Chicago - Hard to say sorry get away

 

L’indipendenza dell’India

La risoluzione “Esci India” passò all’All-India Congress Committee e portata allo scontro frontale con il Governo nell’agosto del 1942. Il Vice Re, con il forte appoggio del Gabinetto Britannico colpì duro. Gandhi, Nehru e la maggior parte di tutti I leader del Congresso furono imprigionati; la più severa repressione fu lanciata contro il Congresso – i suoi fondi furono congelati, i suoi uffici sigillati e la pubblicità nei media zittita. Questo “blitz” ebbe violente ripercussioni. Nell’ultimo discorso prima dell’All-India Congress Committee e prima del suo arresto, Gandhi aveva fatto della non-violenza quale premessa di base della lotta che egli propose di lanciare; questo consiglio rimase inascoltato fra la frenesia della gente ed i colpi di martello del Governo. In diverse parti del paese: a Bihar, a U. P., a Bengal e a Bombay la furia della gente saltò le dighe ed accese le strutture ed i simboli del dominio Britannico. “Il Partito del Congresso” disse Churchill alla Camera dei Comuni, “ha abbandonato la politica che fin ora il Sig. Gnadhi ha inculcato in teoria ed è venuto allo scoperto come un movimento rivoluzionario”. In India ed all’estero la propaganda ufficiale aveva attribuito la violenza ad una congiura capeggiata con cura dai leader del Congresso. Gandhi fu anche accusato di essere pro-Axis e di voler assistere alla conquista dell’India da parte dei Giapponesi. La propaganda ufficiale tenne campo per qualche tempo ma non a lungo. Smuts, un vecchio antagonista di Gandhi in Sud Africa disse in una conferenza tenuta a Londra nel 1942 “È puro non-senso parlare di Gandhi in quinta colonna. Egli è un grande uomo. Egli è uno degli uomini più grandi del mondo”.

Gandhi con Azad e Kripalani allo storico incontro "Quit India" dell’All India Congress Committee, agosto 1942

I’Aga Khan Palace vicino Poona dove Gandhi fu internato dall’agosto 1942 al maggio 1944
 

Mahadev Desai che aveva servito come segretario di Gandhi per 25 anni morì d’infarto nel giro di una settimana mentre era in prigione e Kasturba, la moglie del Mahatma, morì nel 1944 dopo una lunga malattia. Nel 1944 inoltre, la sua salute divenne motivo di preoccupazione per il Governo. Aveva contratto la malaria ed aveva sempre delle febbri molto alte. Le sorti della guerra si erano già volte a favore degli Alleati ed i rischi di una sua liberazione sembrarono al Governo non meno alti della sua morte in prigione. Dopo il suo rilascio nel maggio 1944 Gandhi provò a rompere il punto morto in cui versava la politica. Ne Churchill che era ancora a capo del Consiglio dei Ministri Britannico, ne Jinnah che aveva la voce del comando in seno alla Lega Mussulmana, sembrarono impazienti di ottenre una distensione politica. I Britannici sembravano riluttanti a partire con la forza, La Lega Mussulmana evidentemente stava aspettando l’occasione per concludere un contratto a suo vantaggio. Una formula suggerita da C. Rajagopalachari che Gandhi discusse con Jinnah, concedette in sostanza il Pakistan alla richiesta della Lega dei Mussulmani ma l’offerta ricevette un diniego dal leader Mussulmano.


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