Home Page Pagina precedente Mappa del SitoSite MapPagina degli Sponsor - Sponsor's PageQuestionario - Questionnaire Libri elettronici - e-bookUn aiuto per voi

     Bee Gees - Emotions

Bertrand Russell

Articoli per il giornale Hearst

Foto individuale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questa pagina vi proponiamo la traduzione di alcuni estratti di suoi scritti.

 

bulletCirca la cooperazione              
bulletOpposizione alle vendite         
bulletDecalogo liberale                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Circa la Cooperazione

In questi giorni, sotto l’influenza della democrazia, il pregio della cooperazione ha preso il posto tenuto in passato dall’obbedienza. Un insegnante vecchia maniera avrebbe detto di un ragazzo che era disobbediente, un maestro moderno direbbe di un bambino che lui non coopera. Significano la stessa  cosa: il ragazzo in entrambi i casi, sbaglia nel fare quanto richiesto dall’insegnante, ma nel primo caso l’insegnante agisce come un governo mentre, nel secondo, come un rappresentante del Popolo cioè, per esempio, di un altro ragazzo. Il risultato del nuovo linguaggio, come del vecchio, è l’incoraggiamento della docilità, della propositività, dell’istinto di massa e della convenzionalità, scoraggiando necessariamente l’originalità, l’iniziativa e l’intelligenza insolita. Gli adulti alla ricerca di qualcosa di valore raramente sono stati dei ragazzi “cooperativi”. Di regola hanno preferito la solitudine: hanno provato a racchiudersi in un angolo con un libro e sono stati più felici quando hanno potuto ignorare l’avviso dei loro barbari contemporanei. Quasi tutti gli uomini che si sono distinti come artisti, scrittori o uomini di scienza sono stati da fanciulli oggetto di derisione e disprezzo da parte dei loro compagni di scuola, e spesso anche gli insegnanti hanno preso le parti della maggioranza perché li seccava che un ragazzo fosse strano.

Dovrebbe costituire parte della formazione degli insegnanti la capacità di riconoscere i segni di una intelligenza insolita dei ragazzi e di contenere l’irritazione causata in loro da ogni cosa inusuale. Finché questo non sarà fatto, una grande porzione dei talenti in America sarà emarginata fintanto che non raggiungerà l’età di quindici anni. La cooperazione, in quanto ideale, ha un difetto: è giusto vivere nel rispetto della comunità e non solo per se stessi, ma vivendo per la comunità non significa fare come lei. Supponete di essere a teatro, che questo vada in fiamme e che ci sia un fuggi fuggi generale: la persona che non ha imparato alcun valore più alto di quello definito “cooperazione” seguirà la fuga precipitosa degli altri poiché non possiede alcuna forza intima che lo sostenga contro la massa in fuga. La psicologia di una nazione che abbraccia la guerra è identica da tutti i punti di vista.

Non mi auguro, comunque di sostenere oltre la dottrina dell’iniziativa individuale. Godwin che divenne il suocero di Shelley in quanto lei lo ammirava molto, asserì che “Ogni cosa solitamente compresa dal termine “cooperazione” è un male in una certa misura”, ma guardava indietro al tempo in cui i macchinari erano così perfetti che un uomo senza aiuto era in grado di fare ogni cosa. Egli pensava anche che in futuro non ci saranno orchestre. “Ci saranno concerti musicali?” disse. “Lo stato miserabile del meccanismo della maggioranza degli esecutori è così cospicuo che un giorno sarà argomento di mortificazione e ridicolo. Non sarà possibile in futuro per un uomo fare tutto da solo?” Continuò a suggerire che l’esecutore solitario insisterà nello svolgere le proprie mansioni e rifiuterà di essere lo schiavo di compositori morti e andati.

Tutto questo, naturalmente, è ridicolo e per quanto mi riguarda, trovo salutare vedere ridicolizzata la mia posizione. Non rimango il meno convinto del nostro tempo, in parte come risultato di un sentimento democratico e in parte perché la complessità della macchina produttiva corre il pericolo di far sua la dottrina della cooperatività fino al punto in cui non diventi fatale per l’eccellenza individuale; non solo nella sua forma più arcaica ma anche nelle forme più essenziali per il progresso sociale. Forse, quindi, anche una persona come Godwin può avere qualcosa da insegnare a coloro che credono che la conformità sociale sia l’inizio e la fine di una virtù.

18 maggio 1932

Si può notare che lo stesso Russel fu educato da un istitutore privato fniché non andò a Cambridge, e così è improbabile che abbia espresso la personale animosità contro i suoi stessi insegnanti e i suoi compagni di scuola che non ha avuto.

Pagina precedente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Circa l’opposizione alle vendite

 

In tutti gli anni recenti, una grossa mole di soldi, tempo e cervelli è stata impiegata nel prevenire l’opposizione alle vendite, inducendo per esempio, persone inoffensive a sprecare i loro soldi nell’acquisto di cose che non desiderano possedere. È caratteristico nel nostro tempo che questo ordine di cose sia considerato meritevole: la letteratura è sviluppata sulle capacità dei venditori e su coloro che possiedono l’arte di essere altamente ricompensati. Ancora, se facciamo un’altra considerazione sulla questione, è chiaro che l’attività diventa nociva se fa più danno che bene. Alcune persone che lavorano duramente, per esempio, che hanno risparmiato con l’ottica di dare  alla propria famiglia una piacevole vacanza estiva, sono assaliti, in un momento di fragilità, da un bandito altamente qualificato che vuole vendergli un piano forte. Loro possono osservare che non hanno una stanza abbastanza grande da contenerlo ma il bandito gli dimostra che, buttando giù un pezzo di muro, la coda del piano può trovare posto dal soggiorno alla camera da letto. Il capo famiglia dice che ne lui ne la moglie sanno suonare il piano e la sua figlia più grande ha solo cominciato ad accennare le scale. “La vera ragione per cui lei deve comprare il mio piano” dice il bandito “ è che sui piano forti normali le scale sono noiose mentre sul mio hanno la profondità della più squisita melodia”. L’assillato padrone di casa dice che ha un lavoro da fare e che non può più stare lì a parlare. Il bandito minaccia di tornare di nuovo il giorno dopo, e così, per disperazione, la vittima fa strada, il suo bambino dovrà scordarsi la sua vacanza al mare mentre i reclami della moglie sono salsa per ogni minestra estiva.

In ritorno a tutto questo mistero, il venditore ha una semplice provvigione e chi ha venduto il piano ottiene una qualsiasi percentuale del prezzo che rappresenta il suo profitto. Ancora, entrambi pensano  di aver ben servito il loro paese in quanto suppongono che la loro società faccia dei buoni affari.

Tutta questa confusione è dovuta al fatto che ogni aspetto economico è visto da sopra, dal punto di vista del produttore piuttosto che del consumatore. All’epoca dell’economia contadina, si pensava che il pane si infornasse per mangiarlo, ai nostri giorni pensiamo che è mangiato per essere prodotto. Quando spendiamo i soldi, ci aspettiamo di fare così non con una vista al nostro godimento di quello che compriamo ma con la vista ad arricchire coloro che lo hanno prodotto. Poiché la più grande virtù è la conoscenza del mercato e poiché la conoscenza si dimostra nel far comprare alla gente quello che non vogliono piuttosto che quello che vorrebbero, l’uomo più rispettato è l’unico che causa la maggior parte dei problemi agli acquirenti. Tutto questo è connesso con un errore del tutto elementare, cioè, non si capisce che quello che uno spende in una direzione si deve risparmiare in un’altra cosicché la prepotenza non è come incrementare le spese totali. Ma in parte è anche connesso con la nozione per cui le ore di lavoro di un uomo sono la sola parte importante della sua vita e che quello che fa col resto del suo tempo è importante a meno che influisca sulle ore di lavoro di qualcun altro. Pochi ecclesiastici, è vero, parlano della casa americana e delle gioie della vita familiare, ma lo fanno semplicemente come loro discorso professionale, contro cui è cresciuta una considerevole opposizione. E così  ogni cosa è fatta per l’amore di qualche altra cosa. Facciamo i soldi non per godere quello che ci possono permettere ma per poterlo spendere; possiamo mettere in grado gli altri di fare soldi perché li debbano spendere per consentire ad altri di farli per … ma la fine di tutto questo è la baraonda.

22 Giugno 1932

 

Pagina precedente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un Decalogo Liberale

(1951)

Note

Questo 'Decalogo Liberale' è apparso per la prima volta in un articolo pubblicato sul New York Times Magazine del 16 Dicembre 1951 dal titolo: "La migliore risposta al fanatismo: il liberalismo". È stato poi incluso nella Autobiografia di Bertrand Russell, Vol. 3, 1944-1967. Mostra la mente acuta e la penna penetrante di Bertrand Russell, quanto mai a suo agio nel presentare le sue idee niente affatto convenzionali.  

Forse l'essenza della concezione Liberale può essere riassunta in un nuovo decalogo, che non intende sostituire il precedente, ma solo integrarlo. I Dieci Comandamenti che, come insegnante, vorrei promulgare, potrebbero essere i seguenti:

 

 

1. Non sentirti assolutamente certo di nulla.

2. Non pensare che valga la pena procedere nascondendo la realtà dei fatti, perché è sicuro che essa verrà alla luce.

3. Non cercare di scoraggiare la riflessione perché è sicuro che ci riuscirai.

4. Quando sei confrontato da una opposizione, anche se dovesse trattarsi di tuo marito o dei tuoi figli, cerca di superarla con la discussione e non con l'imposizione, perché una vittoria ottenuta con la forza è fittizia e illusoria.

5. Non avere alcuna venerazione per l'altrui autorità, in quanto si possono sempre trovare altre autorità ad essa contrarie.

6. Non utilizzare il potere per sopprimere opinioni che ritieni dannose, perché così facendo saranno le opinioni a sopprimere te.

7. Non aver paura di essere eccentrico nelle tue idee perché ogni idea ora accettata è stata una volta considerata eccentrica.

8. Trova più gusto in un dissenso intelligente che in un consenso passivo, perché, se apprezzi l'intelligenza come dovresti, nel primo caso vi è una più profonda consonanza con le tue posizioni che non nel secondo.

9. Sii scrupolosamente sincero, anche se la verità è scomoda, perché è ancora più scomodo il tentare di nasconderla.

10. Non provare invidia per la felicità di coloro che vivono di illusioni, perché solo uno sciocco può pensare che in ciò consista la felicità.

Pagina precedente

   

 

Per ulteriori informazioni inviate una mail a:

 

 

For additional information please email us at:

[ Home ] [ Up-Su ] [ Mappa del Sito ] [ Site Map ] [ Sponsors ] [ Two minutes ] [ Libri Elettronici ] [ Aiuto! ]