Home Su - Up Mappa del Sito Site Map Sponsors Two minutes

La guerra                                       
 

      Beatles - Happy Christmas

Il modo più sbrigativo per risolvere le controversie, come al solito, è la violenza. La guerra è certamente l'espressione più "nobile" di questo modo di operare, la più totalizzante, universalmente riconosciuta come la madre di tutte le sciagure e costituisce senza dubbio il metodo più "utilitaristico" per risolvere i problemi: ma perchè? E' ovvio: noi tutti siamo abituati ad "avere" sempre qualcosa di più; questo ci spinge a procuracelo (a volte con qualsiasi mezzo) e probabilmente non è solo un problema culturale o di mentalità ma potrebbe essere quasi un fatto innato, connesso cioè con la nostra natura di uomini. Siamo infatti gli unici animali che uccidono non solo perchè spinti dalla fame (meditate gente ... meditate!). Ma andiamo avanti e cerchiamo di capire che cosa può spingere alla guerra, senza ovviamente la pretesa di completezza, ma semplicemente cercando di dare qualche elemento di riflessione.

Bambini afgani

Come soleva dire sempre un mio caro professore "per vedere meglio come stanno le cose occorre che ci si faccia qualche domanda:
bulletChi sono i contendenti?
bulletPerchè sono in contesa?
bulletQuali sono i rapporti di forza e l'ambiente al contorno?
bulletQual'è la posta in gioco? 
bulletChi ci rimette? 
bulletChi ci guadagna? 
bulletCi sono alternative praticabili? ..."

Il caro professore la sapeva sempre più lunga di tutti! E su ogni argomento di attualità, storico o filosofico che fosse, esercitava sempre questo suo senso critico sollevando la nostra curiosità ed appassionandoci di volta in volta ad un nuovo tema proprio come una casalinga viene attratta dalla sua soap-opera preferita (senza togliere nulla a tutte le casalinghe sia chiaro!). 

Caro Michele non ti saremo mai abbastanza grati per questo! 

Ma torniamo al nostro problema e soffermiamoci a riflettere: 

bulletI contendenti

sono sempre due o più entità "diverse" che, contrapposte, si ritrovano in aggregazioni che si identificano con alleanze, gruppi, stati o etnie, e si differenziano per cultura, tradizioni o interessi. 

soldati americani in Vietnam

Per usare un'espressione colorita possiamo dire che costituiscono i classici due galli nel pollaio ed in questi casi, come si sa, non fa mai giorno! (figuriamoci poi se sono più di due!) Questo è il primo dato di fatto!

 

bulletI motivi della contesa

Possono essere i più disparati e si va dalla rivendicazione di un territorio all'esproprio di beni, dal conservare o acquisire interessi economici ad influenzare la vita politica ed economica di altri stati e così via fino ad Agamennone ed Ettore che scatenarono una guerra per una donna o a Caino ed Abele che si contendevano "le attenzioni" del Signore. Insomma c'è sempre qualcuno che possiede qualcosa e qualcun altro che tenta di portargliela via.  

E' l'eterna contesa della vita ... non credo riconducibile ad un problema di mera sopravvivenza perchè si sono fatte le più turpi porcherie in nome di ... qualsiasi cosa che potesse colpire la "fantasia" della gente. E così, infatti, Hitler si è venduto il mito della razza ed i tedeschi se la sono bevuta, gli USA, per esempio, combattono in giro per il mondo per difendere la libertà, come se nessuno capisse che dietro questo si possono celare meno nobili  interessi politico/economici; qualcuno ha sostenuto che la guerra fortifica la razza nel senso che muoiono solo i più deboli (ma  questi bisogna che ci spieghino chi  si può salvare in una guerra nucleare!) e così via: chi più ne ha più ne metta. Di imbecilli e truffatori è piena la terra e purtroppo per noi: le mamme non hanno ancora deciso di smettere di farne perchè ritengono giustamente di dare a tutti una possibilità

arti artificiali per sopperire agli effetti delle mine

Si, quando ci spiegano i motivi dell'avvio di un conflitto quasi certamente ci troviamo di fronte a dei truffatori vigliacchi che non hanno il fegato e la convenienza a dire come stanno veramente le cose. Si vergognano come ladri a spiegare che vogliono prendere qualcosa a qualcuno "anche se in nome del bene della Nazione". 

Ma se questo è normale che avvenga ... non è altrettanto normale accettarlo! Se, infatti, ci si legasse alle motivazioni di tali "bestie immonde" si finirebbe con l'esserne complici accettando e/o giustificando carneficine e genocidi; alla fine, badate bene, la guerra produce sempre distruzione, sterminio e depauperamento di intelligenze (sono sparite intere civiltà di cui oggi sappiamo poco o niente!): questo è un altro dato di fatto!

bullet

I rapporti di forza e l'ambiente al contorno

Conoscere i rapporti di forza tra i contendenti aiuta i "neutrali" a capire da che parte stare. Infatti i truffatori ed i vigliacchi proliferano proprio per la presenza di tali altrettanto nobili figure; pronti ad approfittare della situazione, i neutrali si dimostrano sempre disponibili verso i più forti un po perchè li temono e non vorrebbero vederseli in casa loro, un po perchè cercano di trarne il massimo profitto. I neutrali, cioè, costituiscono quell'umus entro cui i più forti trovano alimento per imporre la loro volontà ai più deboli non solo perchè pensano alla possibilità di ricevere (ovviamente pagandoli!) aiuti a sostegno delle loro battaglie ma anche perchè sono convinti che dai neutrali non dovranno temere nulla. Ora assumiamo, escludendo per semplicità di trovarci di fronte a delle situazioni più complesse (anche perchè il valore aggiunto che ne avremmo è nullo), che i più forti siano quelli che attaccano i più deboli per depredarli di qualcosa; si pone un problema: come possono i più deboli attuare azioni di difesa? 

1. Possono sempre tentare di dividere il nemico e volgere a loro favore "le attenzioni" dei neutrali. I Romani l'avevano capito già duemila anni fa: dividi et impera.

 

guerra del Vietnam

2. Non opporre alcuna resistenza iniziale, avere pazienza e al momento opportuno fargliela pagare a caro prezzo. C'è infatti un detto cinese che recita "... siediti sulla sponda del fiume ed aspetta che passi il cadavere del tuo nemico...".

3. Resistere eroicamente fino all'ultima risorsa sperando di non sparire dalle carte geografiche.

4. ... Confidando nella vostra intelligenza e nella vostra fantasia sono convinto che riuscirete a trovare molte altre possibilità.

Comunque si rivolti il problema, tutti i contendenti coinvolti "si faranno male" (chi più chi meno: ma questa è una magra consolazione!) ed ognuno commemorerà i propri morti per darsi un tono ed addossare all'altro  tutte le "colpe". Infatti, è dimostrato, chi vince ha sempre ragione; è il buono. L'altro che ha perso è il solito cattivo; è dalla parte del torto. La cosa si chiude sempre così, con buona pace di tutti: questo è un altro fatto!

Ma volendo fare un altro discorso bisogna che ci chiediamo anche: in quali condizioni interne è possibile che una nazione o un popolo giustifichi ed accetti una guerra? E qui la cosa si complica un poco perchè forse si va oltre il rapporto Forte contro Debole. Dobbiamo pensare che su questo aspetto occorre indagare ben al di là dell'interesse particolare del gruppo o della nazione perchè questo tocca le coscenze degli individui; diventa un problema che tocca l'intera umanità. 

Ma chi accetta la guerra ha una coscienza? Ha un'anima? Non sarebbe meglio sopprimerlo da piccolo come facevano gli Spartani con i neonati più sfortunati?

Chi accetta la guerra forse non ha una coscienza o almeno non così temprata come oggi ci si aspetterebbe normalmente. Se pigliassimo per esempio l'ultimo conflitto mondiale, per cui l'analisi degli storici è ormai unanime, ci accorgeremmo che certe cose sono potute accadere perchè gli uomini dell'epoca hanno:

bullet

enfatizzato una cultura nozionistica a discapito dei valori

bullet

esaltato oltremodo il dovere e l'obbedienza negando le ricchezze individuali

bullet

tralasciato di coltivare il senso critico nelle nuove generazioni

bullet

prodotto una carenza di "punti di riferimento" e/o modelli positivi a cui ispirarsi

bullet

consentito che degli avventurieri si impadronissero della cosa pubblica

in estrema sintesi: hanno prodotto le condizioni per cui degli "slogan" fossero contrabbandati come indirizzo di pensiero e di opinione. In quest'ottica non si può certo parlare di coscienze e anime forgiate ai valori universali  e temprati al senso di giustizia e del bene comune. Questo è IL FATTO fondamentale!

bulletLa posta in gioco
"Quando il gioco si fa duro ... i duri cominciano a giocare" è giusto? Può essere. 

Però chiediamoci pure: quando la guerra diventa accettabile? quando vale la pena di sopportare lutti e distruzione rinunciando ad una vita serena e piena di affetti? 

Probabilmente a queste domande si può tentare di rispondere con altre domande: Perchè si è disponibili a perdere tutto? Perchè si arriva ad accettare la perdita di quanto si ha di più caro? Credo che una prima possibilità di risposta sia un fatto molto semplice:

Perchè non si ha nulla da perdere oppure perchè quello che si perde, di fronte a quello che si può guadagnare, è poca cosa!

Sembrerà banale ma a pensarci bene, tanto che si tratti dell'assalitore quanto dell'offeso, l'asserzione è comunque vera. Pensate ai motivi che possono indurre un macellaio tedesco a diventare il direttore di un campo di concentramento: cosa volete che ci rimetta un macellaio di fronte alla possibilità di diventare un uomo enormemente più ricco, potente e prestigioso, che può avere in pugno i destini di migliaia di esseri umani?! Pensate, al contrario, al popolo Maya che ha dovuto combattere gli Spagnoli: perchè hanno dovuto accettare la guerra? Perchè avevano capito che era in gioco la loro stessa sopravvivenza! Allora, forse, il problema si riconduce a cercare di definire la differenza di  "valore" fra quanto si rischia di perdere e quanto si pensa di guadagnare  e purtroppo, però, il fatto è che non tutti hanno lo stesso metro di misura! Non esiste uno standard internazionale per misurare il valore della  vita "un tanto al metro"! Nè si può pensare di costringere l'umanità entro il recinto dell'omologazione. E allora? Molto più probabilmente la risposta è:

La Pace non è un fatto scontato: va cercata, coltivata e la vita  indirizzata  a queso valore.

Allora bisogna che ci trasformiamo tutti in ricercatori della pace senza aver paura di non trovarla; occorre che ci si faccia tutti "contadini" che seminano il germe della pace affinchè diventi un giorno pianta rigogliosa; è necessario che tutti si diventi "poliziotti" della pace per smascherare i truffatori ed i "signori della guerra" che ingrassano i loro conti bancari sulle pene di tanti poveri disgraziati! Perchè comunque, cari signori, su questa terra siamo tutti dei poveracci e torneremo, presto o tardi, ad essere esattamente quello che eravamo: polvere al vento. Per cui la domanda da farci è: vogliamo continuare a sbranarci fra di noi (ricordate i galli di Renzo?) o piuttosto cominciare a pensare di impostare la vita in un altro modo? Questa è una questione di fondamento!

bullet

Chi ci rimette e chi ci guadagna

Alla luce di quanto abbiamo visto fino ad ora si può tentare di dare una prima risposta: l'esperienza, infatti, insegna che in un conflitto forse ci guadagnano in pochi ma sicuramente ci rimettono tutti; perchè? Per un motivo molto semplice:

 nessuno si preoccupa di valutare quanto l'umanità ci guadagnerebbe se anzichè combattersi gli uomini si alleassero tutti quanti! 

E' questo il segreto e la ricetta per combattere l'imbecillità umana? Forse. Il fatto è che nessuno lo ha mai misurato. Anzi, tutti quelli che lo hanno predicato ... sono finiti male: crocifissi, malversati e diffamati, mandati a marcire in prigione, ignorati o lasciati a morire di stenti ...  Per cui la Storia continua sempre allo stesso modo; ci guadagnano i soliti commercianti di armi, i veneratori del profito quando chiedono "stabilità" regionale,  le oligarchie che sedano la loro sete di potere, i dittatori, veri sacerdoti del dio Potere, perchè ingrassano i propri conti  in banca e appagano la loro bramosia ... Insomma pochi disgraziati che, tutti insieme, forse non raggiungono il mezzo miliardo ma che detengono il 60%-70% delle risorse dell'intero pianeta (minchia che ridere!). Se questi ci guadagnano e ovvio che gli altri 5 miliardi ci rimettono! Però non tutti insieme come sarebbe logico aspettarsi! E no perchè tra questi 5 miliardi di poveracci c'è anche chi crede un giorno di poter far parte dell'altra schiera e, differenziandosi gli uni dagli altri per la  "minor povertà", questi poveri disgraziati anelano a passare la barricata piuttosto che cercare di mettersi insieme. E si badi che questa è gente che in un conflitto, da qualsiasi parte si trovi, ci rimette comunque. Sono quelli che pagano il maggior prezzo in termini di perdite o che, nella migliore delle ipotesi, raccolgono qualche briciola che cade dalla tavola dei furbi. Questo è quello che insegna la Storia! 

 

bulletLe alternative

Se da un conflitto non ci si guadagna nulla, allora può darsi che la Pace non sia più solo una "speranza " o una "tensione" ma è possibile che diventi un progetto di vita per tutti gli uomini! Che significa? 

Che è ora di cominciare a dire basta ai modelli che ci propinano tutti i giorni sull'avere sempre di più, sul consumare sempre di più, sul romperci la

 schiena e violentarci a vicenda per prevalere di più, nel credere che vivere meglio significhi avere molte più "cose", nel concepire i rapporti come "una lotta continua"; bisogna che cominciamo a dire basta ad una cultura, una scuola, una filosofia ... un modello di vita che impronti le coscienze  alla competizione (per usare un eufemismo) e alla sopraffazione. 

E' il momento di dire BASTA ! ! !

 Il nocciolo di tutta la questione è qui!

Ricapitolando:

bullet

ci sono due o più entità che lottano tra di loro dando vita ad uno scontro: la guerra

bullet

la guerra produce sempre distruzione, sterminio e depauperamento di intelligenze al di là dei motivi di contesa

bullet

chi vince ha sempre ragione, è il buono; l'altro che perde è il solito cattivo, che è dalla parte del torto, e così la cosa si chiude con buona pace di tutti

bullet

per quelli che accettano la guerra non si può certo dire che abbiano una  coscienza ed un'anima forgiate ai valori universali  e temprati al senso di giustizia e del bene comune; chi accetta la guerra lo fa perchè non ha nulla da perdere oppure perchè quello che perde, di fronte a quello che può guadagnare, è poca cosa! Chi accetta la guerra è comunque un "poveraccio" che si crede un furbo incredibile!

bullet

la Pace non è un fatto scontato: va cercata, coltivata e la vita indirizzata a queso valore; così  la domanda da farci è: vogliamo continuare a sbranarci fra di noi (ricordate i galli di Renzo?) o piuttosto cominciare a pensare di impostare la vita in un altro modo?

bullet

perchè non provare a valutare quanto l'umanità ci guadagnerebbe se anzichè combattersi gli uomini si alleassero tutti quanti!

bullet

bisogna che cominciamo a dire basta ad una cultura, una scuola, una filosofia ... un modello di vita che impronti le coscienze  alla competizione (per usare un eufemismo) e alla sopraffazione

bullet

allora bisogna che ci trasformiamo tutti in ricercatori della pace senza aver paura di non trovarla; occorre che ci si faccia tutti "contadini" che seminano il germe della pace affinchè diventi un giorno pianta rigogliosa; è necessario che tutti si diventi "poliziotti" della pace per smascherare i truffatori ed i "signori della guerra" che ingrassano i loro conti bancari sulle pene di tanti poveri disgraziati!

 

P.S. Caro surfer se stai leggendo qui è perchè hai avuto "il coraggio" di arrivare sino in fondo alla pagina. Considerando il tema di tuo interesse, ed avendo avuto modo di  riflettere, ti invitiamo a comunicarci le tue opinioni in merito in modo da vedere il problema da più punti di vista e con contenuti diversi. Grazie ed a ritrovarci presto.

Per ulteriori informazioni inviate una mail a:

 

 

For additional information please email us at:

Home ] Su - Up ]