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Dulcis in fundo, l'ultimo mistero, in ordine temporale e non per importanza, della Grande Piramide. Apprendiamo dal quotidiano “Indipendent” di Londra del 16 apr. 1993: << Gli archeologi hanno scoperto l'accesso ad una camera precedentemente sconosciuta all'interno della più grande delle piramidi egizie. Alcune prove inducono a credere che possa custodire i tesori reali del faraone Cheope per il quale la Grande Piramide fu costruita 4500 anni fa. Il contenuto della camera è quasi certamente intatto. L'entrata si trova alla fine di un corridoio discendente lungo 65 mt. ma largo soltanto 20 cm. e alto 20 cm. ... >>. Una scoperta
che
potrebbe svelare i misteri della Grande Piramide, Cheope sicuramente la
considerò della massima importanza e vista la cura che impiegò per
nasconderla, essa potrebbe celare “il
sapere di un passato ancora più remoto”,
svelare il mistero di “chi
l'ha costruita”
e “perché
è stata costruita”
permettendo così agli archeologi di aggiungere ulteriori tasselli all'enorme
mosaico della “Genesi
umana”,
rivedendo così le tavole cronologiche, storiche e culturali dell'Umanità. Ma
allora perché non fu autorizzato il proseguimento delle ispezioni nel pozzo
stellare meridionale della
“camera
della regina”?
Come spesso accade in occasioni del genere, nessuno sa dare una risposta
quindi, l'ing. Rudolf Gantenbrink ed il suo
robot Upuaut II, scopritori della
“porta
segreta”,
sono rimasti in attesa ... ma fino a quando noi dovremo attendere per sapere
cosa si nasconde dietro questa misteriosa porta? Così, mentre moderni
ricercatori scoprono nuovi indizi che sfidano i dogmi di esperti archeologi
ed autorità, questi ultimi adottano un fronte comune di silenzio, bloccando
qualsiasi indagine sulla
“camera segreta”
forse perché non vogliono risvegliare vecchie voci del lontano passato.
Platone scrisse che i sacerdoti egizi rivelarono che una civiltà esistette
prima della loro, la chiamarono
“Atlantide".
Finalmente l'attesa è finita, il 17 settembre 2002, milioni
di persone in tutto il mondo hanno seguito su National Geographic Channel,
un robot su misura fornito di obiettivi a fibre ottiche, macchine
fotografiche ad alta definizione e la più piccola antenna radar del mondo,
il “Pyramid Rover” (vagabondo della piramide) che, dopo aver esplorato per
65 mt. lo stretto condotto stellare
sud della camera della regina, ha
perforato
la lastra di pietra spessa circa otto centimetri posta in fondo al
canale e spinto la telecamera verso l’ignoto per fare luce sull’ultimo
segreto
della grande Piramide di Cheope. Fiato sospeso, palpitazioni,
emozioni, ma soprattutto tanta delusione nel vedere che
i costruttori della piramide hanno conservato i
loro segreti ai nostri occhi,
il condotto è nuovamente
ostruito << da
un altro portello o una parete
non vista per più di 4.000 anni?
Ho riprodotto questa immagine che gli operatori del National Geografic
gentilmente mi hanno trasmesso (a sinistra) ed ho applicato un certo aumento
dell'istogramma (a destra). Io penso che siano abbastanza chiare, mi sembra
forse di guardare un altro portello
simile
al tipo di Gantenbrink, circa 40 cm dietro l'originale. Così, sarà
un'operazione molto semplice forare la porta, nell'immediato futuro,
fissando una trivella più lunga al "Vagabondo della piramide", o sarà
un'operazione molto più complicata del previsto? Forse dovremo attendere un
anno, ma standby per un aggiornamento del National Geografic Channal
all'inizio di dicembre.>>
(Richard Fusniak -
Webmaster). Ma in pochi giorni il Pyramid Rover si è preso la rivincita. Ha risalito, per primo, il sinuoso condotto nord, quello che si credeva terminasse dopo 24 metri e che invece è speculare a quello sud, compresa la lastra di pietra che lo ostruisce dopo
65
metri. <<
Questa è una notizia molto intrigante e,
secondo me, aumenta le possibilità di importanti ritrovamenti nella Grande
Piramide >>. (.... Robert Bauval).
Così la Grande Piramide regala un’altra novità agli studiosi ed agli amanti
dell’Egitto e fa rinascere la speranza di ritrovare la stanza segreta dove
Cheope avrebbe nascosto il mitico libro di Thoth o documenti dei superstiti di
Atlantide. Il prof. Zahi Hawass, direttore del Consiglio supremo delle antichità per l’Egitto, ha detto ad un membro della squadra televisiva del National Geographic mentre sul monitor guardava il robot che avanzava verso il portello: << quelle scanalature che vedete sono le impronte digitali degli operai (della piramide) >>; il 17 settembre 2002 in una conferenza stampa il dott Zahi Hawass ha detto: << credo che questa sia la prima volta che noi abbiamo realmente da porci una domanda circa la grande piramide e questo è un problema. La grande scoperta del secondo portello è qualcosa di molto importante che lascia che
il mistero della piramide continui. E la scoperta dopo la scoperta ci rivelerà
molte cose importanti. Ritengo che l'apertura del sarcofago e lo
scheletro che abbiamo trovato dimostri l'importanza della scoperta circa la
teoria che le piramidi furono costruite dagli schiavi e dico al pubblico che
tutto ciò che si dice contro gli egiziani debba smettere >>.
Il 21 settembre 2002, il prof. Zahi Hawas, in un'altra intervista televisiva ha dichiarato che la Grande Piramide è al 100 % egiziana, i risultati confutano le affermazioni provenienti da alcuni paesi occidentali che gli ebrei avrebbero costruito le piramidi, poi ha aggiunto che << la trasmissione dell'apertura della porta nel canale della camera della regina, ha reso un grande servigio alla storia ed al turismo >> e, continuando, ha attaccato Bauval ed altri << C'è gente che sta effettuando un grande attacco contro di noi, ho giurato due anni fa che non avrei rivelato i loro nomi, ma ho scoperto che devo accennarli perché ciò si sta trasformando in una minaccia; chi sono esattamente questi "creatori di difficoltà dichiarati"?, essi sono Robert Bauval, un architetto del Belgio; Graham Hancock; John Antony West, una guida turistica degli Stati Uniti; e Richard Hoagland, che parla delle piramidi su Marte ... >>.
