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     Vasco Rossi - Rewind

Martin Luther King Jr.

Le tre dimensioni di una vita completa

 

Tenuto nella chiesa battista di New Covenant

A Chicago nell’Illinois il 9 aprile 1967.

 

Voglio usare come soggetto per questa predica: “Le tre dimensioni di una vita completa”. (Va bene) Sapete a Hollywood sono soliti dirci che un film per essere completo, deve essere tridimensionale. Bene, questa mattina voglio comunicare ad ognuno di noi che se la stessa vita deve essere completa, (Si) deve essere tridimensionale.

Molti, molti secoli fa, c’era un uomo di nome Giovanni che si trovò in prigione da solo, su un’oscura isola chiamata Patmos. (Bene, bene) E anch’io sono stato abbastanza  in prigione per sapere che è un’esperienza solitaria. (Va bene)  E quando si è incarcerati in quella situazione, si è privati delle maggiori libertà: la libertà di pensare, la libertà di pregare, la libertà di riflettere e meditare. E mentre Giovanni era su questa isola solitaria in prigione, (Giusto) levò la sua vista verso l’alto del paradiso (Giusto, lo fece) ed egli vide, mentre scendeva dal paradiso, un nuovo paradiso (Giusto) ed una nuova terra. (Giusto) Il ventunesimo capitolo della Rivelazione si apre dicendo: “E vidi un nuovo paradiso ed una nuova terra (Giusto) Ed io Giovanni vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, generata da Dio giù dal paradiso.” (Oh Si)

E una delle glorie più grandi che Giovanni vide di questa nuova città di Dio era la sua completezza. (Giusto) Questa non era su da una parte e giù dall’altra, (Giusto) ma completa in tutte le sue dimensioni. (Si) E così in questo stesso capitolo se vediamo oltre al sedicesimo versetto, Giovanni dice: “La lunghezza, la larghezza  e l’altezza sono uguali in essa.” (Si, signore) In altre parole, questa nuova città di Dio, questa nuova città di un’umanità ideale non è un’entità sbilanciata, (No) ma è completa in tutti i lati. (Si) Ora io penso che Giovanni dicesse qualcosa qui in tutto il simbolismo di questo testo  ed in tutto il simbolismo di questo capitolo. Diceva che quella vita tanto alla sua base quanto al suo vertice, è una vita completa in tutti i suoi lati. (Giusto)

E ci sono tre dimensioni di una vita completa a cui possiamo associare appropriatamente le parole di questo testo: lunghezza, larghezza e altezza. (Si) Ora la lunghezza della vita cosi come la intendiamo noi qui, è una preoccupazione intima del proprio benessere di qualcuno. (Si) In altre parole, è quella preoccupazione interna che spinge qualcuno a raggiungere i propri obiettivi e le proprie ambizioni. (Giusto) La larghezza della vita, come la intendiamo noi qui, è la preoccupazione verso l’esterno per il benessere degli altri. (Giusto) E l’altezza della vita è la tensione verso Dio. (Giusto) Ora dovete acquisire tutte queste tre dimensioni per avere una vita completa.

Guardiamo ora per un momento alla lunghezza della vita. Ho detto che questa è la dimensione della vita in cui ci preoccupiamo di sviluppare i nostri poteri intimi. (Si) In un certo senso questa è la dimensione egoistica della vita. C’è un qualcosa di razionale e legato alla salute che ci auto-interessa. (Si)  Un grande rabbino ebreo, il defunto Joshua Leibman scrisse alcuni anni fa un libro dal titolo la Pace della Mente. E c’era un capitolo in quel libro, dal titolo “ Ama veramente te stesso.” Quello che diceva in quel capitolo, in sostanza, è che prima che possiate amare adeguatamente qualcun altro, dovete amare veramente voi stessi. (Giusto) Sapete, molta gente non ama se stessa. (Giusto) E vivono la loro vita profondamente e a caccia di conflitti emotivi. Allora la lunghezza della vita significa che dovete amare voi stessi.

E sapete che cosa significa amare anche voi stessi? Significa che dovete accettare voi stessi. (Giusto) Così molta gente è occupata a provare di essere qualcun altro. (Giusto) Dio diede ad ognuno di noi qualcosa di significativo. Noi dobbiamo pregare ogni giorno chiedendo a Dio di aiutarci ad accettare noi stessi. (Si) Che significa tutto. (Si) Troppi Negri si vergognano di se stessi, si vergognano di essere neri. (Si, signore) Un negro deve sollevarsi e dire dal profondo della sua anima: “Io sono qualcuno (Si) sono ricco, nobile ed ho un’orgogliosa eredità. Per quanto la mia sia una storia di sfruttamento e di dolore, io sono nero, ma sono nero e bello.” (Si) E noi dobbiamo pregare: “Signore, aiutami ad accettare me stesso ogni giorno; aiutami ad accettare i miei propri mezzi.” (Si)

Ricordo quando ero al college, mi specializzai in sociologia, e tutti gli studenti di sociologia  dovevano frequentare un corso obbligatorio chiamato statistica. E la statistica è molto complessa. Dovete avere una mente matematica, una conoscenza vera della geometria e dovete conoscere come trovare la varianza, il valore atteso, il valore medio. Non la dimenticherò mai. Ho frequentato questo corso ed ho avuto un compagno di classe che trattava solo questa roba, sapete.  Ed egli poteva fare i suoi compiti a casa in circa un ora. Noi dovevamo spesso andare in laboratorio o lavorare insieme, lui lavorava da solo e lo svolgeva in circa un ora ed era tutto finito per lui. Io provai a fare come lui; provai a svolgere i miei compiti in un ora. E più provavo a farli in un ora più non capivo nulla del corso. E dovetti giungere ad una dura conclusione. Dovevo mettermi giù e dire: “Ora, Martin Luther King, Leif Cane ha una mente migliore della tua.” (Giusto) Qualche volta lo devi riconoscere. (Giusto) E ho detto a me stesso: “Ora lui può essere più bravo e farlo in un ora, ma a me occorrono due o tre ore per farlo.” Non volevo accettarmi. Non volevo accettare i miei mezzi ed i miei limiti. (Si)

Ma voi sapete che nella vita siamo chiamati a fare questo. Un auto Ford che provi ad essere una Cadillac è un assurdo, ma se una Ford accetterà se stessa come una Ford, (Giusto) potrà fare molte cose che una Cadillac non potrà mai fare: potrà parcheggiare in uno spazio in cui una Cadillac non potrai mai entrare. [Risate] E nella vita alcuni di noi sono Ford ed altri sono Cadillac. (Si) Mosè disse in “Verdi Pascoli”: “Signore, non sono molto, ma è tutto quello che ho.” [Risate] Il principio dell’auto-accettazione è un principio basilare della vita.

Ora l’altra cosa circa la lunghezza della vita: Dopo aver accettato noi stessi ed i nostri mezzi, dobbiamo scoprire quello che siamo chiamati a fare. (Oh si) .E una volta che lo abbiamo scoperto dobbiamo impegnarci a farlo con tutta la forza e con tutto il potere che abbiamo nel nostro sistema. (Si) E dopo aver scoperto quello che Dio ci ha chiamati a fare, dopo che abbiamo scoperto il nostro impegno di vita, dovremmo impegnarci a fare quel lavoro così bene che il vivo, il morto e chi non è ancora nato potrebbe meglio fare. (Oh si) Ora questo non significa che ognuno farà la così detta grande e riconosciuta  cosa della vita. Molto poche persone  raggiungeranno alti livelli di genio nelle arti e nelle scienze. Molto pochi saranno le persone geniali nelle arti e nelle scienze; molto pochi collettivamente potranno svolgere certe professioni. La maggior parte di noi dovrà essere contenta di lavorare nei campi, nelle fattorie e per le strade. Ma dobbiamo vedere la dignità di tutto il lavoro. (Giusto)

Quando ero a Montgomery, in Alabama, ogni tanto andavo al negozio di scarpe conosciuto come il Gordon Shoe Shop. E c’era un amico che era solito lucidare le mie scarpe, e fu un’esperienza essere testimone di questo amico che puliva le mie scarpe. Avrebbe potuto prendere quello straccio, sapete, e da esso far uscire della musica. E dissi a me stesso: “Questo amico ha una laurea in pulizia delle scarpe.” (Giusto)

Quello che voglio dirvi stamattina, amici miei, è che se anche il destino sbaglia nel rendervi uno spazzino, continuate a farlo come Michelangelo dipingeva quadri;Spazzate le strade come Handel e Beethoven componeva musica, spazzate le strade come Shakespeare scriveva poesie; (Intraprendente) spazzate le strade così bene che tutte le schiere del paradiso e della terra si debbano fermare ad osservare: “Qui vive un grande spazzino che svolge tanto bene il suo lavoro.”

Se non puoi essere un pino in cima alla collina

Sii bosco nella valle – ma sii

Il miglior boschetto sul versante della collina,

Sii un cespuglio se non puoi essere un  albero.

Se non puoi essere un’autostrada sii solo un sentiero

Se non puoi essere il sole sii una stella;

Non è per le dimensioni che vinci o perdi

Sii il migliore di qualunque cosa tu sia

E quando fai questo, quando fai questo, hai imparato a fondo la lunghezza della vita. (Si)

Questo spingere avanti verso l’auto-realizzazione è la fine della vita di una persona.  Ora non fermiamoci qui, comunque. Sapete, molte persone non hanno altro nella vita se non la lunghezza. (n.d.t. ricordate che è stata definita come la ricerca del proprio benessere) Essi sviluppano i loro poteri intimi; questi fanno bene il loro lavoro. Ma sapete che provano a vivere come se nessun altro vivesse al mondo? (Si) Ed essi usano chiunque come semplici strumenti per raggiungere i loro scopi. (Si) Non amano nessuno se non loro stessi. Ed il solo tipo di amore che essi hanno per le altre persone è un amore utilitaristico. Sapete, questi amano solo la gente che possono usare. (Bene)

Molte persone non vanno mai oltre la prima dimensione della vita. Queste usano altre persone come semplici passi da cui possono scalare verso i loro obiettivi e le loro ambizioni. Queste persone non si comportano bene in vita. Essi vanno per un po’, pensano di fare tutto giusto, ma c’è una legge. (Oh, si) La chiamano la legge di gravitazione dell’universo fisico che agisce, fino alla fine, inesorabile: qualunque cosa vada su può venire giù. Mieterete quello che seminate. (Si) Dio ha strutturato l’universo in questo modo. (Si) e chi vive senza preoccuparsi degli altri sarà soggetto e vittima di questa legge.

Così continuo e dico che è necessario aggiungere la larghezza alla lunghezza. Ora la larghezza della vita è la preoccupazione verso l’esterno per il benessere degli altri come ho detto.  (Si) E un uomo non ha cominciato a vivere finchè non riesce ad andare oltre i ristretti confini delle proprie preoccupazioni personali verso più ampie preoccupazioni di tutta l’umanità. (Giusto)

Un giorno Gesù raccontò una parabola. Ricorderete questa parabola. C’era un uomo che andò da lui a parlargli di alcune questioni profonde. E finalmente affrontarono il problema: “Chi è il mio prossimo?” (Giusto) E quest’uomo voleva discutere con Gesù. Questo problema poteva avere una facile conclusione dissolvendosi come un dibattito teologico e filosofico. Ma ricorderete che Gesù portò immediatamente quel problema dal piano teorico a quello pratico localizzandolo su una curva pericolosa tra Gerusalemme e Gerico. (Lo fece, lo fece) Lui parlò di un uomo che fu assalito da dei ladri. (Giusto) Due uomini passarono di là e semplicemente proseguirono. E poi arrivò finalmente un altro uomo, di un’altra razza, che si fermò e lo aiutò. (Oh si) E quella parabola finisce dicendo che questo buon Samaritano era un grande uomo, era un uomo buono perché era andato oltre la preoccupazione di se stesso. (Oh si)

Ora, sapete, ci sono molte ipotesi per cui il prete ed il levita passarono e non si fermarono per aiutare quell’uomo. Ci sono molte idee in proposito. Alcuni dicono che stavano andando ad attendere ad un servizio di culto e che erano un po in ritardo, sapete, e non potevano far tardi in chiesa, così proseguirono per raggiungere la sinagoga. E poi ci sono altri che vorrebbero sostenere che questi erano legati al sacerdozio e di conseguenza dovevano seguire la legge dei sacerdoti secondo cui se stai andando ad amministrare un sacramento o quello che devi, non puoi toccare il corpo di un uomo ventiquattro ore prima del rito. Ma c’è un’altra possibilità. È possibile che stessero andando giù verso Gerico per organizzare la Jerico Road Improvement Association. (È chiara l’allusione ironica derivata dal movimento di cui M.L.K. ne è il presidente n.d.t.) Questa è un’altra possibilità. Ed essi possono essere passati oltre perché sentivano che era meglio trattare la causa del problema piuttosto che la singola vittima. Questa è un’altra possibilità.

Ma sapete, quando penso a questa parabola, penso ad un’altra possibilità usando la mia immaginazione. È possibile che questi uomini passassero oltre di lato perché avevano paura. Sapete la Gerico Road è una strada pericolosa.. (Giusto) Vi sono stato e la conosco. Non la dimenticherò mai, la sig.ra King ed io eravamo in Terra Santa qualche tempo fa.  Affittammo un’auto e andammo da Gerusalemme a Gerico, che dista circa sedici miglia. Dovete seguire quella strada per Gerico – e vi dico che è serpeggiante, piena di curve, una strada che divaga, molto favorevole per li ladri. E dissi a mia moglie: “Ora capisco perché Gesù usò questa strada nella sua parabola.” (Si)  Sei qui quando ti avvii da Gerusalemme: a 2200 piedi sul livello del mare e quando vai giù per Gerico e hai percorso una distanza di 16 miglia – voglio dire che devi percorrere una distanza di 16 miglia da Gerusalemme – sei a 1200 piedi sul livello del mare.  Ai tempi di Gesù quella strada era conosciuta come “Il sentiero del sangue”. Così quando penso al nostro prete ed al levita, penso che quei fratelli avessero paura. (Giusto)

Erano proprio come me. Stavo andando a casa di mio padre ad Atlanta l’altro giorno. Vive a circa tre o quattro miglia da me e ci si arriva passando per la Simpson Road. E poi, quando sono tornato indietro quella notte - e fratelli, posso dirvi che la Simpson Road è veramente tortuosa. Ed un compagno che era la fuori mi faceva segno di fermarmi. Ho pensato che avesse bisogno di aiuto; seppi poi che aveva bisogno di aiuto. [Risate] Ma non lo sapevo. Sarò onesto con voi, ho continuato. [Risate] Non volevo veramente correre dei rischi. (Va bene)

Vi dico questa mattina che la prima cosa che il prete si chiese era la prima cosa che io mi sono chiesto su quella Jerico Road di Atlanta conosciuta come Simpson Road. La prima cosa che il levita si chiese fu: “Se mi fermo ad aiutare quest’uomo che cosa può succedermi?” (Va bene) Ma il buon samaritano arrivò e rovesciò la domanda. Non: “Cosa mi succederà se mi fermo ad aiutare quest’uomo?” ma “Cosa succederà a quest’uomo se non mi fermo ad aiutarlo?” Questo è il motivo per cui quell’uomo è da ritenere buono e grande. Era grande perché aveva voglia di assumersi un rischio per l’umanità; aveva la volontà di chiedersi: “Cosa succederà a quest’uomo?” non “Cosa succederà a me?” (Va bene)

Questo è quanto Dio ha bisogno oggi (Si): uomini e donne che chiedano: “Cosa succederà all’umanità se non l’aiuto? (Oh si) Cosa accadrà al Movimento per i Diritti Civili se non vi partecipo? (Si) Che succederà alla mia città se non voto? (Oh si) Cosa succederà agli ammalati se non vado a trovarli?” Questo è il modo con cui Dio, in ultima analisi, giudica la gente. (Oh si)

Oh, ci sarà un giorno in cui la domanda non sarà “Quanti premi hai avuto nella vita?”  Non quel giorno. (Si) Non sarà: “Quanto sei stato popolare nella vita sociale?” Non sarà questa la domanda quel giorno.. (Si) Non sarà chiesto quante lauree sei stato in grado di avere. (Va bene) La domanda quel giorno, non sarà se ti sei preoccupato di essere un dottore in filosofia oppure no. (Va bene)  Non sarà se ti sei preoccupato di andare a Morehouse (lo si legga come “Tante case” o se sei andato a “Nessuna Casa”. (Si) La domanda quel giorno non sarà: “Quanto è bella la tua casa?” (Va bene) La domanda quel giorno non sarà: “Quanti soldi hai accumulato?  Quante azioni o obbligazioni hai?” La domanda quel giorno non sarà: “Che tipo di auto hai avuto?”. Quel giorno la domanda sarà “Cosa hai fatto per gli altri?” (Giusto)

Ora posso sentire qualcuno che dice: “Signore ho fatto tante cose nella vita. Ho fatto bene il mio lavoro, il mondo mi ha onorato per aver fatto il mio lavoro. (Oh si) Ho fatto tante cose, Signore, Sono andato a scuola ed ho studiato duro. Ho accumulato tanti soldi, Signore; questo è quanto ho fatto.” Sembra quasi che possa ascoltare il Signore della Vita che dice: “Ma ero affamato e non mi hai saziato. (Giusto) Ero ammalato e non sei venuto a visitarmi. Ero nudo e non mi hai vestito. Ero in prigione e non ti sei preoccupato di me. Così sparisci di fronte a me. Cosa hai fatto per gli altri? (Giusto) Questa è la larghezza della vita. (Oh si).

Da qualche parte lungo il cammino, dobbiamo imparare che non c’è niente di più grande del fare qualcosa per gli altri. E questa è la direzione che ho deciso di seguire per il resto dei miei giorni. Questo è quanto mi preoccupa. John, se a te e a Bernard capitasse di essere qui attorno quando giungerò agli ultimi giorni, in quel momento, dovendo attraversare il Giordano, voglio che diciate che ho fatto una richiesta. Non voglio un lungo funerale. Infatti, non ho bisogno di alcuna elogia (No) che vada oltre i due minuti. (Va bene) Spero di poter vivere al meglio il resto dei miei giorni – non so quanto a lungo vivrò e questo non mi preoccupa – e spero di poter vivere tanto bene che il prete possa alzarsi e dire: “Ha vissuto nella fede.” (Si) Questo è quanto ed è sufficiente. (Va bene) Questo è il sermone che mi piacerebbe ascoltare: “Ben fatto mio fedele e buon servitore. Sei stato fedele e ti sei preoccupato per gli altri.” (Va bene) Questo è il punto che voglio raggiungere per il resto dei miei giorni. (Oh Si) “Chi vuol essere il più grande tra voi sia il vostro servo.” Voglio essere un servo. (Si) Voglio essere un testimone del mio Signore e fare qualcosa per gli altri.

E nel fare qualcosa per gli altri non dimenticate che avete quello che avete proprio per gli altri. (Si, signore) Non dimenticatelo. Siamo legati insieme nella vita e nel mondo. (Predicalo, predicalo) E potete pensare di fare tutto da soli. (Non tutto) Ma sappiate, prima di uscire dalla chiesa questa mattina, che dipendete da più della metà del mondo. (Giusto) Vi alzate al mattino, andate in bagno e cercate di prende una saponetta che è stata fatta per voi da un francese. Prendete una spugna  che vi è stata fatta da un turco. Prendete un asciugamano, e quello arriva nelle vostre mani dalle mani di un isolano del Pacifico. E poi continuate andando in cucina per fare colazione. Volete un caffè  e quello vi è versato nella tazza da un sudamericano (Giusto) Oppure quella mattina potreste decidere di volere un tè solo per scoprire che quello vi è versato nella tazza da un cinese. (Si) O potreste volere del cioccolato che vi è versato nella tazza da un africano dell’ovest. (Si) Poi potreste volere del pane e vi accingereste a prenderlo, quello vi sarebbe dato da un contadino di lingua inglese, senza menzionare il fornaio. (Giusto) Prima che possiate fare colazione al mattino, siete dipendenti da mezzo mondo. (Giusto) Così Dio lo ha strutturato, così Dio ha fatto il mondo. Allora preoccupiamoci degli altri perché dipendiamo dagli altri. (Oh si)

Ma non fermiamoci qui. (No, signore) Sapete, molta gente padroneggia la lunghezza della vita, ne padroneggia la larghezza, ma si ferma a questo. Ora, se la vita deve essere completa, dobbiamo andare oltre il nostro proprio interesse. Dobbiamo andare oltre l’umanità e salire, seguire la strada su verso il Dio dell’universo, il cui scopo non cambia. (Giusto)

Ora molte persone hanno trascurato questa terza dimensione. E Sapete, la cosa interessante è che molte persone la trascurano e non sanno di averla trascurata. Sono solo prese da altre cose. E sapete, ci sono due tipi di ateismi. L’ateismo è la teoria secondo cui Dio non esiste. Ora un primo tipo è teorico: cioè qualcuno semplicemente si siede, pensa ad esso e arriva alla conclusione che Dio non ci sia. L’atro tipo è un ateismo pratico, e questo tipo fa uscire dalla vita (cioè quando si muore n.d.t.) come se Dio non ci fosse. E sapete che ci sono molte persone che affermano con le labbra l’esistenza di Dio e ne negano l’esistenza con la loro vita. (Va bene) Avete visto questa gente che possiede un’alta pressione sanguigna di credo e un’anemia di azione. Essi negano l’esistenza di Dio con le loro vite e sono solo preoccupati per le loro cose. Così si preoccupano di avere un grande conto in banca. (Si)  Si preoccupano di avere una bella casa, che tutti dovremmo avere. Si preoccupano di avere una bella macchina e inconsciamente si dimenticano di Dio. (Oh si) Ci sono quelli che si preoccupano di guardare la luce artificiale delle città, fatta dagli uomini, e che inconsciamente dimenticano di alzarsi e guardare quella grande luce cosmica e pensare ad essa – quella che si alza all’orizzonte est tutte le mattine e attraversa il cielo con le movenze di una sinfonia dipingendo i suoi colori per tutto il blu – una luce che l’uomo non potrà mai fare. (Giusto) Essi si preoccupano di guardare al grattacielo “Loop” di Chicago o all’ “Empire State Building” di New York e dimenticano inconsciamente di pensare alle gigantesche montagne che baciano i cieli come se lavassero le loro cime nell’alto del blu – qualcosa che l’uomo non potrà mai fare. Essi sono così impegnati a pensare al radar ed alla televisione che inconsciamente dimenticano di pensare alle stelle che brillano nei cieli come lanterne ritmiche dell’eternità, quelle lanterne che appaiono lucenti, punti argentei che spuntano dal magnifico blu di un puntaspilli. Sono così preoccupati di pensare al progresso dell’uomo che dimenticano di pensare al bisogno del potere di Dio nella storia. Finiscono per andare giorni e giorni senza sapere che Dio non è con loro. (Vada avanti)

Ed io sono qui per dirvi oggi che abbiamo bisogno di Dio. (Si) L’uomo moderno può conoscere grandi cose, ma la sua conoscenza non elimina Dio, (Giusto) Ed io vi dico questa mattina, che Dio deve essere qui. Pochi teologi provano a dire che Dio è morto. E ho chiesto loro di come e perché questo mi disturba - il sapere che Dio è morto senza che abbia avuto la possibilità di partecipare al suo funerale. Essi non sono stati in grado di darmi la data della sua morte. Non sono stati capaci di dirmi chi è il giudice che ne ha costatato il decesso. (Continua, continua) Essi non sono stati in grado di dirmi dove è stato sepolto.

Vedete, quando penso a Dio, conosco il suo nome. Lui ha detto da qualche parte, nel Vecchio Testamento: “Voglio che tu vada, Mosè, e dica loro ‘Io Sono’ a mandarti.” (Va bene) Disse solo di renderlo chiaro, in modo che sapessero che: “Il mio cognome è uguale al mio nome, ‘Io Sono in quanto Io Sono.’ Chiariscilo. Io Sono.” E Dio è il solo essere dell’universo che può dire: “Io Sono” e mettere un punto alla fine. Ognuno di noi che è qui deve dire: “Io sono per via dei miei genitori; io sono a causa di certe condizioni ambientali; io sono a causa di certe circostanze ereditarie; io sono perché di Dio.” Ma Dio è l’unico essere che può dire solo: “Io Sono” e fermarsi lì. Io Sono in quanto Io Sono”. Ed è qui per starci. Non permettiamo a nessuno di farci credere che non abbiamo bisogno di Dio. (Va bene).

Mentre mi avvio alla conclusione questa mattina, voglio dire che dovremmo ricercarlo. Siamo stati fatti da Dio e saremo degli irrequieti finchè non troveremo riposo in lui. (Oh si) E dico a voi questa mattina che è questa la fede che mi accompagna. (Si) Non sono preoccupato del futuro. Sapete, anche su questa questione della razza, non sono preoccupato. Ero giù in Alabama l’altro giorno e ho cominciato a pensare allo stato dell’Alabama dove noi lavoriamo così duramente e possiamo continuare ad eleggere i Wallace. E giù nel mio stato della Georgia, abbiamo un altro nauseante governatore chiamato Lester Maddox. (Si) E tutte queste cose possono mettervi in confusione ma non preoccupano me. (Va bene) Perché il Dio che io adoro è un Dio che dice spesso ai re ed ai governatori: “State fermi e sappiate che io sono Dio.” E Dio non ha ancora chiuso questo universo a Lester Maddox e a Lurleen Wallace. Da qualche parte ho letto: “La terra è del Signore, ne è piena e continuerò perché ho fede in Lui. (Oh si) Non so cosa riserva il futuro ma so chi detiene il futuro. (Si) E se Lui ci guida e ci tiene per mano, continueremo insieme.

Ricordo un’esperienza, giù a Montgomery in Alabama, che mi piacerebbe condividere con voi. Quando eravamo nel mezzo del boicottaggio degli autobus, ci fu una meravigliosa vecchia signora che chiamavamo affezionatamente Sorella Pollard. Era una affascinante signora di settantadue anni che alla sua età lavorava ancora. (Si) Durante il boicottaggio andava e tornava a piedi dal lavoro. Un giorno qualcuno la fermò e le chiese: “Non vorrebbe un passaggio?” E lei disse: “No.” Quindi l’autista si avviò, si rifermò, pensò, tornò a marcia indietro e chiese: “Bene, non siete stanca?” Lei rispose: “Si, i miei piedi è stanco ma la mia anima è riposata.” (Va bene)

Era una meravigliosa signora. E posso ricordare di una settimana che fu molto difficile. (Si) Erano arrivate chiamate minacciose per tutto il giorno e la notte prima e cominciavo a vacillare, ad aver paura e a perdere il mio coraggio. (Va bene) E non dimenticherò mai che andai alla manifestazione quel lunedì notte molto scoraggiato ed un po stanco domandandomi se avremmo vinto la battaglia. (Oh si) E cominciai a fare il mio discorso quella notte ma non mi usciva forte e potente. Sorella Pollard, dopo l’incontro, mi si avvicinò e disse: “Figliolo, cosa c’è che non va?”  E ancora: “Stasera non parli abbastanza forte.”

Ed io dissi: “Non c’è niente che non vada, Sorella Pollard, va tutto bene.”

Lei disse: “Non puoi ingannarmi. Qualcosa non va.” E poi continuò con queste parole: “È la gente bianca che ti fa qualcosa che non ti piace?” Ed io risposi: “Va tutto bene, Sorella Pollard.”

E poi alla fine lei disse:”Ora vieni vicino a me e lascia che ti dica ancora una cosa, e voglio che tu mi ascolti questa volta.” Disse: “Ora ti ho fatto dire che noi si è con te.” Disse: “Ora, anche se non siamo con te, il Signore è con te.” (Si) E concluse dicendo: “Il Signore si prenderà cura di te.”

E ho visto molte cose da quel giorno. Ho fatto molte esperienze da quella notte a Montgomery, in Alabama. Dopo quella volta Sorella Pollard morì. Dopo quella volta sono stato in diciotto celle di prigione. Dopo quella volta sono stato pericolosamente vicino alla morte per mano di una demente donna Negra. Dopo quella volta ho visto la mia casa fatta esplodere per tre volte. Dopo quella volta ho dovuto vivere all’ombra della morte. Dopo quella volta ho dovuto vivere molte notti frustranti e sconvolgenti. Ma nonostante tutto posso ancora ascoltare le parole di Sorella Pollard: “Dio si prenderà cura di te.” Così oggi posso affrontare ogni uomo  ed ogni donna con piedi ben piantati in terra e a testa alta perché so che quando si è nel giusto, Dio combatte la tua battaglia.

“La notte può essere ancora più buia,  la lotta può essere ancora più dura. Ma difendete quello che è giusto.” Sembra che io possa ascoltare una voce anche questa mattina, che dice a tutti noi: “Difendete quello che è corretto. Difendete quello che è giusto. Guardate, sarò con voi fino alla fine del mondo.” Si, ho visto un lampo di luce. Ho sentito il rombo del tuono. Ho sentito il peccato infrangersi provando a conquistare la mia anima. Ma seguo la voce di Gesù che dice ancora di continuare a combattere. Lui ha promesso di non lasciarmi mai, di non lasciarmi mai da solo. No, mai da solo. E continuo a crederlo. Stendete la mano e troverete l’alito di vita.

Potete non essere in grado di definire Dio in termini filosofici. Gli uomini negli anni hanno provato a parlare di Lui. (Si) Platone diceva che era il Buon Architetto. Aristotele lo chiamò il Proponente Non proposto. (Si) Hegel disse che era l’Intero Assoluto. Poi ci fu un uomo chiamato Paul Tillinch che lo definì Autogenerato. Non abbiamo bisogno di conoscere tutte queste grandi definizioni. (Si) Può essere che dobbiamo conoscerlo e scoprirlo in un altro modo. (Oh si) Un giorno dovrete alzarvi e dire: “Lo conosco perché è il giglio della valle.” (Si) È una brillante stella del mattino. (Si) Egli è la rosa di Sharon. È l’ascia da battaglia dei tempi di Babilonia. (Si) E poi da qualche parte dovreste solo raggiungerlo e dire: “Egli per me è tutto. È mia madre e mio padre. È mia sorella e mio fratello. È l’amico di chi non ha amici.” Questo è il Dio dell’universo. E se tu credi a Lui e lo adori, qualcosa accadrà nella tua vita. Sorriderai quando tutti gli altri attorno a te piangeranno. Questa è la potenza di Dio.

Andate fuori questa mattina, amate voi stessi e questo significherà un razionale e sano interesse per se stessi. Siete comandati a farlo. Questa è la lunghezza della vita. Poi segue quel: ama il tuo prossimo come te stesso. Siete comandati a farlo. Questa è la larghezza della vita. Ed ora andrò a prendere il mio posto a sedere ma sappiate che c’è un primo e più grande comandamento: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza.” Penso che gli psicologi direbbero solo: con tutta la tua personalità. E quando fate questo avete l’altezza della vita.

E quando avete tutte e tre queste insieme, potete camminare senza mai stancarvi. Potete guardare e vedere le stelle del mattino cantare insieme e i figli di Dio gridare di gioia. Quando tutto questo agisce insieme in tutta la vostra vita, il giudizio sgorgherà come acqua e la giustizia scorrerà abbondante.

Quando avete tutte e tre queste insieme, l’agnello giacerà col leone.

Quando avete tutte e tre queste insieme, guardate e ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna sarà abbassata; i luoghi aspri saranno resi piani e le curve raddrizzate, la gloria del Signore sarà rivelata e la carne la vedrà nel suo insieme.

Quando avete tutte e tre queste cose che agiscono insieme, farete agli altri come vorreste che loro facessero a voi.

Quando avete tutte e tre queste insieme, riconoscerete che Dio ha dato un solo sangue agli uomini per dimorare sulla faccia della terra.

Quando avete tutte e tre queste insieme ... [la registrazione finisce]

 

 

 

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