1. Adesso mi accingo a illustrare una caratteristica della Grande Piramide che è unica nell'architettura dell'antico Egitto. Si tratta di quattro stretti canali, descritti dagli egittologi come canali di ventilazione, due partono rispettivamente dalle pareti settentrionale e meridionale della camera del re mentre gli altri due partono dalle pareti settentrionale e meridionale della camera della regina. I quattro pozzi hanno una sezione media di 23 cm X 22 cm e la lunghezza varia da 24 mt. (pozzo settentrionale della camera della regina) a 65 mt. (pozzo settentrionale della camera del re). Essi sono inclinati rispetto al piano orizzontale della piramide come di seguito:

Camera del re

pozzo settentrionale

32° 28'

pozzo meridionale

45° 14'

Camera della regina

pozzo settentrionale

39° 00'

pozzo meridionale

39° 30'

 

In queste righe voglio mettere in evidenza che i pozzi, originariamente chiusi ad entrambe le estremità, non potevano evidentemente essere usati o pensati per la ventilazione, essi dovevano avere uno scopo ben più importante, pensato dai costruttori per giustificare la cura, l'abilità e lo sforzo impiegato nel realizzarli. Che necessità c'era di inclinare questi condotti di ventilazione? in fondo bastava lasciare uno spazio di 20 cm. tra un masso e l'altro su uno stesso livello per ottenere un buon flusso di aria, non ci sarebbe stata la necessità di tagliare i blocchi in maniera particolare né compiere un pesante lavoro di livellamento per poter mantenere costante l'allineamento.

Non sempre la strada più corta è la più facile da seguire, ma evidentemente i costruttori delle piramidi non avevano problemi di tempo né di energia. Sta a noi adesso cercare una spiegazione per i precisi allineamenti settentrionali e meridionali di questi pozzi fortemente inclinati. Ancora una volta è l'astronomia a venirci incontro ed in particolare l’archeoastronomia che trae le sua fondamenta dalle conseguenze del moto precessionale (la precessione equinoziale e la culminazione delle stelle). Per quanto riguarda i "reperti oggettivi" , essa si serve di precisi riferimenti cosmici che i grandi costruttori del passato ci hanno lasciato, quali l’allineamento delle pietre con determinate stelle o con determinate posizioni del sole e ci ha permesso così di giungere ad una conclusione importante. Il cielo rappresenta un immenso orologio cosmico, grazie al quale è possibile risalire alla data di costruzione di qualsiasi monumento che rispetti le condizioni che vi ho presentato. Tuttavia il punto centrale di partenza per qualsiasi speculazione in campo archeoastronomico è la conoscenza adeguata del cielo, visibile all’epoca in cui il reperto fu prodotto e nel luogo in cui è fisicamente ubicato. Varia e complessa è la problematica relativa alla simulazione del cielo visibile presso un dato punto del pianeta ed in corrispondenza di una determinata epoca. Oggi una ricerca seria presuppone una conoscenza approfondita del software che viene utilizzato per seguire le simulazioni sopraccitate. Attraverso uno studio computerizzato è possibile quindi, utilizzando come punto di partenza lo schema stellare attuale, risalire alla posizione o alla culminazione di qualsiasi stella, grazie alla semplice conoscenza del fenomeno della precessione. Azzardando un paragone piuttosto efficace, supponiamo di trovarci alla fine della visione di una videocassetta (tempo attuale). Se la rimandiamo indietro, spingendo il tasto "Rewind" ad una velocità stabilita (la velocità precessionale) e premiamo il tasto "Pause", riusciremo a vedere l’immagine della sfera celeste nel momento desiderato, fino a scorgere quali erano le coincidenze tra cielo e terra migliaia di anni fa. Grazie ai software moderni è così possibile osservare la mappa stellare di un periodo stabilito del passato, del presente o del futuro.

 Questa logica può essere facilmente applicata ai quattro pozzi delle camere del re e della regina. Così, dalle nebbie del lontano passato ecco emergere con precisione, alle altezze indicate dall'inclinazione dei pozzi, per un'epoca compresa tra il 2400 a.C. ed il 2475 a.C., quattro stelle di rituale importanza nel ciclo di Osiride. Il pozzo settentrionale della camera della regina puntava alla stella Kochab, dell'Orsa Minore, che rappresentava la Rigenerazione cosmica di Osiride, mentre il pozzo meridionale della stessa camera puntava sulla stella Sirio, che nella mitologia dell'antico Egitto, rappresentava Iside, la Madre cosmica dei faraoni d'Egitto.

Passando ai condotti della camera del re, il pozzo settentrionale puntava su un'altra stella della massima importanza: Thuban (Alfa Draconis), nella costellazione del Drago, essa rappresentava la generazione e gestazione cosmica e corrispondeva al Polo Nord dell'epoca. Per finire, ecco il pozzo meridionale, il più importante, esso puntava su Al Nitak  ( Zeta Orionis), la più luminosa e la più bassa stella della Cintura di Orione, quella che gli  antichi egizi identificavano con Osiride, il dio della Resurrezione e della rinascita nonché apportatore della civiltà nella valle del Nilo in un'epoca remota chiamata Zep Tepi (Primo Tempo).

Cosa stanno ad indicare questi precisi allineamenti? l'epoca in cui furono costruiti i pozzi e quindi la Piramide, oppure vogliono indicarci qualche cosa più importante? Pensiamoci un attimo: quattro stelle di rituale importanza nel ciclo di Osiride ed una religione stellare. Quale è il legame tra ilprimo tempo, Giza e la Grande Piramide? Possiamo con sicurezza affermare che i costruttori della Grande Piramide vollero incorporare nel progetto elementi architettonici che ricordassero i riti essenziali dell'apertura della bocca, della rinascita di Horus che è in Sirio-Iside e infine del congedo dell'anima che si libra verso il regno celeste di Osiride-Orione”, infatti i due condotti meridionali puntano verso Orione-Osiride e verso Sirio-Iside nella concezione mitologica. Infine i condotti settentrionali sono diretti verso la stella polare dell'epoca, Alfa Draconis, e verso la testa dell'Orsa Minore, che tanto somiglia all'ascia celeste di Horus, il sacro strumento usato per l'apertura della bocca del defunto.

Infine, un'altra tabella da studiare:

 

Epoca

Equinozio di primavera

Equinozio di autunno

altezza di Al Nitak al passaggio al meridiano di Giza

altezza di Sirio al passaggio al meridiano di Giza

Primo tempo

anno 10500 a.C.

Leone

Acquario

9° 30'

1° 36'

Ultimo tempo

anno 2460 d.C

Acquario

Leone

58° 11'

43° 29'

 

avete notato che la sfera celeste si è rovesciata, letteralmente girata da sinistra a destra? Il Sole, nell'Ultimo tempo, sorgerà nell'acquario mentre il Leone tramonta, nel primo tempo, invece, sorgeva nel Leone mentre l'acquario tramontava; ciò dovrebbe riportarci alla mente Erodoto (Le Storie  II, 142): << ... il Sole si spostò dalla sua sede, che da dove ora tramontava sorse due volte ...>>.

Ancora una volta guardiamo la posizione di Sirio nel primo tempo, essa era praticamente appena sopra l'orizzonte ottico, una posizione astrale che solo da Giza poteva essere osservata, infatti con una variazione di pochi gradi di latitudine più a nord o più a sud, Sirio sarebbe rispettivamente scomparsa sotto oppure apparsa più alta rispetto all'orizzonte ottico. E' dunque questa la relazione tra la stella Sirio e Giza tale da aver fortemente influito sulla scelta del sito geografico per la costruzione della gigantesca necropoli?

 

 

 

vai alla pagina  1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11