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Museo                                       
 

      Vento d'april

Museo pinacoteca

Riferimenti: http://www.santuarioloreto.it/museo.htm

Il museo-pinacoteca del santuario è situato nei piani superiori del braccio ovest del Palazzo Apostolico. Si è venuto formando alla fìne del secolo XIX con oggetti e dipinti provenienti per lo più dal Palaz-zo Apostolico e dalla basilica, compresi alcuni affreschi staccati.

Dopo il furto perpetrato nella Sala del Tesoro nel 1974, gli oggetti di valore artistico superstiti sono statitrasferiti nel museo-pinacoteca, che subì una prima ristrutturazione.
Negli anni 1992-1996 è stato ripristinato il braccio ovest del palazzo Apostolico, dove sono stati ricavati nuovi locali per il museo- pinacoteca, che ha avuto una nuova e più razionale sistemazione.

Tra i vari oggetti d'arte spiccano le pregevoli tele di Lorenzo Lotto, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e gli arazzi raffaelleschi.
 

 

ATRIO DELLA SAGRESTIA TESORO E CORRIDOIO D’INGRESSO

Atrio della Sagrestia
E’ un capolavoro di arte barocca con stucchi nella volta di Francesco Selva (1611) e pregevoli dipinti cinque-secenteschi, entro fastose cornici, attribuiti ad autori famosi, quali Andrea del Sarto, Guido Reni, Jacopo da Bassano, ecc.

Sulla parete di fronte: Traslazione della S. Casa, splendida nelle festose figure di Maria e del Bambino, probabilmente eseguite dal Selva su un disegno del Pomarancio. Al centro della volta si scorgono ricche ornamentazioni a stucco con angeli ed emblerni. Il lucernario, aperto dal Sacccini nel 1884-1888, è stato decorato dal folignate Ottaviano Ottaviani con una mediocre figura dell'Eterno recante il globo in mano. Al sontuoso soffitto barocco fanno da contrappunto le esuberanti cornici lignee sottostanti, con fogliame dalle espanse e sinuose evoluzioni, opera del romano Giuseppe Ciferri che le eseguì nel 1696- 1697 su commissione del canonico cingolano Pietro Paolo Raffaelli.

Questi, tra la fine del sec. XVII e gli inizi del successivo, in tre riprese, donò 15 tele per questo Atrio, molte delle quali ancora in sede. Nella parete di fondo, Scuola delle vergini o Adolescenza della Madonna, probabile replica autografa di Guido Reni (1572-1642), con varianti, dell'originale esposto all'Ermitage di Sanpietroburgo. Nella parete destra, Madonna seduta col Bambino, opera attribuita per lungo tempo ad Andrea del Sarto (1486-1530), ma più probabilmente lavoro di un suo imitatore, quale Francesco Montaletici, detto Cecco il Bravo (1661) o, meno persuasivamente, Pietro Faccini (1562-1602), oppure Francesco Furini (1600-1676).


Sala del Tesoro o del Pomarancio
Vi si accede direttamente dell'Atrio. La volta è decorata con affreschi raffiguranti scene della vita della Madonna, eseguite nel 1605- 1610 da Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio. Gli armadi, che un ternpo custodivano preziosissimi doni, sono opera di Andrea Costa che li lavorò tra il 1608 e il 1615.

La Sala fu voluta da Clemente VIII per accogliervi l'ingente cumulo dei doni. Il disegno dell'edificio, iniziato nell'anno 1600, fu preparato forse dall'urbinate Ventura Venturi, portato avanti poi da Muzio Oddi e da C.B. Cavagna. Nel 1604 fu indetto il concorso per gli affreschi, a cui parteciparono Lionello Spada, Guido Reni, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, e Cristoforo Roncalli, detto il Pornarancio.Questi nell'ideazione del ciclo figurativo si ispirò forse al Rivestimento marmoreo della S. Casa, rappresentandovi "istorie" della vita della Madonna tra Sibille e Profeti. Anche la pala d'altare, riproducente la Crocifissione con la Madonna, la Maddalena e S. Giovanni, é del Pomarancio che qui nel colorito preferisce la maniera “scura" e soluzioni quasi melodrammatiche. Gli affreschi del Pomarancio sono giudicati dalla critica uno dei capolavori del tardo manierismo romano, ai cui canoni il pittore si attenne, coniugando lo stile di Michelangelo con quello di Raffaello. Si tratta di una pittura celebrativa e decorativa di alta qualità, resa piacevole dai colori chiari e iridescenti e sostenuta da un sapiente e vigoroso disegno.
 

Corridoio d'ingresso e di uscita
Dopo la Visita alla Sala del Tesoro si può uscire dal santuario attraverso il vicino corridoio, che mostra nelle pareti 17 bassorilievi in bronzo con scene della vita della Madonna e, sopra la porta, la Vergine Lauretana, tutte opere di Enrico Manfrini (1994). Vi si ammirano anche antiche sculture quattro e cinquecentesche, fra le quali merita menzione una Traslazíone (sec. XV), in prossimità dell'uscita.

(tratto dal sito http://www.santuarioloreto.it)

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