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     Lucio Battisti - Non è Francesca

J. R. Oppenheimer

Biografia da Vigyan Prasar Science Portal

 

Julius Robert Oppenheimer

Un uomo dalla grande capacità di sintesi

“Dr. Oppeneimer, sono lieto che siate qui oggi per ricevere il formale riconoscimento per i vostri tanti contributi alla fisica teorica e agli avanzamenti della scienza nella nostra nazione. La sua capacità di guida nello sviluppo di una prestigiosa scuola di fisica teorica negli Stati Uniti ed i suoi contributi alla nostre conoscenze di base rendono i suoi risultati unici nel mondo scientifico.”

 

Intervento del Presidente Lyndon Johnson mentre presenzia all'assegnazione del  premio  Enrico Fermi della U.S. Atomic Energy Commission a Robert Oppenheimer il 02 dicembre 1963 .

“Ogni singolo contributo avrebbe segnato Oppenheimer come uno scienziato preminente: il suo stesso lavoro di ricerca in fisica; la sua influenza come insegnante, la sua capacità di guida a Los Alamos; la crescita dell’ Institute for Advanced Study fino a centro di eccellenza di fisica teorica sotto la sua direzione; ed il suo impegno nel promuovere una più comune comprensione della scienza. Per tutto questo noi onoriamo Oppenheimer come un grande leader della scienza del nostro tempo. E anche quando tutto è stato di nascosto intessuto da drammatici eventi concentrati intorno a lui, noi ricordiamo Oppenheimer come una delle più rimarcabili personalità di questo secolo.

Abraham Pais  

 “Non è possibile essere uno scienziato a meno che non crediate che la conoscenza del mondo, ed il potere che questo da, sia una cosa che è di intrinseco valore per l’umanità, e che lo state usando per aiutare la diffusione della conoscenza, e siete convinti di assumerne le conseguenze.”

Robert Oppenheimer

 

Biografia

 

Julius Robert Oppenheimer è stato un fisico teorico di prima classe, un sintetizzatore di idee, un insegnate stimolante, un abile amministratore scientifico, un costruttore delle politiche nucleari ed un avvocato del controllo internazionale delle armi. Comunque, Oppenheimer è ricordato principalmente per la sua associazione al Progetto Manhattan. Questo progetto fu condotto da Oppenheimer e diretto allo sviluppo della bomba atomica. Fu una delle più controverse imprese scientifiche del XX secolo. La storia di Oppenheimer o la storia di come la bomba fu costruita, è veramente avvincente. Oppenheimer è stato uno dei più brillanti uomini del ventesimo secolo. Così ha detto il suo collega di lunga data Charles Lauritsen: “Quest’uomo è stato incredibile. Vi dava la risposta prima che aveste il tempo di formulare la domanda.” È stato uno dei più stimolanti insegnati del suo tempo. La storia della vita e del lavoro di Oppenheimer è fatta di eventi irresistibili. È irresistibile non solo perché ha diretto un progetto che scatenò un terrificante potere che cambiò il mondo per sempre ma anche perché dimostrò chiaramente che dominare le leggi della scienza avrebbe consentito di avere un ruolo nel mondo degli affari.

 

Oppenheimer nacque il 2 aprile del 1904 da una ricca famiglia di New York. In quei giorni New York era la capitale scientifica e commerciale degli U.S.A. Suo padre Julius Oppenheimer era venuto negli U.S.A. dalla Germania nel 1888 all’età di 17 anni. Al tempo del suo arrivo Julius era un povero in canna. Possedeva poche capacità professionali e poteva appena parlare in inglese. Comunque prosperò nel suo paese di adozione come un importatore di abiti di successo. Per fare carriera, Julius fu aiutato dagli altri membri della sua famiglia che erano già negli U.S.A. Due dei suoi cugini più vecchi erano venuti a New York dieci anni prima dell’arrivo di Julius. Julius Oppenheimer fu molto attivo in diverse comunità di affari. Si interessava di arte e musica. Nella sua collezione di quadri aveva tre Van Gogh. La mamma di Oppenheimer, Ella Oppenheimer (nata Freedman) era una pittrice che aveva studiato a Parigi. Oppenheimer frequentò la New York School for Ethical Culture. È in questa scuola che Oppenheimer trascorse la maggior parte di tutto il periodo di studi prima del college. La scuola, condotta da Felix Adler, un filosofo ed un educatore, era una delle migliori scuole di New York. A tutti i livelli il curriculum scolastico stressava la responsabilità dell’individuo all’interno di una più ampia società. A scuola aveva appreso lingua, letteratura compreso il greco ed il francese, scienze, arte ed etica. Era molto portato per le lingue. Poteva imparare una nuova lingua nel giro di uno o due mesi. Imparò il Sanscrito. Sviluppò un vivo interesse per la letteratura. Aveva anche scritto delle poesie filosofiche.

 

L’interesse di Oppenheimer per la scienza si sviluppò molto presto. Sin dalla sua fanciullezza era sempre impaziente di esplorare la natura intorno a lui e di capirne i suoi diversi fenomeni. Già all’età di cinque anni, Oppenheimer collezionava campioni minerari. Fu suo nonno che stimolò in lui l’interesse nella mineralogia. Uno dei suoi biografi, Jack Rummel, scrisse: “Quando aveva cinque anni i suoi parenti portarono lui e suo fratello Frank in Germania per far visita al nonno, Benjamin, che era rimasto in Europa dopo che Julius Oppenheimer era emigrato negli Stati Uniti. Suo nonno diede in regalo a Robert una collezione di minerali. Le pietre cesellate e scintillanti catturarono immediatamente il ragazzo. Al suo ritorno negli Stati Uniti, divenne un assiduo amatore della mineralogia e spesso durante i fine settimana girava per le vicinanze in cerca di nuovi esemplari da aggiungere alla sua collezione. Il suo fascino per la geologia e la mineralogia divenne così forte che dal suo undicesimo compleanno divenne un membro eletto del New York Mineralogical Club. Il suo primo scritto scientifico fu una relazione sui minerali che egli lesse al club quando era ancora un dodicenne.

 

Dopo aver completato la sua educazione scolastica nel 1922, Oppenheimer si iscrisse alla Harvard University. Nel 1925 si laureò con il massimo in Chimica. Impiegò solo tre anni per un normale corso di quattro. Inoltre, per studiare i soggetti scientifici, imparò il Latino ed il Greco. Ad Harvard fu molto influenzato da Percy Williams Bridgman (1882-1961) un originale fisico sperimentatore. Fu Bridgman che attrasse Oppenheimer nel mondo della fisica. Secondo le stesse parole di Oppenheimer Bridgman era: “un insegnate meraviglioso perché non era mai veramente rassegnato a considerare le cose come erano e spesso le rielaborava; I suoi esercizi erano un buon modo di imparare dove le ossa erano … in fisica … Egli era un uomo a cui uno voleva essere riconoscente.” Ad Harvard, Oppenheimer non perse l’occasione per aumentare le sue conoscenze. Più tardi disse: “Ho una vera occasione di imparare. L’amo. Mi sento più vivo. Ho seguito più corsi di quanti me ne aspettassi, ho vissuto tra scaffali di librerie, solo per fare incursioni intellettualmente.”

 

Durante l’ultimo anno della sua laurea, Oppenheimer si tuffò nel mondo della fisica. La decisione non fu facile. Sapeva che la sua laurea specialistica in chimica non sarebbe stata sufficiente per i rinomati fisici delle principali università europee con cui Oppenheimer avrebbe voluto lavorare per il suo corso di studio in fisica. Sapeva anche che in fisica aveva solo conoscenze da principiante. Con una lettera di raccomandazione di Percy Bridgman, Oppenheimer lasciò gli U.S.A. nel settembre 1925 per recarsi in Inghilterra. Questo fu l’inizio del suo viaggio di quattro anni nei grandi centri della fisica in Europa. Il 1925 fu l’anno in cui Oppenheimer decise di entrare a fisica, fu molto importante per la storia della fisica. In questo anno la moderna meccanica quantistica venne in essere. Egli passò gli anni 1925 e 1926 al Cavendish Laboratory of the Cambridge University, dove venne in contatto con Lord Ernest Rutherford (1871-1937), uno dei più fini ricercatori fisici del ventesimo secolo. Inizialmente Rutherford non voleva ammettere Oppenheimer come studente al Cavendish Laboratory. Comunque le ripetute preghiere per l’ammissione di Oppenheimer persuasero Rutherford a cambiare idea. Oppenheimer fu messo a collaborare con Joseph John Thomson (1856-1940) che aveva scoperto l’elettrone nel 1897.

 

Stare a Cambridge non fu molto piacevole per Oppenheimer. Dovette consultare uno psichiatra per controllare i suoi problemi emozionali. Non gli piaceva lavorare nel laboratorio di Thomson. Una volta scrisse ad un suo amico di Harvard, Francis Fergusson: “Sto vivendo un bel brutto momento. Il lavoro al laboratorio è di una noia terribile e lo ritengo tanto brutto che è impossibile sentire di aver imparato qualcosa.” A Cambridge studiò la fisica molto seriamente. Familiarizzò con le nuove idee della fisica. Imparò a fondo la meccanica quantistica. Al Cavendish Laboratory Oppenheimer incontrò anche Niels Bohr che era andato lì per incontrare il suo vecchio insegnante Rutherford. Oppenheimer realizzò che la sua attitudine era più orientata verso la fisica teorica che non verso quella sperimentale. Superò anche le sue insicurezze emozionali.

 

Dopo aver completato un anno a Cambridge andò in Germania a lavorare con il fisico teorico britannico di origini tedesche Max Born (1882 – 1970) all’Università di Gottingen per il suo dottorato. Completò il suo dottorato in due anni dalla cerimonia di consegna della laurea. Con Born, Oppenheimer scrisse una relazione molto importante sulla “Teoria quantistica delle molecole”. Dopo aver ottenuto la sua laurea nel 1927 ritornò negli U.S.A. per l’anno accademico 1927-28 e divenne un Membro del National Research Council prima alla Harvard University e poi al California Institute of Technology. Come Membro dell’International Education Board (1928-29) Oppenheimer visitò Leiden e Zurigo. Durante questo periodo lavorò col fisico americano di origini australiane Werner Heisenberg (1901 – 1976) e col fisico americano di origini italiane Enrico Fermi (1901 – 1954). Heisenberg formulò il principio dell’indeterminatezza nucleare e fu insignito del premio Nobel in fisica nel 1932. Fu Fermi che diresse la costruzione della prima pila nucleare. Fermi fu insignito con premio Nobel in fisica nel 1938.

 

Commentando il lavoro svolto da Oppenheimer durante il suo soggiorno europeo, Rummel scrisse: “Tra il 1926 ed 1929, suo ultimo anno in Europa, Oppenheimer pubblicò 16 saggi sulla fisica meccanica dei quanti. I suoi saggi, densamente matematici e difficili da capire per un qualcuno che non fosse un fisico, usavano il concetto della teoria dei quanti per focalizzare aspetti diversi dell’atomo, come l’orbita dell’elettrone, o l’idea che lo stesso elettrone orbitasse sul suo stesso asse mentre si muove intorno al nucleo nello stesso modo con cui la terra ruota mentre si muove intorno al sole. Il concetto di orbita dell’elettrone aiutò i fisici a risolvere domane sulle forze che tengono insieme l’atomo.” Il sedicesimo saggio pubblicato da Oppenheimer lo rese un fisico teorico nascente.

 

Al ritorno dall’Europa, Oppenheimer accettò le nomine congiunte al California Institute of Technology a Pasadena e l’University of California a Berkeley. Le aree in cui ha lavorato includevano l’elettrodinamica dei quanti, i raggi cosmici, la fisica nucleare e l’astrofisica incluso la prima formulazione di buchi neri. Fu a Berkeley che Oppenheimer creò la sua grande scuola di fisica teorica. La maggior parte dei migliori fisici teorici che crebbero tra gli anni trenta e quaranta ricevettero comunque un insegnamento da parte di Oppenheimer. Hans Albert Bethe (1906 – 2005) che lavorò con Oppenheimer a Los Alamos, scrisse: “Oppenheimer creò la più grande scuola di fisica teorica che gli Stati Uniti avessero mai conosciuto. Prima di lui, la fisica teorica in America era un’iniziativa abbastanza modesta, anche se c’erano stati pochi rappresentanti. Probabilmente l’ingrediente più importante nel suo insegnamento fu il suo squisito sapere. Sapeva sempre quali erano i problemi più importanti come mostrato dalla scelta dei suoi discorsi. Egli visse veramente con quei problemi, battendosi per una soluzione e comunicando le sue preoccupazioni al suo gruppo. Nei suoi giorni migliori ci furono otto o dieci studenti laureandi nel suo gruppo e circa sei membri post-dottorato. Incontrava questo gruppo una volta al giorno nel suo ufficio e discuteva con ognuno di loro lo stato dei problemi degli studenti ricercatori. Era interessato a tutto ed in un pomeriggio potevano discutere di elettrodinamica dei quanti, raggi cosmici, la produzione di un paio di elettroni e fisica nucleare.”

 

In California Oppenheimer partecipò attivamente con idee politiche radicali. Inoltre, unendosi alla radicale Teacher’s Union, Oppenheimer si associò con un gran numero di altre organizzazioni controllate segretamente dagli attivisti del Partito Comunista. Per citare Oppenheimer: “Divenni una vera ala-sinistra … unendomi alla Teacher’s Union, avevo molti amici comunisti. Era quello che la maggior parte della gente faceva all’università o alle scuole medie superiori …. Ma non me ne vergogno. Mi vergogno di più del fatto che avvenne in ritardo. La maggior parte delle cose in cui credevo, ora sembrava non  avessero più senso, ma erano una parte essenziale per diventare un uomo completo.” Non si sa se Oppenheimer fu effettivamente un membro del Partito Comunista o no. Comunque la sua collaborazione con politici di sinistra divenne la preoccupazione maggiore per le autorità quando Oppenheimer lavorò a Los Alamos per sviluppare la bomba atomica.

 

Nel maggio del 1942 il generale Leslie R. Groves nominò Oppenheimer come Director del Central Laboratory for Bomb Design and Development di Los Alamos, New Mexico. Questo fu l’inizio del Progetto Manhattan che portò allo sviluppo della bomba atomica. La scelta di Oppenheimer fu piuttosto sorprendente. Non era un premiato col Nobel e così la sua statura non era uguale a quella di altri che si aspettavano di far parte del gruppo. Oppenheimer era un teorico ma si aspettava di dirigere un grande programma sperimentale. Il Progetto Manhattan fu un lavoro significativo e di larga scala. Riuscì a radunare un gruppo di scienziati dotati e a creare un’atmosfera di urgenza. Con grande capacità professionale gestì l’interfaccia fra il suo superiore militare generale Groves e i poco ortodossi ricercatori scientifici che collaboravano con lui.

 

Fu un compito molto difficile. Avevano solo qualche idea teorica su come procedere. Victor Weisskopf, un collega di Oppenheimer a Los Alamos, disse: “L’impresa di fronte a Oppenheimer e ai suoi collaboratori era stupenda. Quando il lavoro ebbe inizio a Los Alamos non tutto era conosciuto circa l’idea fondamentale della reazione a catena. Quello che succede in una esplosione nucleare doveva essere teoricamente previsto in tutti i dettagli per progettare una bomba atomica anche perché non c’era tempo da perdere per gli esperimenti; non era ancora disponibile alcun materiale all’avanguardia. I dettagli di un processo di fissione dovevano essere capiti. Il rallentamento dei neutroni in questione e la teoria delle esplosioni ed implosioni in condizioni completamente nuove dovevano ancora essere scoperti. I fisici nucleari  dovevano diventare esperti in campi della tecnologia sconosciuti a loro come onde d’urto e idrodinamica. Oppenheimer diresse questi studi, teorici e sperimentali, nel vero senso delle parole. Qui la sua strana velocità nell’afferrare i punti principali di ogni argomento fu un fattore decisivo; poteva conoscere i dettagli essenziali di ogni parte del lavoro.

Egli non diresse da una sede centrale. Fu intellettualmente e fisicamente presente in ogni passo decisivo. Fu presente in laboratorio o nelle sale conferenza, quando un nuovo effetto veniva misurato o quando una nuova idea veniva concepita. Non è che contribuì con tante idee o suggerimenti; lo fece qualche volta, ma la sua maggiore influenza venne da qualche altra cosa. Fu la sua continua ed intensa presenza che produsse un senso di partecipazione diretta in tutti noi; questo creò quell’atmosfera unica di entusiasmo e sfida che pervase quel posto per tutto il tempo.”

 

Fu l’intelligenza di Oppenheimer, la sua capacità unica di assimilare idee differenti e le sue qualità amministrative e di guida dei gruppi che fecero del Progetto Manhattan un progetto di successo. Edward Teller che lavorò con Oppenheimer e più tardi lavorò per lo sviluppo della bomba ad idrogeno, scrisse: “Oppie (Oppenheimer) conosceva in dettaglio quello che si svolgeva in ogni parte del laboratorio. Era incredibilmente veloce e percettivo nell’analizzare le persone ed i problemi tecnici … Oppie conosceva tutte le relazioni tra le persone del progetto e quello che avrebbe consentito loro di spuntarla. Sapeva come organizzare, raffreddare, scherzare, calmare gli animi – come condurre con decisione senza che sembrasse così. Fu un esempio di dedizione, un eroe che non perdeva mai la sua umanità. Deludendo lui, in qualche modo si avvertiva quel senso di aver fatto qualcosa di sbagliato.”

 

Dopo quattro anni di duro lavoro il team guidato da Oppenheimer a Los Alamos progettò e costruì due tipi di bombe atomiche. Il primo tipo era una bomba all’uranio che fu approntata come una “pallottola” U-235 che fu costretta in una sfera U-235 dal tipo di esplosivo. Fu chiamata ‘Little Boy’ (Ragazzino n.d.t.). L’altra fu un bomba tipo implosione al plutonio che consisteva in un nucleo di plutonio circondato da un inizializzatore di polonio e berillio ed un cerchio di esplosivo. Questo tipo fu chiamato ‘Fat Man’ (Grassone n.d.t.). Dal luglio 1945 furono costruite quattro bombe; due al plutonio, una bomba di test e l’altra di riserva, due bombe per ogni tipo per un possibile uso.

 

Oppenheimer chiamò il sito destinato al primo scoppio della bomba atomica, Trinità da un sonetto del poeta inglese John Donne. Questo perché Oppenheimer pensò che il sonetto di Donne rendesse il tono più appropriato per l’esperimento a Trinità. Il test per la prima bomba atomica chiamata Fat Man nel sito di Trinità il 16 luglio 1945 fu un passo nell’ignoto. Nessuno, incluso gli scienziati che avevano costruito la bomba, sapevano esattamente cosa sarebbe successo quando la bomba sarebbe esplosa. I test, sebbene ci furono diverse ore di ritardo a causa del cattivo tempo e dei forti venti, andarono esattamente come pianificati. Finalmente la prima bomba atomica esplose nel deserto. Cambiò per sempre il mondo. Enrico Fermi che vide l’esplosione da un posto elevato del deserto chiamato Compania Hill, a trenta chilometri dal punto dell’esplosione, disse: “Sebbene non guardai direttamente verso l’oggetto, ebbi l’impressione che improvvisamente la campagna fosse divenuta più luminosa della luce del giorno … Dopo pochi secondi le fiamme crescenti persero la loro luminosità ed apparvero come un enorme fungo che si innalzava rapidamente oltre le nuvole.”

 

Dopo aver visto il lampo abbagliante dell’esplosione dell’arma atomica, Oppenheimer recitò un verso sanskrito dalla Bhagwadgita (Il “Suono Celestiale”; Scritture Sacre Indù realizzate in versi sanskriti, composti qualche secolo prima dell’era cristiana, in cui Sri Krishna riassunse l’essenza della religione Indù e della sua filosofia.):

 

“Se la radiosità di mille soli

Fosse esplosa una volta nel cielo,

sarebbe stata come lo splendore di Dio.

 

Sono divenuto Morte

Il distruttore dei mondi.”

 

Oppenheimer, come ogni altro scienziato del progetto, era pieno di gioia per il successo dello stesso. Avevano lavorato con zelo patriottico per assicurare la sconfitta della Germania e dei suoi alleati, per cancellare per sempre la guerra dalla faccia della terra. Comunque, Oppenheimer era profondamente preoccupato per le minacciose implicazioni della bomba atomica. A Los Alamos, aveva discusso delle sue preoccupazioni con Niels Bohr. In età più avanzata Oppenheimer fu uno strenuo avvocato del controllo internazionale delle armi atomiche.

 

Nel momento in cui fu acquisita la bomba atomica la Seconda Guerra Mondiale non era ancora finita. Le forze giapponesi continuavano a combattere battaglie sanguinarie. È stato fatto scrivere che al Giappone fu dato un avviso di arrendersi o di fronteggiare  l’inevitabile e completa distruzione delle forze armate giapponesi e la totale devastazione del territorio giapponese. Il Giappone ignorò l’avviso e risolse di combattere per una conclusione favorevole della guerra. La prima arma atomica fu lanciata su Hiroshima il 6 agosto 1945. la bomba fu la “Little Boy” e l’aereo che aveva trasportato l’ordigno fu chiamato “Enola Gay”. La distruzione fu completa. Un membro dell’equipaggio dell’Enola Gay disse più tardi: “Non credo che qualcuno si aspettasse di assistere ad uno spettacolo come quello. Dove due minuti prima avevamo visto chiaramente una città ora non si vedeva più niente.” I Giapponesi non si arresero. Così il 9 agosto 1945 un’altra bomba atomica la “Fat Man” fu lanciata sulla città del sud di Nagasaki. Il 14 agosto 1945 l’Iperatore Hirohito (1901 – 1989) annunciò la resa del Giappone. I termini della resa furono firmati il 2 settembre 1945 a bordo della nave USA Missouri registrando ufficialmente la fine della Seconda Guerra Mondiale.

 

Oppenheimer ebbe l’incarico di Presidente della Atomic Energy Commission’s General Advisory Committee. Era una carica molto importante che rivestiva una grande responsabilità. Il Comitato includeva Fermi, Rabi, Conant, Dubridge, Smythe, Seaborg, due industriali, Worthington e Rowe. Il Comitato era solito tenere sei incontri l’anno. Consigliava la Commissione  sia su materie scientifiche che su questioni di politica generale. Seaborg scrisse: “Al termine di ogni sessione, quando i membri del AEC rivedevano il loro lavoro, Oppie presentava un autorevole sommario delle misure adottate. So che i miei colleghi membri del GAC ricordano come me che questo era il modo di fare al meglio di Oppenheimer. Rimpiango che non siano state fatte registrazioni su nastro di questi eloquenti sommari delle nostre delibere, credo che questi avrebbero fornito il fascino del materiale storico.” Come presidente del General Advisory Committee of the Atomic Energy Commission, Oppenheimer giocò un ruolo nel sostenere ed espandere la ricerca in fisica e particolarmente per la fisica nucleare. Oppenheimer guido l’opposizione del General Advisory Committee verso la costruzione della bomba all’idrogeno. L’opposizione alla bomba all’idrogeno non fu interamente sul terreno morale anche perché la fusione non sembrava tecnicamente fattibile. Successivamente il Comitato pensò che un programma aggressivo avrebbe deviato le scarse risorse dai nuovi sviluppi di armi da fissione. Il Presidente Harry Truman non diede ascolto all’opposizione del Comitato e approvò il programma per la bomba a idrogeno. Oppenheimer voleva rassegnare le dimissioni da Presidente del Comitato ma le sue dimissioni non furono accettate.

 

Dopo la fine della guerra, Oppenheimer decise di ritornare nuovamente alla vita accademica. Il generale Groves, sebbene riluttante, accettò le dimissioni di Oppenheimer. Prima di lasciare Los Alamos, Oppenheimer accettò il certificato di apprezzamento dall’Esercito per il Laboratorio di Los Alamos. In quella occasione Oppenheimer disse: “Se le bombe atomiche non sono aggiunte agli arsenali del mondo, o gli arsenali delle nazioni preparati per la guerra, allora il tempo verrà quando il genere umano maledirà il nome di Los Alamos e Hiroshima. I popoli del mondo devono unirsi o periranno. Questa guerra che ha così tanto devastato la terra, ha scritto queste parole. La bomba atomica le ha scritte perché tutti gli uomini le capissero. Altri uomini le hanno pronunciate, in altri tempi, in altre guerre o con altre armi. Non hanno prevalso. Ce ne sono alcuni, sviati da un falso senso della storia umana, che fanno proprio quello che non prevarrà oggi. Non fa per noi crederlo. Siamo impegnati dal nostro lavoro, impegnati per un mondo unito, di fronte al pericolo comune, nella legge e nella umanità.”

 

Nel 1947 Oppenheimer fu nominato Direttore del Institute for Advanced Study di Princeton. A quell’epoca il membro più importante dell’Istituto era Albert Einstein. A Princeton lo stesso Oppenheimer non fece molta ricerca ma ispirò certamente i suoi collaboratori. Fece dell’Istituto un centro di giovani fisici. Bethe scrisse: “ … all’arrivo di Oppenheimer il dipartimento di fisica dell’Istituto cambiò. Mentre prima l’enfasi era stata posta sulla bontà dei professori, ora esso diventava un centro per giovani fisici. Cinque ricercatori associati vennero con lui da Berkeley nel 1947. Successivamente l’Istituto fu aperto a dozzine di membri già laureati che venivano da tutti gli Stati uniti e dall’estero. Anche più di Berkeley negli anni ’30, l’Istituto di Princeton divenne il centro della fisica. Quasi tutti quelli che erano qualcuno passarono in quella stimolante atmosfera.”

 

Nel 1953 la sua politica di fondo ed il suo supporto alla costruzione della bomba all’idrogeno fu messa in discussione. Infatti Oppenheimer era indagato già dal 1942 prima come fatto di routine e poi più rigorosamente quando rapporti sulla sua lealtà verso gli interessi dello stato cominciarono ad arrivare all’ufficio del colonnello Pash il responsabile della sicurezza a Los Alamos. Fu sospettato perché alcuni dei suoi amici erano stati membri del partito comunista ed anche perché frequentava liberamente circoli della sinistra. Joseph McCarthy, uno dei senatori più conservatori del Congresso dei U.S. cominciò ad indagare sui legami comunisti di Oppenheimer. Anche il Joint Congressional Committee on Atomic Energy cominciò ad indagare sul suo passato. E questi portò alla luce una serie di prove contro Oppenheimer. Allarmata dalle prove addotte dal Joint Congressional Committee, la Atomic Energy Commission cominciò ad indagare contro Oppenheimer. Gli fu chiesto di dimettersi dalla posizione di Presidente del General Advisory Committee ma quando Oppenheimer rifiutò di farlo, la Commissione ordinò di procedere in giudizio contro di lui. L’udienza si tenne dal 5 aprile al 6 maggio del 1954. Il 28 giugno 1954 la US Atomic Energy Commission ritirò ad Oppenheimer il suo permesso di sicurezza. Sebbene Oppenheimer non fu trovato colpevole di spionaggio la Commissione giudicò che Oppenheimer possedesse “sostanziali difetti di carattere e imprudenti e dannose amicizie con sovversivi ben conosciuti” e così non fu più ammesso a conoscere segreti militari/di governo. Dopo questo, Oppenheimer si trovò a tagliare i rapporti con i circoli di politica nucleare. Accettò con onore la sua rovina.

 

La causa con l’Atomic Energy Commission ebbe i suoi effetti sulla vita privata di Oppenheimer. Suo fratello Franck fu licenziato dal suo lavoro di insegnante all’Università del Minnesota a causa della sua precedente storia col partito Comunista. Molte amicizie e rapporti personali furono recisi o si strapparono. Ma ci fu gente che gli diede supporto morale. Fra di loro c’erano Hans Bethe, Niels Bohr ed uno dei suoi colleghi di lavoro a Calthech e Los Alamos.

 

Nel 1963 il General Advisory Committee concesse ad Oppenheimer il suo Premio Enrico Fermi per l’eccellenza nel campo della ricerca nucleare. Il premio fu presentato dal Presidente John Fitzgerald Kennedy (1917 – 1963). Ma due settimane prima della cerimonia di premiazione, il presidente Kennedy fu assassinato, era il 22 novembre 1963. Finalmente il Presidente Lyndon Baines Johnson (1908 – 1973) presenziò alla premiazione il 2 dicembre 1963.

Oppenheimer aveva una personalità complessa. Nutriva interesse in molte delle attività dell’uomo inclusa la religione. Isador Isaac Rabi (1898 – 1988) scrisse: “[Oppenheimer] era oltremodo educato in quei campi che risiedono fuori dalla tradizione scientifica, come il suo interesse nella religione, nell’Indù in particolare, come gli veniva da un sentimento di mistero dell’universo che lo circondava quasi come una nebbia. Egli vide la fisica chiaramente guardando attraverso quello che era stato fatto, ma al limite, tendeva a sentire che c’era molto di più che mistero e romanzo di quanto ce ne fosse attualmente.”

 

Non molto dopo questa cerimonia di premiazione tornò in California per unirsi alla Faculty of the California Institute of Technology di Pasadena. Il successo della bomba atomica aveva reso Oppenheimer famoso ed  una figura pubblica altamente rispettata. Non era più un semplice fisico teorico. In California cominciò di nuovo a fare ricerca in fisica teorica ed ebbe successo nella pubblicazione di nuovi saggi sulla ricerca.

 

Ci sono due libri di Oppenheimer. Il primo libro Science and the Common Undertanding (1954) offre un primo sguardo ai fisici circa la meccanica quantistica ed il ruolo dello scienziato nella società moderna. Il secondo libro The Open Mind (1955) è basato sulle conferenze tenute da Oppenheimer dal 1946 al 1954. In queste conferenze Oppenheimer indirizzava i problemi delle armi atomiche e le relazioni tra scienza e società.

 

Oppenheimer morì il 18 febbraio 1967 nella sua casa di Princeton. Aveva 62 anni.

 

 

 

Riferimenti

1. Chevalier, Haakon. Oppenheimer: The Story of a Friendship. New York: Braziller, 1965.

2. Davis, Nuel Pharr. Lawrence and Oppenheimer. New York: Simon & Schuster, 1968.

3. Goodchild, Peter. J. Robert Oppenheimer: Shatterer of Worlds. New York: Fromm International, 1985.

4. Michelmore, Peter. The Swift Year: The Robert Oppenheimer Study. New York: Dodd, Mead, 1969.

5. Rabi, I. I., Robert Serber, Victor Weiskopf, Abraham Pais, and Glenn Seaborg. Oppenheimer, New York: Charles Scribner’s Sons, 1969.

6. Rummel, Jack. Robert Oppenheimer: Dark Prince. Hyderabad: Universities Press (India) Ltd., 1999.

7. Smith, Alice and Charles Weiner. Robert Oppenheimer: Letters and Recollections. Cambridge: Harvard University Press, 1980.

8. Stern, Phillip (with Harold Green). The Oppenheimer Case: Security and Trial. New York: Harper & Row, 1969.

9. Spangenburg, Ray and Diane K. Moser. The History of Science: From 1895 to 1945. Hyderabad: Universities Press (India) Ltd., 1999.

10. A Dictionary of Scientists. Oxford: Oxford University Press, 1999.

 

Tratto da Vigyan Prasar Science Portal il 07/05/2008

 

 

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