Home Page Pagina precedente Mappa del SitoSite MapPagina degli Sponsor - Sponsor's PageQuestionario - Questionnaire Libri elettronici - e-bookUn aiuto per voi

Gianni Rodari testi di poesie e racconti

POESIE NON RACCOLTE IN VOLUME

     Canzone per bimbi 01

 

Poesie originariamente non raccolte in volume, tratte dal libro "Gianni Rodari" di Petrini, Argilli, Bonardi, ed. Giunti Marzocco - Firenze 1981.

 

Napoli senza sole

Filastrocca del Pallonetto,
vicolo storto, vicolo stretto,
senza cielo e senza mare,
senza canzoni da cantare...
Chi farà musica e parole
per te, Napoli senza sole?

 

Napoli senza sole

 

Tragedia di un dieci

Tragedia di un Dieci

Fuggiva un giorno un Dieci
pieno di trepidazione,
inseguito da un nemico mortale: la Sottrazione!
Il poverino è raggiunto,
crudelmente mutilato:
ben due unità ha perduto,
un Otto è diventato.
Dalla padella cascando
nella brace,
ecco qua,
incappa nella Divisione
che lo taglia a metà.
Ora è un misero Quattro,
mal visto dagli scolari.
"Consolati - gli dicono -
sei sempre un numero pari..."
"C'è poco da consolarsi
la mia sorte è ben dura.
O incontro un'Addizione
o sarà...la bocciatura"

 

 

  Uno strano biglietto di giustificazione

Lo scolaro Giuseppe Moneta,
di Gastone
in un momento di distrazione
è diventato
un pianeta.
Circola intorno al sole
a discreta velocità,
attento a non urtare
con la testa, coi piedi e con le mani
i pianeti più anziani.
Per oggi dunque a scuola non verrà.
La signora maestra
è pregata di scusarlo,
i compagni di banco, di osservarlo.
Stanotte sarà visibile
tra le costellazioni perfettamente riconoscibile
per una macchia d'inchiostro
sui pantaloni.

 

Uno strano biglietto di giustificazione

 

  Miao! Ciao! Miao! Ciao!

Mi piacerebbe un giorno
poter parlare
con tutti gli animali
Che ve ne pare?
Chissà che discorsi geniali
sanno fare i cavalli;
che storie divertenti
conoscono i pappagalli,
i coccodrilli, i serpenti...
Una semplice gallina
che fa l'uovo ogni mattina
che lo taglia a metà.
chissà cosa ci vuol dire
con il suo coccodè...
E l'elefante, così grande e grosso,
la deve saper lunga
più della sua proboscide.
Ma chi lo capisce
quando barrisce?
Nemmeno il gatto
può dirci niente.
Domandagli come sta:
Non ti risponde affatto.
O - al massimo - fa «miao»
che forse vuol «ciao»

 

 

  Il maestro giusto

C'era una volta un cane
che non sapeva abbaiare.
andò da un lupo a farselo spiegare,
ma il lupo gli rispose
con un tale ululato
che lo fece scappare spaventato.
Andò da un gatto, andò da un cavallo,
e - mi vergogno a dirlo -
perfino da un pappagallo.
Imparò dalle rane a gracidare,
dal bove a muggire,
dall'asino a ragliare,
dal topo a squittire,
dalla pecora a fare « bè bè »,
dalle galline a fare coccodè.
Imparò tante cose,
però non era affatto soddisfatto
e sempre si domandava
(magari con un « qua qua »...):
- Che cos'è che non va?
Qualcuno gli risponda, se lo sa.
Forse era matto?
O forse non sapeva
scegliere il maestro adatto?

Rane

 

  Don Chisciotte

Don Chisciotte

O caro Don Chisciotte, o Cavaliere
dalla Triste Figura
girasti il mondo in cerca d'avventura,
con Ronzinante e Sancio il tuo scudiere,
pronto a combattere senza paura
per ogni causa pura.
Maghi e strgoni ti facevano guerra,
e le pale incantate dei mulini
ti gettavano a terra;
ma tu, con le ossa rotte,
nobile Don Chisciotte,
in sella rimontavi e, lancia in resta,
tornavi a farti rompere la testa.
In cuore abbiamo tutti un Cavaliere
èieno di coraggio,
pronto a rimettersi sempre in viaggio,
e uno scudiero sonnolento,
che ha paura dei mulini a vento...
Ma se la causa è giusta, fammi un segno,
perché
- magari con una spada di legno -
andiamo, Don Chisciotte, io son con te!
O forse non sapeva
scegliere il maestro adatto?

 

 

 

B. P.

Tutte le lettere dell'alfabeto
hanno un suono vivace e lieto
tranne l'Acca che, come si sa,
un suono proprio non ce l'ha.
Ci sono lettere importanti:
l'A che a tutte sta davanti,
del suo primato è molto orgogliosa
e porta sempre la Maglia rosa;
la Zeta, con cui si scrive «zero»,
è più temuta dell'Uomo Nero.
Ci sono lettere buone e care
come la G del verbo giocare.
Certe lettere vanno in coppia,
e la T spesso si raddoppia...
Ma la coppia più speciale,
famosa su scala internazionale,
è quella che vedete qui:
una B. con una P.
B.P... Che vuol dire? Pensateci un po':
forse Buon Pranzo... forse Buon Pro...
Oppure... Buona Passeggiata?
Trovate da soli la ... Bella Pensata.

 

A B C

 

  Re Sole

Storia del Re Sole

Filastrocche di poche parole
dove si parla del Re Sole.
Sulla Francia egli regnò
sessant'anni e ancora un po'..
Nel palazzo di Parigi
stava spesso il gran Luigi.
Se non c'era, non si sbaglia:
è un segno che stava invece a Versaglia.
Stesse qui o stessa là,
in campagna o in città,
stesse in guerra oppure a caccia
non si lavò mai la faccia.
Un batuffolo di cotone
gli faceva da acqua e sapone:
intorno agli occhi sul nasetto
glielo passava il suo paggetto,
e in baleno era fatta così
la pulizia del Re Louis.
Era il Re Sole, e certo brillava
di luce propria... ma non si lavava
perché non aveva una mamma o una zia
che ogni mattina, con energia,
gli ficcassero la capoccia
dentro una vasca o sotto la doccia

 

 

 

Passeggiata domenicale

Io vado a spasso per la città,
senza una mèta vago qua e là.
In piazza Navona mi fermo a guardare
quelli che stanno il gelato a leccare.
In piazza Esedra reato incerto:
sentire gratis il concerto,
o sedermi, alla romana,
sull'orlo fresco della fontana?
Ma è zeppo, l'orlo di cemento:
ci siedono già persone duecento.
Si godono il fresco le famiglie,
la mamma, la suocere con le figlie.
E il babbo dov'è, per far pari?
E' a casa a fare gli straordinari.
Ogni domenica per la via,
si fa il passeggio dell'economia.

 

Passeggiata domenicale

 

  Filastrocca corta e matta

Filastrocca corta e matta

Filastrocca corta e matta,
il porto vuole sposare la porta,
la viola studia il violino,
il mulo dice: - Mio figlio è il mulino -;
la mela dice: - Mio nonno è il melone -;
il matto vuole essere un mattone,
e il più matto della terra
sapete che vuole? Fare la guerra!

L'ama

C'era una volta una povera ama,

per essere una lama intera,

una vera lama di coltello,

le mancava la elle:

gliel'aveva rubata

un apostrofo pirata.

La poverina non tagliava più

né la carne cruda

né la carne cotta:

non tagliava nemmeno la ricotta.

In fondo al cassetto deperiva,

e del mal della ruggine pativa.  

 Per fortuna la scoprì un arrotino

che da bambino

aveva studiato bene l'ortografia:

le ridiede la elle, l'affilò

e per il mondo la rimandò

col suo coltello

a ritagliare questo e quello.

Dunque state attenti, per piacere:

lasciatele la sua elle, o per vendetta

è capace di tagliarvi

qualche falangetta. 

 

 

 

UNA FILASTROCCA INEDITA

Rodari venne premiato, con mezzo milione di lire nel 1963 questa che segue è la lettera che due bambini gli hanno scritto.
 

Caro Rodari,
grande sciupone,
che ne hai fatto
del mezzo milione?
Ti sei comprato
cento cappelli,
cento vestiti,
cinquanta ombrelli,
tre paia di scarpe con tutti laccetti,
una camicia con tutti merletti?
Oppure centossessanta cravatte 
tutte quante color caffellatte ?
Ti sei bevuto trecento caffè,
con quattrocentocinquanta bignè,
oppure ti sei comprato un padellone
per cuocere la pizza fatata
che sta sopra alla borgata?
Caro Rodari,
uomo d'affari,
ora tu hai tanti denari
stanno solo in tua compagnia,
mandane un po' a casa mia.
Ora ti salutiamo,
caro Rodari
con tanti saluti e baci cari.

 

Mezzomilione

 

 

 

Per ulteriori informazioni inviate una mail a:

 

 

For additional information please email us at:

[ Home ] [ Up-Su ] [ Mappa del Sito ] [ Site Map ] [ Sponsors ] [ Two minutes ] [ Libri Elettronici ] [ Aiuto! ]