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     Vasco Rossi - Mi piaci perché

Martin Luther King Jr.

"Bussare a mezzanotte"

Pubblicato in Strength to Love nel 1963.

La versione audio è del discorso tenuto nel 1967.

 

Quelli di voi che hanno un amico andranno da lui a mezzanotte (1) e gli diranno: “Amico, puoi prestami tre pani, per un mio amico che è arrivato da un viaggio, e non ho nulla da dargli?”

Luca 11:5-6, rsv

(1) La parola inglese del testo originale è midnight = mezzanotte; il termine in questo contesto, come si vedrà più avanti, assume il significato di oscurantismo dei valori; tuttavia, anche se a volte il contesto non risulterà molto scorrevole, si è scelto di usare l’equivalente letterale del termine originario per rimanere più fedeli al testo inglese. n.d.t.

 

Sebbene questa parabola sia paragonabile al potere di una persistente preghiera, può anche servire come base per una nostra riflessione riguardante molti problemi contemporanei ed il ruolo della chiesa nell’affrontarli. È mezzanotte nella parabola; è mezzanotte anche nel nostro mondo e l’oscurità è così profonda che possiamo appena distinguere la via da percorrere.

È mezzanotte nell’ordine sociale. Sull’orizzonte internazionale le nazioni sono impegnate in una colossale e amara lotta per la supremazia. Due guerre mondiali sono state combattute da una generazione, e le nuvole di un’altra guerra sono pericolosamente basse. L’uomo ora possiede armi atomiche e nucleari che potrebbero distruggere  in pochi secondi  le più grandi città del mondo. E ancora la corsa alle armi continua e ancora ci sono esplosioni nucleari di test nell’atmosfera, con la sinistra prospettiva che l’aria che respiriamo sarà avvelenata da venti radioattivi. Queste armi e queste circostanze porteranno all’estinzione della razza umana?

Quando abbiamo affrontato la mezzanotte nell’ordine sociale in passato, abbiamo fatto ricorso all’aiuto della scienza. E che meraviglia! In tante occasioni la scienza ci ha salvati. Quando eravamo nella mezzanotte delle limitazioni fisiche e delle sconvenienze materiali, la scienza ci ha portati in un mattino spendente di benessere fisico e materiale. Quando eravamo nella mezzanotte di ignoranza e superstizione esorbitanti, la scienza ci ha portati all’alba della libertà e dell’apertura mentale. Quando eravamo nella mezzanotte di terrorizzanti tormenti e malattie, la scienza, tramite la chirurgia, la medicina e meravigliosi farmaci, ci ha fatti entrare nel giorno brillante della salute fisica prolungando così le nostre vite, rendendole più sicure e piene di maggior benessere fisico. Oh quanto naturalmente ci rivolgiamo alla scienza quando i problemi del mondo sono così orribili e minacciosi.

Ma ahimè! La scienza non può rassicurarci se anche gli scienziati sono persi nella terribile mezzanotte della nostra era. Infatti, la scienza ci ha dato molti strumenti che portano al suicidio universale. Così l’uomo moderno ha di fronte una tetra e spaventosa mezzanotte nell’ordine sociale.

Questa mezzanotte del senso collettivo esteriore di un uomo è parallelizzata alla mezzanotte della sua individuale vita interiore. È una mezzanotte all’interno delle regole psicologiche. Ovunque, paralizzanti paure feriscono la gente di giorno e li pervadono di notte. Profonde nubi di ansia e depressione sono sospese nei nostri cieli mentali. Oggi ci sono più persone emozionalmente disturbate di ogni altra epoca della storia umana. I reparti psichiatrici dei nostri ospedali ne sono pieni ed i più popolari psicologi oggi sono gli psicoanalisti. I libri di psicologia a maggior tiratura sono Un uomo contro se stesso, La personalità nevrotica dei nostri tempi e L’uomo moderno alla ricerca della sua anima. I libri di religione più diffusi sono libri come La pace della mente e La pace dell’anima. L’ecclesiastico popolare predica sermoni tranquillizzanti su “Come essere felici” e “Come rilassarsi”. Alcuni sono stati tentati dal rivedere il comandamento di Gesù dicendo: “Andate nel mondo, tenete la vostra pressione sanguigna bassa, Io vi renderò una personalità ben adattata.” Tutto questo è indicativo della mezzanotte all’interno delle vite intime di uomini e donne.

È anche mezzanotte all’interno dell’ordine morale. Mezzanotte colorate perdono la loro distinzione e diventano cupe ombre grigiastre. I principi morali hanno perso la loro distinzione. Per l’uomo moderno il bene e il male assoluti sono definiti in funzione di quello che fa la maggioranza. Giusto e sbagliato sono relativi a pro e contro e alle usanze di certe comunità. Abbiamo inconsciamente applicato la teoria della relatività di Einstein che descrive propriamente l’universo fisico, al regno dell’etica e della morale.

Mezzanotte è l’ora in cui gli uomini cercano disperatamente di obbedire all’undicesimo comandamento “Non vi capirete.” Secondo l’etica di mezzanotte, il peccato cardinale è essere capito e la virtù cardinale è capire. È giusto morire ma uno deve morire con vera finezza. È giusto rubare, se uno lo ritiene dignitoso,  se assunto tale, l’accusa diventa appropriazione indebita, non rapina. È permesso anche odiare, se uno veste così il suo amore in modo che l’odio sembri essere amore. Il concetto darwiniano della sopravvivenza del più adatto è stato sostituito dalla filosofia della sopravvivenza del più brillante. Questa mentalità ha portato ad un tragico sminuire  degli standard morali ed alla mezzanotte degli approfondimenti delle degenerazioni morali.

Come nella parabola, così nel nostro mondo d’oggi, la profonda oscurità di mezzanotte è interrotta dal rumore di chi bussa alla porta.  Sulla porta della chiesa milioni di persone bussano. In questo paese la lista dei membri della chiesa è più lunga che mai. Più di centoquindici milioni di persone sono almeno iscritti di qualche chiesa o sinagoga. Questo rappresenta un incremento del 100% dal 1929, sebbene la popolazione sia cresciuta solo del 31%.

Chi ha visitato la Russia Sovietica, la cui politica ufficiale è l’ateismo, racconta che le chiese in quella nazione non solo sono gremite ma che la tendenza continua a crescere. Harrison Salisbury, in un articolo sul New York Times, dichiara che funzionari comunisti sono contrariati dal fatto che molti ragazzi esprimono un crescente interesse verso la chiesa e la religione. Dopo quaranta anni di vigorosi sforzi per sopprimere la religione, la gerarchia del partito comunista ora ha di fronte l’inevitabile fatto che milioni di persone stanno bussando alle porte della chiesa.

Questa crescita numerica non dovrebbe essere oltremodo enfatizzata. Non dobbiamo essere indotti a confondere il potere spirituale con i grandi numeri. Il Jumboinìsmo, come qualcuno lo ha definito, è uno standard del tutto inadatto per misurare il potere positivista. Un incremento quantitativo non conduce automaticamente ad un incremento qualitativo. Un numero più grande di membri (della chiesa n.d.t.) non necessariamente rappresenta un corrispondente incremento di impegno verso Cristo. Per lo più, quasi sempre, una creativa e dedicata minoranza ha reso il mondo migliore. Ma sebbene una crescita numerica dei membri della chiesa non necessariamente riflette un concomitante incremento dell’impegno etico, milioni di persone fanno sentire che la chiesa fornisce una risposta alla profonda confusione che accompagna la loro vita. È ancora la famiglia il punto di riferimento dove il viaggiatore stanco approda a mezzanotte. È la propria casa dove è sempre stato, la casa dove l’uomo che viaggia a mezzanotte arriva o rifiuta di andare. Alcuni decidono di non andarci. Ma molti vengono e bussano; cercano disperatamente un pezzo di pane che gli consenta di proseguire.

Il viaggiatore chiede tre pezzi di pane. Vuole il pane della fede. In una generazione di così tante colossali delusioni, l’uomo ha perso la fede in Dio, la fede nell’uomo e la fede nel futuro. Molti provano lo stesso di William Wilberforce che nel 1801 disse: “Non oso sposarmi – il futuro è così incerto” o sentono come William Pitt che nel 1806 disse: “Non c’è quasi niente attorno a noi se non rovine e disperazione.” Nel mezzo dell’incredibile disillusione molti piangono per un pane di fede.

C’è anche un profondo desiderio per il pane della speranza. Negli ultimi anni di questo secolo molta gente non ha desiderato ardentemente di questo pane. I giorni dei primi telefoni, delle prime automobili e dei primi aeroplani diedero loro un radiante ottimismo. Erano fedeli del santuario dell’inevitabile progresso. Credevano che ogni nuova scoperta scientifica avrebbe sollevato l’uomo a più alti livelli di perfezione. Ma poi una serie di tragici sviluppi rivelarono l’egoismo e la corruzione dell’uomo, illustrarono con spaventosa chiarezza la verità delle asserzioni di Lord Acton (storico inglese 1834–1902 n.d.t.): “Il potere tende a corrompere e il potere assoluto corrompe assolutamente.” Questa terribile scoperta conduce ad uno dei più colossali sbriciolamenti dell’ottimismo nella storia. Così per molte persone, giovani ed anziani, la luce della speranza andò via, ed essi errarono stancamente per le oscure stanze del pessimismo. Molti conclusero che la vita non aveva significato. Così furono d’accordo con il filosofo Schopenhauer secondo cui la vita è una pena senza fine con una fine penosa, e che la vita è una tragicomica riproposta più volte con pochi cambiamenti di costumi e scenografia. Altri credettero col Macbeth di Shakespeare che la vita

Fosse una storia

Raccontata da un idiota, piena di rumore e furore

Senza alcun significato.

Ma anche negli inevitabili momenti in cui tutto sembra senza speranza, gli uomini sanno che senza speranza non possono vivere veramente e nell’agonia della disperazione piangono per il pane della speranza.

E c’è il profondo desiderio del pane dell’amore. Ognuno si augura di amare e di essere amato. Chi sente di non essere amato sente di non contare nulla. Molto è accaduto nel mondo moderno per far sentire agli uomini che essi non appartengono. Vivendo in un mondo che è diventato oppressivamente impersonale, molti di noi hanno cominciato ad avvertire che siamo poco più che dei numeri. Ralph Borsoni, in un impressionante quadro del mondo in cui i numeri hanno preso il posto delle persone, scrive che una madre moderna è il caso di maternità N° 8434 e suo figlio, dopo che gli sono state rilevate le impronte delle mani e dei piedi, diventa il N° 8003, e che un funerale in una grande città è un evento di livello B con decorazioni e fiori di classe B a cui officia il prete N° 14 e il musicista N° 84 esegue la selezione musicale N° 174. Confuso da questa tendenza a ridurre un uomo ad una scheda in un grande catalogo, l’uomo cerca disperatamente il pane dell’amore.

Quando l’uomo nella parabola bussò alla porta dell’amico e chiese tre pezzi di pane, ricevette un’impaziente rimbecco: “Non infastidirmi; ora la porta è chiusa ed i miei figli sono a letto con me; non posso alzarmi e darti nulla.” Quanto spesso gli uomini hanno fatto esperienze di simili disappunti quando a mezzanotte hanno bussato alla porta della chiesa. Milioni di africani bussano pazientemente alla porta della chiesa Cristiana dove cercano il pane della giustizia sociale; sono stati del tutto ignorati o invitati ad attendere più tardi che ha sempre significato mai. Milioni di Negri americani, affamati del pane della libertà, hanno bussato e bussato ancora alle porte delle cosiddette chiese dei bianchi, ma sono stati solitamente salutati con fredda indifferenza o flagrante ipocrisia. Anche i capi religiosi bianchi, che hanno un ardente desiderio di aprire la porta e dare del pane, sono spesso più cauti che coraggiosi e più inclini a seguire l’espediente che il dettato etico. Una delle più vergognose tragedie della storia è che molte istituzioni che dovrebbero togliere l’uomo dalla mezzanotte della segregazione razziale partecipano a creare o a perpetuare la mezzanotte stessa.

Nella terribile mezzanotte della guerra gli uomini hanno bussato alla porta della chiesa per il pane della pace, ma la chiesa li ha sempre delusi. Che cosa rivela più pateticamente l’irrilevanza della chiesa negli affari del mondo d’oggi della sua testimonianza riguardo alla guerra? In un mondo andato pazzo per l’accumulo delle armi, le passioni scioviniste e lo sfruttamento imperialistico, la chiesa ha approvato queste attività o è rimasta spaventosamente in silenzio. Durante le ultime due guerre mondiali le chiese nazionali sono state dei veri lacchè degli stati, benedicendo con acqua santa le navi da battaglia e unendosi a potenti eserciti nel cantare: “Lode a Dio e via libera alle armi.” Un mondo stanco, pregando disperatamente per la pace, ha trovato spesso che la chiesa ha moralmente sancito la guerra.

E coloro che sono andati in chiesa per cercare il pane della giustizia economica sono stati lasciati nella frustrante mezzanotte della privazione economica. In molti casi la chiesa ha allineato se stessa con le classi privilegiate e ha difeso lo status quo che è rimasto indifferente nel rispondere a chi bussava a mezzanotte. La Chiesa Ortodossa in Russia si è alleata con lo status quo e si è ritrovata così inestricabilmente avvinta al dispotico regime zarista che è diventato impossibile sbarazzarsi dei politici corrotti e del sistema sociale senza doversi liberare della chiesa. Tale è il destino di ogni organizzazione ecclesiastica che si allea con le-cose-così-come-sono.

Alla chiesa deve essere ricordato che non è ne il padrone ne il servo dello stato, ma piuttosto la coscienza dello stato. Deve essere la guida ed il senso critico dello stato, e mai un suo strumento. Se la chiesa non si riappropria del suo profetico zelo diventerà un irrilevante club sociale senza autorità morale o spirituale. Se la chiesa non partecipa attivamente nella battaglia per la pace e per la giustizia razziale ed economica, perderà la lealtà di milioni di persone permettendo che gli uomini dicano ovunque che è stata atrofizzata la loro volontà. Ma se la chiesa si libererà dalle catene dell’ammortante status quo, e, recuperando la sua grande missione storica, parlerà ed agirà senza paura ed insistentemente in termini di giustizia e di pace, riaccenderà l’immaginazione del genere umano ed incendierà le anime degli uomini, impregnandoli di un luminoso e ardente amore per la verità, la giustizia e la pace. Gli uomini vicini e lontani riconosceranno la chiesa come una grande associazione d’amore che da luce e pane ai viaggiatori soli a mezzanotte.

Mentre parlo del lassismo della chiesa, non devo trascurare il fatto che la così detta chiesa dei Negri ha anche lasciato che gli uomini fossero delusi a mezzanotte. Dico la così detta chiesa dei Negri perché non ci può essere alcuna chiesa del Bianco o del Negro. È a loro eterna vergogna che i Cristiani bianchi svilupparono un sistema di segregazione razziale all’interno della chiesa ed inflissero così tante umiliazioni ai suoi fedeli Negri da spingerli a creare chiese proprie.

Due tipi di chiese Negre hanno fallito nel dare il pane. Una brucia con l’emotività, l’altra raffredda col classismo. La prima, riducendo il culto ad intrattenimento, pone più enfasi sui volumi che sui contenuti e confonde la spiritualità con la fisicità. Il pericolo in questa chiesa è che i suoi membri possano aderire a più religioni facendo loro posto nei cuori e nelle anime. A mezzanotte questo tipo di chiesa non ha ne la vitalità ne un vangelo adeguato da poter alimentare anime affamate.

L’altro tipo di chiesa Negra che non nutre viandanti notturni ha sviluppato un sistema di classe e si vanta della sua dignità, dei suoi membri di professionisti e della sua esclusività. In una tale chiesa il servizio di culto è freddo e senza significato, la musica noiosa non è stimolante e la predica poco più che un’omelia sull’attualità. Se il pastore dice troppo su Gesù Cristo, i fedeli credono che stia rubando il pulpito della dignità. Se il coro canta uno spiritual Negro, i fedeli reclamano un affronto al loro status di classe. Questo tipo di chiesa sbaglia tragicamente a riconoscere che il vangelo, nel suo meglio, è un’esperienza sociale  in cui le genti di tutti i livelli di vita affermano insieme la loro unicità e la loro unità con Dio. A mezzanotte gli uomini sono completamente ignorati a causa dei loro limiti di istruzione oppure viene dato loro un pane indurito dall’inverno di una morbosa incoscienza di classe.

Nella parabola notiamo che dopo l’iniziale delusione dell’uomo, questi continua a bussare alla porta del suo amico. Con la sua importunità – la sua persistenza – finalmente persuade il suo amico ad aprire la porta. Molti uomini continuano a bussare alla porta della chiesa a mezzanotte, anche dopo che la chiesa li ha amaramente delusi, perché sanno che il pane della vita è là. La chiesa oggi è sfidante nel proclamare il Figlio di Dio, Gesù Cristo, quale speranza dell’uomo in tutta la sua complessa personalità e nei suoi problemi sociali. Molti continueranno a venire chiedendo risposte ai problemi della vita. Molti ragazzi che bussano alla porta sono resi perplessi dall’incertezza della vita, confusi dalle delusioni quotidiane e disillusi dalle ambiguità della storia. Alcuni di quelli che vengono sono stati strappati dalle loro scuole, dalle loro carriere e resi soldati. Dobbiamo dar loro il pane fresco della convinzione che Dio ha il potere di far nascere il bene dal male. Altri che vengono sono torturati da una colpa persistente derivante dal loro girovagare nella mezzanotte del relativismo etico e della loro resa alla dottrina dell’auto-espressione. Dobbiamo condurli a Cristo che darà loro il pane fresco del perdono. Alcuni di quelli che bussano sono tormentati dalla paura della morte mentre vanno verso la sera della vita. Dobbiamo nutrirli con il pane della fede dell’immortalità, in modo che capiscano che questa vita terrena è semplicemente un preludio embrionale ad un nuovo risveglio.

Mezzanotte è un’ora di confusione in cui è difficile aver fede. La parole più stimolante che la chiesa deve pronunciare è che nessuna mezzanotte rimane a lungo. Il viaggiatore stanco di mezzanotte che chiede pane sta veramente cercando l’alba. Il nostro messaggio eterno di speranza è che l’alba verrà. I nostri antenati lo hanno capito. Non furono mai disattenti alla mezzanotte; spesso c’era la frusta del caposquadra o la vendita all’asta dove le famiglie erano brutalmente indotte a ricordare la loro realtà. E quando ponsavano all’agonizzante oscurità di mezzanotte, cantavano:

Oh, nessuno sa dei problemi che ho visto,

Gloria Alleluia!

A volte sono su, a volte sono giù,

Oh, si Signore,

a volte sono per lo più per terra,

Oh, si Signore,

Oh, nessuno sa dei problemi che ho visto,

Gloria Alleluia!

Impararono da una incredibile mezzanotte e credendo che il mattino sarebbe venuto, cantarono:

sono tanto felice che i problemi non durino per sempre.

O Signore, O Signore, cosa farò?

Il loro credere positivo nell’alba fu il crescente margine di speranza che riempiva di fede gli schiavi nelle più aride e tragiche circostanza.

La fede nell’alba nasce dalla fede in Dio che è buono e giusto. Quando uno crede in  questo, sa che le contraddizioni della vita non sono ne ultime ne definitive. Può andare nel buio della notte con la radiante convinzione che tutte le cose concorrono insieme per coloro che amano Dio. Anche la mezzanotte meno illuminata dalle stelle può annunciare un’alba di grande soddisfazione.

All’inizio del boicottaggio degli autobus di Montgomery, in Alabama, organizzammo un gruppo di auto di volontari per prendere la gente da e per i loro luoghi di lavoro. Per undici lunghi mesi questi gruppi di auto hanno funzionato straordinariamente bene. Poi il sindaco Gayle fece una denuncia al tribunale cittadino, perché promuovesse alcuni procedimenti atti a fermare le operazioni dei gruppi di auto o di qualsiasi altro sistema di trasporto che si sviluppasse dal boicottaggio degli autobus. Fu fissata un’udienza per mercoledì, 13 novembre 1956.

Nella nostra solita riunione settimanale, programmata per la sera prima dell’udienza, ebbi la responsabilità di avvisare la gente che i gruppi di auto si sarebbero probabilmente utilizzati. Sapevo che avevano volontariamente sofferto negli ultimi dodici mesi, ma potevamo ora chiedere loro di andare avanti e indietro dal lavoro? E se no, potevamo forzatamente ammettere che la protesta era fallita? Per la prima volta non volevo apparire davanti a loro.

Quando la sera arrivò, mostrai sufficiente coraggio da dir loro la verità. Provai comunque a concludere con una nota di speranza. “Ci siamo mossi in tutti questi mesi,” dissi, “con la convinzione che Dio fosse con noi in questa lotta. Le molte esperienze dei giorni trascorsi hanno provato che la fede è una strada meravigliosa. Questa sera dobbiamo credere che una strada sarà costruita dove non c’è.” Posso ancora sentire la fredda brezza del pessimismo che passava sul pubblico. La notte era più buia di migliaia di altre mezzanotte. La luce della speranza si andava affievolendo e la lampada della fede cominciava a tremolare.

Poche ore più tardi, di fronte al giudice Carter, il comune sostenne che stavamo operando come “un’azienda privata” senza concessione. I nostri avvocati obiettarono brillantemente che il gruppo di auto era una volontaria pianificazione della “condivisione-del-percorso” senza alcun profitto e servizio delle chiese dei Negri. Divenne comunque ovvio che il giudice Carter avrebbe deciso a favore del comune.

A mezzogiorno, durante una breve pausa, notai una confusione insolita nel tribunale. Il sindaco Gayle fu chiamato nella stanza del retro. Diversi fotoreporter si muovevano concitatamente dentro e fuori  dalla stanza. Per un momento un reporter venne al tavolo dove sedevo, in qualità di capo difensore, con gli avvocati. “C’è la sentenza che stavate aspettando,” disse. “Leggete questa nota rilasciata.”

Con ansia e speranza, lessi queste parole: “La Suprema Corte degli Stati Uniti oggi dichiara all’unanimità che la segregazione sugli autobus di Montgomery, in Alabama, è incostituzionale.” Il mio cuore palpitò di una gioia inesprimibile. L’ora più buia della nostra lotta era diventata la prima ora della nostra vittoria. Qualcuno urlò dal fondo del tribunale: “Dio Onnipotente ha parlato da Washington.”

L’alba arriverà. La delusione, il dolore e la disperazione sono nate a mezzanotte, ma segue il mattino. “Il pianto può durare per una notte,” dice il Salmo, “ma la cometa della gioia arriva al mattino.” La fede aggiorna le assemblee della speranza e porta nuova luce nelle buie stanze del pessimismo.

The dawn will come. Disappointment, sorrow, and despair are born at midnight, but morning follows. "Weeping may endure for a night," says the Psalmist, "but joy cometh in the morning." This faith adjourns the assemblies of hopelessness and brings new light into the dark chambers of pessimism.

  

Pubblicato in Strength to Love nel 1963. La versione audio è del discorso tenuto nel 1967.

 

   

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