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     Vasco Rossi - Nessun pericolo per te

Martin Luther King Jr.

"Lettera di Paolo ai Cristiani d’America"

Tenuto alla chiesa Battista di  Dexter Avenue

 Montgomery, Alabama

4 novembre 1956.

 

Mi piacerebbe condividere con voi una lettera immaginaria dalla penna dell’Apostolo Paolo. Il timbro rivela che arriva dalla città di Efeso.  Dopo aver aperto la lettera ho scoperto che è scritta in greco piuttosto che in Inglese. All’inizio della prima pagina c’era questa richiesta: “Per favore leggetela ai vostri fedeli non appena possibile e quindi passatela alle altre chiese.

Per diverse settimane ho lavorato assiduamente alla traduzione. A volte è stato difficile, ma ora penso di aver decifrato il suo vero significato. Mi affretto a dire che se nel presentare questa lettera il contenuto suona stranamente Martiniana invece che Paolina, attribuitelo alla mia incapacità di completa obiettività piuttosto che lla mancanza di chiarezza di Paolo. È

È  un miracolo, infatti, che l’Apostolo Paolo scriva una lettera a voi e a me circa 1900 anni dopo la sua ultima lettera del Nuovo Testamento. Come questo sia possibile è un enigma avvolto nel mistero. La cosa importante, comunque, è che io posso immaginare l’Apostolo Paolo che scrive una lettera ai Cristiani d’America nel 1956 D.C. e qui c’è la lettera proprio davanti a me.

Io, un apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, a voi che siete in America, la Grazia e la Pace vengano a voi da Dio nostro Padre, attraverso nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.

Per molti anni ho desiderato di essere in grado di venire a vedervi. Ho sentito molto di voi e di quello che state facendo. Ho sentito degli affascinanti e sbalorditivi progressi che avete fatto nel campo scientifico. Ho sentito delle vostre ardite metropolitane e dei vostri veloci aeroplani. Col vostro genio scientifico siete stati capaci di accorciare le distanze e mettere il tempo in catene. Siete stati capaci di intagliare autostrade nella stratosfera. Così nel vostro mondo siete stati in grado di rendere possibile fare colazione a New York City e cenare a Parigi in Francia. Ho anche sentito dei vostri grattaceli con le loro prodigiose torri che guardano verso il paradiso. Ho sentito dei vostri progressi in medicina fatti per curare molte terribili piaghe e malattie e con questo aver prolungato le vostre vite e reso più sicurezza e benessere fisico. Tutto questo e meraviglioso. Potete fare così tante cose ai vostri giorni che io non potrei fare nel mondo greco-romano dei miei giorni. Nella vostra era in un giorno potete percorrere distanze che io riuscirei a percorrere in tre mesi. Questo è meraviglioso. Avete fatto tremendi passi in avanti nello sviluppo tecnologico e scientifico.

Ma America, mentre guardo a te da lontano, mi meraviglierebbe se il tuo progresso morale e spirituale fosse commisurato al tuo progresso scientifico. Mi sembra che il tuo progresso morale si trascini dietro il tuo progresso scientifico. Il tuo poeta Thoreau era solito parlare di “mezzi migliori per non migliori fini.” Quanto spesso questo è vero. Hai permesso ai mezzi materiali di cui vivi di distanziare i fini spirituali per cui vivi. Hai permesso alla tua mentalità di sorpassare la tua moralità. Hai permesso alla tua civiltà di distanziare la tua cultura. Con il tuo genio scientifico hai fatto del mondo un vicinato ma col tuo genio morale e spirituale hai fallito nel renderlo una fratellanza. Così, America, ti esorto a tenere il tuo progresso morale almeno al passo con il tuo progresso scientifico.

Sono indotto a scrivervi riguardo le responsabilità che avete nel vivere come Cristiani in un mondo di non Cristiani. È quello che ho dovuto fare. Ed è quello che ogni cristiano deve fare. Ma capisco che ci sono molti cristiani in America che sono molto legati a sistemi e consuetudini definite dall’uomo. Hanno paura di essere diversi. La loro grande preoccupazione è quella di essere accettati socialmente. Vivono in base a qualche principio come “ognuno lo fa, quindi deve essere giusto”.  Per molti di voi la Moralità è semplicemente un raggruppamento di consensi. Nel vostro moderno gergo sociologico i più sono accettati come i migliori riferimenti. Siete arrivati inconsciamente a credere che il giusto è determinato dalla opinione maggioritaria di una sorta di indagine di mercato.  Quanti sono legati a questo modo di essere.

Ma devo dirvi, Cristiani Americani, come ho detto ai Cristiani Romani anni fa, “Non conformatevi a questo mondo ma siate trasformati dal rinnovamento delle  vostre menti.” O, come ho detto ai Cristiani Filippesi: “Siate una colonia del paradiso.” Questo significa che sebbene viviate nella colonia del tempo, la vostra massima fedeltà vada all’impero dell’eternità. Avete una doppia cittadinanza. Vivete nel tempo e nell’eternità, sia in paradiso che sulla terra. Quindi la vostra massima fedeltà non sia al governo, non allo stato, non alla nazione, non a qualunque istituzione umana. Il cristiano deve il massimo della sua fedeltà a Dio e se ogni istituzione terrena è in conflitto con la volontà di Dio, il dovere cristiano è quello di opporsi ad essa. Non dovete mai permettere alle esigenze evanescenti di istituzioni umane di avere la precedenza sulle esigenze eterne di Dio Onnipotente.

Capisco che voi in America abbiate un sistema economico denominato capitalismo. Con questo sistema economico siete stati capaci di fare meraviglie. Siete diventata la nazione più ricca del mondo e avete costruito il più grande sistema di produzione che la storia abbia mai conosciuto. Tutto questo è meraviglioso. Ma, americani, c’è il pericolo che voi facciate un cattivo uso del capitalismo. Sono ancora convinto che i soldi possano essere la radice di tutti i mali. Possono indurre ad avere una vita di grossolano materialismo. Ho paura che molti tra voi siano più preoccupati di vivere che di costruire una vita. Siete inclini a giudicare il successo nella vostra professione dall’indice del vostro salario e dalla grandezza delle ruote della vostra automobile piuttosto che dalla qualità del vostro servizio all’umanità.

Il cattivo uso del capitalismo può anche condurre ad un tragico sfruttamento. Anche questo è successo spesso nella vostra nazione. Mi dicono che un dieci percento della popolazione controlla più del quaranta percento della ricchezza. Oh, America, quanto spesso hai preso il necessario dalle masse per dare lussi alle classi. Se foste una nazione di veri cristiani dovreste risolvere questo problema. Non potete risolvere il problema diventando comunisti perché il comunismo è basato su un’etica relativista e su un materialismo metafisico che nessun cristiano può accettare. Potete agire nei limiti della democrazia per ottenere una migliore distribuzione della ricchezza. Potete usare le vostre risorse economiche per cancellare la povertà dalla faccia della terra. Dio non ha mai voluto che un gruppo di persone vivesse in una disordinata e superflua ricchezza mentre altri versassero in un’abietta e intirizzita povertà. Dio vuole che tutti i suoi figli abbiano le necessità basilari per vivere e allo scopo ha lasciato “abbastanza scorte”  in questo universo. E così vi chiamo a costruire un ponte tra l’abietta povertà e la ricchezza superflua.

Vorrei poter essere di persona lì con voi così da potervi dire faccia a faccia quello che sono costretto a scrivervi. Oh, come vorrei condividere la vostra vicinanza.

Consentitemi di affrettarmi a dire qualcosa sulla chiesa. Americani, devo ricordarvi, come ho già detto a molti altri,  che la chiesa è il Corpo di Cristo. Così quando la chiesa è fedele alla sua natura non conosce ne divisioni ne disunità. Ma sono turbato da quello che state facendo al Corpo di Cristo. Mi dicono che in America abbiate all’interno del Protestantesimo più di duecento cinquantasei confessioni diverse. La tragedia non è tanto che abbiate una tale molteplicità di confessioni, ma che la maggior parte di esse siano in contrasto l’un l’altra rivendicando di possedere la verità assoluta. Questo piccolo settarismo sta distruggendo l’unità del Corpo di Cristo. Dovete cominciare a vedere che Dio non è ne Battista ne Metodista; non è ne Presbiteriano ne Episcopale. Dio è al di sopra di tutte le confessioni. Se dovete essere veri testimoni di Cristo dovete cominciare a capire questo cari americani.

Ma non devo fermarmi a criticare il Protestantesimo. Sono turbato dal Cattolicesimo Romano. Questa chiesa sta di fronte al mondo con pompa e potere rivendicando di possedere l’unica verità. Essa incorpora un’arroganza che diventa una dannosa arroganza spirituale. È con il suo nobile Papa che in qualche modo si erge a miracolose altezze di infallibilità quando parla ex cathedra. E sono turbato da una persona o un’organizzazione che dichiara l’infallibilità in questo mondo. Sono turbato da ogni chiesa che rifiuta di cooperare con altre chiese con la pretesa di essere l’unica chiesa. Devo enfatizzare il fatto che Dio non è un Cattolico Romano e che l’invasione senza limiti di questa rivelazione non può essere limitata al Vaticano. Il Cattolicesimo Romano deve fare un grande passo e porre rimedio alle sue posizioni.

C’è un’altra cosa che mi tormenta a non finire della chiesa americana. Avete una chiesa dei bianchi e una chiesa dei Negri. Avete consentito che la segregazione si arroccasse dietro le porte delle chiese. Come può esistere una tal divisione nel Corpo di Cristo? Dovete affrontare il fatto che quando cantate alle 11 di domenica mattina: “Tutti acclamano il Potere del Nome di Gesù”  e  “Caro Signore e Padre di tutto il genere umano” vi trovate nell’ora più segregante dell’America cristiana. Mi dicono che c’è più integrazione del mondo del divertimento ed altri ambiti secolari di quanto ce ne sia nella chiesa cristiana. Com’è spaventoso.

Capisco che fra voi ci siano cristiani che provano a giustificare la segregazione in base alla Bibbia. Argomentano che il Negro sia inferiore per natura a causa della maledizione di Noè sui figli di Cam. O amici miei, questa è blasfemia. Ciò è quanto la chiesa cristiana avversa. Devo dirvi quello che ho detto a tanti cristiani in precedenza, che in Cristo “non ci sono ne Giudei ne Gentili, non ci sono ne schiavi ne liberi, non ci sono ne maschi ne donne, siamo tutti insieme in Cristo Gesù.” Inoltre, devo reiterare le parole che ho proferito a Mars Hill: “Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose in esso … ha fatto di un solo sangue tutte le nazioni perché gli uomini dimorassero sulla faccia della terra.”

Così, americani, devo chiedervi di affrettarvi a sbarazzarvi di ogni aspetto della segregazione. La generale universalità che è al centro del vangelo rende moralmente  ingiustificata sia la teoria che la pratica della segregazione. La segregazione è la flagrante negazione dell’unità che noi tutti abbiamo in Cristo. Sostituisce il rapporto “io-esso” in una relazione “io-voi”. L’isolazionista relega il segregato allo stato di una cosa piuttosto che elevarlo allo stato di una persona. La filosofia alla base della cristianità è diametralmente opposta alla filosofia basilare della segregazione e tutte le dialettiche di tutti i pragmatisti, non possono convivere insieme.

Lodo la vostra Suprema Corte per aver assunto una grande decisione appena due o tre anni fa. Sono felice di sapere che così tante persone di buona volontà abbiano considerato tale decisione come una vittoria morale. Ma capisco che ci sono molti fratelli tra di voi che si sono sollevati in sfida. Sento che le loro camere legislative rimbombano di tali parole come “annullamento” e “interposizione”. Hanno perso il vero significato di democrazia e di cristianità. Così voglio che ognuno di voi si affretti a pregare pazientemente con i suoi fratelli e a dir loro che non è questa la strada. Con comprensiva buona volontà siete obbligati a cercare di cambiate i loro atteggiamenti. Fate in modo che sappiano che stare contro l’integrazione non sono solo contro i nobili precetti della vostra democrazia, ma anche contro gli eterni editti di Dio stesso. Si America, è ancora necessario che Amos urli alla nazione: “lasciate che il giudizio scorra come l’acqua e la virtù come un potente flusso.”

Posso dire solo una parola a quelli di voi che stanno combattendo contro questo male. Siate sempre sicuri di combattere con metodi cristiani e armi cristiane. Mai cedere alla tentazione di diventare freddi. Mentre premete per la giustizia, siate sicuri di muovervi con dignità e correttezza usando solo le armi dell’amore. Non lasciate che alcun uomo vi spinga così in basso da odiarlo. Evitate la violenza. Se cedete alla tentazione di usare la violenza nella vostra lotta le generazioni future saranno i recipienti di una lunga e desolata notte di amarezza e la vostra maggiore eredità per il futuro sarà un regno senza fine di caos insignificante.

Nella vostra lotta per la giustizia fate in modo che il vostro oppressore sappia che non state tentando di sconfiggerlo o umiliarlo o anche di ripagarlo per le ingiustizie che ha perpetuato su di voi. Che sappia che voi state solo cercando giustizia tanto per lui quanto per voi. Che sappia che la piaga infetta della segregazione debilita tanto l’uomo bianco che il Negro. Con questi atteggiamenti sarete in grado di mantenere la vostra lotta sugli alti standard della cristianità.

Molte persone capiranno l’urgenza di cercare di sradicare il male della segregazione. Ci saranno molti Negri che dedicheranno le loro vite alla causa della libertà. Ci saranno molti bianchi di buona volontà e forte sensibilità morale che oseranno assumere una posizione per la giustizia. L’onestà mi impone di ammettere che questa posizione richiederà una forte volontà alla sofferenza ed al sacrificio.  Per cui non disperate se sarete condannati e perseguitati per amore del giusto. Ovunque assumiate una posizione per la verità e la giustizia sarete passibili di disprezzo. Spesso sarete chiamati ad un impraticabile idealismo o ad un radicalismo pericoloso. Qualche volta vorrà dire finire in prigione. In tal caso dovete onorabilmente rendere grazie alla prigione con la vostra presenza. Potrebbe anche significare la morte fisica. Ma se la morte fisica è il prezzo che qualcuno deve pagare per liberare i propri figli da una perenne vita di morte psicologica, allora niente può esserci di più cristiano. Non preoccuparti della persecuzione America; gli stai andando incontro se combatti per un grande principio. Posso sostenere questo con grande autorità perché la mia vita è stata un continuo cerchio di persecuzioni. Dopo la mia conversione sono stato respinto dai discepoli a Gerusalemme. Più tardi sono stato considerato un eretico a Gerusalemme. Sono stato imprigionato a Filippi, colpito a Tessalonica, attorniato dalla folla ad Efeso e abbattuto ad Atene. Ma sono ancora vivo. Sono uscito da tutte queste esperienze più persuaso di prima  che “ne la morte e ne la vita, ne gli angeli, ne i principati, ne le cose presenti, ne le cose future … ci separeranno dall’amore di Dio, che è in Gesù Cristo nostro Signore.”  Credo ancora che professare la verità di Dio sia la cosa più grande del mondo. Questo è il fine della vita. Il fine della vita non è essere felici. Il fine della vita non è cercare il piacere ed evitare le pene. Il fine della vita è fare la volontà di Dio che si manifesta come può.

Ora devo chiudere questa mia lettera. Timoteo sta aspettando per consegnarla e devo lasciarvi per dedicarmi ad un’altra chiesa. Ma prima di farlo, devo dirvi, come ho detto alla chiesa di Corinto, che credo ancora che l’amore sia il potere più duraturo del mondo. Per secoli, gli uomini hanno cercato di scoprire il bene più alto. Questo è stato il problema principale della filosofia etica. Questa è stata una delle più grandi questioni della filosofia greca. Gli Epicurei e gli Stoici ne videro la risposta, Platone ed Aristotele ne videro la risposta. Qual è il sommo bene della vita? Penso di avere una risposta America. Penso di aver scoperto il bene più alto. È l’amore. Questo principio è al centro del cosmo. Come dice Giovanni: “Dio è amore”. Colui che ama partecipa ad essere di Dio. Colui che odia non conosce Dio.

Così cristiani d’America, voi potete padroneggiare la complessità della lingua inglese. Potete possedere tutta l’eloquenza di un discorso articolato. Ma anche se voi “parlate con la lingua dell’uomo e degli angeli, e non avete amore, siete diventati ottoni rumorosi o un cimbalo tintinnante”.

Potete avere il dono della profezia e la capacità di capire tutti i misteri. Potete essere capaci di irrompere nel magazzino della natura e portar via molta della perspicacia che gli uomini mai hanno sognato che vi fosse. Potete ascendere alle altezze della ricerca accademica così che abbiate la conoscenza. Potete vantarvi delle vostre grandi istituzioni scolastiche e dell’estensione senza limiti delle vostre lauree. Ma niente di tutto ciò può essere privo d’amore.

Ed inoltre, americani, potete dare i vostri beni per dar da mangiare ai poveri. Potete fare grandi doni per carità. Potete torreggiare nella filantropia. Ma se non avete amore non significa niente. Potete anche dare il vostro corpo alle fiamme e morire come martiri. Il vostro sangue versato può essere un simbolo d’onore per le generazioni a venire, e a migliaia possono considerarvi il supremo eroe della storia. Ma anche così, se non avete amore, il vostro sangue è stato versato invano. Dovete arrivare a vedere  che è possibile per un uomo essere al centro della sua auto-negazione e auto-giustificato nel suo auto-sacrificio. Si può essere generosi per alimentare il proprio ego e pii per alimentare il proprio orgoglio. L’uomo ha la tragica capacità di innalzare la virtù ad un tragico vizio. Senza l’amore, la benevolenza diventa egoismo ed il martirio diviene orgoglio spirituale.

Così la più grande delle virtù è l’amore. È qui che troviamo il vero significato della fede cristiana. Questo è alla base del significato della croce. Il grande evento del Calvario significa più di un dramma senza senso che si colloca in un certo periodo storico. È un telescopio attraverso cui vediamo nella lunga prospettiva dell’eternità l’amore di Dio che opera nel tempo.  È un eterno richiamo ad una generazione ebbra di potere che l’amore è il potere più duraturo del mondo e che è alla base del battito del cuore del cosmo morale. Solo attraverso la ricerca di questo amore ci si può attendere l’iscrizione nell’università della vita eterna.

Ora devo salutarvi. Spero che questa mia vi trovi saldi nella fede. È probabile che non vi veda più in America ma che vi incontri nell’eternità di Dio. Ed ora a lui che è capace di toglierci dall’errore e ci solleva dalla stanchezza della disperazione all’altezza della speranza, dalla mezzanotte della disperazione all’alba della gioia, a lui il potere e l’autorità per sempre. Amen.

 

Tenuto nella chiesa Battista di viale Dexter a Montgomery, in Alabama, il 4 novembre 1956. 

 

   

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