|
|
Gli atti dei martiri
A. Acta Martyrum Atti di S. Giustino e dei suoi compagni. Riguarda il processo subito dal più grande apologista greco, il filosofo Giustino. Il martirio avvenne a Roma verso il 165. Atti dei martiri scillitani in Africa. Il più antico documento sulla storia della chiesa di Africa, oltre che il primo testo cristiano in lingua latina con una data ben precisa: 17 luglio 180, giorno in cui furono decapitati Nanfano, Miggin, Sanam e altri 6 cristiani della Numidia sotto il proconsole Saturnino. Atti proconsolari di S. Cipriano. Il vescovo di Cartagine venne giustiziato il 14 settembre 258. L'atto raccoglie tre documenti collegati con brevi parole dal redattore: il primo processo che manda in esilio Cipriano, l'arresto e il secondo processo, l'esecuzione della sentenza di morte sotto Valeriano e Galliano.
B. Martyria Martyrium Polycarpi, ne abbiamo parlato a proposito dei Padri apostolici. Lettera delle Chiese di Vienne e Lione alle chiese di Asia e Frigia. Questo scritto in greco si trova incorporato nel poderoso volume di storia ecclesiastica di Eusebio e riporta il documento rigurdante il martirio di Potino e altri cristiani avvenuto durante la persecuzione del 177/178 a Lione. Passione di Perpetua e Felicita. Il testo originale latino costituisce uno dei documenti più commoventi si può dire sia servito da modello e molti altri scritti del genere. Riporta il martirio di cinque catecumeni e del loro catechista,Saturo,giustiziati a Cartagine il 7 marzo 205. Da tutti gli autori è considerato una delle pagine più belle della letteratura cristiana delle origini. Atti dei Santi Carpo, Papilo e Agatonice. Racconto, a quanto pare incompleto, di un testimone oculare dell'atroce morte subita dai martiri a Pergamo tra il 161 e il 169. Ebbero una grande fortuna fino al IV sec. Atti di Apollonio. Decapitato sotto Commodo (180-85) Apollonio pronuncia alcuni discorsi in sua difesa che ricalcano il modello degli apologisti del tempo. Sono stati definiti la più nobile apologia del cristianesimo di tutta l'antichità.
C. Leggende Sotto questo nome vanno numerosi testi che narrano il martirio subito ad es. dai martiri romani Agnese, Cecilia, Felicita, Ippolito, Lorenzo ecc. Il fatto che non si tratti di atti autentici non significa che tali martiri non siano mai esistiti o che i fatti non siano avvenuti come narrato. Il termine leggenda significa esclusivamente che tali documenti non hanno il valore di fonte storica, in quanto stilati da persone che non si proponevano di fornirci la versione ufficiale dei fatti, ma ciò che essi narrano gode di un alto grado di probabilità.
tratto da www.luzappy.it
|
|