1. La struttura esterna della Grande Piramide era costruita da uno strato protettivo di pietre levigate e brillanti. La maggior parte delle lastre di copertura più esterne oggi è mancante poiché circa 600 anni fa gli arabi le rubarono per ricostruire il Cairo distrutta dopo un forte terremoto. Le pietre della copertura esterna pesavano circa 15 tonnellate l’una con spigoli lunghi poco meno di due metri. Tutte furono ricavate da calcare bianco, simile al marmo ma superiore per durezza e durata a fronte degli effetti atmosferici. Le lastre di copertura, 144.000 in tutto, erano così brillanti da poter essere letteralmente viste splendere fino alle montagne di Israele, a centinaia di chilometri di distanza. Le lastre esterne furono tagliate in modo da essere perfettamente piatte, con un errore di solo 1/100 di pollice e gli angoli di ogni lastra sono quasi perfettamente retti. Inoltre, le lastre sono collocate intenzionalmente a una distanza di 0,02 pollici una dall’altra. Quello che più colpisce è che quella distanza è stata utilizzata per avere sufficiente spazio per incollare e fissare tra loro le lastre della copertura. Il cemento bianco che tiene unite le lastre è ancora intatto, e si può constatare che è più forte e resistente dei blocchi che unisce. Sarebbe in grado la moderna tecnologia di collocare blocchi da 15 tonnellate con quella  precisione? Chiunque abbia costruito le piramidi di Giza, ancora una volta ha dimostrato di possedere una tecnologia per tagliare, spostare e cementare le pietre, notevolmente superiore a quella utilizzata dalla nostra tecnologia.

 

 

 

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