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     Vasco Rossi - Gabri

Martin Luther King Jr.

“Nostro Dio è in cammino!”

25 Marzo 1965
Montgomery, Alabama.

Miei cari e pazienti amici, Ralph Abernathy, e tutti i distinti americani qui seduti in tribuna, amici miei e colleghi dello stato dell’Alabama, e a tutte le persone amanti la libertà che sono qui riunite questo pomeriggio da tutta la nazione e da tutto il mondo. Domenica scorsa, più di ottomila di noi hanno iniziato a marciare da Selma, in Alabama. Abbiamo camminato per valli desolate e attraversato sfiancanti alture. Abbiamo camminato lungo meandri di autostrade e riposato le nostre membra su sentieri rocciosi. Alcuni visi sono infiammati dai raggi del sole soffocante. Alcuni hanno letteralmente dormito nel fango. Siamo stati inzuppati dalla pioggia. [Astanti:] (Parli). I nostri corpi sono stanchi e i nostri piedi piuttosto doloranti.

Ma oggi mentre sono davanti a voi e ripenso a quella marcia, posso dire, come ha detto un giorno  sorella Pollard – una Negra settantenne che è vissuta in questa comunità durante il boicottaggio degli autobus – a cui fu chiesto mentre camminava se avesse voluto fermarsi. E quando lei rispose “NO”, la persona disse “Bene, non siete stanca?” e con la sua profondità sgrammaticata, lei disse “I miei piedi è stanco, ma la mia anima è riposata.” (Si, signore. Va bene) E veramente questo pomeriggio, noi possiamo dire che il nostro piede è stanco, (Si, signore) ma le nostre anime sono riposate.

Ci hanno detto che non dovremmo essere qui. E c’erano quelli che dicevano che dovevamo essere qui solo passando sui loro cadaveri, (Bene. Si, signore. Parli) ma tutto il mondo sa che oggi siamo qui e che staremo di fronte alle forze del potere dello stato dell’Alabama per dire “Non vogliamo andare via, che nessuno ci giri attorno.” (Si, signore. Parli) [Applauso]

Ora non è un caso che una delle grandi marce della storia d’America termini a Montgomery, in Alabama. (Si, signore) Appena dieci anni fa, in questa grande città, è nata la filosofia della lotta dei Negri. Montgomery è stata la prima città del Sud in cui l’intera comunità Negra si unì e onestamente fronteggiò i suoi vecchi oppressori. (Si, signore. Bene) Dopo quella lotta più di una battaglia per la [de]segregazione degli autobus è stata vinta, è stato dato vita ad una nuova idea, più potente delle pistole e dei bastoni. I Negri l’hanno fatta loro e la portano d’esempio per tutto il Sud in epiche battaglie (Si, signore. Parli) che elettrizzano la nazione (Bene) ed il mondo.

E ancora, stranamente, i conflitti climatici sono sempre stati combattuti e vinti sul suolo dell’Alabama. Dopo i confronti eroici di Montgomery ne sorsero in Mississippi, Arkansas, Georgia e altrove. Finchè il colosso della segregazione non fu sfidato a Birmingham dove le coscienze dell’America cominciarono a sanguinare. La bianca America fu profondamente risvegliata da Birmingham perché testimoniò che l’intera comunità dei Negri rivestiva terrore e brutalità con  maestoso disprezzo ed eroico coraggio. E dalle positività di questo spirito democratico, la nazione finalmente spinse il Congresso (Bene) a scrivere una legge (Si, signore) con la speranza che avrebbe ripulito la macchia di Birmingham. La Civil Rights Act (Legge sui diritti civili n.d.t.) del 1964 diede ai Negri parte della loro giusta dignità, (Parli, signore) ma senza il voto è stata dignità senza forza. (Si, signore).

Ancora una volta il metodo della resistenza nonviolenta (Si) fu sguainato dal suo fodero, ed ancora una volta un’intera comunità si mobilitò per confrontarsi con l’avversario. (Si, signore) E di nuovo la brutalità di un ordine moribondo gridò per la terra. Ancora, Selma, in Alabama, diviene un momento splendente nella coscienza dell’uomo. Se il peggio dell’America vive in agguato nelle sue strade buie, il meglio dell’America induce ad alzarsi appassionatamente per tutta la nazione per superarlo. (Si, signore. Parli) Non c’è mai stato un momento nella storia d’America (Si, signore) più onorabile e più ispirante del pellegrinaggio degli ecclesiastici e dei laici di ogni razza e fede piovuti a Selma per fronteggiare il pericolo (Si) dalla parte dei suoi Negri preparati alla lotta.

Il confronto tra bene e male compresso nella piccola comunità di Selma (Parli, parli) ha generato un enorme potere (Si,signore. Si, signore) che induce l’intera nazione ad un nuovo corso. Un presidente nato nel Sud (Bene) ebbe la sensibilità di sentire la volontà del paese, (Parli, signore) e in un discorso passato alla storia come una delle più appassionanti difese dei diritti umani mai fatte da un presidente della nostra nazione, egli difese il potere del governo federale a non far sentire oltre una delusione vecchia di secoli. Il presidente Johnson giustamente difese il coraggio del Negro nel svegliare la coscienza della nazione. (Si, signore)

Da parte nostra dobbiamo profondo rispetto ai bianchi americani che oppongono le loro convinzioni democratiche a cattivi costumi e ai privilegi generazionali e vengono avanti audacemente per stringerci le mani. (Si, signore) Da Montgomery a Birmingham, (Si, signore) Da Birmingham a Selma, (Si, signore) da Selma di ritorno a Montgomery, (Si) una pista cinge in un lungo e a volte sanguinante cerchio, che però è diventata un’autostrada che porta fuori dal buio. (Si, signore) L’Alabama ha provato a nutrire e difendere il male, ma il male soffocherà a morte nelle polverose strade e vie di questo stato. (Si, signore. Parli, signore) Così sono di fronte a voi questo pomeriggio (Si, signore. Bene) con la convinzione che la segregazione sia sul suo letto di morte in Alabama, e la sola cosa insicura sul suo conto è il costo con cui i segregazionisti e Wallace  gli faranno il funerale. (Vada oltre. Si, signore)

La nostra intera campagna in Alabama è stata centrata attorno al diritto di voto. Focalizzando l’attenzione della nazione e del mondo, oggi, sulla flagrante negazione del diritto di voto, stiamo esponendo la vera origine, la causa di fondo, della segregazione razziale nel Sud. La segregazione razziale come modo di vivere non può essere considerato il risultato naturale dell’odio tra le razze subito dopo la Guerra Civile. Non c’erano leggi di segregazione razziale quindi. E come ha notato lo storico C. Vann Woodward, nel suo libro The Strange Career of Jim Crow, dove ha evidenziato chiaramente che la segregazione razziale era veramente uno stratagemma politico impiegato dagli emergenti interessi dei Bourbon nel Sud per tenere divise le masse ed il costo lavoro del Sud il più basso della terra. Vedete come fosse cosa semplice tenere le povere masse di bianchi a lavoro con salari di fame negli anni seguenti la Guerra Civile. Perché, se il povero lavoratore bianco della piantagione o della filanda fosse stato insoddisfatto del suo basso salario, il proprietario della piantagione o della filanda semplicemente lo avrebbe licenziato e avrebbe assunto il contadino schiavo Negro pagandolo ancora meno. Così, il livello salariale al Sud è tenuto insopportabilmente piuttosto basso.

Verso la fine del periodo della Ricostruzione, successe qualcosa di significativo. (Ascoltatelo) Ciò che è conosciuto come il Populist Movement. (Parli, signore) I capi di questo movimento cominciarono a svegliare le povere masse dei bianchi (Si, signore) e dei contadini schiavi Negri sul fatto che erano stati costretti dagli interessi emergenti dei Bourbon. Non solo, ma cominciarono anche ad unire le masse di Negri e bianchi (Yeah) in un blocco votante che minacciasse di respingere gli interessi dei Bourbon dai posti di comando del potere politico del Sud.

Per contrastare questo disegno. L’aristocrazia del Sud cominciò immediatamente a disegnare questa società segregazionista. (Giusto) Voglio che mi seguiate su questi aspetti perché è molto importante vedere l’origine del razzismo e la negazione del diritto di voto. Attraverso il loro controllo dei mass media, corressero la dottrina della supremazia dei bianchi. Riempirono le teste delle povere masse dei bianchi con essa, (Si) annebbiando in questo modo le loro menti rispetto al problema reale sollevato dal Populist Movement. Quindi indirizzarono la legislazione del Sud rendendo un crimine il fatto che  Negri e bianchi si considerassero uguali ad ogni livello. (Si, signore) E così fu fatto. Questo azzoppò e distrusse il Populist Movement del diciannovesimo secolo.

Se si può affermare dell’era della schiavitù che l’uomo bianco prese il mondo e diede Gesù ai Negri, allora si può dire che nell’era della Ricostruzione, l’aristocrazia del Sud prese il mondo e diede Jim Crow al povero uomo bianco. (Si, signore) Gli diede Jim Crow. (Uh huh) e quando il suo rugoso stomaco pianse per il cibo che le sue tasche vuote non potevano procurare, (Si, signore) cominciò ad odiare Jim Crow, un pupazzo psicologico che gli disse che non importava quanto fosse cattivo, almeno era un uomo bianco, meglio di un uomo nero. (Giusto signore) Ed egli mangiò Jim Crow, (Uh huh) E quando i suoi bambini denutriti  piangevano per le necessità che la loro tenera età non poteva soddisfare, egli mostrò loro la figura di Jim Crow sugli autobus e nei negozi, per le strade e nei pubblici palazzi. (Si, signore) E anche i suoi bambini impararono a mangiare Jim Crow, (Parla) il loro ultimo avamposto dell’oblio psicologico. (Si, signore)

Così la minaccia del libero esercizio del voto delle masse di Negri e bianchi insieme (Uh huh) ebbe come risultato il fondamento di una società segregata. Segregarono la moneta sudista dai poveri bianchi; segregarono il di più sudista dai bianchi ricchi; (Si, signore) segregarono le chiese sudiste dalla cristianità (Si, signore); segregarono le menti sudiste dal pensiero onesto; (Si, signore) e segregarono i Negri da ogni cosa. (Si, signore) Questo è quello che è successo quando le masse di Negri e bianchi del Sud minacciarono di unirsi e costruire una grande società di giustizia dove nessuno avrebbe pregato sulle debolezze di altri; una società di abbondanza dove avarizia e povertà non ci sarebbero stati; una società di fratellanza dove ogni uomo avrebbe rispettato la dignità ed il valore della personalità umana. (Si, signore)

Abbiamo fatto molta strada da quella parodia di giustizia che fu perpetrata sulle teste degli Americani. James Weldon Johnson lo ha espresso eloquentemente. Egli disse:

Siamo venuti via

Dopo aver versato lacrime (Si, signore)

Siamo venuti percorrendo i nostri sentieri

Tra il sangue del massacro (Si, signore)

Fuori dal triste passato, (Si,signore)

Ed ora siamo alla fine

Dove il bianco luccica

Della nostra brillante stella è fusa. (Parli, signore)

Oggi voglio dire alla città di Selma, (Dica loro, Dottore) oggi voglio dire allo stato dell’Alabama, (Si, signore) oggi voglio dire al popolo americano e alle nazioni del mondo, che non ci giriamo in torno. (Si, signore) Ora siamo in cammino. (Si, signore)

Si, siamo in cammino e nessuna onda di razzismo può fermarci. (Si, signore) Ora siamo in cammino. Il bruciare delle nostre chiese non sarà un deterrente per noi. (Si, signore) Il bombardamento delle nostre case non ci dissuaderà. (Si, signore) Ora siamo in cammino. (Si, signore) La percorsa e l’uccisione dei nostri preti e dei ragazzi non ci devierà. Ora siamo in cammino. (Si, signore) L’immotivato rilascio dei loro noti assassini non ci scoraggerà. Ora siamo in cammino. (Si, signore) Come un’idea quel tempo è venuto, (Si, signore) neanche la marcia di potenti eserciti potrà fermarci. (Si, signore) Ora siamo in cammino verso la terra della libertà. (Si, signore)

Continuiamo quindi la nostra Marcia trionfale (Uh huh) verso la realizzazione del sogno americano. (Si, signore) Marciamo sulle case segregate (Si, signore) finchè ogni getto e depressione economica si dissolvano, e i Negri e i bianchi vivano fianco a fianco in decenti, sicure e sane costruzioni. (Si, signore) Marciamo sulle scuole segregate (Marciamo, lo dica) finché ogni simbolo di educazione segregata e inferiore diventi una cosa del passato, e i Negri ed i bianchi studino fianco a fianco in un contesto di interezza sociale della classe.

Marciamo sulla povertà (Marciamo) finché nessun genitore americano debba saltare il suo pasto perché i propri figli possano mangiare. (Si, signore) Marciamo sulla povertà (Marciamo) finché nessun uomo affamato giri per le strade delle nostre città (Si, signore) in cerca di lavoro che non esiste. (Si, signore) Marciamo sulla povertà (Marciamo) finché nel Mississippi gli stomachi vuoti siano riempiti, (Giusto) e le industrie ferme dell’ Appalachia siano realizzate e rivitalizzante, e le vite spezzate dei ghetti soffocanti siano guarite e risanate.

Marciamo sulle urne, (Marciamo) marciamo sulle urne finché gli agitatori-razziali spariscano dall’arena politica.

Marciamo sulle urne affinché i misfatti salienti delle folle assetate di sangue (Si, signore) siano trasformate in finalizzate e buone azioni di cittadini ordinati. (Parli, Dottore)

Marciamo sulle urne, (Marciamo) affinché i Wallaces della nostra nazione tremino sempre in silenzio.

Marciamo sulle urne, (Marciamo) affinché noi si possa mandare ai nostri consigli comunali, (Si, signore) parlamenti statali (Si, signore) e al Congresso degli Stati Uniti, (Si, signore) uomini che non abbiano paura di agire giustamente, amanti della misericordia, e che camminino umilmente con Dio.

Marciamo sulle urne, (Marciamo) affinché la fratellanza diventi più di una parola senza senso in una preghiera aperta, ma l’ordine del giorno di ogni agenda legislativa.

Marciamo sulle urne, (Si) affinché per tutta l’Alabama i figli di Dio siano in grado di percorrere il mondo con decenza e onore.

Non c’è niente di sbagliato a marciare in questo senso. (Si, signore) La Bibbia ci dice che i potenti uomini di Joshua camminarono verso la città fortificata di Gerico (Si) e le barriere alla libertà caddero. (Si, signore) Mi piace quel vecchio spiritual Negro, (Si, signore) “Joshua prese parte alla battaglia di Gerico.” Nel suo semplice, appena colorato, dipinto (Si, signore) del grande momento della storia biblica, ci dice che:

Joshua prese parte alla battaglia di Gerico, (Lo dica)

Joshua prese parte alla battaglia di Gerico, (Si, signore)

E le mura caddero (Si, signore. Lo dica)

Marciarono sulle mura di Gerico, con la lancia in mano. (Si, signore)

“Soffiando nei loro corni”  Joshua urlò,

“L’esito della battaglia è nelle mie mani.” (Si, signore)

Queste parole le ho date a voi così come esse furono date a noi dallo sconosciuto, morto tanto tempo fa, di colore scuro che le originò. (Si, signore) Un vecchio menestrello nero tramandò ai posteri queste parole in forma sgrammaticata, (Si, signore) che ancora si conservano con enfatica pertinenza per tutti noi. (Uh huh)

La battaglia è nelle nostre mani. E noi possiamo rispondere con creativa nonviolenza alla necessità di più alte ragioni a cui le nuove strategie della nostra battaglia ci chiamano. (Si, signore) La strada d’avanti non è del tutto liscia. (No) Non ci sono larghe autostrade che ci portino facilmente e inevitabilmente verso rapide soluzioni. Ma noi dobbiamo incamminarci.

Poche notti fa, al bagliore della lampada sul mio tavolo, guardavo di nuovo fisso i meravigliosi segni dei nostri tempi, pieno di speranza e promesse nel futuro. (Uh huh) E sorrisi nel vedere nel giornale di qualche decina di giorni prima le fotografie, i visi così brillanti, così solenni, dei nostri valorosi eroi, la gente di Montgomery. A questa lista si possono aggiungere i nomi di tutti quelli (Si)  che hanno lottato e, si, sono morti nell’esercito nonviolento attuale: Medgar Evers, (Parli) tre sostenitori dei diritti civili nel Mississippi la scorsa estate, (Uh huh) William Moore, come è già stato menzionato, (Si, signore) il reverendo James Reeb (Si, signore), Jimmy Lee Jackson, (Si, signore) e quattro bambine della chiesa di Dio di Birmingham domenica mattina. (Si, signore)  Ma a dispetto di tutto ciò noi dobbiamo continuare per essere sicuri che essi non siano morti in vano. (Si, signore) Le orme dei loro piedi, mentre percorrevano a grandi passi le barriere di Jim Crow per andare verso la libertà, sono il rombo della marcia degli uomini di Joshua, (Si, signore) ed il suolo roccioso sotto i loro passi. (Si, signore)

Amici miei, amici miei, ascoltate. (Si, signore) La battaglia è nelle nostre mani. (Si, signore) la battaglia è nelle nostre mani nel Mississippi, in Alabama, (Uh huh) ed in tutti gli Stati Uniti. (Si, signore) So che oggi c’è un grido in Alabama, (Uh huh) lo vediamo in numerosi editoriali: “Quando Martin Luther King, SCLC, SNCC, e tutti questi agitatori per i diritti civili e tutti questi preti bianchi, e capi del sindacato e studenti ed altri, quando abbandoneranno la nostra comunità e lasceranno che l’Alabama torni alla sua normalità?”

Ma ho un messaggio che mi piacerebbe lasciare con l’Alabama questa sera. (Lo dica) E’ esattamente quello che non vogliamo, e che non permetteremo che accada, (Si, signore) noi sappiamo che fu la normalità a Marion (Si, signore) che condusse alla morte brutale di Jimmy Lee Jackson. (Parli) Fu la normalità a Birmingham (Si) che condusse la domenica mattina alla morte di quattro meravigliose, inoffensive, innocenti ragazzine. Fu la normalità sulla Highway 80 (Si, signore) che indusse le truppe statali ad usare i gas lacrimogeni ed i cavalli e  i manganelli contro esseri umani disarmati che stavano semplicemente marciando per la giustizia. (Parli, signore) Fu la normalità in un caffé di Selma, in Alabama, che portò alle brutali percosse del reverendo James Reeb.

E’ la normalità che lascia per tutto il nostro paese che il Negro perisca su una desolata isola di povertà nel mezzo del vasto oceano della prosperità materiale. E’ la normalità per tutta l’Alabama (Yeah) che impedisce ai Negri di esercitare il diritto di voto. (Si) No, noi non permetteremo all’Alabama (Continua) di tornare alla normalità. [Applauso]

La sola normalità di cui noi ci accontenteremo (Si, signore) è la normalità che riconosca la dignità ed il valore di tutti i figli di Dio. La sola normalità di cui ci accontenteremo è la normalità che permetta al giudizio di scorrere come l’acqua, ed alla rettitudine di essere un potente flusso. (Si, signore) La sola normalità di cui ci accontenteremo è la normalità della fratellanza, la normalità della pace vera, la normalità della giustizia.

E così andando via questo pomeriggio, andiamo via più che mai convinti di questa lotta e della nonviolenza. Devo ammettere che ci sono ancora dei giorni difficili d’avanti a noi. Avremo ancora una stagione di sofferenza in molte delle contee nere dell’Alabama, molte aree del Mississippi, molte aree della Louisiana. Devo ammettere che ci sono ancora celle di prigione e momenti bui e difficili che ci aspettano. Ma se continueremo a credere che la nonviolenza ed il suo potere potranno trasformare i giorni bui trascorsi in brillanti domani, saremo capaci di cambiare tutte queste condizioni.

E così prego con voi questo pomeriggio a che si continui: rimaniamo impegnati nella nonviolenza. Non dobbiamo mai mirare a sconfiggere o umiliare l’uomo bianco, ma a conquistare la sua amicizia e la sua comprensione. Dobbiamo cominciare a vedere che alla fine cerchiamo una società di pace, una società che può vivere con la sua coscienza. E che ci sarà un giorno non dell’uomo bianco ne dell’uomo nero. Ci sarà il giorno dell’uomo quale uomo. (Si)

So che oggi vi chiedete “Quanto tempo ci vorrà?” (Parli signore) Qualcuno si chiederà “Per quanto la cecità pregiudicherà le visioni degli uomini, oscurerà le loro comprensioni, e guiderà la brillante saggezza dal suo sacro trono?” Qualcuno chiederà “Quando l’agognata giustizia, lasciata china per le strade di Selma e di Birmingham e per le comunità di tutto il Sud, sarà innalzata da questa vergognosa polvere per regnare suprema tra i figli dell’uomo?”. Qualcuno si chiederà “Quando la radiante stella della speranza sarà spinta contro il seno oscuro di questa notte solitaria, (Parli, parli, parli) colta da stanche anime incatenate dalla paura e con manette di morte? Per quanto la giustizia sarà crocifissa, (Parli) e il fatto reso noto dalla verità?” (Si, signore)

Questo pomeriggio vi dico che per quanto il momento sia difficile, (Si, signore) comunque frustrante sia l’ora, non sarà ancora per molto, (No, signore) perché “la verità che cade per terra si rialzerà di nuovo.” (Si, signore)

Per quanto ancora? Non a lungo, (Si, signore) perchè “nessuna bugia vive a lungo.” (Si, signore)

Per quanto ancora? Non a lungo, (Va bene, per quanto) perché “raccoglierete quello che avrete seminato.” (Si, signore)

Per quanto ancora? (Per quanto?) Non a lungo: (Non a lungo)

La verità per sempre sul patibolo, (Parla)

L’ingiusto per sempre sul trono, (Si, signore)

Ancora il patibolo influenza il futuro, (Si, signore)

E, dietro il vago sconosciuto,

C’è Dio nell’ombra

Che guarda se stesso.

Per quanto ancora? Non a lungo, perché l’arco della morale universale è lungo, ma si inarca verso la giustizia. (Si, signore)

Per quanto tempo? Non a lungo, (Non a lungo) perché:

I miei occhi hanno visto la gloria del Signore che viene; (Si, signore)

Calpestando l’annata dove gli acini della collera sono conservati, (Si)

Aveva perso la fatidica luce della sua terribile spada veloce; (Si signore)

La sua verità è in cammino. (Si, signore)

Ha suonato davanti a lui la tromba che mai chiamerà alla ritirata; (Parli, signore)

Ha setacciato i cuori degli uomini prima di pronunciare il Suo giudizio (E’ giusto)

O, sii veloce, anima mia, a rispondergli! Siano giubilanti i miei piedi!

Nostro Dio è in cammino. (Yeah)

Gloria, Alleluia! (Si, signore) Gloria, alleluia! (Va bene)

Gloria, alleluia! Gloria, alleluia!

La Sua verità è in cammino. [Applauso] 

 

   

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