Post n°403 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da VincenzoAiello68 Tag: L'esordio lirico della Sica E’ una
scandagliatrice delle molte pieghe dell’animo umano la poetessa napoletana
Maria Teresa Sica che esordisce nella lirica con “Voli emozionali (pagg. 72,
euro 9; AbbìAbbè edizioni in Giugliano)”
una raccolta di liriche che hanno come tema conduttore l’umanità nelle sue
varie declinazioni di senso. L’autrice ha a cuore come primo ambito il
rapporto amoroso e celebra il canto di Afrodite contro “la corsa a
possedere”, a cui pospone l’amore silente che è quasi sempre irrazionale. Ma
non le sfugge l’infinita varietà dei sentimenti che con le attese – a volte
deluse - informano il sentimento amoroso e non sfugge alla registrazione di
quei momenti che lasciano solo amarezza nell’altra metà del fiore. Non è però
il suo empito amoroso dimentico della realtà che va sempre tenuta in
considerazione, ma anche i momenti di razionalità la Sica li vive nella
certezza che l’animo dell’amante non mente. Altri temi toccati dall’analisi
poetica sono la guerra cieca che può spezzarsi solo mangiando il pane
assieme; il tema religioso,che è invece trattato nella sua angolazione
sacrale-liturgica, ricordando qui temi che abbiamo già ritrovato in “Lourdes”
della orvietana Matteucci. L’incomprensibile dolore
dei bambini fa capolinea in “Pediatria”, mentre sempre più spesso ritorna,
nel dispiegare la realtà, mediandola, lo strumento della favola mitica,
perché “il mito è ciò che non è mai stato ma sarà sempre”. Non ha un metro
proprio per spiegare i suo pindarici voli emozionali, l’autrice, che
asseconda con un ritmo che nasce da una fucina interiore che spiazza a volte
per la sua sincerità, che come ci ricorda Franco Armino è una virtù sempre
più periferica. Ma da questa periferia dell’anima giunge fino a noi un’eco di
sofferenza forse non inutile, che prepara il campo ad altre fruttuose attese
di altre anime che aspettano carezze di “contatti”. Vincenzo Aiello |