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Tutankhamon, il re bambino

 

 
 

 

 

Dodicesimo Faraone della XVIII Dinastia, nel cosiddetto periodo Amarniano.

 

La fama di Tutankhamon è di certo legata alla scoperta della sua tomba, la KV62 della Valle dei Re, praticamente inviolata, avvenuta nel novembre 1922 ad opera della spedizione diretta da Carter e sovvenzionata da George Herbert, quinto Conte di Carnarvon.

Fino allora  nessuno poteva giurare che fosse veramente esistito.  Il suo nome non era scritto tra quelli della lista dei re nel tempio di Seti I ad Abydos. Si passava direttamente da Amenothep III a Horemheb. Mentre secondo la lista di Manetone (1) (sacerdote egiziano del III a.c.), dopo Amenothep III, ci furono: Amenothep IV (Akhenaton), Smenkhara , Tutankhamon, Ay, Horemheb.

 

Ma siamo ben lungi dal dire che sappiamo chi egli fosse veramente, e molti sono gli interrogativi tuttora irrisolti. Molti archeologi e vari studiosi di tutto il mondo si stanno dedicando da anni - in una specie di competizione - a studiare la vera storia di questo Faraone, e così ogni tanto qualcuno ipotizza una nuova teoria sulla sua vita, su quella dei suoi probabili familiari, e sulla sua morte.

Tra i misteri che avvolgono la figura di Tutankhamon i più oscuri erano quelli riguardanti la sua stirpe reale (vedi in basso) e la sua morte dopo soli nove anni di regno.

 

Belloccio, quasi dai lineamenti femminili, esile, neanche tanto bene in salute. E soprattutto un bel po’ sfigato. Una sfortuna che lo ha accompagnato durante la sua breve vita e una immagine di lui legata alla maledizione che si è abbattuta dopo la sua morte ai profanatori della sua tomba.

 

 

          LA NASCITA

Per cominciare c'è voluta una recente analisi del genoma per capire chi erano i suoi genitori.

Secondo la più recente ricostruzione, suo padre fu il faraone Akhenaton che governò dal 1351 al 1334 avanti Cristo. Sfigato anche lui. Sposò Nefertiti (2) ed ebbe dal matrimonio sei figlie. Solo femmine e nessun maschio. Un vero problema, perché questo non gli consentiva di dare seguito alla sua dinastia in quanto era necessario avere un figlio maschio.

Questo figlio maschio lo ebbe da una moglie minore di nome Kyia.  A lui fu dato il nome di Tutankaton che significa "Immagine vivente di Amon".

 

          LA VITA 

Quando il padre Akhenaton morì, Tutankaton che a quell'epoca aveva solo 10 anni, si ritrovò all'improvviso faraone nel 1336 a.C. Voi direte che bella fortuna.  Bastava alzare un dito ed avere tutto quello che poteva desiderare. Ed invece no. Un faraone così giovane ed inesperto, era un bocconcino prelibato. Al giovane re venne affiancato un consiglio di reggenza composto sicuramente da Ay, consigliere del predecessore Akhenaton, Horemhab, capo dell'esercito, nonché da Maya, sovrintendente reale e poi sovraintendete della necropoli reale tebana.

 

Per la giovane età Tutankaton non poté permettersi di fare molto come faraone. Il popolo composto dalla vecchia nobiltà e dal clero erano contrari alla sua  politica monoteista. Approfittarono della sua giovane età per apportare alcuni cambiamenti tramite il potente gran visir Ay. (come vi avevo detto Ay ci mette il suo zampino) e costringe il faraone Tutankaton a cambiare il proprio nome in Tutankhamon. Non ho letto da nessuna parte quale fosse il motivo.

 

Il ragazzo, che tuttavia mi fa un po' di tenerezza, ci prova a fare qualcosa di buono. Sotto la sua supervisione il giovanissimo faraone ripristinò gli antichi culti, riportò la capitale a Tebe.  Poi si sposò.  Prese in moglie la giovanissima sorellastra, figlia del padre e di una concubina: Ankesenamon e governò per qualche anno felicemente.

Sullo schienale del trono di Tutankhamon sono raffigurati il Faraone e la sua moglie Ankhsenama con ai piedi un solo sandalo. Questo significa come i due giovani si fossero promessi amore eterno nel bene (piede con il sandalo) e nel male (piede nudo). Almeno questo gli fece onore. Ma ahimè non ebbe figli.  In realtà ebbero due figlie femmine, che morirono appena nate a causa di una tara atavica (le due piccole mummie furono ritrovate nella tomba di Tutankhamon).

 

Una ferita alla coscia, di per sé non mortale, probabilmente provocata da un grave incidente come una caduta dal cocchio compatibile con una lesione a livello toracico, fanno ritenere che infettandosi avrebbe provocato una infezione dell'osso a livello del ginocchio. Forse questo evento  provocò in Tutankhamon problemi di deambulazione visto che sono stati trovati bastoni nella sua tomba.

Ma i guai non sembrano finiti. Sembra che il faraone soffrisse della sindrome di Marfan (eccessiva lunghezza degli arti), o di ginecomastia (eccessivo sviluppo del seno nei maschi), disturbi precedentemente suggeriti dagli oggetti rinvenuti nelle tombe e dalle rappresentazioni artistiche dei faraoni con caratteristiche androgine. E per finire sembra che avesse contratto la malaria. Insomma un ragazzo davvero sfortunato.

 

          LA MORTE

Tutankhamon governò dal 1341 al 1323 avanti Cristo. Cosa sia accaduto sette, otto anni dopo l'instaurazione del suo regno ancora oggi è materia di studio. Probabilmente il giovane faraone tentò di affrancarsi dalla scomoda tutela del potente Ay, o forse tentò, aiutato da qualche sacerdote fedele al faraone morto, Akhenaton, di ripristinare il culto monoteista. Sta di fatto che Tutankamon muore improvvisamente senza eredi, e viene sepolto in tutta fretta nella Valle dei morti.

 A causa della mancanza di tempo dei suoi familiari e dei sacerdoti a preparare una sepoltura è logico pensare che fu sepolto in una tomba preparata per accogliere un'altra mummia alterando qualche geroglifico, i cartigli,  modificando qualche carattere simbolico e riempiendola di ogni cosa cara al giovane e sfortunato faraone. In questo caso che fine ha fatto l'altra mummia?

 

La morte in così giovane età ha fatto pensare ad un assassinio politico, ad opera di qualche oppositore, o da parte del suo tutore, Ay, o del generale Haremhab, viste le turbolente circostanze politiche e di confusione religiosa del periodo della storia egiziana in cui visse.
Della sua storia si sarebbero perse le tracce se un archeologo, Howard Carter, non si fosse intestardito nel voler cercare una tomba inviolata nella Valle dei Re nel 1922.

 

          IL MISTERO DELLA SUA MORTE

Il mistero sulla morte di Tutankamon vive ormai da quasi un secolo. Sin dal 1922, quando l'archeologo Howard Carter scoprì la sua tomba.

La prima autopsia fu effettuata nel novembre del 1922 ma alterata a causa dei metodi poco ortodossi usati dallo stesso scopritore,  che per estrarlo dal sarcofago usò martello e scalpello, rompendo le ossa, e per sciogliere lo strato di catrame che riempiva il sarcofago e circondava parte del corpo lo espose.

 

Un'indagine a raggi X del 1968 evidenziò alcune macchie nella nuca, oltre ad un paio di frammenti ossei all'interno del cranio, circostanze che sembravano deporre a favore dell'ipotesi di una morte violenta.

Al momento del decesso, aveva una gamba rotta. Si è pensato ad un incidente che sarebbe avvenuto durante la caccia e gli avrebbe procurato una setticemia (una grave infezione nell'organismo) che gli fu fatale portandolo alla morte nel giro di un mese.

 

A consegnare alla storia il nuovo identikit della morte del celebre faraone egiziano è stato l'atteso test del Dna condotto nel 2005 con tecniche non invasive sulla mummia da ricercatori italiani, tedeschi ed egiziani con  una tomografia assiale computerizzata (CT SCAN o TAC) completa del corpo.

Analisi eseguite nel corso degli anni dalla scoperta della tomba, non ultime analisi del DNA compiute nel 2009, hanno consentito di appurare che il faraone soffriva di diverse malattie, alcune delle quali ereditarie, ma si è ritenuto che a nessuna di esse possa essere imputata la morte.

L'esito di tali analisi, pubblicate nel febbraio 2010 sulla rivista statunitense JAMA (Journal of the American Medical Association), oltre a chiarire aspetti legati alla genealogia del Re, hanno diagnosticato che questi era affetto dal male di Kohler, a causa del quale era costretto a camminare appoggiandosi ad un bastone. Ciò giustificherebbe, peraltro, la presenza nella KV62 di 130 di tali oggetti le cui condizioni fanno intendere che si tratti di strumenti di deambulazione effettivamente usati e non di semplice corredo. Nel corpo di Tutankhamon è inoltre stata rilevata la presenza del parassita della malaria in forma grave, come suffragato anche dalla presenza di piante con proprietà analgesiche ed antipiretiche nella tomba stessa.

 

La novità che ha attirato l'attenzione degli studiosi è la ferita alla coscia, appena sopra il ginocchio,  che infettandosi avrebbe provocato un'infezione dell'osso a livello del ginocchio. Quest'infezione si sarebbe estesa a tutto l'organismo, malgrado le cure, e lo avrebbe minato fino alla morte per setticemia, e ciò spiegherebbe anche la ricalcificazione cranica. Gli esperti hanno ipotizzato che il giovane re sia sopravvissuto da uno a cinque giorni dopo aver subito la ferita.

 

"Il leggendario re egiziano Tutankhamon, morì, quindi, di una cancrena fulminante, dopo una frattura del femore sinistro, procurata qualche giorno precedente la sua morte".

 

Il colpo subito dalla nuca non pare essere stato causa di morte, essendo state riscontrate tracce di ricalcificazione.  E i frammenti ossei intracranici verrebbero spiegati come il risultato dello svuotamento della scatola cranica eseguita dagli imbalsamatori, con l'inserzione di strumenti attraverso il naso.

Gli studiosi hanno inoltre trovato indizi di diverse patologie che avrebbero portato alla morte il giovane sovrano. In primo luogo le analisi rivelano che Tutankhamon soffriva del male di Kohler. Questa malattia consiste in una necrosi per mancanza di afflusso di sangue dell’osso navicolare del piede. Secondo gli autori, questa diagnosi spiega il ritrovamento di bastoni per camminare e di un’intera farmacia nella sua tomba.
 

L'esame del genoma di Tutankhamon ha anche finalmente definito la sua linea ereditaria: Akhenaton, il faraone che trasformò radicalmente la religione dell'antico Egitto e che governò dal 1351 al 1334 avanti Cristo, era suo padre e sua sorella era la madre. Inoltre i due feti ritrovati nella tomba del faraone sarebbero veramente suoi figli: due bimbe morte subito dopo la nascita. Questa dinastia, che si snoda sulle rive del Nilo dal 1.550 al 1.295 AC cessò di colpo.

 


 

          LA MALEDIZIONE

La maledizione della tomba verso i suoi profanatori non si fece attendere molto.

- Al ritorno in patria muore il canarino che li aveva guidati attraverso i labirinti della tomba del Faraone; morto mangiato da un cobra!

- Poco dopo la citta' del Cairo fu colpita da un blackout che fu subito attribuito alla vendetta del faraone.

- L'anno dopo Carnarvon che ruppe il sigillo di accesso della stanza del sarcofago morì a causa dell'infezione scatenata da una puntura di zanzara sulla sua guancia sinistra, lo stesso posto di una delle ferite del faraone Tutankhamon. La morte di Carnarvon era stata predetta dal chiaroveggente dell'high society, il conte Louis le Warner Hamon, le cui profezie sui suoi clienti piu' famosi, wusli il primo ministro Arthur Balfour, Oscar Wilde, Kitchener e Shackleton , si erano dimostrate esatte in maniera preoccupante.

- A distanza di pochi anni ben undici tra le persone coinvolte nella scoperta erano scomparse per cause non naturali o per morte prematura.

- Sir Douglas Reid, il radiologo dell'equipe che realizzò le lastre della mummia nell'interno dell'ipogeo, morì dopo due mesi senza alcun motivo apparente.
- Audrey Herbert, presente al momento della rottura della parete della cripta, cadde fulminato nella sua stanza quando si preparava per fare un bagno.

- Arthur Mace, l'aiutante di Carnavon , morì pure lui bruscamente nella stanza del suo hotel in El Cairo.
- Bethel, segretaria di Howard Carter, morì per un attacco di cuore e suo padre, anche gli presente nella tomba, si suicidò non appena apprese la notizia lanciandosi nel vuoto dal settimo piano. Fu quest'ultimo noto egittologo il caso di morte più strano; questi si suicidò dopo aver scritto:"Non posso più sopportare questi orrori e fatico a vedere cosa potrei fare qui di buono, perciò esco di scena."
- La saga delle morti misteriose continua con Mohamed Ibrahim, direttore di antichità dell'epoca, che tentò di impedire che alcuni oggetti del re viaggiassero per un'esposizione di Parigi. Il governo egiziano obbligò Ibrahim a spedire quegli oggetti e lo stesso giorno della firma di trasferimento, Ibrahim, morì investito.
- Il suo successore, Gamal Mehrez, dichiarò più volte la sua incredulità sulla maledizione :Gamal morì il giorno dopo avere inviato gli oggetti di Tutankhamon ad un'esposizione a Londra.

 


 

         GENEALOGIA TUTANKHAMON

Le origini di Tutankhamon sono tutt'ora fonte di discussione. Infatti  in nessuna rappresentazione grafica è mai presente il figlio maschio di Akhenaton, erede designato, mentre sono sempre presenti le sei figlie del Re e della splendida Regina Nefertiti .

 

La fisionomia del giovane re ci è nota. La sua maschera d’oro esposta al museo del Cairo, ed è diventata famosa in tutto il mondo.

Ma proprio dalla ricostruzione somatica computerizzata sorgono i dubbi della sua appartenenza. I tratti somatici non corrispondo. A chi apparteneva allora quel volto? Al faraone Smenkhara che secondo Manetone succedette ad Akhenaton prima di Tutankhamon? A Nefertiti ? Al faraone della tomba dove fu sepolto in tutta fretta?

 

Facciamo un passo indietro partendo da Akhenaton, suo padre.

     Akhenaton.

Figlio dell'unione di Amenhotep III e di Tiye , da cui nacquero 6 figli, quattro femmine e due maschi: Thutmose morto in giovane età, Amenhotep IV (Akhenaton) e quattro figlie: Satamon, Henuttanebu, Isi e Nebetah.
 Amenhotep III ebbe anche un figlio: Smenkhkhara con una moglie secondaria, Sitamon e quindi fratellastro di Akhenaton.
Sembra che la regina Tiye  dopo la morte del marito abbia governato per parecchi anni a causa delle giovani età dei figli. Solo dopo la morte improvvisa e prematuramente del  fratello maggiore di Akhenaton salì al trono  il figlio minore . 

Il sovrano Akhenaton scelse come consigliere sua madre Tiye, ma in realtà reggeva lei le redini del comando, la regina Nefertiti “grande sposa reale” scelta probabilmente da lei stessa ed il sacerdote Ay, marito della sua governante.

Di Nefertiti  si sa poco, anche se sembra improbabile che fosse di sangue reale. Alcuni studiosi ritengono che il padre fosse lo stesso Ay (sempre lui).

 

La nascita di Tutankhaton

Da Nefertiti Akhenaton ebbe sei figli, tutte femmine dai crani oblunghi. Il figlio maschio lo ebbe da una moglie minore di nome Kyia: Tutankaton per l'appunto.

Non tutti sono d'accordo su questa ricostruzione.

  • Varie sono le teorie sui genitori, una vorrebbe Tutankhamon figlio di Akhenaton e della stessa Nefertiti, ma sarebbe quanto meno strano che, dato anche il realismo dell’Arte amarniana, in nessuna rappresentazione sia mai presente il figlio maschio, erede designato, mentre sono sempre presenti le sei figlie del Re e della splendida Regina (tanto che, dal loro numero, si desume ancor oggi il posizionamento storico di eventi nella parentesi amarniana).

  • Alcuni vogliono Tutankhaton figlio di Amenhotep III e della Regina Tye (e quindi fratello di Akhenaton),

  • Un’altra ipotesi vede il giovane principe figlio ancora di Amenhotep III e di una Regina secondaria, probabilmente la principessa Giluheba, o Gilukipa, figlia del re mitannita Shutarna II,  giunta alla corte egizia con un seguito di 317 dame di compagnia ed un’infinità di regali preziosi.

  • Tra le ipotesi non ha minor valore quella secondo cui Tutankhaton sarebbe figlio di Akhenaton e della propria figlia Maketaton. Un rilievo tombale infatti, in una delle sepolture predisposte ad Akhetaton, mostra il compianto funebre proprio di Maketaton. Dinanzi al catafalco funebre sono riconoscibili le figure di Akhenaton e Nefertiti (quest’ultima riconoscibile per l’alto cappello a cono rovesciato solo da lei indossato –si pensi al famoso busto di Berlino-).

  • Il Dottor Crasto e gli altri studiosi ritengono che Smenkhkara abbia sposato da adolescente la seconda figlia di Akhenaton, Mekataton e che dalla giovanissima principessa, morta di parto, sia nato Tutankhaton/Tutankhamon. Quindi anche Tuthankamon sarebbe stato soggetto alla terribile sindrome, tant'è che esami radiologici sulla sua mummia hanno evidenziato deformazioni alle vertebre cervicali che gli impedivano o gli rendevano difficoltoso muovere il capo.

L'eresia di Akhenaton

Questo sovrano è passato alla storia come il faraone eretico per il tentativo di sostituire, in conflitto con il potente clero tebano, il dio Amon con una nuova divinità, il dio Aton e per questo fu identificato come "Il faraone che si ribellò agli dei". L'eresia di Akhenaton fu un tentativo di recuperare il potere sacrale originariamente detenuto dal sovrano. Per questo ostentava fare sfoggio del cranio rasato dei componenti della sua famiglia che erano oblunghi come quelli degli antichi dèi (effettivamente alcuni lo erano davvero), a dimostrazione della divinità della stirpe di Akhenaton.

Diede ordine di eliminare le immagini e i culti degli altri Dei in tutto l'Egitto (come le ricerche archeologiche ci mostrano), dando così segno di una completa rottura con il politeismo. Lo scontro con il clero di Amon si fece aspro nel 14° anno di regno, ed anche il popolo covava risentimenti nei confronti del sovrano

 

La morte di Akhenaton

Dopo 17 anni di governo, Akhenaton scompare. Tale scomparsa è ancora oggi un mistero. Alcuni pensano vi sia stata una congiura contro di lui anche se è mal supportata dal fatto che vi sono molte perplessità sull'identità del suo successore.

Fonti amarniane sembrano citare come immediato successore un Neferneferuaton seguito da Smenkhkhara fratellastro di Akhenaton ed infine da Tutankhamon.

 

     LA SUCCESSIONE

Neferneferuaton ? Buio più completo.

Diciamo che ad un certo punto, forse a causa delle turbolenze interne, Nefertiti sparì dalla circolazione. Si parlò di improvvisa morte, ma se così fosse stato a lei il marito Akhenaton dovette fornire una tomba degna di una regina e un bellissimo corredo funerario (che però non furono mai rinvenuta).

Il fatto che Nefertiti non compaia più nelle rappresentazioni della reggia di Akhetaton (dove fu sostituita dalla primogenita Meritaton), ma nel palazzo settentrionale di Akhetaton, lascia intendere che per qualche motivo a noi sconosciuto i due coreggenti abbiano voluto separare le loro residenze. E in quel periodo apparve una misteriosa presenza di un coreggente donna Ankhkheperura Neferneferuaton .

Secondo alcuni studiosi dietro Ankhtkheperura Neferneferuaton si celerebbe la Grande Sposa Reale Nefertiti che aveva già usato l'epiteto Ankhperure Neferneferuaton, secondo altri si tratterebbe invece della figlia di Akhenaton Merit-Amon, che già negli ultimi anni di regno del padre aveva preso il posto di Nefertiti, forse caduta in disgrazia, nelle cerimonie ufficiali.

 

Di Smenkhkhara si sa ben poco.  Le fonti classiche lo vogliono figlio di Amenhotep III con una moglie secondaria, Sitamon e quindi fratellastro di Akhenaton.

Il dott. Castro (3) e i suoi collaboratori sostengono (in contro tendenza) che Nefertiti, al momento del "matrimonio" era già incinta ed avrebbe dato alla luce Smenkhkara, nato nel primo anno di coreggenza con Akhenaton con la grave malattia, la Sindrome di Marfan, ereditata dalla madre. Smenkhkara sarebbe morto, secondo questa ipotesi, proprio a causa della Sindrome, ad un'età di circa 17-18 anni.

Il regno di Smenkhkhara non dovrebbe essere durato più di tre anni, così come morì poco dopo anche la giovane moglie Meritaton, figlia di Akhenaton e di Nefertiti.
 

Tuthankamon. Di lui abbiamo parlato nella prima parte.

 


 

     Le tombe

Akhenaton non cessa di far discutere, come non cessa la ricerca della sua mummia. 

Nel 1917 nella Valle dei Re fu scoperta una tomba, la numero KV55, risalente all'epoca di Tutankhamon. All'interno fu trovato un corpo sconosciuto dal momento che le iscrizioni sulle pareti erano state cancellate a colpi di scalpello. Il confronto del cranio con quello del faraone Tutankhamon rivelerebbe, secondo alcuni esperti, una parentela diretta tra i due. Alcuni ipotizzarono, perciò, che si trattasse del corpo di Akhenaton, trasportato nella Valle da Tutankhamon, secondo altri è, invece, il corpo di Smenkhkhara.

 Ma oggi, recenti studi su base genetica identificano Akhenaton nella mummia 61072 e la consorte Nefertiti nella mummia 61070. Queste mummie "anonime", insieme ad una terza, furono trovate nella tomba di Amenhotep II KV35 nel 1898.

 

La tomba di Tutankhamon si trova nella Valle dei Re ed è codificata dalla sigla KV62. All'interno si trovavano letti, sarcofagi, troni, statue divine umane e animali, gioielli, scettri e armi. La ricchezza del contenuto della tomba di un sovrano per certi aspetti minore permette di immaginare, almeno in parte, quale dovesse essere il contenuto di sepolture di re come Thutmose II o Amenhotep III

Il 4 novembre 2007 in Egitto, Zahi Hawass ha riesumato il sarcofago e per la prima volta, tutto il mondo ha potuto vedere il vero volto del sovrano.

 


 Il cartiglio, in generale, è un elemento decorativo scolpito o dipinto racchiuso nell'immagine di un rotolo cartaceo. Il cartiglio è il luogo del foglio dove risiede il disegno (in genere in basso a destra) nel quale vengono racchiuse tutte le informazioni necessarie a comprendere in miglior modo il complessivo raffigurato; in particolare, secondo la normativa UNI, indica tutti i pezzi compositi e la loro tipologia.

 

(1) Manetone (inizio III secolo a.C. – ...) è stato un sacerdote egiziano del culto di Serapide durante il regno di Tolomeo I.

Scrisse, in greco, attingendo a fonti locali, una storia dell'Egitto (Aigyptiaká)

 

(2) Nefertiti.Poco si sa della vita di questa donna, anche se sembra improbabile che fosse di sangue reale. Alcuni studiosi ritengono che il padre fosse un ufficiale di nome Ay, al servizio di Amenofi III. Cambiò, come il marito, il suo nome in Nefer-neferu-Aton per onorare Aton.

 

(3) Antonio Crasto è nato in Sardegna a Mogoro (OR). Appassionato di storia delle civiltà e accanito lettore di testi sull'Antico Egitto, l'autore ha raccolto i frutti dei suoi lunghi studi effettuando alcune significative scoperte scientifiche, riguardanti aspetti importanti della civiltà egizia.
 

Cerco di riassumere quanto il Dott. Crasto ha ipotizzato, in una sua ricerca, circa il probabile ritrovamento, le cause delle "deformazioni" e la morte del faraone "eretico".

 

Nella Valle dei Re fu scoperta, nel 1898, la mummia di una donna. Giaceva nella sepoltura denominata KV35 che appartenente al faraone Amen-Hotep II. All'inizio gli archeologi ritenevano che si trattasse di un uomo, poi emerse l'ipotesi che, al contrario, probabilmente la mummia era quella di una donna, morta a 25 anni circa di età. Un'altra mummia femminile, ritrovata accanto alla precedente, fu chiamata "elder woman" (donna più vecchia) ed attribuita a Tiye, Grande Sposa Reale di Amen-Hotep III, padre di Amen-Hotep IV/Akhenaton.

 

Nel 1999 Marianne Luban avanzò l'ipotesi che la mummia più giovane appartenesse a Nefertiti, la Grande Sposa Reale di Amen-Hotep IV/Akhenaton. Tale ipotesi venne avvalorata anche dall'appoggio della ricercatrice Joann Fletcher. Zahi Hawass, invece, ha sempre ritenuto che la mummia più giovane appartenesse, in realtà, ad un uomo.

 

In un saggio sull'Antico Egitto, il Dottor Crasto ha rivoluzionato un pò tutte le teorie esposte finora.

Egli sostiene, infatti, che Akhenaton fosse una donna travestita da uomo e che le due mummie della KV 35 fossero quelle di Nefertiti e di Akhenaton. Della bellissima Nefertiti non sappiamo se sia sopravvissuta al marito nè come morì. Probabilmente la coppia "eretica" fu assassinata durante il 17mo anno di regno durante un vero e proprio colpo di stato forse ispirato dal clero di Amon.

 

Le deturpazioni della mummie anzidette, sostiene il Dottor Crasto, sono dunque dovute alle ferite inferte durante il cruento colpo di stato.
Ma il Dottor Crasto non si ferma qui. Tutti noi abbiamo avuto modo di notare in che modo sono stati rappresentati i sovrani amarniani, la strana conformazione fisica della testa e degli arti. Ebbene, il Dottor Crasto ed altri studiosi sostengono che ciò sia dovuto alla Sindrome genetica di Marfan che porta ad un allungamento del cranio e degli arti ed a problemi agli occhi. La sindrome sarebbe stata introdotta nella famiglia reale egizia attraverso due principesse mitanne, Gilu-Heba e Tadu-Heba, entrambe spose di Amen-Hotep III.

 

Recentemente il Professor Ashraf Selim, dell'Università del Cairo, ha potuto accertare che la mummia più giovane non poteva essere quella di Nefertiti e che le ferite che reca sul suo corpo sono state inflitte prima dell'imbalsamazione. Nel contempo il Professor Selim ha proceduto ad accertare, attraverso una TAC, che la mummia più giovane era quella di una donna deceduta tra i 25 ed i 35 anni di età. Il Dottor Crasto ritiene che la mummia più "vecchia", apparentemente deceduta intorno ai 40-60 anni di età, possa essere la mummia di Nefertiti, soprattutto a causa delle manifeste deformazioni ossee, compatibili con quelle indotte dalla sindrome di Marfan.


La mummia ritenuta, per molto tempo, quella di Akhenaton, contenuta della tomba KV55, è stata analizzata per diversi anni dagli studiosi che l'hanno attribuita ad un uomo deceduto attorno all'età di 25-26 anni ed affetto, secondo questi studiosi, dalla Sindrome di Frohlich. Recenti esami, riporta nella sua ricerca il Dottor Crasto, hanno evidenziato la mancanza del dente del giudizio e la presenza di notevoli deformazioni ossee attribuibili, a suo giudizio, anch'esse ad una Sindrome genetica, ma non a quella di Frohlich, come volevano gli studiosi che lo hanno preceduto, ma, piuttosto, alla Sindrome di Marfan.
E' qui che il Dottor Crasto ricorda il faraone Smenkhkara, di cui così raramente si sente parlare. Di questo semisconosciuto faraone si sa solo che avrebbe regnato per un anno dopo la morte di Akhenaton. Non si sa chi siano i suoi genitori nè quali siano i legami di parentela con il faraone "eretico". Esami medici hanno evidenziato solamente uno stretto legame genetico con il suo successore Tutankhamon. Il Dottor Crasto ed i suoi collaboratori ritengono che Smenkhkara sia figlio di Amen-Hotep III e Tadu-Heba, principessa mitanna che avrebbe preso il nome egizio di Nefertiti e sarebbe poi andata sposa al coreggente Amen-Hotep IV/Akhenaton che era - sostengono il Dottor Crasto ed i suoi collaboratori - sua figlia primogenita travestita da uomo per ragioni di stato. Nefertiti, al momento del "matrimonio" era già incinta ed avrebbe dato alla luce Smenkhkara, nato nel primo anno di coreggenza con Akhenaton con la grave malattia, la Sindrome di Marfan, ereditata dalla madre. Smenkhkara sarebbe morto, secondo questa ipotesi, proprio a causa della Sindrome, ad un'età di circa 17-18 anni.


Il Dottor Crasto e gli altri studiosi che lo appoggiano ritengono che Smenkhkara abbia sposato da adolescente la seconda figlia di Akhenaton, Mekataton e che dalla giovanissima principessa, morta di parto, sia nato Tutankhaton/Tutankhamon. Quindi anche Tuthankamon sarebbe stato soggetto alla terribile sindrome, tant'è che esami radiologici sulla sua mummia hanno evidenziato deformazioni alle vertebre cervicali che gli impedivano o gli rendevano difficoltoso muovere il capo. Questo significa che, probabilmente, il giovane sovrano sia morto per una caduta da un carro dovuta alle invalidanti condizioni fisiche.