| |
A volte il diverso fa paura. Crea in noi il timore che possa portarci via
qualcosa che ci appartiene ... il lavoro, il benessere, il senso di superiorità,
il potere; in una sola parola: il nostro status.
|
Quando queste paure si impadroniscono di noi, più o meno
consapevolmente, mettiamo in atto quei meccanismi di autodifesa e di
autoconservazione senza a volte capire che anche il diverso, come noi, prova le nostre stesse emozioni e i nostri stessi sentimenti. Allora
piuttosto che diventare razzisti, astiosi ed egoisti dovremmo provare ad aprirci
ed a consentire che si istauri un dialogo costruttivo dando corso, in tal modo,
ad un più proficuo scambio di idee e di esperienze di vita. "...Grazie Dio per
non averci fatti tutti uguali ..." che noia mortale sarebbe! |
Grazie Dio per averci concesso il dono della diversità, di
aver consentito lo sviluppo di culture e tradizioni diverse, di aver fatto
in modo che ogni giorno, guardandomi allo specchio, possa dire: "Anche oggi non ho vissuto invano. Ho imparato, da
uno diverso da me, qualcosa di nuovo che potrò anch'io donare a qualcun'altro." E' qui il senso vero della diversità e questo, a mio avviso, costituisce
indubbiamente un'opportunità di crescita prima individuale e poi collettiva. "Il
nostro presente è la risultante della nostra storia..." è stato detto; e la
storia è fatta di esperienze (belle e brutte!) di vita. Vissute intensamente e
senza remore o paura del diverso e delle sue idee. Ma quando tali paure ci
prendono la mano ... ?
|
|
Questa sembra essere la solita conclusione!
|