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Giovanni XXIII                                       
 

 

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E’ considerato unanimemente il Papa buono per l’impronta impressa al suo pontificato e di "Papa Giovanni rimane nel ricordo di tutti l'immagine di un volto sorridente e di due braccia spalancate in un abbraccio al mondo intero".

Biografia Ufficiale                          La voce di Giovanni XXIII

 

Fu eletto Papa Nel conclave del 25-28 ottobre 1958 e molti lo ritennero un Papa di passaggio in quanto più che settantenne; ma la sua nomina, al contrario, ha dato una svolta decisiva alla storia della Chiesa. E la storia si fa con le azioni:

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portò il Sacro Collegio dei cardinali a ottantasei, rendendolo ancora più internazionale

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propose un Sinodo diocesano a Roma per ridare vigore alla vita ecclesiastica della capitale

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diede vita al Concilio Vaticano II  rigenerando la Chiesa con l'aggiornamento della dottrina, della disciplina e dell'organizzazione, ripromettendosi altresì di aprire una via alla riunificazione dei fratelli separati d'Oriente e d'Occidente. Come ha detto Giovanni Paolo II "I cristiani si sentirono chiamati ad annunciare il Vangelo con rinnovato coraggio e con più vigile attenzione ai "segni" dei tempi. Il Concilio fu davvero un'intuizione profetica di questo anziano Pontefice che inaugurò, pur tra non poche difficoltà, una stagione di speranza per i cristiani e per l'umanità".

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promulgò la revisione del Diritto canonico dimostrando il suo interesse per la liturgia e concedendo l'uso della lingua locale per alcune chiese.

In genere le sue encicliche avevano carattere più pastorale che dogmatico ed è qui che si ritrovano il pensiero più autentico e le motivazioni più profonde del Papa Buono. Infatti con "La Mater et magistra" (1961) Giovanni XXIII "da il La" al suo messaggio di pace al mondo: si cala nel politico, senza la meschinità del campanile, ed il suo diviene immediatamente un messaggio cosmico, indirizzato ai potenti della terra, che pone con forza una questione mai risolta: esorta le nazioni più ricche ad aiutare quelle più povere. L’eterna contrapposizione viene elevata a questione globale; esce dai vicoli e dagli anfratti più nascosti della morale del singolo individuo ed attingendo alla fonte inesauribile del cristianesimo, diviene una missione per tutti. E’ da questo che il senso di Pace assume una dignità assoluta ed un bisogno imprescindibile per tutte le coscienze come Giovanni XXIII spiegherà in "Pacem in terris" (1963), l'enciclica più conosciuta; qui il riconoscimento dei diritti e dei doveri dell'uomo è il fondamento della pace mondiale (l'enciclica destò così grande impressione in tutti, compreso il blocco sovietico, che il Papa ricevette il genero del premier sovietico Nikita Kruscev). Lo abbiamo già detto nella pagina delle Motivazioni e in Giovanni XXIII ne troviamo la conferma; l’uomo al centro, il suo essere, la sua dignità prima di tutto. Senza questo ogni possibilità di pace è vana, innaturale ed ogni tentativo di instaurarla è una battaglia contro i mulini a vento.

NON SI POSSONO DARE DA MANGIARE I CONFETTI AI PORCI!

Nel 1963 la fondazione internazionale Balzan gli assegnò il Premio per la pace per la sua azione nella crisi dei missili cubani dell'anno precedente. Più di ogni altro Papa, Giovanni XXIII voleva il dialogo con il mondo senza distinzione di credo. Intuì la necessità di rivedere unita tutta la cristiana (fondò un apposito Segretariato) ed a mio avviso gettò il seme per l’avvio di un dialogo fra le chiese che Giovanni Paolo II farà suo.

Quando morì, dopo una lunga e penosa malattia, il Times commentò che pochi pontefici avevano entusiasmato così tanto il mondo intero; qui vogliamo ricordarne il suo testamento: "Ciò che più vale nella vita è Gesù Cristo benedetto, la sua Santa Chiesa, il suo Vangelo, la verità e la bontà".

Meditate gente … meditate!

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