2010 sulla rivista statunitense JAMA (Journal of the American Medical Association), oltre a chiarire aspetti legati alla genealogia del Re, hanno diagnosticato che questi era affetto dal male di Kohler, a causa del quale era costretto a camminare appoggiandosi ad un bastone. Ciò giustificherebbe, peraltro, la presenza nella KV62 di 130 di tali oggetti le cui condizioni fanno intendere che si tratti di strumenti di deambulazione effettivamente usati e non di semplice corredo. Nel corpo di Tutankhamon è inoltre stata rilevata la presenza del parassita della malaria in forma grave, come suffragato anche dalla presenza di piante con proprietà analgesiche ed antipiretiche nella tomba stessa.
La novità che ha attirato l'attenzione degli studiosi è la ferita alla coscia, appena sopra il ginocchio, che infettandosi avrebbe provocato un'infezione dell'osso a livello del ginocchio. Quest'infezione si sarebbe estesa a tutto l'organismo, malgrado le cure, e lo avrebbe minato fino alla morte per setticemia, e ciò spiegherebbe anche la ricalcificazione cranica. Gli esperti hanno ipotizzato che il giovane re sia sopravvissuto da uno a cinque giorni dopo aver subito la ferita.
"Il leggendario re egiziano Tutankhamon, morì, quindi, di una cancrena fulminante, dopo una frattura del femore sinistro, procurata qualche giorno precedente la sua morte".
Il colpo subito dalla nuca non pare essere stato causa di morte, essendo state riscontrate tracce di ricalcificazione. E i frammenti ossei intracranici verrebbero spiegati come il risultato dello svuotamento della scatola cranica eseguita dagli imbalsamatori, con l'inserzione di strumenti attraverso il naso.
Gli
studiosi hanno inoltre trovato indizi di diverse patologie che avrebbero
portato alla morte il giovane sovrano. In primo luogo le analisi
rivelano che Tutankhamon soffriva del male di Kohler. Questa malattia
consiste in una necrosi per mancanza di afflusso di sangue dell’osso
navicolare del piede. Secondo gli autori, questa diagnosi spiega il
ritrovamento di bastoni per camminare e di un’intera farmacia nella sua
tomba. L'esame del genoma di Tutankhamon ha anche finalmente definito la sua linea ereditaria: Akhenaton, il faraone che trasformò radicalmente la religione dell'antico Egitto e che governò dal 1351 al 1334 avanti Cristo, era suo padre e sua sorella era la madre. Inoltre i due feti ritrovati nella tomba del faraone sarebbero veramente suoi figli: due bimbe morte subito dopo la nascita. Questa dinastia, che si snoda sulle rive del Nilo dal 1.550 al 1.295 AC cessò di colpo.
LA MALEDIZIONE La maledizione della tomba verso i suoi profanatori non si fece attendere molto. - Al ritorno in patria muore il canarino che li aveva guidati attraverso i labirinti della tomba del Faraone; morto mangiato da un cobra! - Poco dopo la citta' del Cairo fu colpita da un blackout che fu subito attribuito alla vendetta del faraone. - L'anno dopo Carnarvon che ruppe il sigillo di accesso della stanza del sarcofago morì a causa dell'infezione scatenata da una puntura di zanzara sulla sua guancia sinistra, lo stesso posto di una delle ferite del faraone Tutankhamon. La morte di Carnarvon era stata predetta dal chiaroveggente dell'high society, il conte Louis le Warner Hamon, le cui profezie sui suoi clienti piu' famosi, wusli il primo ministro Arthur Balfour, Oscar Wilde, Kitchener e Shackleton , si erano dimostrate esatte in maniera preoccupante. - A distanza di pochi anni ben undici tra le persone coinvolte nella scoperta erano scomparse per cause non naturali o per morte prematura.
- Sir
Douglas Reid, il radiologo dell'equipe che realizzò le lastre della
mummia nell'interno dell'ipogeo, morì dopo due mesi senza alcun motivo
apparente.
- Arthur
Mace, l'aiutante di Carnavon , morì pure lui bruscamente nella stanza
del suo hotel in El Cairo.
GENEALOGIA TUTANKHAMON Le origini di Tutankhamon sono tutt'ora fonte di discussione. Infatti in nessuna rappresentazione grafica è mai presente il figlio maschio di Akhenaton, erede designato, mentre sono sempre presenti le sei figlie del Re e della splendida Regina Nefertiti .
La fisionomia del giovane re ci è nota. La sua maschera d’oro esposta al museo del Cairo, ed è diventata famosa in tutto il mondo. Ma proprio dalla ricostruzione somatica computerizzata sorgono i dubbi della sua appartenenza. I tratti somatici non corrispondo. A chi apparteneva allora quel volto? Al faraone Smenkhara che secondo Manetone succedette ad Akhenaton prima di Tutankhamon? A Nefertiti ? Al faraone della tomba dove fu sepolto in tutta fretta?
Facciamo un passo indietro partendo da Akhenaton, suo padre. Akhenaton.
Figlio dell'unione di Amenhotep III e di Tiye ,
da cui nacquero 6 figli, quattro femmine e due maschi:
Thutmose morto in giovane età,
Amenhotep IV (Akhenaton) e quattro figlie: Satamon, Henuttanebu, Isi e
Nebetah. Il sovrano Akhenaton scelse come consigliere sua madre Tiye, ma in realtà reggeva lei le redini del comando, la regina Nefertiti “grande sposa reale” scelta probabilmente da lei stessa ed il sacerdote Ay, marito della sua governante. Di Nefertiti si sa poco, anche se sembra improbabile che fosse di sangue reale. Alcuni studiosi ritengono che il padre fosse lo stesso Ay (sempre lui).
La nascita di Tutankhaton Da Nefertiti Akhenaton ebbe sei figli, tutte femmine dai crani oblunghi. Il figlio maschio lo ebbe da una moglie minore di nome Kyia: Tutankaton per l'appunto. Non tutti sono d'accordo su questa ricostruzione.
L'eresia di Akhenaton
Questo sovrano è passato alla storia come il
faraone eretico per il tentativo di sostituire, in conflitto con il
potente clero tebano, il dio Amon con
una nuova divinità, il dio Aton e per questo fu identificato come "Il faraone che si
ribellò agli dei". L'eresia di Akhenaton fu un tentativo di
recuperare il potere sacrale originariamente detenuto dal sovrano. Per
questo ostentava fare sfoggio del cranio rasato dei componenti della sua
famiglia che erano oblunghi come quelli degli antichi dèi
(effettivamente alcuni lo erano davvero), a dimostrazione della divinità
della stirpe di Akhenaton.
Diede ordine di eliminare le immagini e i culti degli altri Dei in tutto l'Egitto (come le ricerche archeologiche ci mostrano), dando così segno di una completa rottura con il politeismo. Lo scontro con il clero di Amon si fece aspro nel 14° anno di regno, ed anche il popolo covava risentimenti nei confronti del sovrano
La morte di Akhenaton Dopo 17 anni di governo, Akhenaton scompare. Tale scomparsa è ancora oggi un mistero. Alcuni pensano vi sia stata una congiura contro di lui anche se è mal supportata dal fatto che vi sono molte perplessità sull'identità del suo successore. Fonti amarniane sembrano citare come immediato successore un Neferneferuaton seguito da Smenkhkhara fratellastro di Akhenaton ed infine da Tutankhamon.
LA SUCCESSIONE Neferneferuaton ? Buio più completo. Diciamo che ad un certo punto, forse a causa delle turbolenze interne, Nefertiti sparì dalla circolazione. Si parlò di improvvisa morte, ma se così fosse stato a lei il marito Akhenaton dovette fornire una tomba degna di una regina e un bellissimo corredo funerario (che però non furono mai rinvenuta). Il fatto che Nefertiti non compaia più nelle rappresentazioni della reggia di Akhetaton (dove fu sostituita dalla primogenita Meritaton), ma nel palazzo settentrionale di Akhetaton, lascia intendere che per qualche motivo a noi sconosciuto i due coreggenti abbiano voluto separare le loro residenze. E in quel periodo apparve una misteriosa presenza di un coreggente donna Ankhkheperura Neferneferuaton . Secondo alcuni studiosi dietro Ankhtkheperura Neferneferuaton si celerebbe la Grande Sposa Reale Nefertiti che aveva già usato l'epiteto Ankhperure Neferneferuaton, secondo altri si tratterebbe invece della figlia di Akhenaton Merit-Amon, che già negli ultimi anni di regno del padre aveva preso il posto di Nefertiti, forse caduta in disgrazia, nelle cerimonie ufficiali.
Di Smenkhkhara si sa ben poco. Le fonti classiche lo vogliono figlio di Amenhotep III con una moglie secondaria, Sitamon e quindi fratellastro di Akhenaton. Il dott. Castro (3) e i suoi collaboratori sostengono (in contro tendenza) che Nefertiti, al momento del "matrimonio" era già incinta ed avrebbe dato alla luce Smenkhkara, nato nel primo anno di coreggenza con Akhenaton con la grave malattia, la Sindrome di Marfan, ereditata dalla madre. Smenkhkara sarebbe morto, secondo questa ipotesi, proprio a causa della Sindrome, ad un'età di circa 17-18 anni.
Il regno di Smenkhkhara non dovrebbe essere
durato più di tre anni, così come morì poco dopo anche la giovane moglie Meritaton, figlia di Akhenaton e di
Nefertiti. Tuthankamon. Di lui abbiamo parlato nella prima parte.
Le tombe Akhenaton non cessa di far discutere, come non cessa la ricerca della sua mummia. Nel 1917 nella Valle dei Re fu scoperta una tomba, la numero KV55, risalente all'epoca di Tutankhamon. All'interno fu trovato un corpo sconosciuto dal momento che le iscrizioni sulle pareti erano state cancellate a colpi di scalpello. Il confronto del cranio con quello del faraone Tutankhamon rivelerebbe, secondo alcuni esperti, una parentela diretta tra i due. Alcuni ipotizzarono, perciò, che si trattasse del corpo di Akhenaton, trasportato nella Valle da Tutankhamon, secondo altri è, invece, il corpo di Smenkhkhara. Ma oggi, recenti studi su base genetica identificano Akhenaton nella mummia 61072 e la consorte Nefertiti nella mummia 61070. Queste mummie "anonime", insieme ad una terza, furono trovate nella tomba di Amenhotep II KV35 nel 1898.
La tomba di Tutankhamon si trova nella Valle dei Re ed è codificata dalla sigla KV62. All'interno si trovavano letti, sarcofagi, troni, statue divine umane e animali, gioielli, scettri e armi. La ricchezza del contenuto della tomba di un sovrano per certi aspetti minore permette di immaginare, almeno in parte, quale dovesse essere il contenuto di sepolture di re come Thutmose II o Amenhotep III Il 4 novembre 2007 in Egitto, Zahi Hawass ha riesumato il sarcofago e per la prima volta, tutto il mondo ha potuto vedere il vero volto del sovrano.
Il cartiglio, in generale, è un elemento decorativo scolpito o dipinto racchiuso nell'immagine di un rotolo cartaceo. Il cartiglio è il luogo del foglio dove risiede il disegno (in genere in basso a destra) nel quale vengono racchiuse tutte le informazioni necessarie a comprendere in miglior modo il complessivo raffigurato; in particolare, secondo la normativa UNI, indica tutti i pezzi compositi e la loro tipologia.
(1) Manetone (inizio III secolo a.C. – ...) è stato un sacerdote egiziano del culto di Serapide durante il regno di Tolomeo I. Scrisse, in greco, attingendo a fonti locali, una storia dell'Egitto (Aigyptiaká)
(2) Nefertiti.Poco si sa della vita di questa donna, anche se sembra improbabile che fosse di sangue reale. Alcuni studiosi ritengono che il padre fosse un ufficiale di nome Ay, al servizio di Amenofi III. Cambiò, come il marito, il suo nome in Nefer-neferu-Aton per onorare Aton.
(3) Antonio Crasto è nato in Sardegna a Mogoro (OR). Appassionato di storia delle civiltà e accanito lettore di testi sull'Antico Egitto, l'autore ha raccolto i frutti dei suoi lunghi studi effettuando alcune significative scoperte scientifiche, riguardanti aspetti importanti della civiltà egizia.
|
||||