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     Vasco Rossi - Gli spari sopra

Martin Luther King Jr.

“Dove andiamo da qui?”

Resoconto Annuale per il 10° Incontro della Southern Christian Leadership Conference

16 agosto 1967
Atlanta, Georgia

Dr. Albernathy, nostro distinto vice presidente, membri delegati a questa decima sessione annuale della  Southern Christian Leadership Conference, sorelle e fratelli miei non solo di tutto il Sud ma da tutti gli Stati Uniti d’America: dieci anni fa, durante l’acuto freddo di un giorno di gennaio, sul finire del lungo anno di boicottaggio degli autobus di Montgomery, un gruppo di circa cento capi Negri si riunì in questa chiesa da tutto il Sud e fu d’accordo sulla necessità di formare un’organizzazione che potesse servire come canale attraverso cui, le organizzazioni di protesta locale nel Sud potessero coordinare le loro attività di protesta. Fu questo incontro che diede vita alla Southern Christian Leadership Conference (più avanti si troverà il suo acronimo S.C.L.C. n.d.t.).

E quando la nostra organizzazione fu formata dieci anni fa, la segregazione razziale era ancora una parte strutturale della società del Sud. Ai Negri, torturati dai morsi della fame e dall’angoscia della sete, era negato l’accesso ad un medio tavolo da pranzo. I ristoranti del centro erano ancora fuori dalla portata dell’uomo nero. Ai Negri, oppressi dalla fatica del viaggio,  era vietato l’ingresso nei motel autostradali e negli hotel cittadini. Ai ragazzi e alle ragazze Negri in estremo bisogno di attività ricreative, non era permesso di respirare l’aria fresca dei parchi delle grandi città. I Negri, nel disperato bisogno di permettere alle loro capacità mentali di accedere alla conoscenza, dovevano confrontarsi con dei fermi “NO” quando cercavano di usare le biblioteche cittadine. Dieci anni fa, i comuni del Sud dichiaravano forte certe parole come “interposizione” e “nullificare”. Tutti i metodi di connivenza erano stati adottati per trattenere i Negri dal diventare cittadini con diritto di voto. Una decade fa, non un singolo Negro entrava nei parlamenti del Sud se non come fattorino o autista. Dieci anni fa, troppi Negri erano ancora assillati ogni giorno e cacciati ogni notte da un corrosivo senso di paura e da un persistente senso di nullità. (Si)

Ma le cose ora sono differenti. Assalto dopo assalto abbiamo indebolito i muri della segregazione fino ad abbatterli. Durante questa era l’edificio della segregazione è stato profondamente scosso. Questo è un risultato le cui conseguenze sono profondamente sentite da ogni Negro del Sud nella sua vita di tutti i giorni. (Oh Si) Non è più possibile contare le cariche pubbliche che sono aperte ai Negri. Dieci anni fa i Negri erano piuttosto invisibili alla più vasta opinione pubblica ed i fatti dovuti alle loro vite violentate erano sconosciuti alla maggioranza della nazione. Ma oggi, i diritti civili sono un problema dominante in ogni stato, che coronano le pagine dei giornali e la conversazione quotidiana degli americani bianchi. In questa decade di cambiamenti, il Negro si è sollevato e confrontato col suo oppressore. Ha affrontato i bulli e le armi, i cani ed i gas lacrimogeni.  Ha messo se stesso direttamente di fronte alle folle malvagie e mosso con fermezza e dignità  verso di loro deciso a sconfiggerle. (Si) Ed il coraggio con cui ha affrontato le folle arrabbiate dissolse lo stereotipo del sorriso smagliante, la sottomissione dello Zio Tom. (Si) Uscì dalla sua battaglia appena integrato nella società esterna, ma fortemente integrato al suo interno. Questa è stata una vittoria che ha preceduto tutte le alte.

In breve, dopo gli ultimi dieci anni il Negro ha deciso di raddrizzare la sua schiena (Si), realizzando che un uomo non può sollevare la schiena a meno che non sia deciso. (Si, Giusto). Abbiamo costretto il nostro parlamento a fare nuove leggi per alterare alcune crudeli ingiustizie che ci affliggevano. Abbiamo sollevato una indifferente e poco preoccupata nazione dal letargo e citata la sua coscienza d’avanti alla poltrona del giudice della moralità sull’intera questione dei diritti civili. Abbiamo ottenuto umanità in una nazione che ci ha sempre chiamati “ragazzi”. Sarebbe ipocrita infatti se permettessi alla modestia di proibirmi di dire che l’SCLC (Southern Christian Leadership Conference n.d.t.) sta d’avanti a tutti i movimenti spartiacque che apportano questi monumentali cambiamenti nel Sud. Per questo possiamo provare un legittimo orgoglio. Ma a dispetto di una decade di significativo progresso, il problema è ben lontano dall’essere risolto. Il profondo mugugno del malcontento nelle nostre città è indicativo del fatto che la pianta della libertà ha prodotto solo una gemma e non un fiore.

E prima di discutere delle imponenti responsabilità che abbiamo di fronte nei prossimi giorni, proviamo a fare un inventario della nostra azione programmatica e delle attività dello scorso anno. Lo scorso anno, quando ci siamo incontrati a Jackson, nel Mississippi, eravamo fin troppo informati della lotta dei nostri fratelli di Grenada, Mississippi. Dopo aver vissuto per più di cento anni sotto il giogo della totale segregazione, I cittadini Negri di questo nordico paesetto e di Delta (paesetto vicino) erano collegati insieme in una lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale sotto la guida della nostra locale associazione affiliata. Il dato di fatto di questa ribellione non distruttiva fu tanto la sua spettacolarità quanto i suoi risultati. In poche brevi settimane il Grenada County Movement sfidò ogni aspetto della vita di quella società sfruttatrice. I negozi che negavano lavoro furono boicottati; i votanti effettivi aumentati a migliaia. Non potremo mai dimenticare l’azione coraggiosa della gente di Grenada che spinse la nostra nazione e le sue corti federali con l’azione potente dell’integrazione scolastica, dando a Grenada uno dei sistemi scolastici più integrati d’America. La battaglia è lontana dalla sua fine, ma la gente nera di Grenada ha ottenuto quaranta delle cinquantatre richieste con gli insistenti sforzi nonviolenti.

Lentamente ma sicuramente, i nostri affiliati del Sud hanno continuato la loro organizzazione ed il loro rafforzamento. Settantanove contee sono coordinate  e dirette sul problema del voto, mentre il doppio continuano sull’educazione politica e producono sforzi sul problema del voto. A dispetto della opinione dei giornali, il nostro staff è ancora uno staff di massa prevalentemente del Sud. Centocinque persone hanno lavorato per tutto il Sud sotto la direzione di Hosea Williams. Quello che era principalmente uno staff orientato al problema del voto è ora un diversificato conduttore di programma che vede la partecipazione di tutta la comunità, dalle cooperative agricole, allo sviluppo di attività commerciali, gruppi di discussione, unioni per il credito, eccetera. Devono essere specialmente lodati quelle novantanove comunità ed i loro staff, che conducono costantemente negli anni, regolari incontri di massa.

Continua il nostro Programma di Educazione della Cittadinanza per porre solide fondamenta all’educazione degli adulti e un’organizzazione comunitaria su cui poggiare alla fine i cambiamenti sociali. Quest’anno, cinquecento leader locali e dieci centri comunitari hanno ricevuto un addestramento a Dorchester tramite il nostro Programma di Educazione della Cittadinanza. Hanno ricevuto lezioni di letteratura, educazione al consumo, pianificazione familiare, e molte altre cose. E questo programma, così abilmente diretto dalla sig.ra Doroty Cotton, dalla sig.ra Septima Clark e dal loro staff di otto persone, continua a coprire dieci stati del Sud. Il nostro servizio ausiliare del C.E.P. è l’aiuto dato per le comunità e le contee povere che hanno stabilito e ricevuto progetti O.E.O. Con la guida delle competenze professionali dei nostri meravigliosi membri dello staff della sig.na Mew Soon-Li, le contee di Lowndes e Wilcox dell’Allabama sono state pioniere nello sviluppare eccezionali programmi sulla povertà, totalmente controllati e condotti dai residenti di quell’area.

Forse l’area di maggior concentrazione dei miei sforzi è stata quella delle città di Chicago e Cleveland. Chicago è stata una prova meravigliosa per il nostro lavoro nel Nord. Non ci sono state vittorie eclatanti, ma neanche fallimenti. Le nostre dimostrazioni sulle case aperte, che finalmente hanno condotto ad un accordo che ha costretto le strutture di potere di Chicago a capitolare nei confronti del movimento dei diritti civili, queste dimostrazioni e questo accordo hanno cominciato finalmente a ripagarci. Dopo il periodo di ritardo dovuto alle elezioni, la Leadership Conference, organizzata per favorire le nostre richieste per una città aperta, ha finalmente cominciato a sviluppare programmi come concordato la scorsa estate.

Ma questo non è l’aspetto più importante del nostro lavoro. Come risultato della nostra tenace unione organizzativa, abbiamo avviato un progetto da quattro milioni di dollari di riabilitazione edilizia, che ricostruirà edifici deteriorati e fornirà a chi li abita l’opportunità di diventarne proprietario. Questo progetto pilota è stato ispirato dalla nuova legge sulla proprietà che il senatore Percy ha introdotto solo recentemente al Congresso.

Il più drammatico successo in Chicago è stata l’Operazione Breadbasket (Cesto del pane n.d.t). Con l’Operazione Breadbasket ora abbiamo raggiunto per la comunità Negra di Chicago più di duemiladuecento nuove opportunità di lavoro con un introito di circa diciotto milioni di dollari l’anno, nuove entrate per la comunità Negra. [Applauso] Ma a Chicago non abbiamo ottenuto solo opportunità di lavoro col progetto Bradbasket;; c’è un’altra area toccata da questo programma ed è lo sviluppo di istituzioni finanziare controllate da Negri e che sono sensibili ai problemi di privazione economica della comunità Negra. Le due banche di Chicago che sono interessate ad aiutare uomini d’affari Negri non sono state in grado di erogare grandi finanziamenti a causa della mancanza di fondi. Hi-Lo una delle catene di magazzini di Chicago, ha acconsentito di mantenere sostanziali conti nelle due banche così da aumentare la loro capacità di servire i bisogni della comunità Negra. E oggi posso dirvi che, come risultato dell’Operazione Breadbasket in Chicago, entrambe queste due banche operanti con i Negri hanno più che raddoppiato i loro fondi, e questo è stato fatto in meno di un anno dal lavoro dell’Operazione Breadbasket. [Applauso]

Inoltre i sacerdoti hanno imparato che i netturbini Negri sono stati privati di significativi introiti nel ghetto. I bianchi controllano anche l’immondizia dei Negri. Di conseguenza, la catena di magazzini ha acconsentito di contrattare il servizio con i netturbini Negri almeno per i magazzini situati nell’area dei Negri. Bonificatori Negri di insetti e roditori e così pure servizi di portierato, saranno similmente esclusi dai maggiori contratti (vecchi contratti in essere n.d.t.) della catena di magazzini. La catena di magazzini ha acconsentito di usufruire di questi servizi (con nuovi contratti stipulati con i netturbini Negri n.d.t.). E’ anche emerso che la catena di magazzini solo raramente veniva pubblicizzata nei giornali comunitari di proprietari Negri. Anche quest’area trascurata è stata negoziata dando ai giornali della comunità regolari e sostanziali entrate. E finalmente, i sacerdoti hanno trovato che gli imprenditori Negri, dagli imbianchini agli scalpellini, dagli elettricisti agli scavatori, sono stati costretti a rimanere piccoli dal monopolio degli imprenditori bianchi. Il Breadbasket ha negoziato accordi per nuove costruzioni e lavori di manutenzione per la catena di magazzini. Questi diversi ed interrelati aspetti dello sviluppo economico, tutto basato sul potere dei consumatori organizzati, offre grandi possibilità di sinergie con i problemi dei Negri nelle città del Nord. Il tipo di richieste fatte dal Breadbasket a Chicago può essere applicato non solo alle catene di magazzini ma anche alla maggior parte di ogni maggiore industria in ogni città del paese.

E così l’Operazione Breadbasket è un programma molto semplice ma anche potente. Dice semplicemente: “Se tu rispetti il mio dollaro, devi rispettare la mia persona”. Dice semplicemente che noi non spenderemo oltre il nostro denaro dove sostanzialmente ci è negato il lavoro. [Applauso]

A Cleveland, in Ohio, un gruppo di sacerdoti ha lì messo in atto un’Operazione Breadbasket  basato sul nostro programma e si è mosso contro un’industria casearia. Le loro richieste includono lavoro, pubblicità nei giornali dei Negri, e deposito di fondi in istituzioni finanziare dei Negri. Questo sforzo si è dimostrato qualcosa di meraviglioso. Ero stato a Cleveland proprio la scorsa settimana per siglare l’accordo con la Sealtest. Abbiamo acquisito i loro dati sulla forza lavoro e scoperto che avevano 442 impiegati di cui solo 43 erano Negri mentre la popolazione Negra di Cleveland costituiva il trentacinque per cento dell’intera popolazione. Si sono rifiutati di darci tutte le informazioni che abbiamo chiesto e noi gli abbiamo risposto in sostanza: “Caro signor Sealtest ci dispiace. Non bruceremo il suo magazzino. Non butteremo pietre alle finestre. Ma metteremo attorno dei picchetti, faremo del volantinaggio e dai nostri pulpiti diremo alla gente di non comprare e vendere i prodotti della Sealtest,”

Lo abbiamo fatto. Siamo andati in tutte le chiese. Il reverendo dr. Hoover, che gestisce la più grande chiesa di Cleveland, che è qui oggi, e tutti i pastori, insieme, dietro questo programma. Siamo andati in ogni magazzino del ghetto per dire: “Dovete togliere i prodotti della Sealtest dai vostri scaffali.  Se non lo farete noi boicotteremo l’intero vostro magazzino.” (Giusto!) Alla A&P hanno rifiutato. Abbiamo messo dei picchetti intorno alla A&P, hanno circa un centinaio di magazzini a Cleaveland, e abbiamo picchettato la A&P e chiuso in un giorno diciotto  dei loro magazzini. Nessuno è andato alla A&P. [Applauso] Il giorno seguente il signor A&P ci ha chiamati, e venne anche Bob Brown, che è qui sul nostro tavolo ed è un uomo di pubbliche relazioni che rappresenta molte aziende. Lo chiamarono perché lui lavorava per la A&P, ma non sapevano che lui lavorasse anche per noi. [Risa] Bob Brown si sedette con A&P e loro dissero: “Ora sig. Brown, cosa potete consigliarci di fare?” Lui disse: “Vi consiglierei di togliere i prodotti della Sealtest dai vostri scaffali.” La A&P accondiscese ed il giorno dopo non solo tolse da tutti gli scaffali del ghetto i prodotti della Sealtest, ma anche da tutti gli scaffali della A&P di Cleveland e dissero alla Sealtest: “Se non raggiungete un accordo col S.C.L.C. e con l’Operazione Breadbasket, noi tireremo via tutti i prodotti Stealtest da tutti gli scaffali dello stato dell’Ohio.”

Il giorno dopo, [Applauso] il giorno dopo la gente della Sealtest parlò gentilmente [Risate], Erano molto umili. E sono orgoglioso di dire che sono andato a Clevelad proprio lo scorso martedì, e mi sono seduto con la gente della Sealtest insieme ad una settantina di parroci di Cleveland e abbiamo firmato un accordo. Questo sforzo è sfociato in molti posti di lavoro, che porteranno almeno cinquecentomila dollari di entrate all’anno nella comunità Negra. [Applauso] Abbiamo anche detto alla Sealtetst: “Il problema che abbiamo di fronte e che il ghetto è una colonia interna che è costantemente drenata senza mai essere riempita. E ci avete sempre detto di tirarci su con le nostre stesse gambe ed ancora siamo derubati ogni giorno. Rimettete qualcosa nel ghetto.” Oltre alle nostre richieste di lavoro dicemmo: “Chiediamo anche che voi mettiate soldi nelle associazioni Negre di deposito e credito e che facciate pubblicità nel Call & Post di Cleveland, il giornale dei Negri. Oltre a dare nuovo lavoro, la Sealtest ha ora depositato migliaia di dollari nelle banche dei Negri di Cleveland e ha già cominciato a fare pubblicità nel giornale Negro di quella città. Questo è il potere dell’Operazione Breadbasket. [Applauso]

Ora, temendo che voi crediate che tutto sia limitato a Chicago e Cleveland, lasciatemi dire che abbiamo ottenuto anche più di questo. Ad Atlanta, in Georgia, il Breadbasket è stato applicato ugualmente nel Sud. Qui l’enfasi è stata divisa equamente tra impiego pubblico e industria privata. E benché non abbia tempo per addentrarmi nei dettagli, voglio menzionare gli uomini che hanno partecipato al programma: il reverendo Bennett, il reverendo Joe Boone, il reverendo J. C. Ward, il reverendo Dorsey, il reverendo Greer e potrei continuare con l’elenco ma loro si sono alzati con tutti gli altri ministri. E qui c’è la storia che non è stampata in alcun giornale di Atlanta: il risultato dell’Operazione Bradbasket, negli ultimi tre anni, abbiamo aggiunto venticinque milioni di dollari di maggiori entrate annue per la comunità Negra. [Applauso]

Ora come sapete, l’Operazione Breadbasket è diventato nazionale nel senso che avremo una conferenza nazionale a Chicago e ci accorderemo per lanciare un programma nazionale, di cui sentirete sempre più parlare.

Finalmente l’S.C.L.C. è entrato nel campo dell’edilizia. Sotto la guida dell’avvocato James Robinson, abbiamo già in contratto di costruire 152 unità di edilizia popolare con appartamenti per anziani, su un sito scelto nel centro città di Atlanta, con il patrocinio della Ebenezer Baptist Church. Questo è il primo progetto, [Applauso] questo è il primo progetto proposto dalla suddista Housing Development Corporation che speriamo di sviluppare insieme al S.C.L.C, e con questa società noi speriamo di costruire case dal Mississippi alla Carolina del Nord usando il lavoro Negro, architetti Negri, avvocati Negri, e istituzioni finanziarie Negre per tutto. E sentiamo che nei prossimi due o tre anni, noi si possa costruire proprio qui nel Sud nuove case per i Negri per un valore di quaranta milioni di dollari e con milioni e milioni di dollari per la comunità Negra. [Applauso]

Ora ci sono molte altre cose che potrei dirvi, ma il tempo passa. Questo, in breve, è un resoconto del lavoro del S.C.L.C. nell’ultimo anno. E’ un record di cui essere orgogliosi.

Con tutte le lotte e tutti i risultati raggiunti, dobbiamo fronteggiare il fatto, comunque, che il Negro vive ancora alla base della Grande Società. Egli è ancora in basso, a dispetto dei pochi che hanno penetrato lievemente i più alti livelli. Anche quando la porta è stata parzialmente forzata, la mobilità per i Negri è ancora nettamente ristretta. Non c’è mai un punto basso da cui partire, e quando c’è non c’è abbastanza spazio in cima. Di conseguenza, i Negri sono ancora degli alieni impoveriti nella società del benessere. Sono anche troppo poveri per sollevarsi con la società, troppo impoveriti dall’età per essere in grado di salire con le loro stesse risorse. E il Negro questo non se lo fa da solo, gli è stato fatto. Per più di metà della sua storia americana, è stato fatto schiavo. E ancora, egli costruisce le campate dei ponti e le magnifiche case signorili, grandi porti e solide industrie del Sud. Il suo lavoro non retribuito ha reso “re” il cotone e ha reso l’America una nazione significativa nel commercio mondiale. Anche dopo la sua liberazione dalla schiavitù, la nazione è cresciuta su di lui, sommergendolo. E’ diventata la più ricca, più potente società della storia dell’uomo, ma lascia il Negro molto indietro.

E così abbiamo ancora una strada lunga, molto lunga da percorrere prima di raggiungere la terra promessa della libertà. Si, abbiamo lasciato le terre polverose dell’Egitto, abbiamo attraversato il Mar Rosso che è stato per anni indurito da un lungo e persistente inverno di resistenza di massa, ma prima raggiungiamo le maestose rive della terra promessa prima saremo in cima a gigantesche montagne di opposizione e sulla cresta di prodigiose colline di ingiustizia. (Si, Giusto) Abbiamo ancora bisogno di persone coscienziose come Paul Revere per avvisare ogni paesino e ogni villaggio d’America che la rivoluzione è ancora in essere. Si, abbiamo bisogno di un foglio, abbiamo bisogno di un compasso, infatti, abbiamo bisogno di alcune Stelle Polari per guidarci verso un futuro avvolto da una impenetrabile incertezza.

Ora per rispondere alla domanda: “Dove andiamo da qui?” che è il nostro tema, dobbiamo prima onestamente riconoscere dove siamo adesso. Quando la Costituzione fu scritta, una strana formula per determinare le tasse e la rappresentazione dichiarò che il Negro era il sessanta per cento di una persona. Oggi un’altra curiosa formula sembra dichiarare che sia il cinquanta per cento di una persona.  Delle cose buone della vita, il Negro ha approssimativamente la metà di quelle dei bianchi. Delle cose brutte della vita, egli ha il doppio di quello dei bianchi. Così, la metà di tutti i Negri vivono in case povere. E i Negri guadagnano la metà dei bianchi. Quando pensiamo alle esperienze negative della vita il Negro ha  il doppio della parte. Ci sono il doppio dei molti disoccupati; l’indice di mortalità infantile tra i Negri è doppio di quello dei bianchi; e in Vietnam ci sono il doppio dei Negri che muoiono rispetto ai bianchi in proporzione all’intera popolazione. (Si) [Applauso]

In altri ambiti le cose sono ugualmente allarmanti. Nelle scuole elementari, i Negri si trascinano da uno a tre anni dietro ai bianchi, e le loro scuole segregate (Si) ricevono sostanzialmente meno fondi per ogni studente rispetto alle scuole dei bianchi. (Quelle scuole!) Un ventesimo dei Negri accedono come i bianchi al college. Degli impiegati Negri il settantacinque per cento ha un lavoro umile. Questo è dove siamo.

Dove aandoamo da qui? Prima, dobbiamo asserire massivamente la nostra dignità ed il nostro valore. Dobbiamo stare dritti in un sistema che ancora ci opprime e dobbiamo sviluppare un inattaccabile e maestoso senso dei valori. Non dobbiamo avere ancora paura di essere neri. (Giusto) Il lavoro di rendere consapevole della loro umanità la gente, a cui è stato fatto pensare per secoli che sono nessuno, non è facile.

Anche la semantica ha cospirato a far sembrare ciò che è nero odioso e degradante. (Si) Nel dizionario dei sinonimi Roget ci sono 120 sinonimi per nerezza e almeno sessanta di loro sono offensivi, parole come macchia, fuliggine, sinistro, diavolo, infame. E ci sono circa 134 sinonimi per bianchezza e sono tutti favorevoli, espressi in parole come purità, pulizia, castità e innocenza. Un morto bianco è meglio di un morto nero. (Si) Il più degenerato di una famiglia è “la pecora nera”. (Si) Ossie Devis ha suggerito che la lingua inglese potrebbe essere ricostruita in modo che gli insegnanti non siano costretti ad insegnare ai bambini neri sessanta modi per offendere se stessi e quindi di perpetrare il suo falso senso di inferiorità, e ai bimbi bianchi 134 modi di adorare se stessi e di perpetuare il loro falso senso di superiorità. [Applauso] La tendenza ad ignorare il contributo del Negro alla vita americana e spogliarlo della sua personalità è tanto vecchio quanto il più recente libro di storia e tanto contemporaneo quanto il giornale del mattino. (Si)

Per controbilanciare questo omicidio culturale, il Negro deve sollevarsi con l’affermazione della sua umanità Olimpica. (Si) Ogni movimento per la libertà del Negro che trascuri questa necessità deve solo essere seppellito. (Si) la libertà psicologica, un fermo senso di autostima, è l’arma più potente contro la lunga notte della schiavitù fisica. Nessuna Proclamazione di Emancipazione Lincolniana, nessuna carta dei diritti civili Johnsoniana può totalmente portare questo tipo di libertà. Il Negro sarà libero solo quando raggiungerà l’intimo profondo del suo proprio essere e firmerà con penna e inchiostro, di assertiva umanità, la sua proclamazione di emancipazione. E con uno spirito teso verso una vera autostima, il Negro deve audacemente sbarazzarsi delle manette dell’auto-abnegazione  e dire a se stesso e al mondo: “Sono qualcuno. (Oh si) Sono una persona. Sono un uomo con dignità e onore. (Vada avanti) Ho una storia ricca e nobile anche se è stata una storia di pene e sfruttamento. Si sono stato uno schiavo già dai miei avi (Giusto) e ora non me ne vergogno. Mi vergogno della gente che peccava rendendomi schiavo.” (Si signore) Si, [Applauso] si, dobbiamo alzarci in piedi e dire: “Sono un nero, (si signore) ma sono nero e meraviglioso.” (Si) Questa, [Applauso] questa auto-affermazione è un bisogno per l’uomo nero, reso irresistibile  (Giusto) dai crimini perpetuati contro di lui dall’uomo bianco.

Ora un’altra sfida basilare è quella di scoprire come organizzare la nostra forza nel mondo economico e politico. Ora nessuno può negare che il Negro ha estremo bisogno del suo potere legittimo. Infatti, uno dei più grandi problemi con cui il Negro deve confrontarsi è la sua mancanza di potere. Dalle vecchie piantagioni del Sud ai più recenti ghetti del Nord, il Negro è stato confinato a una vita senza voce (Questo è vero) e senza potere. (anche questo) Strappato dal diritto di esercitare decisioni relative alla sua vita e al suo destino, è stato soggetto ad autoritarie e qualche volta capricciose decisioni della struttura del potere bianco. La piantagione ed il ghetto sono stati creati da coloro che avevano il potere sia per confinare coloro che non lo avevano sia per perpetuare la loro mancanza di potere. Ora, quindi, il problema è quello di trasformare il ghetto in un problema di potere, un confronto tra le forze di che chiedono un  cambiamento e le forze di potere che sostengono lo status quo. Ora, il potere in quanto tale non è niente altro che la capacità di raggiungere lo scopo. E’ la forza richiesta per apportare i cambiamenti sociali, politici ed economici. Walter Reuther un giorno ha definito il potere. Disse: “Il potere è la capacità di un sindacato come l’UAW di costruire la corporazione più potente del mondo, e la General Motors dice “Si” quando vuole dire “No”. Questo è il potere.” [Applauso]

Ora molti di noi sono preti e tutti noi abbiamo le nostre convinzioni e riguardi morali, e così, spesso, abbiamo problemi col potere. Ma non c’è nulla di sbagliato nel potere se questo è usato correttamente.

Vedete, quello che è successo è che alcuni dei nostri filosofi sono scesi in basso. E uno dei grandi problemi storici è che concetti di amore e potere sono stati solitamente contrastanti come opposti, poli opposti, così che l’amore è identificato come una rassegnazione al potere e il potere come una negazione dell’amore. E’ stata questa interpretazione errata che indusse il filosofo Nietzche, filosofo della volontà di potere, a respingere il concetto cristiano di amore. E’ stata questa stessa interpretazione errata che indusse i teologi cristiani a rigettare la filosofia della volontà di potere di Nietzche in nome dell’idea cristiana dell’amore.

Ora, dobbiamo porre rimedio a tutto questo. Quello che si rende necessario è realizzare che potere senza amore è incosciente e abusivo, e che amore senza potere è sentimentale e anemico. (Si) Il potere al meglio [applauso], il potere al meglio è amore (Si) che realizza le domande di giustizia, e giustizia al meglio è l’amore che corregge ogni cosa che è contro l’amore. (Parli) E questo è quello che dobbiamo vedere e verso cui dobbiamo tendere.

Ora quello che è successo è che nel nostro paese questo si è mal realizzato e confuso, e questo, in passato, ha portato i Negri americani a cercare i loro obiettivi attraverso l’amore e la persuasione morale privi di potere, e i bianchi americani a ricercare i loro obiettivi attraverso il potere privo di amore e coscienza. Porta un po all’estremo oggi avocare per i Negri lo stesso potere distruttivo e senza coscienza che essi hanno aborrito nei bianchi. E’ precisamente questa collisione di potere immorale con la moralità senza potere che costituisce la maggiore crisi del nostro tempo. (Si)

Ora  dobbiamo sviluppare progresso, o piuttosto, un programma - ma su questo non posso dilungarmi – che guidi la nazione a garantire un introito annuale. Ora, ai primi del secolo questa proposta sarebbe stata salutata dal ridicolo e dalla denuncia in quanto distruttiva di iniziativa e responsabilità. A quell’epoca lo stato economico era considerato la misura del talento e dell’abilità dell’individuo. E nel modo di pensare di quei giorni, l’assenza di beni di questo mondo indicava un volere abitudini industriose e fibra morale. Abbiamo fatto molta strada nel comprendere le motivazioni umane ed il cieco operare del nostro sistema economico. Ora capiamo quella disorganizzazione delle operazioni di mercato della nostra economia e la prevalenza di discriminazioni che spingono la gente alla pigrizia obbligandoli alla costante o frequente disoccupazione contro la loro volontà. Oggi i poveri sono sempre meno scacciati, spero, dalle nostre coscienze in quanto considerati inferiori e incompetenti. Sappiamo anche che nessuna cosa si espande e sviluppa così dinamicamente come l’economia, ma questo non elimina le povertà.

Il problema richiede che la nostra enfasi sia raddoppiata: dobbiamo creare la piena occupazione o introiti. La gente deve poter consumare in un modo o in un altro. Una volta messi in questa condizione, abbiamo bisogno di preoccuparci che il potenziale dell’individuo non vada sprecato. Devono essere escogitate nuove forme di lavoro che favoriscano il benessere sociale per coloro ai quali non sono disponibili i lavori abituali. Mel 1879 Henry George  anticipò questo stato di cose quando scrisse Progress e Poverty (Progresso e Povertà).

Il fatto è che il lavoro che migliora le condizioni del genere umano, il lavoro che estende la conoscenza ed aumenta il potere e arricchisce la letteratura ed eleva il pensiero, non è fatto per assicurare un vitalizio. Non è il lavoro di schiavi condotti ai loro compiti sia dai loro capi che dalle necessità animali. E’ il lavoro di uomini che in qualche modo trovano una forma di lavoro che porta una sicurezza per se stessi e per la condizione di una società dove vuole che sia abolita.

Il lavoro di questo tipo potrebbe essere incrementato enormemente, e probabilmente troveremo che il problema della casa, dell’educazione, invece di favorire l’eliminazione della povertà ne sarà affetta se la povertà non sarà stata abolita. I poveri, trasformati in acquirenti, faranno un grande affare su loro stessi ad alterare la decadenza dell’edilizia. I Negri con una doppia disabilità, avranno un maggiore effetto sulla discriminazione quando disporranno dell’arma supplementare del denaro da usare nella loro lotta.

Al di là di questi vantaggi, dalla più diffusa sicurezza economica risulterà inevitabilmente un ambiente di positivo cambiamento psicologico. La dignità dell’individuo fiorirà quando le decisioni riguardanti la sua vita saranno nelle sue mani, quando avrà l’assicurazione che le sue entrate siano stabili e certe, e quando saprà di avere i mezzi per cercare l’auto-miglioramento. I conflitti tra mariti, mogli e figli diminuiranno quando saranno eliminate le ingiuste misure del valore umano basato su una scala in dollari.

Ora, il nostro paese può fare questo. John Kenneth Galbraith ha detto che un reddito annuale fisso può essere garantito per circa venti miliardi di dollari all’anno. E dico a voi oggi, che se la nostra nazione può spendere trentacinque miliardi di dollari l’anno per combattere una guerra ingiusta e malvagia in Vietnam, e trenta miliardi di dollari per portare un uomo sulla luna, può spendere miliardi di dollari per porre i figli di Dio sui loro propri piedi qui sulla terra. [Applauso]

Ora, lasciate che vi dica subito che dobbiamo riaffermare il nostro impegno alla nonviolenza. E voglio stressarlo questo. La futilità della violenza nella battaglia per la giustizia razziale è stata tragicamente incisa ad acquaforte nelle recenti lotte dei Negri. Ora, ieri, ho provato ad analizzare le agitazioni e quanto ad esse collegate. Oggi voglio vederla dall’altro lato. C’è qualcosa di penosamente cattivo in una lotta. Uno vede urlare i bimbi e gli adulti affamati combattere senza speranza e senza aiuto contro impossibili contese. (Si) E giù nel profondo del loro interno, percepite un desiderio di autodistruzione, una brama di suicidio. (Si)

Occasionalmente, i Negri sostengono che la rivolta di Watts del 1965 ed altre lotte in altre città rappresentarono un’azione effettiva per i diritti civili. Ma costoro che esprimo questo punto di vista spesso finiscono con l’inciampare nelle parole quando gli si chiede che cosa si è concretamente guadagnato come risultato. Al più, le rivolte hanno prodotto un piccolo incremento di soldi anti-povertà spartiti tra paurosi funzionari governativi e poche condutture di acqua  per rinfrescare i bambini del ghetto. E’ qualcosa come aumentare il cibo nelle prigioni mentre la gente rimane sicuramente incarcerata dietro le sbarre. (Giusto) Da nessuna parte le rivolte hanno ottenuto qualche miglioramento concreto come le dimostrazioni di protesta organizzate.

E quando uno prova a obbligarli a pronunciarsi sul sostenere lotte violente come quegli atti sono in effetti, le risposte sono chiaramente illogiche. A volte parlano di rovesciare lo stato razzista e i governi locali sostenendo la guerriglia. Sbagliano nel non vedere che nessuna rivoluzione interna ha mai avuto successo nel rovesciare un governo con la violenza a meno che il governo non abbia già perso la fedeltà e l’effettivo controllo delle sue forze armate. Ognuno nella sua mente ragionevole sa che questo non succederà mai negli Stati Uniti. In una situazione di violenza razziale, le strutture del potere possono chiamare la polizia locale, le truppe dello stato, la Guardia Nazionale, ed  in fine, l’esercito tutti organismi fatti in modo predominante da bianchi. (Si) Inoltre, poche rivoluzioni violente, se ve ne sono, hanno avuto successo solo quando la minoranza violenta aveva la simpatia di una maggioranza neutrale. Castro può avere anche solo pochi cubani che attualmente combattono con lui sulle colline, (Si) ma non avrebbe mai rovesciato il regime di Batista a meno che non avesse avuto la simpatia della vasta maggioranza del popolo cubano. E’ perfettamente chiaro che una rivoluzione violenta da parte dei neri d’America non troverebbe alcuna simpatia e supporto della popolazione bianca nonché da parte di una piccola minoranza Negra stessa.

Non è tempo di romantiche illusioni e vuoti dibattiti filosofici sulla libertà. Questo è il momento di agire. (Giusto)  Quello che è necessario è una strategia per cambiare, un programma tattico che porti il Negro nella migliore vita dell’America tanto in fretta quanto possibile. Fin’ora questo è stato offerto solo dal movimento nonviolento. Senza riconoscere questo saremo obbligati a soluzioni che non risolvono, risposte che non rispondono e spiegazioni che non spiegano. [Applauso]

E così dico a voi oggi che sto ancora con la nonviolenza. (Si) E sono ancora convinto [applauso], e sono ancora convinto che sia l’arma più potente disponibile per il Negro nella sua battaglia per la giustizia in questo paese.

E un’altra cosa, sono impegnato per un mondo migliore. Sono impegnato per la giustizia; sono impegnato per la fratellanza; sono impegnato per la verità. (Giusto) E quando si è impegnati in questo, non si può mai invocare la violenza. Perché con la violenza potete uccidere un assassino, ma non potete uccidere la morte. (Si) Attraverso la violenza potete uccidere un bugiardo, ma non potete stabilire la verità. (Giusto, è giusto) L’oscurità non può cacciare l’oscurità, solo la luce può farlo. [Applauso]

Ed io vi dico, che ho anche deciso di attaccare con amore, perché so che l’amore è in definitiva la sola risposta ai problemi dell’umanità. (Si) E ne parlerò ovunque io vada. So che non è popolare parlare di esso in certi circoli oggi. (No) E non parlo di una noiosa emozione quando parlo d’amore, sto parlando di un forte, esigente amore. (Si) Ho visto troppo odio. (Si) Ho visto troppo odio nelle facce degli sceriffi  del Sud. (Si) Ho visto odio nelle facce di troppi uomini del Ku Klux Klan e di molti cittadini consiglieri bianchi del Sud per voler odiare me stesso, perché ogni volta che lo vedo, so che fa qualcosa ai loro visi e alle loro personalità, e dico a me stesso che l’odio è un fardello troppo grande da portare. (Si, Giusto) Ho deciso di amare. [Applauso] Se state cercando il  bene più alto, penso che lo troverete con l’amore. E la cosa bella è che non ci stiamo muovendo erroneamente quando lo facciamo, perché Giovanni era giusto, Dio è amore. (Si) Colui che odia non conosce Dio, ma colui che ama, ha la chiave che apre le porte del significato della suprema realtà.

E così dico a voi oggi, amici miei, che potete essere in grado di parlare le lingue degli angeli e degli uomini (Giusto), potete avere l’eloquenza di un discorso articolato, ma se non avete l’amore, non significa niente. (Giusto) Si, potete avere il dono della profezia, potete avere il dono della predizione scientifica (Si signore) e capire il comportamento delle molecole, (Giusto) potete irrompere nel magazzino della Natura (Si signore) e portarvi avanti con molta nuova perspicacia, si, potete ascendere agli apici del successo accademico (Si signore) così che abbiate tutte le conoscenze; (Si signore, si) e potete vantarvi delle vostre grandi istituzioni di apprendimento e dell’estensione senza limiti delle vostre capacità; ma se non avete amore, tutto ciò non significa niente. (Si) Potete dare anche i vostri beni ai poveri (Si signore), potete fare grandi elargizioni caritatevoli (Parla) e potete torreggiare alti nella filantropia, ma se non avete amore, la vostra carità è nulla. (Si signore) Potete dare anche il vostro corpo alle fiamme e morire come un martire, ed il vostro sangue versato possa essere un simbolo d’onore per le generazioni venture, e a migliaia possano elogiarvi come uno dei più grandi eroi della storia, ma se non avete amore (Si, giusto), il vostro sangue è stato versato invano. Quello che sto cercando di farvi vedere stamattina è che un uomo può essere centrato su se stesso, può negare se stesso, può essere giusto e può sacrificarsi. La sua generosità può alimentare il suo ego, e la sua pietà può alimentare il suo orgoglio. (Parla) Così, senza amore, la benevolenza diventa egoismo e il martirio diventa orgoglio spirituale.

Voglio dirvi mentre mi avvio alla conclusione, parlando di “Dove andiamo da qui?”, che dobbiamo onestamente affrontare il fatto che il movimento deve indirizzare se stesso sul problema della ristrutturazione dell’intera società americana. (Si) ci sono quaranta milioni di poveri qui, ed un giorno ci dovremo porre la domanda: “Perché ci sono quaranta milioni di poveri in America?” e quando cominciate a farvi questa domanda, sollevate il problema del sistema economico, dell’allargamento della distribuzione della ricchezza. Quando ci si fa questa domanda, si comincia con la questione dell’economia capitalista. (Si) E dico semplicemente, che sempre più dobbiamo cominciare a porci questa domanda sull’intera società. Siamo chiamati a scoraggiare i mendicanti nella vita del mercato. (Si) Ma un giorno vedremo che un edificio che produce mendicanti ha bisogno di essere ristrutturato. (Giusto) Significa che le questioni vanno sollevate. E vedete da voi, amici miei, che quando ci si occupa di questo, cominciate a farvi la domanda: “Chi è il proprietario del petrolio?” (Si) Cominciate a farvi la domanda: “Chi è il proprietario del ferro minerale?” (Si)  Cominciate a farvi la domanda “Perché la gente deve pagare l’acqua in un mondo fatto per due terzi di acqua?” (Giusto) Queste sono le parole che devono essere dette. (Giusto)

Ora, non credo che dobbiate avermi in obbligo oggi. Non sto parlando di comunismo. Quello di cui sto parlando va ben oltre il comunismo. (Si) La mia ispirazione non viene da Karl Marx (Parli); La mia ispirazione non viene da Egels, La mia ispirazione non viene da Trosky; La mia ispirazione non viene da Lenin. Si, ho letto il Manifesto Comunista e Il Capitale tanto tempo fa, (Bene) e ho visto che Marx non seguiva molto Hegel. (Giusto) Assumeva la sua dialettica, ma abbandonava il suo idealismo ed il suo spiritualismo. E approdò ad un filosofo tedesco chiamato Feuerbach, e prese il suo materialismo e lo rese un sistema che chiamò “materialismo dialettico.” (Parli) L’ho respinto.

Quello che vi sto dicendo stamattina è che il comunismo dimentica che la vita è individuale. (Si) Il Capitalismo dimentica che la vita è sociale. (Si, Vada avanti) E che il regno della fratellanza non è fondato ne sulle tesi del comunismo ne sulle antitesi del capitalismo, ma in una sintesi più alta. (Parli) [Applauso] E’ fondato in una sintesi più alta (Continui) che combina la verità di entrambi. (Si) Ora, quando mi facevo le domande sull’intera società, questo significava vedere alla fine che il problema del razzismo, il problema dello sfruttamento economico ed il problema della guerra sono tutti legati insieme. (Giusto) Questi tre mali sono interrelati tra loro.

E lasciatemi essere un prete per un poco. (Parli) Un giorno, [Applauso] una notte, un giurato venne da Gesù (Si signore) per sapere quello che avrebbe potuto fare per essere salvato. (Si) Gesù non si impantanò con un approccio isolato su quello che non avrebbe dovuto fare. Gesù non disse: “Ora Nicodemo, devi smettere di dire bugie.” (Oh si) Egli non disse: “Nicodemo, ora non devi commettere adulterio.” Egli non disse: “Nicodemo, devi smettere di imbrogliare se lo fai.” Egli non disse: “Nicodemo devi smettere di bere liquori se lo fai con eccesso.” Egli disse qualcosa di completamente diverso perché Gesù capì un concetto di base: (Si) che se un uomo vuol morire, ruberà. (Si) e se un uomo vuol rubare, ucciderà. (Si) Così invece di impantanarsi su una cosa, Gesù lo guardò e disse: “Nicodemo, devi nascere a vita nuova.” [Applauso]

In altre parole: “la vostra intera struttura (Si) deve essere cambiata.” [Applauso] Una nazione che vuol tenere la gente in schiavitù per 244 anni li snaturerà e li renderà delle cose. (Parli) E quindi, li sfrutterà e li depaupererà generalmente economicamente. (Si) Ed una nazione che vuole sfruttare economicamente dovrà avere investimenti stranieri ed altro, è sarà solita usare le sue forze armate per proteggerli. Tutti questi problemi sono correlati insieme. (Si) [Applauso]

Quello che sto dicendo oggi è che dobbiamo lasciare questo incontro e dire: “America devi rinascere di nuovo”. [Apllauso] (Si)

E così, concludo dicendo oggi che abbiamo un compito, e lasciamoci con una futura insoddisfazione. (Si)

Rimaniamo insoddisfatti finchè l’America non avrà una più alta pressione sanguigna di credo e un’anemia di azione.

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè i tragici muri che separano le periferiche città di ricchezza ed il conforto dalle intime città di povertà e disperazione, vengano abbattuti dagli arieti delle forze di giustizia. (Si signore)

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè coloro che vivono nei sobborghi della speranza siano portati nelle metropoli della sicurezza quotidiana.

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè le catapecchie siano gettate nelle immondizie della storia, (Si) e ogni famiglia viva in una decente e sana abitazione.

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè i bui ieri delle scuole segregate siano trasformate in brillanti domani di un’educazione qualitativamente integrata.

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè l’integrazione non sembri un problema ma una opportunità di partecipare alla bellezza della diversità.

Rimaniamo insoddisfatti (Bene) finchè gli uomini e le donne, comunque neri possano essere, siano giudicati in base al contenuto dei loro caratteri, non sulle basi del colore della loro pelle. (Si) Rimaniamo insoddisfatti. [Applauso]

Rimaniamo insoddisfatti (Bene) finchè ogni parlamento di ogni stato venga abitato da un governatore che faccia giustizia, che ami la pietà, e che cammini umilmente col suo Dio.

Rimaniamo insoddisfatti [Applauso] finchè da ogni municipio, la giustizia sgorghi come acqua e con un flusso potente. (Si)

Rimaniamo insoddisfatti (Si) finchè un giorno il leone e l’agnello dormiranno insieme (Si) e ogni uomo siederà sotto la sua vite e l’albero di fico e nessuno avrà paura.

Rimaniamo insoddisfatti (Si) e gli uomini realizzeranno che benché con sangue diverso (Si) Dio fa dimorare tutti gli uomini sulla faccia della terra. (Parli signore)

Rimaniamo insoddisfatti  finchè un giorno nessuno griderà “Potere ai bianchi!”, quando nessuno griderà “Potere ai neri!” ma ognuno parlerà di potere di Dio e potere degli uomini. [Applauso]

E devo confessarvi, amici miei, (Si signore) che la strada che abbiamo d’avanti non sarà sempre liscia. (Si) Ci saranno posti rocciosi di frustrazione (Si) e meandri di sconcerto. Ci saranno inevitabili contrattempi qui e là (Si) e ci saranno quei momenti in cui la leggera speranza sarà trasformata nella faticosa disperazione. (Bene) I nostri sogni qualche volta saranno sconvolti e le nostre eteree speranze spazzate via. (Si) Potremo di nuovo, con occhi pieni di lacrime, stare in piedi di fronte alla bara di qualche coraggioso difensore dei diritti civili la cui vita sarà spenta da atti vili di folle sanguinarie. (Bene) Ma nonostante le pene e le difficoltà, (Bene) dovremo continuare ad andare avanti con una straordinaria fede nel futuro. (Bene) E mentre continueremo sulla strada tracciata, avremo consolazione dalle parole tanto nobili lasciate dal grande poeta nero, che fu anche un grande sostenitore della causa della libertà, James Weldon Johnson (Si):

Pietrosa è la strada che percorriamo (Si),

Amaro il bastone che fa riflettere

Il sentire dei giorni in cui

L’embrionale speranza era morta. (Si)

Nonostante i passi scanditi,

Non hanno i nostri piedi stanchi

Raggiunto il luogo

Che i nostri padri hanno tanto sospirato?

Siamo venuti su una strada

Che con le lacrime è stata lavata. (Bene)

Abbiamo percorso i nostri sentieri

Col sangue del massacrato.

Fuori dal fosco passato,

realizziamo alla fine noi siamo. (Si)

Dove il raggio lucente

Della nostra brillante stella si fonde.

Lasciate che queste parole siano il nostro pianto squillante. (Bene) Ci daranno il coraggio di guardare in faccia le incertezze del futuro.  Darà ai nostri piedi stanchi nuova forza mentre continuiamo col nostro passo in avanti verso la città della libertà. (Si) Quando i nostri giorni diventano tetri per via di nuvole di disperazione che si librano basse, (Bene) e quando i nostri diritti diventano più scuri di mille mezzanotte, (Bene) ricordiamoci (Si) che c’è una forza creativa in questo universo che lavora per spingere le gigantesche montagne del male, (Bene) una potenza che è in grado di costruire una strada dove non c’è (Si) e trasformare i giorni bui di ieri in brillanti domani. (Parli)

Cerchiamo di capire che l’arco dell’universo è lungo, ma che curva verso la giustizia. Cerchiamo di capire che William Cullen Bryant è nel giusto quando dice: “La verità, caduta per terra, si risolleverà di nuovo”. Cerchiamo di capire che la Bibbia è nel giusto quando afferma: “Non illudetevi, Dio non è derisione” (Oh si) “Qualunque uomo può vedere che Egli un giorno mieterà”. Questa è la nostra speranza per il futuro, e con questa fede saremo in grado di cantare in qualche non troppo distante domani, con un cosmico tempo passato: “Abbiamo vinto! (Si) Abbiamo vinto! Nel profondo del mio cuore, ho creduto (Si) che avremmo vinto.” [Applauso]

 

   

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