Chicago - Hard to say sorry get away

 

A Londra

Mentre Gandhi stava, come aveva detto lui stesso, “facendo il vero lavoro del tavolo rotondo ovvero conoscere il popolo Inglese”, accettò l’invito di Muriel Lester di soggiornare a Kingsley Hall nell’East end per essere “fra la stesa gente a cui avevo dato la mia vita”. Ogni mattina la luce si accendeva nella sua stanza alle quattro per una preghiera mattutina. Ogni mattina passeggiava per le strade del East end. Visitava i suoi prossimi di Bow; fece amicizia tra i ragazzi. “Zio Gandhi” divenne una figura popolare. Spiegava ai ragazzi del perché avesse scelto di vivere nell’East end e perché egli portasse quel vestito essenziale. Dava loro consigli per evitare il male. Ed in proposito ci fu un’interessante aneddoto, circa tali consigli, quando il padre di una ragazzina di quattro anni disse a Gandhi che aveva un motivo per avercela con lui. “E quale sarebbe?” chiese Gandhi. “Bene la mia piccola Jane viene da me tutte le mattine. Mi picchia, mi sveglia e mi dice: ora non picchiarmi tu perché Gandhi ci dice di non restituirle a chi ci picchia”. Il 2 ottobre, giorno del compleanno di Gandhi i bambini si presetarono a lui con due cani lanosi, tre candele rosa per compleanni, un vassoio, una matita blu e dei dolci di gelatina tutti regali che egli apprezzo moltissimo e portò con se in India.



Gandhi con Romain Rolland in Svizzera sulla strada del ritorno in India

 

Una delle più piacevoli sorprese del viaggio furono la cortesia e le manifestazioni di affetto che Gandhi ricevette dai lavoratori del cotone di Lancashire che erano stati duramente colpiti dal boicottaggio degli abiti Britannici in India. Egli prestò ascolto con ovvia attenzione e simpatia alle drammatiche storie di quelli che erano senza lavoro. Molti di loro videro i retroscena del boicottaggio che egli aveva sponsorizzato quando Gandhi spiegava loro: “Voi avete tre milioni di disoccupati ma noi abbiamo 200 milioni di disoccupati per almeno sei mesi. Il vostro sussidio medio di disoccupazione è di 70 scellini. Il nostro lavoro viene retribuito in media con 7 scellini e sei decimi al mese. La logica familiare e la trasparente sincerità di Gandhi lasciarono un’indelebile impressione in quanti lo incontrarono. In questo modo si fecero le impressioni più vere di lui che non il perizoma ed il latte di capra con cui la stampa popolare li intratteneva. Mentre la sua visione poteva apparire utopica e rivoluzionaria non si poteva respingere più a lungo con “l’inganno” considerando il modo con cui la Verità aveva annunciato il suo arrivo in Inghilterra. Nel frattempo le novità dall’India erano lontane dal rassicurare. Il compromesso con cui era stato siglato l’accordo tra il Congresso ed il Governo Indiano, prima della partenza di Gandhi per l’Inghilterra, era stato rotto. Gandhi fu ansioso di ritornare a casa e declinò gli inviti a prorogare il suo itinerario europeo e a visitare l’America anche se decise di passare qualche tempo in Svizzera col suo biografo Romain Rolland. A Roma, dove trascorse un giorno, visitò le gallerie Vaticane; nella Cappella Sistina rimase incantato: “ho visto la figura di Cristo lì. Era meraviglioso. Non riuscivo ad asciugare le lacrime. Le lacrime mi sgorgavano dagli occhi mentre ero rapito da quelle immagini”.

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