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Così esortava il Magnifico! Ma a te sembra un fatto ragionevole? E' una opportunità da non perdere? Cos'è che rimpiangi di più nella tua vita che hai visto "fuggire" e che non ritornerà mai più? Hai mai perso l'occasione di fare qualcosa che poi non sei più riuscito a fare? Quante opportunità perdute?!
Quello che ci interessa comunque non è tanto le opportunità che perdiamo quanto quelle che riusciamo a cogliere e/o creare! Il rimpianto, si sa, è utile sono nella misura in cui ci serve da lezione; aumenta il nostro bagaglio di esperienze da NON rifare e può costituire il classico paracarro che delimita la strada maestra, quella giusta da percorrere. Quindi non buttiamo via nulla e facciamo tesoro anche degli sbagli e delle cattive esperienze: è da queste che si imparano molte cose (più che dalle buone esperienze) perché lasciano il segno ed è per molti versi inutile rimproverare, o peggio criminalizzare, quelli che sbagliano! Questo non vuol dire che si può sbagliare impunemente e continuare nell’errore ad oltranza:
Diamo a tutti una seconda chance aiutandoli a non perseverare e facendoci sempre guidare dalla tolleranza e soprattutto dall’intelligenza.
quindi se aiuto qualcuno a risolvere i suoi problemi/bisogni è probabile che quel qualcuno non solo non mi ponga più quei problemi ma può darsi che mi aiuti a risolvere quelli di qualcun altro (comunque è buona norma non aspettarsi mai nulla in contropartita!). Ma allora perché voglio considerare la diversità come una opportunità da cogliere al volo e qual è la relazione tra la buona opportunità e l’intelligenza? Per dirla alla Gigi Marzullo: fatevi una domanda e datevi una risposta! · Che cos’è l’intelligenza?Avete anche una risposta? Confrontatela con la mia:
Cioè ognuno di noi è intelligente se recepisce gli stimoli esterni, li capisce, reagisce agli stimoli (e qui si può aprire il dibattito senza dimenticare quale sia l’obiettivo da non perdere mai di vista: il bene comune!) elaborando una strategia di condotta che lo guidi verso il raggiungimento di uno o più obiettivi. Al di là di come ognuno possa reagire dobbiamo dire che un dato risulta incontrovertibile:
Insomma sarà capitato anche a voi di “avere a che fare” con una persona che non si conosceva piuttosto che una persona molto importante o di aver frequentato un posto o un ambiente per la prima volta: come vi siete sentiti? Avete anche voi avvertito quella voglia di farsi conoscere e di condividere con gli altri il proprio sentire? Confrontarsi per capire chi sono, cosa sentono, come vivono, cosa provano, quello che preferiscono, i loro hobby, le loro paure, le loro aspirazioni e, perchè no, le loro idee politiche e quello che si aspettano da voi? In tali circostanze ci si sente predisposti ad interagire con gli altri ... è come una spinta verso i nostri interlocutori motivata da voglia di conoscere intrisa di desiderio di confronto: curiosità mista ad un pizzico di sana civetteria.
Ora si capisce meglio perchè "le diversità" siano da ritenersi una straordinaria opportunità di crescita! Le persone e/o le culture diverse dalle nostre, i luoghi e/o gli ambienti diversi da quelli in cui siamo abituati a vivere rappresentano "gli stimoli" senza cui non potremmo dimostrare le nostre capacità intellettive e quindi la nostra intelligenza. Piuttosto che subire la diversità (averne cioè paura e quindi schernirsi!) dovremmo apprezzarla perchè è motivo di confronto e di crescita. Ci fa crescere perchè dalla persona diversa carpiamo le esperienze e le idee che meglio ci consentiranno di interagire con l'ambiente in cui operiamo e viviamo quotidianamente; cose cui non avremmo mai pensato che invece costituiscono il vivere di ogni giorno del/dei nostri interlocutori.
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