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     Vasco Rossi - Portatemi Dio

Martin Luther King Jr.

Il sogno americano

 

Tenuto alla chiesa battista di Ebenezer

di Atlanta in Georgia il 4 luglio 1965

 

Ho pensato di adottare come base testuale per la nostra riflessione quel passaggio dal libro di Giobbe dove Satana è raffigurato mentre chiede a Dio: “Giobbe ti serve per niente?” E mi piacerebbe chiedervi se mi permettete di riprendere quel sermone [Perché servire Dio?] in sospeso e di proporvelo la prossima volta che sarò sul pulpito per condividere con voi qualche idea. Questa mattina mi stavo portando verso l’aeroporto di Washington D.C. e sulla strada per l’aeroporto è passata una limousine davanti al monumento di Jefferson; il reverendo Andrew Young, il mio assistente, mi ha detto: “È  quasi una coincidenza passare per il monumento di Jefferson il Giorno dell’Indipendenza.” Si è così occupati nella vita che si dimenticano le vacanze e gli altri giorni che, come quello che era il 4 luglio, si erano assopiti insieme nella mia mente. Ed io gli dissi: “È una coincidenza e quasi significativo e penso a quando arriverò ad Atlanta ed andrò sul pulpito, per provare a predicare con un sermone nello spirito dei padri fondatori della nostra nazione e nello spirito della Dichiarazione d’Indipendenza.” E così questa mattina mi piacerebbe usare come soggetto per la predica: “Il sogno americano.” (Si, signore)

Non vorrei ci impegnassimo troppo nello scoprire la sostanza di quel sogno. Si trova nelle meravigliose parole della Dichiarazione d’Indipendenza, parole che elevano a proporzioni cosmiche: “Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini sono creati uguali, dotati da Dio, il Creatore, di certi Diritti inalienabili tra cui la Vita, la Libertà ed il perseguimento della Felicità.” Questo è il sogno. È un grande sogno.

La prima cosa da dire che notiamo in questo sogno è un affascinante universalismo. Esso non dice: “alcuni uomini,” dice “tutti gli uomini.” Esso non dice: “tutti gli uomini bianchi,” dice “tutti gli uomini,” incluso gli uomini neri. Non dice: “tutti i Gentili,” dice: “tutti gli uomini,” incluso gli Ebrei. Non dice: “tutti i Protestanti,” dice: “tutti gli uomini, ”incluso i Cattolici. (Si, signore) E non dice neanche: “tutti gli studiosi di teologia ed i credenti,” dice: “tutti gli uomini,”  incluso gli umanisti e gli agnostici.

Poi quel sogno continua dicendo un’altra cosa che alla fine distingue nel mondo la nostra nazione e la nostra forma di governo da ogni sistema totalitaristico. Dice che ognuno di noi ha certi diritti basilari che non sono ne derivati ne conferiti dallo stato. Per scoprire da dove vengono, è necessario tornare indietro nella labile nebbia dell’eternità. Essi sono dati da Dio, regali dalle Sue mani. Mai prima, nella storia del mondo, un documento sociopolitico ha espresso in un tale linguaggio così profondo, eloquente ed inequivocabile la dignità ed il valore della personalità umana. Il sogno americano ci ricorda che dovremmo pensare ad esso di nuovo in questo Giorno dell’Indipendenza, che ogni uomo è un erede del retaggio, della dignità e del valore.

Ora i padri fondatori della nostra nazione hanno inventato questo sogno in tutta la sua magnificenza e mai come allora – per usare una grande parola degli psichiatri – l’America ha espresso una personalità schizofrenica, tragicamente divisa contro se stessa. Da un lato abbiamo orgogliosamente professato i grandi principi di democrazia, ma dall’altra abbiamo penosamente praticato l’opposto di quei principi.

Ma ora più di prima, l’America è sfidata a realizzare il suo sogno, la conformazione del mondo d’oggi non permette alla nostra nazione il lusso di una democrazia anemica. Ed il prezzo che l’America deve pagare per l’oppressione del Negro e di altre minoranze è il prezzo della sua propria distruzione. (Si, signore) L’ora è trascorsa. E l’orologio del destino sta ticchettando. Dobbiamo agire ora prima che sia troppo tardi.

E così è meraviglioso e grande far sognare, che abbiamo una nazione con un sogno e che ci sfidi per sempre; che per sempre ci dia un senso di urgenza, che per sempre stia nel mezzo “dell’essere” della nostra terribile ingiustizia; a ricordarci “del dovere” della nostra nobile capacità di giustizia, amore e fratellanza.

Questa mattina mi piacerebbe trattare di alcune sfide che abbiamo di fronte oggi nella nostra nazione quale risultato del sogno americano. Per primo, voglio reiterare il fatto che siamo sfidati più di prima a rispettare la dignità ed il valore di tutta la personalità umana. Siamo sfidati a credere realmente che tutti gli uomini sono creati uguali. E senza equivocarlo. Non significa che tutti gli uomini siano creati uguali in termini di doni nativi, in termini di capacità intellettuali – non significa questo. Ci sono certe stelle che brillano nel firmamento umano in ogni campo. (Si, signore) Non significa che ogni musicista sia uguale a Beethoven o Handel, a Verdi o Mozart. Non significa che ogni fisico sia uguale ad Einstein. Non significa che ogni figura letteraria della storia sia uguale a Eschilo o Euripide, Shackespeare e Chaucer. (Lo dica chiaro) Non significa che ogni filosofo sia uguale a Platone, Aristotele, Kant e Hegel. Non significa questo. Ci sono individui che eccellono e posseggo un alto livello di genialità nelle loro aree e nei loro campi. Quello che significa è che tutti gli uomini sono uguali nella ricchezza intrinseca. (Si).

Vedete, i padri fondatori furono realmente influenzati dalla Bibbia. L’intero concetto di imago dei, come è espresso in latino, “l’immagine di Dio”, è l’idea che tutti gli uomini hanno qualcosa impressa da Dio nel loro intimo. Non che abbiano una sostanziale unità con Dio, ma che ogni uomo abbia la capacità di comunione con Dio. E questo da a lui l’unicità, gli da valore, gli da dignità. E come nazione non dobbiamo mai dimenticarlo: non ci sono gradazioni nell’immagine di Dio. Ogni uomo, da un acuto bianco ad un basso Negro, è significativo sulla tastiera di Dio, proprio perché ogni uomo è fatto ad immagine di Dio. Un giorno lo impareremo. (Si) Sapremo un giorno che Dio ci ha fatti per vivere insieme come fratelli e per rispettare la dignità ed il valore di ogni uomo.

Questo è il motivo per cui dobbiamo combattere la segregazione con tutto il nostro potere nonviolento. (Si, signore; lo renda chiaro) La segregazione non è solo sconveniente – che non è ciò che la rende sbagliata. La segregazione non è solo politicamente ed economicamente stonata – che non è ciò che la rende sbagliata. Alla fine, la segregazione è moralmente sbagliata e peccaminosa. Per usare le parole di un grande filosofo israelita che è morto pochi giorni fa, Martin Buber: “È sbagliata perché sostituisce una relazione “io-esso” con una relazione “io-tu” e relega la persona ad uno stato di cosa.” Questo è il motivo. (Si, signore)

Ricordo quando la sig.ra King ed io andammo in India, viaggiavamo un pomeriggio nella parte più a sud dell’India, lo stato del Kerala, nella città di Trivandrum. Quel pomeriggio stavo parlando in una delle scuole, quelle che nel nostro paese chiamiamo high school, ed era una scuola frequentata da tanti studenti figli degli ex intoccabili. Ora voi sapete che in India c’era un sistema di caste - e l’India ha fatto un meraviglioso lavoro alle prese con questo problema – voi tutti le avreste riempite e le persone erano in ognuna di queste caste. E poi c’erano 5 o 6 milioni di persone che erano considerate fuori dalle caste. Questi erano gli intoccabili; non potevano andare in posti frequentati da altra gente; non potevano fare certe cose. E questa è stata una delle cose contro cui il Mahatma Gandhi si batté. – per tutta la sua battaglia contro la notte del colonialismo – anche per porre fine alla lunga notte del sistema di caste ed alla casta degli intoccabili. Ricorderete alcuni dei suoi grandi digiuni fatti sulla questione per rendere egualitaria la realtà degli Harijani, come erano chiamati, gli “intoccabili”. Lui li definì i figli di Dio e adottò anche una di esse come sua figlia. Dimostrò con la sua vita privata e con la sua famiglia che si opponeva contro l’idea intera. E ricordo ancora quel pomeriggio quando ero in quella scuola. Il preside mi introdusse e sul finire della sua introduzione disse: “Ragazzi, voglio presentarvi un amico intoccabile degli Stati Uniti d’America.” E per un momento fui scioccato e stizzito per essere stato definito un intoccabile. (Gloria a Dio)

Molto presto la mia mente corse indietro attraverso il grande Atlantico. E cominciai a pensare al fatto che in quel momento non mi importava quanto avessi bisogno di riposare il mio corpo stanco dopo una lunga notte di viaggio,  che non avrei potuto fermarmi in un qualsiasi motel delle autostrade e negli hotel delle città del Sud. Cominciai a pensare al fatto che non mi importava di quanto una vecchia donna Negra, stanca dopo aver fatto compere in centro, potesse aver bisogno di un hamburger o di una tazza di caffè al bar senza che avesse potuto farlo. (Prega) Cominciai a pensare al fatto che ancora in molti casi i Negri devono andare in fondo agli autobus per sedersi e stare in piedi se ci sono sedili vuoti. (Si, signore) Cominciai a pensare al fatto che i miei bambini e gli altri bambini che sarebbero nati, avrebbero frequentato scuole di segregazione. Cominciai a pensare al fatto che venti milioni di miei fratelli e sorelle erano ancora soffocati dall’ermetica gabbia della povertà in una società opulenta. Cominciai a pensare al fatto (Lo dica chiaro) che questi venti milioni di fratelli e sorelle abitavano case infestate dai topi, insopportabili catapecchie nelle grandi città della nostra nazione, che frequentavano ancora scuole inadeguate fornite di improprie strutture ricreative. E dissi a me stesso: “Si, sono un intoccabile, e ogni Negro negli Stati Uniti d’America è un intoccabile.” E questo è il male della segregazione. Esso stigmatizza il segregato come un intoccabile in un sistema di caste. Se fossimo una grande nazione assumeremmo che queste verità sarebbero da sole evidenti, che tutti gli uomini (tutti gli uomini) sono creati uguali. I figli neri di Dio sono tanto importanti quanto i bambini bianchi. (Si, signore) “Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti.” Un giorno questo lo impareremo.

L’altro giorno la sig.ra King ed io abbiamo trascorso dieci giorni giù in Giamaica. Dovevo tenere un discorso inaugurale alla Università delle Indie Occidentali. Amo spesso andare in quella grande isola che considero l’isola più bella del mondo. Il governo ci persuase ad essere suoi ospiti e a trascorrere lì un po di tempo a riposarci mentre giravamo per tenere le conferenze. Così per qualche giorno abbiamo viaggiato per tutta la Giamaica. E per molto tempo sono rimasto impressionato da una cosa. Lì c’è gente di varie estrazioni nazionali: Cinesi, Indiani, così detti Negri, e seguendo la linea Europei e di molte altre nazionalità. Sapete, tutti quelli che vivono lì in Giamaica hanno un motto: “Di tante persone, una sola persona.” E dicono: “Qui in Giamaica non siamo Cinesi, (Lo dica chiaro) non siamo Giapponesi, non siamo Indiani, non siamo Negri, non siamo Inglesi, non siamo Canadesi. Ma siamo tutti una grande famiglia di Giamaicani.” Un giorno, qui in America, spero che vedremo questo e diventeremo una grande famiglia di Americani. Non americani bianchi, non americani neri, non americani ebrei o gentili, non americani irlandesi o italiani, non americani messicani, non americani portoricani, ma solo Americani. Una grande famiglia di Americani.

E questa mattina vi dico, amici miei, la ragione per cui dobbiamo risolvere questo problema qui in America: Perché Dio in qualche modo ha chiamato l’America a fare un lavoro speciale per il genere umano e per il mondo. (Si, signore, lo dica chiaro) mai prima nella storia del mondo si sono avuti così tanti gruppi razziali e così tanti gruppi di nazionalità diverse messi insieme in una sola nazione. E in qualche modo, se non risolveremo il problema in America, il mondo non potrà risolverlo, perché l’Ame4rica è il mondo in miniatura ed il mondo è l’America in grande. E Dio ci da tutte le opportunità. (Lo dica chiaro) Ci ha messi tra due grandi oceani; (Si, signore) ci ha reso possibile vivere con alcune delle risorse più grandi del mondo. E ci ha dato un grande credo attraverso le menti dei nostri padri fondatori: “Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini (Si, signore) sono creati uguali.”

Ora questo non solo si applica al problema razziale ma si applica anche alla questione delle classi. Sapete, qualche volta un sistema classista può essere tanto dannoso e cattivo quanto un sistema basato sull’ingiustizia razziale. (Si, signore) Quando diciamo: “Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini sono creati uguali” e quando lo viviamo, allora capite perché dico spesso che il “no D.” è tanto importante quanto il “Ph D.” (i termini “no D.” e “Ph D.” fanno intendere il primo a qualcuno che non ha una laurea ed il secondo ad un laureato in filosofia n.t.d.) E l’uomo che è stato a “Senza Casa” è importante quanto l’uomo che è stato a Morehouse (tradotto letteralmente sarebbe “Più case”; comunque Morehouse è anche una cittadina degli USA. n.d.t.) Noi costruiamo il nostro piccolo sistema di classi e sapete bene quanti siano i Negri che hanno il classismo nelle loro vene. (Sicuro) Sapete che non vogliono preoccuparsi di certi altri Negri e provano a separarsi da loro. (Amen)

Ricordo quando ero a scuola di teologia e si concludeva l’ultimo anno, un compagno di classe – venne per parlarmi – disse che voleva invitare sua madre a venire su. E lei avrebbe combattuto per aiutarlo a parlare a scuola. Lui voleva invitare sua madre ma disse: “Sai il problema è che non so se lei si adatterà a questo ambiente. Sai, i suoi verbi non sono proprio giusti; e poi non sa vestirsi molto bene, lei vive in campagna.” Ed io gli dissi che era così cattivo che non era adatto a finire quella scuola. (Si) Se non puoi riconoscere tua madre, se non puoi riconoscere i tuoi fratelli e le tue sorelle, anche se loro non hanno raggiunto livelli elevati di scolarità, allora non sei adatto (Abbia misericordia) ad uscire e provare a pregare per gli uomini e le donne. (Amen)

Oh, questa mattina vi dico, e voi lo imparate questo e scoprite il significato di “immagine di Dio”. Saprete quello che il Nuovo Testamento vuol dire quando afferma che “L’ho rivelato ai piccoli e l’ho spesso nascosto ai saggi.” Ed ho imparato molto nei miei pochi anni, non solo dai filosofi che ho studiato all’università, non solo dai teologi, dagli psicologi e dagli storici ma spesso anche da quegli umili esseri umani che pur non avendo l’opportunità di ricevere un’educazione hanno qualcosa di profondamente radicato nel loro intimo. (Si) A volte Zia Jane (è probabile che faccia riferimento a “Aunt Jane's Nieces“ una novella giovanile scritta da L. Frank Baum nel 1906 con lo pseudonimo di Edith Van Dyne. n.d.t.) può esprimere più verità sulle sue ginocchia che un filosofo sulla punta dei piedi. (Si, amen) e questo è quanto ci dicono “tutti gli uomini che sono fatti ad immagine di Dio” . Dobbiamo crederlo questo e dobbiamo vivere per esso. (Si)

Questo è il motivo per cui dobbiamo aderire alla guerra contro la povertà (Si signore) e credere nella dignità di tutto il lavoro.  Cos’è che rende un lavoro umile? Sono stanco di questo parlare del lavoro umile. Quello che lo rende umile e che non paghiamo nulla alla gente. (Si, signore) Date un lavoro a qualcuno e remuneratelo con dei soldi in modo che possa vivere ed educare i suoi figli e comprare una casa ed avere il minimo per vivere. E non importa in che consiste il lavoro esso da dignità.

Vi racconto di quando stamattina ho preso l’aereo, ho visto degli uomini uscire con le loro tute. (Si, signore, ogni volta) Li ho visti lavorare qui e là  e ho visto qualcun altro uscire per andare a preparare la colazione così che noi potessimo mangiarla sulla nostra strada verso Atlanta. (Lo spieghi) E ho detto a me stesso che queste persone che costituiscono il livello più basso dell’equipaggio sono tanto importanti quanto i piloti, perché questo aeroplano non può volare se non c’è l’equipaggio al completo. (Amen) Voglio sottomettere alla vostra attenzione che  allo Hugh Spaulding o al Grady Hospital, (Raccontalo) l’uomo o la donna che spazzano il pavimento è tanto importante quanto un dottore, (Si) perché se non raccoglie quella polvere dal pavimento i germi cominceranno a proliferare. E quegli stessi germi possono ferire e danneggiare gli esseri umani. Voglio sottomettere alla vostra attenzione che c’è dignità in tutti i lavori (Abbi misericordia) quando impariamo a pagare salari decenti alla gente. Chiunque cucini in casa vostra, chiunque spazzi il pavimento in casa vostra  è tanto importante quanto chiunque viva in quella casa. (Amen) E chiunque definiamo domestica serve Dio in modo importante. (Prega ancora) Ed io amo le domestiche, amo le persone che sono state ignorate e voglio vederli prendere i salari di cui hanno bisogno. E il loro lavoro non è affatto un lavoro umile, (No, signore) se riuscite a vederne la ricchezza e la dignità.

Stiamo veramente prendendo queste cose sul serio? “Tutti gli uomini sono creati uguali”. (Amen) E questo significa che ogni uomo che oggi vive in una catapecchia (Raccontalo) è tanto importante quanto John D., Nelson o ogni altro Rockefeller. Ogni uomo che vive in una catapecchia è tanto importante quanto Henry Ford. Tutti gli uomini sono creati uguali e sono dotati dal loro Creatore con certi diritti inalienabili, diritti che non possono essere separati da voi. [Applauso] Andate e dite loro (No) “Puoi prendere la mia vita ma non puoi prendere il mio diritto a vivere. Puoi prendermi la libertà, ma non puoi prendere il mio diritto alla libertà. Puoi prendermi il desiderio, puoi prendere la mia propensione a perseguire la felicità, ma non puoi prendermi il diritto a perseguire la felicità.” (Si) “Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti che tutti gli uomini siano creati uguali e forniti dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili e che fra questi ci siano la Vita, la Libertà ed il perseguimento della Felicità.” (Si, signore)

Ora c’è un’altra cosa che non dobbiamo mai dimenticare. Se vogliamo rendere il sogno americano una realtà, (Si) siamo sfidati a lavorare ad un programma d’azione per sbarazzarci delle ultime vestigia della segregazione e della discriminazione. Questo problema non si risolverà da solo anche se molta gente ci dice questo. Comunque molti Zio Tom e Nervosi Nelly della comunità Negra ci dicono questo, ma questo problema non si risolverà da se. (No, signore) La storia è la lunga storia del fatto che gruppi privilegiati raramente rinunciano ai loro privilegi senza una forte resistenza, e rinunciano a farlo volontariamente. E così, se il sogno americano deve essere una realtà, dobbiamo lavorare per renderlo tale e capire l’urgenza del momento. E dobbiamo dire che ora è il momento di mantenere le promesse di democrazia. Ora è il momento di sbarazzarci della discriminazione e della segregazione. Ora è il momento di fare della Georgia uno stato migliore. Ora è il momento di rendere gli Stati Uniti una nazione migliore. (Si) Dobbiamo vivere per questo e dobbiamo crederlo.

E mi piacerebbe dirvi questa mattina quanto ho provato a dire per tutta la nazione, quello in cui credo fermamente: che nel cercare di rendere il sogno una realtà dobbiamo adottare ed usare un metodo appropriato. Sono sempre più convinto di prima che la nonviolenza sia la strada. Sono sempre più convinto di prima che la violenza sia tanto impraticabile quanto immorale. Se qui dobbiamo giustamente costruire un’America migliore, abbiamo un metodo (Si, signore) tanto vecchio quanto la perspicacia di Gesù di Nazareth e tanto moderno quanto le tecniche di Mohandas K. Gandhi. Non abbiamo bisogno dell’odio; non abbiamo bisogno di usare violenza. Possiamo affrontare i nostri maggiori oppositori violenti dicendo: affronteremo la tua capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare la sofferenza. Affronteremo la tua forza fisica con la forza dell’anima, (Lo spieghi) fa a noi quello che vuoi e noi ti ameremo ancora. Non possiamo in tutta buona coscienza obbedire alle tue leggi ingiuste, perché la non-cooperazione morale è tanto un obbligo morale quanto lo è la cooperazione col bene; per cui mettici pure in prigione. (Lo spieghi) Noi andremo in quelle prigioni e le trasformeremo da carceri vergognose in paradisi di libertà e dignità umana. Manda i tuoi mascherati perpetuatori di violenza nelle nostre comunità dopo mezzanotte e trascinaci fuori su qualche ciglio della strada e colpiscici e lasciaci mezzi morti, e per quanto difficile possa essere, ti ameremo ancora. (Amen) In qualche modo va per il paese e usa i tuoi agenti di propaganda per far sembrare che siamo degli ignoranti, degli amorali o altrimenti dei disgregatori; ma noi ti ameremo ancora. (Si) Minaccia i nostri bambini e fai esplodere le nostre case e per quanto difficile sia, ti ameremo ancora. (Yeah)

Ma sii sicuro che ti ammansiremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno acquisiremo la nostra libertà, ma non la otterremo solo per noi stessi, faremo appello al tuo cuore ed alla tua coscienza che la otterremo anche per te.” E la nostra sarà una doppia vittoria.

Oh si, l’amore è la strada. (Si) L’amore è il solo assoluto. Sempre di più vedo questo. Ho visto troppo odio per voler odiare me stesso, l’odio è un fardello troppo grande da portare. (È molto probabile, si) L’ho visto su troppe facce degli sceriffi del Sud – ho visto l’odio. Sulle facce e nel modo di camminare di tanti aderenti al Ku Klux Klan del Sud, ho visto l’odio. L’odio distorce la personalità. L’odio affligge l’anima e fa in modo che si perda l’obiettività. L’uomo che odia non può pensare giustamente; (Amen) l’uomo che odia non può ragionare correttamente; l’uomo che odia non può vedere giustamente; l’uomo che odia non può camminare dritto. (Yeah) Ed ora so che Gesù è giusto, (Yeah) che l’amore è la strada. E questo è il motivo per cui Giovanni disse: “Dio è amore”, (Si, signore) così che colui che odia non conosce Dio, ma colui che ama (aprigli la porta) in quel momento ha la chiave che apre la porta (Yeah) all’ultimo significato della realtà. Così stamane c’è tanto che possiamo offrire al mondo. (Si, signore)

Abbiamo un grande sogno. (Grande sogno) si è avviato nel 1776 e Dio garantisce che l’America realizzerà il suo sogno.

Circa due anni fa, ero con molti di voi che presenziavano di persona o in spirito, di fronte al monumento di Lincoln a Washington. (Si) mentre ero alla fine di quel mio discorso, provai a dire alla nazione di un sogno che avevo avuto. Devo confessarvi stamattina che dal quel soffocante pomeriggio d’agosto del 1963 il mio sogno si è trasformato in un incubo; (Signore) L’ho visto distrutto. L’ho visto distrutto una notte sulla Highway 80 in Alabama quando la sig.ra Viola Liuzzo fu uccisa. (Signore, signore) ebbi un incubo e vidi il mio sogno distrutto una notte a Marion, in Alabama, quando Jimmie Lee Jackson fu ucciso. (Signore) vidi il mio sogno distrutto una notte a Selma quando il reverendo Reeb fu bastonato a terra da un vile razzista e più tardi morì. E oh, continuo a vederlo distrutto mentre cammino per gli Harem della nostra nazione (Si) sono stato giù sul delta del Mississippi ed allora ho visto il mio sogno distrutto quando ho incontrato centinaia di persone che non guadagnavano più di 6 o 7 dollari la settimana. Ho visto il mio sogno distrutto mentre andavo per le vie di Chicago (Lo spieghi) e ho visto i Negri, ragazzi e ragazze, con un senso di assoluta disperazione perché non potevano trovare un lavoro. Ed essi vedono la vita come un desolato corridoio senza alcuna via d’uscita. E non solo Negri a questo punto. Ho visto il mio sogno distrutto perché ho attraversato l’Appalachia ed ho visto i miei fratelli bianchi che come i Negri vivevano in povertà. (Yeah) e sono preoccupato circa la povertà dei bianchi tanto quanto lo sono per quella dei Negri. (Lo spieghi)

Si, il sogno è stato distrutto, (Amen) ed ho fatto la mia esperienza di incubo; ma questa mattina dico a voi ancora una volta, che non ho perso la fede. (No, signore) Ho ancora un sogno (Un sogno, si, signore) che un giorno tutti i figli di Dio avranno cibo, vestiti e creme per i loro corpi, cultura ed educazione per le loro menti, e libertà per i loro spiriti. (Si)

Ho ancora un sogno questa mattina: (Si) un giorno tutti i bimbi neri di Dio saranno rispettati come i Suoi bimbi bianchi.

Ho ancora un sogno questa mattina: (Si) che un giorno il leone e la pecora giaceranno insieme ed ogni uomo siederà sotto la propria vite e l’albero del fico e non temerà nessuno.

Ho ancora un sogno questa mattina che un giorno tutti gli uomini dappertutto capiranno che Dio fece gli uomini con lo stesso sangue e li pose sulla faccia della terra.

Ho ancora un sogno questa mattina (Si, signore) che un giorno ogni valle sarà innalzata e ogni montagna e collina saranno spiabate; l’asprezza dei luoghi sarà resa piana e le curve rese dritte; e la gloria del signore sarà rivelata e tutta la carne vedrà se stessa nel suo insieme.

Ho ancora un sogno questa mattina (Amen) che la verità regnerà suprema e che tutti i figli di Dio rispetteranno la dignità e la ricchezza della personalità umana. E quando questo giorno verrà le stelle del mattino splenderanno insieme (Si) ed i figli di Dio grideranno di gioia.

“Assumiamo che queste verità siano di per se stesse evidenti che tutti gli uomini (Giusto) siano create uguali, che essi siano forniti dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili, (Si signore) che tra questi ci siano la Vita, la Libertà ed il perseguimento della Felicità”.

Apriamo le porte della chiesa ora. Se qualcuno ha bisogno di accettare Cristo, (Si signore) questa è una meravigliosa opportunità, un grande momento per prendere una decisione. E mentre cantiamo insieme, offriamo di partecipare a questo momento di esperienza cristiana, battista, di accettazione caritatevole. Ma partecipare a questo momento si diventa parte di questa grande confraternita Cristiana e si accetta Cristo (Si, signore) come proprio salvatore.

 

 

Tenuto alla chiesa battista di Ebenezer di Atlanta in Georgia il 4 luglio 1965

 

 

   

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