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Un giorno
di settembre come tanti. Cielo grigio, piuttosto freschino; come al solito
sono uscito di casa salutando frettolosamente la moglie che a malavoglia mi
vedeva andar via. Anche oggi rimarrà sola in casa, per tutta la mattinata,
fino all’arrivo dei figli. Non avrà modo di incontrare qualcuno |
perchè viviamo
alla periferia di un piccolo paesino della Bassa
(2000 anime) dove le opportunità di incontro sono veramente ridotte e
limitate alla sera dopo che tutti tornano dal lavoro.
Nel box la
mia auto per recarmi in città, nel mio ufficio comodo e spazioso posto
all’ultimo piano di un grattacielo; da qui sembra che le nuvole si tocchino
con un dito e quando i collaboratori, ossequiosi, entrano per
incontrarmi, |
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il loro
atteggiamento subalterno
finisce col compiacermi ed esalta ancor di più la mia posizione
privilegiata. Stamane però la mia auto non vuole saperne di avviarsi "...
probabilmente la batteria scarica |
o qualche
altra diavoleria che non funziona ... con tutta questa elettronica i
meccanici ci marciano su e non ci capiscono un bel niente. Ma mi sentiranno ...
altro chè se mi sentiranno. 1200 euro di tagliando e questo catorcio ha deciso
di non andare. Dovrò utilizzare i mezzi pubblici!". Mi avvio così,
mestamente, verso la fermata dell’autobus con i pensieri dell’ultima discussione
con i figli. Il grande vuole una nuova automobile ed il piccolo la motocicletta!
Dicono che si sentono diversi dai loro amici che ce l’hanno già da qualche
mese e che le “brutte figure” che collezionano ormai non si contano più.
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Pare che “le amiche” apprezzino di più i loro coetanei
motorizzati “alla moda” piuttosto che loro due che sembrano “due poveracci”!
Certo ... alla loro età io andavo ancora a piedi e quasi tutti gli amici che
avevo erano |
nelle mie stesse condizioni. Forse perchè eravamo tutti un
po più poveri di oggi ... chissà! Quanta fatica per raggiungere quello
che possiedo adesso. Una vita trascorsa tra doppio lavoro e straordinari,
sabati e domeniche dedicati al “giro per gli stabilimenti” e poi lo
stress, le coltellate con i colleghi per arrampicarsi nella società, le cene di
lavoro, le incazzature ... tutto per qualche raro momento di pace trascorso in
famiglia, un maggior benessere (ma quanto vero?), un infarto con due bypass, la
scoperta di due figli quali perfetti sconosciuti, una senilità raggiunta senza
accorgersene! Ne sarà valsa la pena? Ma che cosà avrò dato veramente agli altri? Cosa
avrò avuto dalla vita?
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Al diavolo
tutto quanto. Stamane sono proprio di malumore! Ecco il mio autobus che
arriva. |
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