Chicago - I remember the feeling

Discorso tenuto alla Conferenza

Della Tavola Rotonda

30 novembre 1931

 

Sarà dopo tutto e nel migliore dei casi, una soluzione di carta.  Ma non appena togliete quel paletto, i legami nazionali, l'affetto nazionale, la conoscenza delle origini comuni - credete che tutto questo conterà per niente?

 

Gli Indù, i Musulmani ed i Sik erano sempre in guerra tra loro quando non c’erano le leggi britanniche, quando non si vedeva un faccia inglese?  Abbiamo capitoli e versi di storici indù e  musulmani per dire che persino allora vivevamo in una pace relativa.  E Indù e Musulmani ancora oggi neppure litigano nei villaggi.  In quei giorni non hanno conosciuto affatto litigi.  L’ultimo Maulana Muhammad Ali me lo ha detto spesso ed egli stesso è un pò uno storico.  Ha detto:  “Se Dio” – “Allah”  come lo ha definito - mi dà vita, propongo di scrivere la storia delle norme musulmane in India;  ed allora mostrerò, con quei documenti che i britannici hanno conservato, che non erano così disgustose come è stato descritto dagli storici britannici; 

che la regola del Mogul non era così cattiva come ci è stato indicato dalla storia britannica;  e così via”.  E così hanno scritto gli storici indù.  Questa disputa non è vecchia;  questa disputa è coesa a questa acuta vergogna.  Oso dire che è stata originata con l'Avvento Britannico ed immediatamente questo rapporto, sfortunato, artificiale, un rapporto innaturale fra la Gran Bretagna e l'India si è trasformato in un rapporto naturale, quando diventerà, se ben diventerà, una collaborazione volontaria da continuare, per concludersi in funzione della volontà di una o dell’altra parte, quando accadrà che troviate Indù, Musulmani, Sik, Europei, Anglo-Indiani, Cristiani, Intoccabili, tutti in tensione insieme come una persona sola.

Non intendo dire molto stasera circa i Principi, ma farei loro torto e farei torto al Congresso se non registrassi una mia dichiarazione, non con la Conferenza della Tavola Rotonda ma con i Principi.  È chiaro che i Principi possono esprimere i loro termini sulla base dei quali si uniranno alla Federazione.  Ho fatto appello a loro per rendere il percorso più facile per coloro che abitano dall'altra parte dell'India e quindi, posso formulare soltanto questi suggerimenti per la loro considerazione favorevole, per la loro considerazione sincera.  Penso che se accettassero, senza preoccuparsi di quello che sono, alcuni diritti fondamentali come la proprietà comune di tutta l'India, e se accettassero questa posizione e permettessero che quei diritti fossero esaminati dalla Corte, che sarà ancora creata da loro e se introducessero gli elementi - soltanto gli elementi - della loro rappresentanza, penso che intraprenderebbero una lunga strada per conciliare i loro soggetti (il termine “soggetti” penso faccia riferimento al nuovo stato giuridico auspicato per i Principi n.d.t.).  Sarebbero andati su una lunga strada per mostrare al mondo ed all’India intera che sono anche infiammati da uno spirito democratico, che non desiderano rimanere autocrati inamovibili, ma che desiderano diventare monarchi costituzionali proprio come lo è Re Giorgio di Gran Bretagna.

Una Provincia Autonoma di Frontiera:  Che sia l'India a definire quello che è autorizzata a fare e a  prendere, ma qualunque cosa ottenga ed ogni volta che lo ottenga, si consenta che la provincia di frontiera ottenga oggi la completa autonomia. La frontiera allora sarà una dimostrazione palese per tutta l'India e quindi che il voto dell’intero Congresso sia dato alla Provincia di Frontiera per ottenere domani l'autonomia provinciale.  Primo ministro, se potete convincere il vostro Governo a firmare la proposta che da domani la Provincia di Frontiera diventi  una provincia autonoma a tutti gli effetti, allora avrò una posizione adeguata fra le tribù di frontiera e le convincerò ad assistermi quando coloro oltre il confine lanceranno un occhio cattivo verso l’India.

Ringraziamenti:  Infine, il mio ultimo compito è piacevole per me.  Questa è forse l'ultima volta che sederò con voi in trattative.  Non è che lo desideri.  Vorrei sedermi allo stesso tavolo con voi nei luoghi a voi più familiari e negoziare e supplicare con voi ed inginocchiarmi prima di eseguire il comando finale ed accomiatarmi.

Ma se avrò o no la buona fortuna di continuare ad offrire la mia cooperazione questo non dipende da me.  In gran parte dipende da voi.  Dipende da così tante circostanze che ne voi ne noi possiamo del tutto controllare.  Lasciatemi allora svolgere questo compito piacevole di fare i miei ringraziamenti a tutte le Loro Maestà ed agli uomini più poveri dell'estremità orientale in cui vivo.

In quella comunità, che rappresenta la gente povera dell'estremità orientale di Londra, sono diventato uno di loro.  Mi hanno accettato come membro e come membro favorito della loro famiglia.  Sarà uno dei più ricchi tesori che porterò con me.  Anche qui , non ho trovato altro che cortesia e affetto genuino da tutti quelli con cui sono venuto a contatto.  Ho incontrato tanti inglesi.  È stato un privilegio impagabile per me, ho ascoltato quello che spesso a loro deve sembrare sgradevole, sebbene sia vero.  Anche se sono stato spesso obbligato a dire loro queste cose non hanno mai indicato la minima impazienza o irritazione.  È impossibile che mi dimentichi queste cose.  Qualunque cosa mi accada, qualunque sorte possa seguire questa Tavola Rotonda, una cosa certamente porterò con me, cioè, che in tutti non ho trovato altro che la massima cortesia ed il massimo affetto.  Considero che questa visita in Inghilterra mi abbia ben ripagato trovando questo affetto umano.

Venditore di carbone

Ha sviluppato ed approfondito la mia fede irreprensibile nella natura umana nonostante gli uomini e le donne inglesi siano stati alimentati con bugie, che vedo così spesso sfigurare sulla vostra Stampa, come è accaduto nel Lancashire; la gente del Lancashire ha avuto forse certo motivo di essere irritata contro di me, ma non ho trovato irritazione e nessun rancore tra i lavoratori.  Loro, uomini e donne, mi hanno abbracciato.  Mi hanno curato come uno di loro.  Non dimenticherò mai questo.

Porterò con me migliaia e migliaia di amicizie inglesi.  Non li conosco ma leggo quell'affetto nei loro occhi quando presto, al mattino, cammino tra le vostre strade.  Tutta questa ospitalità, tutta questa bontà non sarà mai rimossa dalla mia memoria, qualunque cosa accada alla mia terra infelice.  Vi ringrazio per la vostra pazienza.

 

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