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     Vasco Rossi - Mi si escludeva

Martin Luther King Jr.

"Amare i vostri nemici"

Tenuto alla chiesa Battista di  Dexter Avenue

 Montgomery, Alabama

17 novembre 1957.

 

Questa mattina dovrò pregare anche se condizionato da un handicap fisico.  Prima, infatti, ho dovuto far venire il dottore in chiesa. E ha detto che sarebbe stato meglio per me rimanere a letto stamattina. Ma io ho insistito dicendo che dovevo venire a pregare. Così mi ha permesso di uscire ad una condizione, e cioè che non sarei salito sul pulpito fino al momento della preghiera, e che dopo, sarei ritornato immediatamente a casa e mi sarei messo a letto. Così dovrò provare a seguire le sue indicazioni da un certo punto in poi.

Come soggetto di preghiera, questa mattina, voglio usare un soggetto molto familiare, e vi è familiare perché l’ho già usato due volte da questo pulpito. Parlare di questo passaggio delle Scritture, sto cercando di renderlo come un costume o una tradizione, proponendovelo almeno una volta l’anno e dandovi questi messaggi aggiungendo nuovi spunti che sviluppo attraverso nuove esperienze. Sebbene il contenuto di base sia comunque lo stesso,  nuove percezioni e nuove esperienze lo lasciano vedere naturalmente sotto un’altra luce.

Così voglio volgere la vostra attenzione su questo argomento: “Amare i vostri nemici.” Questo è per me basilare in quanto è parte del mio orientamento teologico e filosofico di base – l’intera idea dell’amore, l’intera filosofia dell’amore. Nel quinto capitolo del vangelo, come ricordato da San Matteo, leggiamo queste parole importanti che fluiscono dalle labbra di nostro Signore e Padrone: “Ho sentito che avrei detto ‘amerai il tuo prossimo, e odierai i tuoi nemici.’ Ma io vi dico, Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che nonostante tutto vi usano; in quanto potete essere i figli del Padre che è in paradiso.”

Certamente queste sono grandi parole, parole sollevate a proporzioni cosmiche. E per tanti secoli, molte persone hanno sostenuto che fosse un comandamento molto difficile. Molti si sarebbero spinti a dire che non è possibile mettere in pratica questo glorioso comandamento. Questi continuerebbero a dire che è solo un’ulteriore prova che Gesù fosse un teorico idealista che mai è sceso sulla terra. E così via, gli argomenti abbondano. Ma lontano dall’essere un teorico idealista, Gesù è divenuto un pratico realista. Le parole di questo testo scintillano nei nostri occhi con nuova insistenza. Lontano dall’essere una pia ingiunzione di un utopico sognatore, questo comandamento è un’assoluta necessità per la sopravvivenza della nostra civiltà. Si, è l’amore che salverà il nostro mondo e la nostra civiltà, l’amore anche per i nemici.

Ora mi affretto a dire che Gesù era molto serio quando diede questo comandamento; non stava giocando. Realizzò che è duro amare i vostri nemici. Capì che è difficile amare quelle persone che cercano di sfruttarvi, quelle persone che dicono cose cattive di voi. Egli realizzò che era penosamente arduo, urgentemente arduo. Ma non stava giocando. E noi non possiamo respingere questo passaggio come fosse un’altro esempio di iperbole Orientale, come una sorta di esagerazione, per passarci sopra. Questa è la filosofia di base di tutto quello che ascoltiamo dalle labbra del nostro Padrone. Perché Gesù non stava giocando. Perché era serio. Noi abbiamo la responsabilità morale e cristiana di cercare di scoprire il significato di queste parole, e di scoprire come noi possiamo vivere fuori da questo comandamento, e perché dovremmo vivere con questo comandamento.

Ora affrontiamo prima questo problema che è una questione pratica: Quanto amate i vostri nemici? Penso che la prima cosa sia questa. Per amare i vostri nemici dovete cominciare ad analizzare l’io. E sono sicuro che vi sembrerà strano che cominci a dirvi questa mattina di amare i vostri nemici cominciando a guardare l’io. Mi sembra che sia il primo ed il più importante modo per giungere ad un’adeguata scoperta del come di questa situazione.

Ora, sono conscio del fatto che ad alcune persone voi non piacete, non per qualcosa che voi avete fatto loro, ma semplicemente perché a loro non piacete. Sono quasi sicuro di questo. Alcune persone non gradiscono il vostro modo di camminare; alcune persone non gradiscono il vostro modo di parlare. Ad alcune persone non piacete perché potete fare un lavoro meglio di quanto facciano il loro. Ad alcune persone non piacete perché piacete ad altri, e perché siete popolari, e perché siete ben voluti, ma voi non gli piacete. Ad alcune persone non piacete perché il vostro capello è più corto del loro o perché è un poco più lungo del loro. Ad alcune persone non piacete perché la vostra pelle è un poco più brillante della loro; e ad altri non piacete perché la vostra pelle è più scura della loro. Cosicché ad alcuni non piacete. Questi provano antipatia per voi non per qualcosa che gli avete fatto, ma per motivi di gelosia o altre reazioni prevalenti nella natura umana.

Ma dopo aver visto queste cose ed averle ammesse, dobbiamo affrontare il fatto che potremmo non piacere a qualcuno a causa di qualcosa che abbiamo fatto in un passato remoto, qualche attributo personale che possediamo, qualcosa che abbiamo fatto in un passato remoto e che abbiamo dimenticato; è quel qualcosa che induce un atteggiamento ostile nell’individuo. Ecco perché dico che comincia con voi stessi. Potrebbe esserci qualcosa in voi che suscita un tragico atteggiamento di odio in altri individui.

Questo è vero nella nostra lotta internazionale. Noi guardiamo alla lotta, la lotta ideologica tra comunismo da una parte e democrazia dall’altra, e vediamo la battaglia tra l’America e la Russia. Ora certamente, possiamo non accettare il modo di vivere russo, il modo di vivere comunista, perché il comunismo è basato su un’etica relativista e su un materialismo metafisico che nessun cristiano può accettare. Quando guardiamo ai metodi comunisti, una filosofia dove in qualche modo il fine giustifica i mezzi, non possiamo accettarli perché crediamo come cristiani che il fine è preesistenze ai mezzi. Ma nonostante tutte le debolezze ed i mali insiti nel comunismo, dobbiamo allo stesso tempo vedere le debolezze ed i mali all’interno della democrazia.

La Democrazia è la più grande forma di governo che ho in mente e che l’uomo abbia mai concepito, ma l’aspetto debole è che non l’abbiamo mai modificata. Non è vero che abbiamo preso il necessario dalle masse per dare lussi alle classi? Non è vero che nella nostra democrazia abbiamo spesso calpestato gli individui e le etnie con i piedi di ferro dell’oppressione?  Non è vero che attraverso le nostre potenze Occidentali abbiamo perpetuato il colonialismo e l’imperialismo? E tutte queste cose devono essere tenute in evidenza mentre guardiamo alla Russia. Dobbiamo affrontare il fatto che i colpi ritmati del profondo brontolio dello scontento dall’Asia all’Africa sono alla base di rivolte contro l’imperialismo ed il colonialismo perpetuati dalla civiltà Occidentale in molti di tutti questi anni. Oggi il successo del comunismo nel mondo è dovuto al fallimento della democrazia nel tener fede a nobili principi e agli ideali presenti al suo interno.

E questo è ciò che Gesù vuol dire quando afferma: “come puoi vedere il granello di polvere nell’occhio di tuo fratello e non vedere la trave nel tuo proprio occhio?” o per tradurla in Moffatt:: “come puoi vedere la scheggia nell’occhio di tuo fratello e sbagliare a vedere la tavola nel tuo proprio occhio?” E questa è una delle tragedie della natura umana. Allora cominciamo ad amare i nostri nemici e ad amare quelle persone che ci odiano sia nella vita collettiva che individuale guardando a noi stessi.

Una seconda cosa che un individuo deve fare cercando di amare i suoi nemici è scoprire ciò che c’è di buono nel suo nemico, e ogni volta che cominciate ad odiare quella persona e pensate di odiare quella persona, capite che lì c’è qualcosa di buono e guardate agli aspetti buoni che bilanceranno quelli cattivi.

Vi ho detto in molte occasioni che ognuno di noi possiede qualcosa di schizofrenico nella sua personalità. Siamo spaccati e divisi contro noi stessi. E c’è qualcosa della guerra civile che continua a vivere dentro le nostre vite. C’è un Sud recalcitrante della nostra anima in rivolta contro il Nord della nostra anima. E c’è questa lotta continua all’interno di molte strutture di ogni vita individuale. C’è qualcosa dentro ognuno di noi che ci fa urlare con Ovidio, il poeta latino: “Vedo ed approvo le cose migliori della vita, ma faccio le cose peggiori.”  C’è qualcosa dentro tutti noi che ci fa urlare con Platone per cui la personalità umana è come un carrettiere con due cavalli testardi ognuno che tenta di andare in una direzione diversa. C’è qualcosa in ognuno di noi che ci fa urlare con Goethe: “Ci sono tante cose in me da rendermi gentiluomo e mascalzone.” C’è qualcosa dentro ognuno di noi che ci fa urlare con l’Apostolo Paolo: “Vedo e approvo le cose migliori della vita ma faccio le cose peggiori.” (n.d.t. ho tradotto fedelmente il testo inglese ma ho la sensazione che ci sia un errore nel testo originale in quanto l’Apostolo Paolo ripete quanto detto dal poeta Ovidio).

Così in qualche modo “l’essere” della nostra attuale natura è fuori dall’armonia con l’eterno “dover essere” con cui ci confrontiamo sempre. E questo significa semplicemente che: all’interno del meglio di noi c’è qualche male, e all’interno del peggio di noi c’è qualcosa di buono. Quando arriviamo a vedere questo, assumiamo un diverso atteggiamento verso gli individui. La persona che vi odia di più ha qualcosa di buono in essa. E quando arrivate al punto che guardate in faccia ogni uomo e vedete nel profondo del suo intimo ciò che la religione chiama “l’immagine di Dio”, cominciate ad amarlo nonostante tutto. Non importa quello che fa, voi vedete l’immagine di Dio lì. C’è un elemento di bontà di cui non potrà mai liberarsi. Scoprite quello che di buono c’è nel vostro nemico. E mentre cercate di odiarlo, trovate il centro della bontà e lì ponete la vostra attenzione e assumete un altro atteggiamento.

Un altro modo per amare il vostro nemico è questo: quando vi si presenta l’opportunità di sconfiggere il vostro nemico, quello è il momento in cui non dovete farlo. Ci sarà un altro momento, in molte occasioni, quando la persona che vi odia di più, la persona che ha più abusato di voi, la persona che ha più spettegolato su di voi, la persona che ha più divulgato voci sul vostro conto, verrà un momento in cui avrete l’opportunità di sconfiggere quella persona. Potrebbe presentarsi in termini di una raccomandazione per un lavoro; potrebbe presentarsi in termini di un aiuto per fare qualche cosa nella vita. Quello è il momento in cui dovete farlo. Questo è il significato di amore. In ultima analisi l’amore non è questo qualcosa di sentimentale di cui parliamo. Non è semplicemente qualcosa di emotivo. L’amore è creativo, è buona volontà che comprende tutti gli uomini. È il rifiuto di sconfiggere qualcuno. Quando sollevate il livello dell’amore, della sua grande bellezza e potere, voi cercate di distruggere solo sistemi malvagi. Gli individui sembrano essere catturati da quel sistema, ma voi amate e cercate di sconfiggere il sistema.

La lingua greca, come ho avuto modo di dire prima, è molto espressiva a questo proposito. Viene bene in nostro aiuto nel darci il reale significato e la profondità dell’intera filosofia dell’amore. E penso che sia quasi a proposito a questo punto perché, vedete, la lingua greca ha tre parole abbastanza interessanti per definire l’amore. Parla di amore come eros. Questa è la prima parola per amore. Eros è una sorta di amore estetico. Platone ne parla diffusamente nei suoi dialoghi, una sorta di desiderio intenso dell’anima per il regno degli dei. E ci è arrivata come una sorta di amore romantico sebbene esso sia un bellissimo amore. Ognuno di voi ha fatto l’esperienza dell’eros in tutta la sua bellezza quando avete trovato qualche individuo che vi ha attratto e voi avete riversato tutto voi stessi ed il vostro amore su quel individuo. Questo è l’eros, vedete, ed è un amore potente e bello che ci è dato attraverso il meglio della letteratura; noi leggiamo di esso.

Poi la lingua greca parla di philia e questo è un altro tipo di amore che è anche lui bello. È una sorta di intimo affetto fra due persone amiche. E questo è il tipo di amore che voi avete per quelle persone con cui siete amiche, i vostri amici intimi, o la gente che chiamate a telefono per andare a cena insieme, e il vostro compagno di stanza del college e quel tipo di cose. È una sorta di amore reciproco. A questo livello, vi piace una persona perché piacete a quella persona. Voi amate a questo livello perché siete amati. Voi amate a questo livello perché c’è qualcosa della persona che amate che vi è simpatica. Anche questo è un amore molto bello. Potete comunicare con una persona; avere certe cose in comune; vi piace fare cose insieme. Questa è philia.

La lingua greca viene fuori con un’altra parola per amore. È la parola agape. E agape è più di eros, agape è più di philia; agape è qualcosa di comprensivo, creativo, un’amicizia redentiva per tutti gli uomini. È un amore che non chiede nulla in cambio. È un amore che straripa; è quello che teologicamente è l’amore di Dio che si esprime nella vita di tutti gli uomini. E quando innalzate l’amore a questo livello, cominciate ad amare gli uomini, non perché essi siano gradevoli, ma perché Dio li ama. Voi guardate ad ogni uomo, e lo amate perché sapete che Dio lo ama. E questi potrebbe essere la persona peggiore che voi abbiate mai visto.

È questo che Gesù vuol dire, penso, nei tanti passaggi in cui afferma: “Amate i vostri nemici.” Ed è significativo che non dica: “Vogliate bene ai vostri nemici.” Vogliate bene è qualcosa di sentimentale, qualcosa di affettuoso. Ci sono tante persone che trovo difficile da voler bene. Non mi piace quello che fanno a me. Non mi piace quello che dicono di me e di altra gente. Non mi piacciono i loro atteggiamenti. Non mi piacciono alcune delle cose che fanno. Non mi piacciono. Ma Gesù disse amateli. E amare è più grande di voler bene. Amore è comprensione, benevolenza redentiva per tutti gli uomini, e così voi amate tutti perché Dio li ama. Vi rifiutate di fare qualcosa che sconfigga un individuo perché voi avete l’agape nell’anima. E qui giungete al punto in cui amate la persona che fa del male, mentre odiate l’atto che compie. Questo è il significato delle parole di Gesù quando dice: “Amate i vostri nemici.” Questo è il modo di farlo. Quando l’opportunità vi si presenta, quando potete sconfiggere il vostro nemico, non dovete farlo.

Ora per qualche istante partiamo, andiamo dal pratico come al teorico perché. Non è necessario sapere come fare ad amare i vostri nemici ma anche come scendere nella questione del perché dovremmo amare i nostri nemici. Penso che la prima ragione per cui dovremmo amare i nostri nemici, e penso che questo fosse il pensiero centrale di Gesù, è questa:  odiare per odiare intensifica solo l’esistenza dell’odio e del male nell’universo. Se io ti colpisco e tu colpisci me ed io ti colpisco di nuovo e tu mi colpisci ancora e così via, vedete, continua all’infinito. [colpendo leggermente il pulpito] Non finisce mai. Da qualche parte qualcuno deve avere del buon senso e quella è una persona forte. Una persona forte è quella che può spezzare le catene del male. Cioè la tragedia dell’odio e che non riesce a spezzarle, intensifica soltanto l’esistenza dell’odio e del male nell’universo. Qualcuno deve avere abbastanza senso religioso e moralità da spezzarle ed iniettare nelle tante strutture dell’universo quel forte e potente elemento d’amore.

Penso di averlo menzionato prima  che qualche tempo fa mio fratello ed io stavamo guidando da Atlanta a Chattanooga, nel Tennessee. Lui stava guidando l’auto. E per qualche ragione gli altri autisti quella notte erano molto scortesi. Non abbassavano le luci; e solo qualche autista di quelli che passavano metteva gli anabbaglianti. Ricordo molto vividamente mio fratello A.D. che mi guardò e disse con tono minaccioso: “So quello che devo fare. Se la prossima auto che incrocio rifiuta di abbassare le sue luci, non abbasserò le mie e le terrò su in tutta la loro potenza.” Ed io lo guardai e dissi: “Oh no, non farlo. Qualcuno deve avere un pò di sensibilità su questa strada.”

Qualcuno deve avere abbastanza buon senso da abbassare le luci, e questo è il problema, non è vero? Così come tutte le civiltà del mondo si muovono lungo la strada della storia, così molte civiltà, avendo visto che altre civiltà rifiutarono di abbassare le luci, hanno deciso di rifiutare di abbassare le loro. E Toynbee dice che di ventidue civiltà che si sono sollevate, circa sette si sono trovate smembrate dalla distruzione. E questo perché le civiltà difettano di buon senso nell’abbassare le luci. E se nessuno ha abbastanza sensibilità da accendere le deboli, belle e potenti luci dell’amore in questo mondo, l’intera nostra civiltà sarà spinta negli abissi della distruzione. E finiremo tutti distrutti perché nessuno ha un minimo di sensibilità sulla strada della storia. Da qualche parte qualcuno deve avere un pò di buon senso. Ed è tutta una spirale discendente, che alla fine termina nella distruzione di tutti e di tutto. Qualcuno deve avere abbastanza senso e abbastanza moralità per spezzare le catene dell’odio e le catene del male nell’universo. E voi fate questo per amore.

C’è un’altra ragione per cui dovreste amare i vostri nemici e cioè che l’odio distorce la personalità di chi odia. Generalmente noi pensiamo a quell’odio che rende l’individuo odiato o gli individui odiati o i gruppi odiati. Ma è anche più tragico, è anche più disastroso e ingiurioso nei confronti dell’individuo che odia. Cominciate con l’odiare qualcuno e cominciate a fare cose irrazionali. Non potete vedere diritto quando odiate. Non potete camminare diritti quando odiate. Non pote essere onesti. La vostra visione è distorta. Non c’è niente di più tragico che vedere un individuo col cuore pieno di odio. Questi arriva al punto che diventa un caso patologico. Ogni persona che odia,  a ben guardarla, può essere comunque una bella persona anche se la definite brutta. In una persona che odia il buono diventa cattivo il cattivo diventa buono. In una persona che odia il vero diventa falso ed il falso diventa vero. Questo è quello che l’odio compie. Non potete vedere giusto. Si perde l’obiettività. L’odio distrugge i caratteri distintivi della personalità di chi odia. E questo il motivo per cui Gesù disse che l’odio [qui la registrazione si interrompe]

... che volete sia integrato con voi stessi, ed il modo con cui essere integrati con voi è essere sicuri che affrontiate ogni situazione con amore generoso. Mai odiare, perché questo ha sempre un epilogo nevrotico e tragico. Gli psicologi e gli psichiatri ci dicono oggi che più odiamo, più sviluppiamo sentimenti di colpevolezza e cominciamo a reprimere inconsciamente o a sopprime consciamente certe emozioni, e queste si accumulano nel nostro stesso subconscio costruendo epiloghi nevrotici e tragici. E questo può non costituire le nevrosi di molti individui che affrontano la vita senza che lì ci sia odio. Ma tanto prima della moderna psicologia c’è stato il più grande psicologo del mondo che andava per le colline della Galilea e che ci ha detto di amare. Questi vide l’uomo e disse: “Amate i vostri nemici; non odiate nessuno.” Non è bene per voi odiare i vostri amici perché  gli amici si amano e perché quando si comincia a odiare qualcuno questo distrugge il vero centro della vostra risposta creativa alla vita e all’universo; perciò amate tutti. L’odio ad un certo punto è un cancro che rode via il centro vitale della vostra vita e della vostra esistenza. È come un acido corrosivo che porta via il meglio dell’essenza oggettiva della vostra vita. Per questo Gesù disse amate, perché odiare distrugge tanto chi  odia quanto chi è odiato.

Ora c’è un ultimo motivo per cui Gesù disse “Amate i vostri nemici.” Ed è questo: l’amore ha in se un potere redentivo. E cioè un potere che eventualmente trasforma gli individui. Per questo Gesù disse “Amate i vostri nemici.” Perché se odiate i vostri nemici, non avete alcun modo per redimere e trasformare i vostri nemici. Ma se amate i vostri nemici, scoprirete che in ogni radice d’amore c’è il potere della redenzione (“radice d’amore” è una bellissima immagine usata per paragonare l’amore ad una pianta che è attecchita al terreno; quindi quando l’amore fa presa sulle persone ha il potere di redimerle dall’odio commesso. Come spiegava prima, M.L.K. va deplorato l’atto odioso commesso da qualcuno ma non la persona che lo commette; al contrario questa persona va amata perché capisca il suo errore e non lo commetta ancora n.d.t.). Dovete solo amare la gente e amarla anche quando vi maltrattano. C’è un vicino e costui vi sta facendo qualcosa di sbagliato o di simile. Continuate a considerarla solo una persona amica. Continuate ad amarla. Non fate nulla per metterla  in imbarazzo. Continuate ad amarla e non potrà continuare a farlo più a lungo. Oh, questi possono reagire in molti modi all’inizio. Reagiscono con amarezza perché sono pazzi a causa del vostro amore per loro. Essi reagiscono con sentimenti di colpevolezza, e qualche volta vi odiano un pò di più in quel periodo transitorio, ma voi continuate ad amarli. E col potere del vostro amore si trasformeranno sotto il peso. Questo è amore, vedete. È redentivo e per questo Gesù disse amate. C’è qualcosa nell’amore che costruisce ed è creativo. C’è qualcosa nell’odio che fa lacrimare ed è distruttivo. Perciò amate i vostri nemici.

Penso ad uno dei migliori esempi di questo. Noi tutti ricordiamo il grande presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln  - di questi Stati Uniti per essere precisi. Ricordate quando Abraham Lincoln era in corsa per la presidenza degli Stati Uniti, c’era un uomo che girava per gli Stati Uniti che parlava di Lincoln. Disse un mucchio di brutte cose su di lui, tante cose poco gentili. E a volte arrivava al punto da parlare anche del suo modo di sembrare dicendo: “Voi non volete un uomo alto, allampanato e ignorante come questo per presidente degli Stati Uniti.”  Questi continuò e continuò a girare con quel tipo di atteggiamento fino a scriverne. Alla fine, un giorno Abraham Lincoln fu eletto presidente degli Stati Uniti. E se leggete la grande biografia di Lincoln, se leggete il grande lavoro fatto su di lui, scoprirete che come ogni presidente arrivò al punto, arrivò al punto di dover scegliere il proprio consiglio dei ministri.  E quindi al momento di scegliere il ministro della guerra. Allora guardò per tutta la nazione e decise di scegliere un uomo che si chiamava sig. Stanton. E quando Abraham Lincoln con i suoi collaboratori menzionò questo fatto, essi gli dissero: “Sig. Lincoln, siete un pazzo? Sapete quello che il sig. Stanton ha detto di voi? Sapete quello che ha fatto e tentato di farvi? Sapete che ha tentato di sconfiggervi in ogni modo? Lo sapete sig. Lincoln? Avete letto di tutte le denigrazioni che ha fatto su di voi?” Abraham Lincoln di fronte ai collaboratori che lo circondavano disse: “Si, so tutto ed ho letto; l’ho anche sentito. Ma dopo aver cercato per tutto il paese ritengo che sia la persona più adatta per questo lavoro.”

Il sig. Stanton divenne il Ministro della Guerra e pochi mesi più tardi, Abraham Lincoln fu assassinato. E se andate a Washington scoprirete che le più grandi parole o discorsi fatti su Abraham Lincoln furono fatti dal suo uomo il sig. Stanton. E come Abraham Lincoln giunse alla fine della sua vita, Stanton alzandosi in piedi disse: “Ora egli appartiene alla storia.” E fece un discorso meraviglioso riguardante il carattere e la statura di quest’uomo. Se Abraham Lincoln avesse odiato Stanton, se Abraham Lincoln avesse risposto ad ogni cosa che Stanton disse, Abraham Lincoln non avrebbe trasformato e redento Stanton. Stanton sarebbe andato nella sua tomba odiando Lincoln  e Lincoln sarebbe andato nella sua tomba odiando Stenton. Ma attraverso la forza dell’amore Abraham Lincoln fu in grado di redimere Stanton.

E questo è. C’è un potere nell’amore che il nostro mondo non ha ancora scoperto. Gesù lo scoprì centinaia di anni fa. Il Mahatma Gandhi dell’India lo scoprì pochi anni fa ma la maggior parte degli uomini e delle donne non lo ha mai scoperto. Essi credono nel colpire per colpire, essi credono nell’occhio per occhio, essi credono nel dente per dente, essi credono nell’odio per l’odio ; ma Gesù venne a noi e disse: “Questo non è il modo.”

E questa mattina, penso al fatto che il nostro mondo sia ora in transizione. L’intero nostro mondo sta facendo una rivoluzione. La nostra nazione sta facendo una rivoluzione, la nostra nazione. Una delle cose che mi riguardano maggiormente è che nel mezzo della rivoluzione del mondo e nel mezzo della rivoluzione di questa nazione, noi scopriremo il significato delle parole di Gesù.

La storia sfortunatamente mostra che alcuni sono oppressi ed altri oppressori. E ci sono tre modi con cui gli individui che sono oppressi possono interagire con i loro oppressori. Una di esse è quella di sollevarsi contro gli oppressori con la violenza fisica e corrodersi d’odio. Ma, oh, non è il modo. Il pericolo e la debolezza di questo metodo è la sua futilità. La violenza crea molti più problemi di quanti non ne risolva. E l’ho detto, in così tanti esempi, che se il Negro, in particolare, e la gente di colore di tutto il mondo combattendo per la libertà, si lasciassero andare alla tentazione di usare la violenza nella loro lotta, le generazioni future sarebbero recipienti di una lunga e desolata notte di amarezza e la nostra maggiore eredità per il futuro sarebbe il regno senza fine di un caos senza significato. La violenza non è il modo.

Un altro modo è l’acquiescenza e il cedere se stessi all’oppressore. Alcuni lo fanno. Scoprono le difficoltà del deserto andando verso la terra promessa e piuttosto tornerebbero indietro ai despoti dell’Egitto perché è difficile entrare nella terra promessa. E così si rassegnano al fato dell’oppressione, in qualche modo accondiscendono a questa cosa. Ma anche questo non è il modo perché la non-cooperazione col male è tanto più un obbligo morale di quanto non sia la cooperazione col bene.

Ma c’è un altro modo. Ed è quello di organizzare le masse in una resistenza non violenta basata sul principio dell’amore. Mi sembra che questo sia l’unico modo perché si possa guardare al futuro. Mentre guardiamo agli anni futuri e alle future generazioni dobbiamo sviluppare e muoverci bene qui ora.dobbiamo scoprire la potenza dell’amore, il potere, il potere redentivo dell’amore. E quando scopriremo di essere capaci a fare di questo mondo un mondo nuovo, saremo capaci di fare un uomo nuovo. L’amore è il solo modo. Gesù lo ha già scopertò.

Non solo Gesù lo scoprì ma anche i più grandi militari lo hanno scoperto. Un giorno mentre Napoleone era verso la fine della sua carriera si guardò indietro negli anni – era il grande Napoleone che già in gioventù aveva conquistato tutto il mondo. Non fu fermato finché fu in auge e non si scontrò nella battaglia di Lipsia e poi a Waterloo. Ma quello stesso Napoleone un giorno, guardando indietro negli anni disse: “Alessandro, Cesare, Carlo Magno ed io abbiamo costruito grandi imperi. Ma come sono stati possibili?  Sono stati resi possibili dalla forza. Ma tanto tempo fa Gesù avviò un impero reso possibile dall’amore e anche oggi a milioni muoiono per Lui.”

Si, posso vedere Gesù che va lungo le colline e le valli della Palestina. E posso vederlo mentre guarda all’Impero Romano con tutte le sue affascinanti ed intriganti macchine da guerra. Ma nel mezzo di tutto quello posso sentirlo che dice: “Non userò questi metodi. Ne odierò l’Impero Romano.” [Annunciatore radio] (WRMA, di Montgomery dell’Alabama. A causa del ritardo di questa mattina, andiamo a concludere il sermone.) [Altre parole incomprensibili] … e avvieremo la marcia.

E sono orgoglioso di essere qui a Dexter questa mattina e dire che quell’esercito sta ancora marciando. È cresciuto da un gruppo di undici o dodici uomini ai più di settecento milioni di oggi. A causa del potere e dell’influenza della personalità di Cristo, noi possiamo dividere la storia in A.C. e D.C. (avanti e dopo Cristo n.d.t.) e per questo potere siamo in grado di scardinare i cancelli dell’Impero Romano. E in tutto il mondo è mattino e possiamo ascoltare il melodioso eco della campana del paradiso.

Gesù regnerà ovunque nel sole,

Le sue orme saranno percorse successivamente;

Il suo regno si estende da sponda a sponda.

E la luna non calerà e non crescerà mai più.

Possiamo ascoltare un altro coro che canta: “Tutti acclamano il potere del nome di Gesù!”

Possiamo ascoltare un altro coro che canta: “Alleluia, Alleluia! Lui è il Re dei Re ed il Signore dei Signori. Alleluia, alleluia!”

Possiamo ascoltare un altro coro che canta:

In Cristo non c’è ne l'Est ne l’Ovest.

In Lui ne Nord ne Sud,

Ma una grande comunione d’amore

Estesa a tutto il mondo.

Questo è il solo modo.

E la nostra civiltà deve scoprirlo. Gli individui devono scoprirlo mentre si accomunano ad altri individui. C’è un piccolo albero piantato su una piccola collina e su quell’albero è appeso la più grande personalità che sia mai venuta in questo mondo. Ma non si è mai sentito che quell’albero sia un dramma senza senso che prende posto negli stadi della storia. Oh no, è un telescopio attraverso cui vediamo il lungo senso dell’eternità e vediamo l’amore di Dio che va oltre nel tempo. È un eterno ricordo per una generazione ebbra di potere in cui l’amore è la sola strada. È un ricordo eterno per le generazioni che dipende dall’energia nucleare ed atomica, una generazione che dipende dalla violenza fisica, quell’amore che è solo creativo, redentivo, e che trasforma il potere nell’universo.

Così questa mattina, mentre guardo nei vostri occhi e negli occhi di ogni altro fratello dell’Alabama e di tutta l’America e di tutto il mondo, io vi dico: “Vi amo. Morirei piuttosto che odiarvi.” E sono abbastanza pazzo da credere che attraverso il potere di questo amore da qualche parte, gli uomini dalle più recalcitranti inclinazioni saranno trasformati. E poi saremo nel regno di Dio. Saremo capaci di fare matricole nell’università della vita eterna perché abbiamo il potere di amare i nostri nemici, di benedire coloro che ci maledicono, anche di decidere di essere buoni con quelle persone che ci odiano, e pregare per quelle persone che ci usano nostro malgrado.

Oh Dio, aiutaci nelle nostre vite e in tutte le nostre inclinazioni, ad imparare a controllare la forza di questo amore, questo potere controllato che risolve ogni problema per ogni ambito con cui ci confrontiamo. Oh, noi parliamo di politica; noi parliamo dei problemi che abbiamo di fronte nella nostra civiltà atomica. Permetti che tutti gli uomini vivano insieme e scoprano come risolvere le crisi e tutti questi problemi – problemi internazionali, i problemi dell’energia atomica, i problemi dell’energia nucleare, e si, anche i problemi razziali – concedici di unirci in una grande comunione d’amore e di inchinarci ai piedi di Gesù. Dacci una forte determinazione. Nel nome e nello spirito di questo Cristo, noi ti preghiamo. Amen.

 

Tenuto alla Chiesa Battista di Viale Dexter a Montgomery in Alabama il 17 novembre 1957 

 

   

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