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L'ora del riposo non è giunta ne per me, ne per
nessuno dei combattenti per la grande e buona causa, perchè la pace che
dall'alto ci sorride non è la pace della quiete, ne la rassegnazione, ma
opera alacre e continua per la verità, per la giustizia
E. T. Moneta 29.12.1907 |
Famiglia Moneta-Caglio.- è la famiglia dei Monetari o zecchieri di Milano, che il più antico documento qualifica per "Arimanni" (la classe dei guerrieri Longobardi). Uno dei Monetari partecipòalla prima crociata, a quanto dice Galvano Fiamma, storico milanese, e un altro di essi, Oldrado, fu Console delle Milizie milanesi alla battaglia di Legnano.
Guelfa per tradizione, fu seguace dei Torriani nella lotta fra questi e i
Visconti, ed alla vittoria di questi ultimi la famiglia fu bandita da Milano e
si ritirò nel proprio feudo di Gorla Maggiore . Diede molti notai, magistrati e
sacerdoti alla città di Milano, uno di essi fu cospicuo oblatore dell'Ospedale
Maggiore di Milano: Giovanni Antonio.
Di essi rimane in Milano la via Moneta dove sorgeva la casa con la torre dei
Moneta a sorvegliare la zecca, situata sull'area dell'attuale via Zecca vecchia.
Patriota per convinzione, fu presente nei primi albori del Risorgimento col nob.
Giuseppe Moneta, personaggio della Repubblica Cisalpina e poi del Regno Italico
di Napoleone. Egli fu il primo ad introdurre in Italia l'industria del sapone e
della soda. Il di lui figlio nob. Carlo Aurelio carbonaro, fu poi combattente
con i figli giovinetti nelle Cinque Giornate di Milano ed al ritorno degli
Austriaci, preso e malmenato, morì per i maltrattamenti subiti nelle prigioni
del Castello Sforzesco. Dei suoi figli ben sette a un tempo si arruolarono con
Garibaldi nel 1859-60. Di essi Giovanni, morì per le ferite riportate alla
battaglia dei Tre Ponti presso Brescia, Enrico ed Ernesto Teodoro furono dei
Mille. Quasi tutti emigrarono in America; dopo il 1870 si distinsero quali
ingegneri ed agrari. Pompeo fu professore all'Università di Buenos Aires e uno
dei progettisti e costruttori della Ferrovia delle Ande. A lui si deve il
Palazzo delle Poste di Buenos Aires. Ernesto Teodoro, rimasto in Italia, fece
tutte le campagne del Risorgimento, diresse per quarant'anni "Il Secolo" di
Milano, ricevette il Premio Nobel per la Pace del 1907. Il di lui figlio nob.
Luigi (1875-1945) fu uomo politico e uno dei fondatori della Democrazia
Cristiana con Don Davide Albertario. Volontario contro il Tedeschi nelle guerre
1915-1918 e 1943-45 morì all'Ospedale militare di Roma a 69 anni per le ferite e
lesioni riportate in guerra. per eredità materna, in forza di sentenza di
Tribunale Francese, assunse il titolo di Duca d'Istria.
Ernesto Teodoro Moneta Caglio, (1907-1995) figlio secondogenito di Luigi,
dottore in teologia, studioso di Liturgia e canto ambrosiano,, Preside per
trent'anni del Pontificio Istituto di Musica Sacra -i Milano, Promotore del
Movimento Ceciliano e di Scholae Cantorum, Canonico maggiore poi Primicerio del
Capitolo metropolitano del Duomo di Milano - Responsabile della Biblioteca
Capitolare - Consultore per la Liturgia al Concilio Vaticano II - Protonotario
Apostolico.
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