L’emozione prende voce

 - Raffaele Romano -

 

 

Non aulici voli pindarici, ma più umilmente “Voli emozionali” , sono quelli in cui si libra la poetessa Maria Teresa Sica, figlia di maranesi trapiantati a Napoli, al suo debutto con l’arte del versificare. Al di là di qualche inevitabile ruvida asperità da limare, emerge chiara la freschezza di contenuti. Nel caleidoscopio baluginare di “immagini, parole, suoni” si svela la spontaneità di una giovane che sogna, spera e crede in Dio; che ama e vagheggia l’amore, “canto di Afrodite” , come una vera ricchezza. Si sente il palpitare di un’anima che si dibatte tra estasi e disincanto; che si perde di fronte alla visione del mare e dei paesaggi mediterranei di Sperlonga o Lago Patria; che si immerge nelle sofferenze di tutte le creature, dal passero ai piccoli ammalati di un reparto pediatrico; che osserva le occasioni pubbliche e del quotidiano (funerali, matrimoni, corsia di un ospedale….) e le riporta a colori sulla tavolozza della poesia.