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Mai pensare da soli
E poi lo sai che tante persone vedono un problema con tante sfaccettature mentre una persona sola vede solo quello che riesce ad intuire per proprio conto? Ti racconto un aneddoto: Una volta una famosa casa produttrice di dentifricio si pose il problema di aumentare il fatturato; il responsabile del marketing elaborò un piano che per puro scrupolo sottopose all’attenzione dei suoi collaboratori pur convinto che il suo fosse il piano migliore che si potesse concepire ed elaborare. Tuttavia, durante il corso dell’incontro, si accorse che le sue pensate non erano state le più furbe e cominciò a prendere nota degli spunti che gli erano stati suggeriti per migliorare il suo piano. Mentre annotava tali spunti faceva anche due conti su quanto quelle proposte sarebbero costate all’azienda e più ci pensava, più si convinceva che quei costi sarebbero stati insostenibili e che il piano era destinato a fallire. Arrivò l a pausa caffè e si affacciò sulla porta un ragazzo sui vent’anni che portava il vassoio con pasticcini e bevande; questi entrò nella stanza e cominciò a servire i presenti. Mentre tutti bevevano e mangiavano, ad un certo punto, il direttore del marketing rinnovò la fatidica domanda ai suoi collaboratori: “Allora – disse – come possiamo aumentare questo benedetto fatturato?” e di nuovo si scatenò la fantasia dei astanti ed ognuno diceva la sua. Mentre il direttore prendeva di nuovo nota il ragazzo del caffè si lasciò andare a dire: “Ma scusate … non basterebbe che aumentasse il consumo di dentifricio?”. Improvvisamente si fece un silenzio di tomba e tutti rimasero sorpresi da quella asserzione tanto semplice quanto scontata; ed il ragazzo, per nulla intimorito, incalzò: “Per aumentare il consumo basta allargare il diametro del tubetto in modo che quando ci si lava i denti, esca più dentifricio e più facilmente … mi sembra facile!”. Detto questo il ragazzo riprese le sue cose, salutò ed andò via. E mentre tutti restavano in silenzio il direttore pensò che quella semplice idea era geniale, costava poco all’azienda e probabilmente avrebbe avuto un grande successo. Abbandonò il suo piano originario e con i suoi collaboratori cominciò a definire una nuova strategia per realizzare l’idea avuta da quel semplice cameriere!! Pur non conoscendo la natura dei tuoi problemi, tuttavia, questo insegna una cosa: mai pensare da soli e mai scartare a priori un’idea perché, anche la più semplice, da chiunque arrivi (persino dal più umile), può essere quella buona. Allo stesso modo, non puoi pensare di risolvere da sola tutti i tuoi problemi; lascia che almeno chi ti sta vicino, ti aiuti. Confrontati con gli altri per le soluzioni e sii aperta a tutti i contributi, anche ai più banali, perché non è detto che non contengano l’idea migliore. E se ritieni di poterne parlare anche con me sarò felicissimo di “spremere le meningi” per dirti la mia. Detto questo vorrei tornare alla tua mail. L’ho trovata quasi commovente perché sento che hai colto appieno il senso della mia poesia. In effetti esprime come hai detto tu stessa “dolore e rimpianto e forse un senso di colpa mai superato, di quelli che sarebbe bene invece non portarsi mai dietro. … ma la profondità del ricordo che hai è grande. Mi piace molto perchè la sento vera, spontanea...”. Se sono riuscito a comunicarti questo mio sentire, allora probabilmente è scritta come volevo veramente; forse trasmette le emozioni provate quella notte insonne intrisa di ricordi ed emozioni che credevo sopite o dimenticate. E le parole che tu hai usato per definire quanto si agitava nell’animo sono le più appropriate: come se anche tu avessi provato le stesse cose nel leggere quelle parole; trovo che quanto da te riportato esprima quasi delle affinità (spero di non esagerare!) e comunque mi hai molto stupito. Grazie. Lo riterrò un bellissimo complimento. Per il resto ti chiedo di essere semplicemente quello che sei; di comunicarmi quello che nei vari momenti senti e provi. La vita è fatta così: momenti belli e brutti, felici e tristi, di amarezza e gioia incontenibile quasi dei corsi e ricorsi a cui è diffide sottrarsi. Quindi, ti prego, non volermi comunicare solo sensazioni piacevoli; so bene che come me, anche tu, in certi momenti, possa sentirti un po giù o malinconica o persino preoccupata!! Mi stupirei se così non fosse! E poi, altrimenti, a cosa servirebbe se parlassimo solo di quello che va bene e di cose che vorremmo ci accadessero tralasciando quello che viviamo tutti i giorni e che vorremmo in qualche modo cambiasse in meglio?
Mario ____________________________________________________________________________ Risposta Mai disperare per i miei silenzi ... sono solo i miei buchi
neri. Sono felice almeno di aver capito quanto volevi esprimere nella tua poesia ... Le sensazioni che rimangono all'interno dei ricordi sono difficili da trasmettere, forse tu hai trovato il modo giusto ed io ho vissuto qualcosa di simile ... Il fatto è che abbiamo trovato un punto in comune nel nostro modo di sentire, e questo mi fa molto piacere perchè è raro che succeda, almeno a me.
Maria |
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