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Le origini

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La letteratura cristiana delle origini

Ambone - Acclamazione della parola di Dio

La letteratura cristiana delle origini oggi conosciuta è costituita sostanzialmente dagli scritti delle prime comunità cristiane. Infatti le chiese intrattenevano tra loro stretti legami e frequenti contatti rinsaldati da numerosi scritti occasionali. Di questa letteratura, nata da necessità pratiche, è rimasto piuttosto poco.

Gli scritti a noi pervenuti si possono classificare in:

 

·        scritti canonici

·        scritti apocrifi

·        scritti poetici

·        padri apostolici

·        atti dei martiri

·        scritti apologetici.

 

I criteri che hanno portato a questa classificazione sono molto complessi e riguardano in parte il principio dell'autorità dello scritto (quelli attribuiti agli apostoli o a loro discepoli vengono definiti autentici o canonici - cioè normativi, mentre quelli di autori non ritenuti apostoli o discepoli sono chiamati apocrifi), in parte l'epoca di composizione (quelli attribuiti agli autori ritenuti discepoli degli apostoli sono chiamati “padri apostolici”, quelli successivi “padri della chiesa”), in parte la forma (scritti poetici), in parte il contenuto (le opere che intendono difendere il cristianesimo dalle accuse degli avversari sono definiti scritti apologetici, quelli che riportano atti processuali contro i cristiani sono detti Atti dei martiri).

 

Gli scritti canonici

Si definiscono con questo termine i libri dell’Antico Testamento (versione dei Settanta) e del Nuovo Testamento (vangeli e atti degli apostoli, epistole, apocalisse). Sono "canonici" in quanto compresi in un canone (fissato verso il IV secolo). Vengono usati (ancora oggi) nella liturgia.

 

 

Gli scritti apocrifi 

Inizialmente il termine apocrifo non indicava uno scritto contraffatto o falsificato, bensì la destinazione. Infatti il contenuto particolare, sacro e misterioso, rendeva necessario tenere nascosta (apokryphos) l'opera al grande pubblico per riservarla agli iniziati di una setta. Per acquistare credito, poi, tali scritti circolavano sotto il nome di un apostolo o discepolo di Gesù. Di qui l'accezione oggi più frequente di opera falsamente attribuita ad un autore. Spesso l'intento è quello di colmare la lacuna lasciata dagli scritti canonici a proposito della vita di Gesù, degli apostoli, di Maria, a volte per edificare, altre per stupire i fedeli.

 

Gli scritti poetici 

Fin dagli inizi la letteratura cristiana è arricchita anche di composizioni poetiche, tanto più che uno degli elementi essenziali della celebrazione cristiana è il canto. Durante le celebrazioni i fedeli cantavano salmi, cantici ed inni. Di tutti questi testi si trovano ampie tracce nei testi canonici (molti passi dei vangeli - Magnificat, Benedictus, Gloria, Nunc Dimittis ecc. -, degli Atti, delle lettere e ancor più dell'Apocalisse sono ripresi in blocco dalle innologie liturgiche). Tali composizioni si rifanno ovviamente ai modelli della poesia ebraica e quindi non seguono la metrica greca, quanto piuttosto il modello ebraico, caratterizzato dal parallelismo e dalle assonanze o dalla rima. In seguito gli autori, a iniziare dagli anonimi autori di inni gnostici per arrivare al famoso Clemente di Alessandria, tentano di conciliare la metrica classica con il contenuto cristiano. Nascono così i primi esempi di inni metrici in anapesti, tra cui quello famoso a Cristo attribuito appunto a Clemente.

 

I padri apostolici

Queste opere sono accomunate dall'intento di tipo edificante e didascalico in quanto cercano di rinsaldare la fede, spiegarne i contenuti e approfondire la predicazione orale. Sono gli scritti più antichi dopo il Nuovo Testamento, di qui la loro straordinaria importanza per conoscere le origini del cristianesimo.

 

Gli atti dei Martiri

Questo genere letterario riveste una grandissima importanza per la storia. Le passioni dei martiri venivano lette davanti alla comunità raccolta per il servizio liturgico in occasione dell'anniversario del martirio. Sotto il profilo storico si possono dividere in tre gruppi:

Verbali ufficiali del tribunale (le domande dei funzionari, le risposte dei martiri e le sentenze inflitte - sono i veri e propri Atti);

racacconti di testimoni oculari o di altri contemporanei (sono i cosiddette Passioni o martyria);

Leggende dei martiri, racconti di carattere edificante dove troviamo mescolati elementi storici e fantasiosi, per cui è difficile valutarne l'attendibilità.

 

Gli scritti apologetici

Come dice la definizione, gli apologisti si prefiggevano di difendere la religione cristiana soprattutto contro il paganesimo e il giudaismo, ma anche contro le deviazioni dalla ortodossia dei gruppi di eretici. L'annuncio missionario per se stesso non è apologetico, ma di fronte alle calunnie grossolane contro i cristiani, al giudizio dei dotti e delle classi colte che vedevano nel cristianesimo un pericolo per il crescente dominio di Roma, e alle accuse dei magistrati che vedevano nel cristianesimo un delitto di lesa maestà contro l'imperatore e il culto ufficiale, si rese necessario difendere la nuova dottrina.

Tra gli avversari del cristianesimo nel sec. II possiamo ricordare Luciano di Samosata, che metteva alla berlina l'amore fraterno dei cristiani e il loro disprezzo per la morte (de morte peregrini, del 170), Frontone di Crita, precettore di Marco Aurelio (oratio), Celso, filosofo platonico  (Discorso veritiero, del 178) e altri.

Tre sono gli obiettivi principali della letteratura apologetica:

 

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confutare le calunnie e ribadire gli aspetti positivi della fede cristiana;

 

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ribadire l'immoralità e l'assurdità della religione tradizionale evidenziando l'alto concetto di Dio dei cristiani;

 

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sottolineare il limite delle argomentazioni filosofiche addotte contro il nuovo credo. Ovviamente non si tratta mai di esposizioni scientifiche, complete e formali della fede cristiana. Inoltre la terminologia è quella del tempo, come pure la forma linguistica con la predilezione del trattato dialettico e del dialogo. Particolare rilievo è dato alla difesa della libertà di coscienza e di religione, alla dignità dell'antica origine del cristianesimo, grazie alla matrice giudaica, e alla ricerca della verità che anima ogni cristiano.

 

tratto da www.luzappy.it

   

 

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