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La letteratura cristiana delle origini
I criteri che hanno portato a questa classificazione sono molto complessi e riguardano in parte il principio dell'autorità dello scritto (quelli attribuiti agli apostoli o a loro discepoli vengono definiti autentici o canonici - cioè normativi, mentre quelli di autori non ritenuti apostoli o discepoli sono chiamati apocrifi), in parte l'epoca di composizione (quelli attribuiti agli autori ritenuti discepoli degli apostoli sono chiamati “padri apostolici”, quelli successivi “padri della chiesa”), in parte la forma (scritti poetici), in parte il contenuto (le opere che intendono difendere il cristianesimo dalle accuse degli avversari sono definiti scritti apologetici, quelli che riportano atti processuali contro i cristiani sono detti Atti dei martiri).
Gli scritti canoniciSi definiscono con questo termine i libri dell’Antico Testamento (versione dei Settanta) e del Nuovo Testamento (vangeli e atti degli apostoli, epistole, apocalisse). Sono "canonici" in quanto compresi in un canone (fissato verso il IV secolo). Vengono usati (ancora oggi) nella liturgia.
Gli scritti apocrifiInizialmente il termine apocrifo non indicava uno scritto contraffatto o falsificato, bensì la destinazione. Infatti il contenuto particolare, sacro e misterioso, rendeva necessario tenere nascosta (apokryphos) l'opera al grande pubblico per riservarla agli iniziati di una setta. Per acquistare credito, poi, tali scritti circolavano sotto il nome di un apostolo o discepolo di Gesù. Di qui l'accezione oggi più frequente di opera falsamente attribuita ad un autore. Spesso l'intento è quello di colmare la lacuna lasciata dagli scritti canonici a proposito della vita di Gesù, degli apostoli, di Maria, a volte per edificare, altre per stupire i fedeli.
Gli scritti poeticiFin dagli inizi la letteratura cristiana è arricchita anche di composizioni poetiche, tanto più che uno degli elementi essenziali della celebrazione cristiana è il canto. Durante le celebrazioni i fedeli cantavano salmi, cantici ed inni. Di tutti questi testi si trovano ampie tracce nei testi canonici (molti passi dei vangeli - Magnificat, Benedictus, Gloria, Nunc Dimittis ecc. -, degli Atti, delle lettere e ancor più dell'Apocalisse sono ripresi in blocco dalle innologie liturgiche). Tali composizioni si rifanno ovviamente ai modelli della poesia ebraica e quindi non seguono la metrica greca, quanto piuttosto il modello ebraico, caratterizzato dal parallelismo e dalle assonanze o dalla rima. In seguito gli autori, a iniziare dagli anonimi autori di inni gnostici per arrivare al famoso Clemente di Alessandria, tentano di conciliare la metrica classica con il contenuto cristiano. Nascono così i primi esempi di inni metrici in anapesti, tra cui quello famoso a Cristo attribuito appunto a Clemente.
I padri apostoliciQueste opere sono accomunate dall'intento di tipo edificante e didascalico in quanto cercano di rinsaldare la fede, spiegarne i contenuti e approfondire la predicazione orale. Sono gli scritti più antichi dopo il Nuovo Testamento, di qui la loro straordinaria importanza per conoscere le origini del cristianesimo.
Gli atti dei MartiriQuesto genere letterario riveste una grandissima importanza per la storia. Le passioni dei martiri venivano lette davanti alla comunità raccolta per il servizio liturgico in occasione dell'anniversario del martirio. Sotto il profilo storico si possono dividere in tre gruppi: Verbali ufficiali del tribunale (le domande dei funzionari, le risposte dei martiri e le sentenze inflitte - sono i veri e propri Atti); racacconti di testimoni oculari o di altri contemporanei (sono i cosiddette Passioni o martyria); Leggende dei martiri, racconti di carattere edificante dove troviamo mescolati elementi storici e fantasiosi, per cui è difficile valutarne l'attendibilità.
Gli scritti apologetici
tratto da www.luzappy.it
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