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Bertha von Suttner

Biografia tradotta dal sito ufficiale del Premio Nobel

Baronessa Bertha Felicie Sophie von Suttner (9 giugno 1843 – 21 giugno 1914), nata contessa Kinsky a Praga, fu l’ultima figlia di un Maresciallo di Campo e la nipote, da parte di sua madre, di un capitano di cavalleria. Crebbe con sua madre sotto l’egida di un tutore membro della corte austriaca, fu il prodotto di una società aristocratica la cui tradizione militarista fu accettata da lei senza problemi per la prima metà della sua vita e vigorosamente rifiutata nella seconda metà.

Da giovane, Berta studiò lingue e musica (aspirando inizialmente ad una carriera di cantante lirica), leggeva voracemente, ed ebbe una vita sociale attiva ravvivata da viaggi.

Trentenne, sentendo di non poter più vivere con i  fondi in diminuzione di sua madre, assunse un incarico a Vienna come amica-insegnante per quattro sorelle della famiglia Suttner. Qui incontrò il futuro marito, il più giovane rampollo della famiglia. Nel 1876 lasciò l’incarico per recarsi a Parigi come segretaria di Alfred Nobel ma ritornò dopo solo un breve periodo, per sposare il barone Arthur Gundaccar von Suttner. A causa della forte opposizione dei Suttner al matrimonio, la giovane coppia partì immediatamente per il Caucaso dove per nove anni visse una vita spesso precaria dando lezioni di lingua, musica ed eventualmente, e con più successo, di scrittura.

Durante questo periodo la baronessa produsse Es Löwos una descrizione poetica della loro vita insieme, quattro novelle, ed il suo primo libro serio: Inventarium einer Seele (Inventario di un’anima),  in cui fa il punto dei suoi pensieri e delle sue idee su quello che lei e suo marito avevano letto insieme, specialmente di autori evoluzionisti come Darwin e Spencer, e dove è incluso il concetto di una società che vorrebbe raggiungere il progresso attraverso il raggiungimento della pace.

Nel 1885, accolti dalla famiglia dei baroni che ora avevano ceduto, i Suttner tornarono in Austria dove Berta von Suttner scrisse la maggior parte dei suoi libri incluse le sue novelle. La loro vita fu orientata per lo più solamente verso la letteratura finchè, attraverso un amico, seppero dell’International Arbitration and Peace Association (1) di Londra e di altri gruppi simili nel Continente, organizzazioni il cui attuale obiettivo di lavoro era quello che entrambi avevano fino ad allora considerato come un’ideale: l’arbitrato e la pace al posto delle forze armate. I baroni von Suttner aggiunsero immediatamente altro materiale al secondo serio libro di lei, Das Maschinenzeitalter (La Macchina dell’Epoca) che, quando pubblicato nei primi del 1889, fu molto discusso e rivisto. Questo libro, criticando molti aspetti dei tempi, fu fra i primi a predire i risultati dell’esagerazione nel nazionalismo e negli armamenti.

Volendo “essere al servizio della Lega della Pace … [scrivendo] un libro che dovrebbe diffondere le sue idee” (2) Bertha von Suttner prese a lavorare su un racconto la cui eroina soffriva tutti gli orrori della guerra, le guerre a cui si riferiva erano proprio quelle di quegli giorni di cui la stessa autrice aveva accuratamente preso nota. L’effetto di Die Waffen Nieder (Mettete Giù le Armi), pubblicato alla fine del 1889, fu di conseguenza così reale, implicando accuse al militarismo, fino a dire che l’impatto avuto sui lettori era stato tremendo. Da quella volta l’autrice divenne un capo attivista nel movimento per la pace, devolvendo gran parte del suo tempo, le sue energie, ed i suoi scritti alla causa della pace – organizzando incontri sulla pace e congressi internazionali, aiutando a costituire gruppi per la pace, affiliando nuovi membri, leggendo, corrispondendo con tutta la gente del mondo per promuovere progetti di pace.

Nel 1891 aiutò a formare un gruppo di pace veneto, avviò la Società Austriaca per la Pace di cui fu per molto tempo il presidente, organizzo il suo primo congresso internazionale sulla pace, ed avviò la costituzione di un fondo necessario a realizzare l’Ufficio della Pace di Berna.

Nel 1892 avviò, con A.H. Fried, il quotidiano Die Waffen Nieder rimanendo suo redattore fino alla fine del 1899 quando fu sostituito dal Friedenswarte (edito da Fried) a cui lei contribuì regolarmente con commenti sull’attualità (Randglossen zur Zeitgeschichte) finchè morì.

Nello stesso 1892 promise ad Alfred Nobel di tenerlo informato sul progresso del movimento per la pace e, se possibile, a convincerlo della sua efficacia. Senza dubbio sentì che avrebbe avuto successo quando ricevette una lettera da Nobel, nel gennaio del 1893, che gli raccontava del premio per la pace che lui sperava di fondare una volta che avesse mostrato l’intenzione di stabilirlo dopo la sua morte avvenuta nel 1896 (3).

Bertha von Suttner, con suo marito, ha lavorato duro per guadagnare il sostegno per il manifesto dello Zar ed il Congresso per la Pace dell'Aia del 1899, organizzando incontri pubblici, formando  comitati, parlandone. Inviò resoconti del Congresso stesso al Neue Freie Presse e ad altri giornali, in altri paesi, e l’ anno seguente scrisse articoli ed avviò incontri per diffondere l'idea della Corte Permanente di Arbitrato istituito dal Congresso.

Anche se afflitta dal dolore dopo la morte del marito nel 1902, decise di continuare il lavoro che avevano fatto così spesso insieme e che lui le aveva chiesto di continuare.

Ora lasciava il suo tranquillo ritiro di Vienna solo per missioni di pace che spesso includevano viaggi per tenere discorsi. Continuò a scrivere, ma solo per la causa della pace. Dal 1905 quando ricevette il Premio Nobel per la Pace – in un momento fortuito finanziariamente – cominciò molto a pensare di dividere la sua leadership del movimento per la pace col venerabile Passy. Negli anni che seguirono ebbe un ruolo preminente nel Comitato d’Amicizia Anglo-Tedesco formato nel Congresso per la Pace del 1905  per la riconciliazione Anglo-Tedesca; mise tutti sull’avviso circa i pericoli della militarizzazione della Cina  e dell’uso del rapido sviluppo dell’aviazione come strumento militare; contribuì con letture, articoli ed interviste al Club Internazionale per la Conferenza sulla Pace istituito all’Aia nel 1907 per promuovere gli obiettivi del movimento tra i delegati del Congresso e nella pubblica opinione; parlò al Congresso per la Pace di Londra del 1908; e ripetè ancora e ancora che “l’Europa è una” e che unirla era il solo modo di prevenire la catastrofe che sembrava incombere.

Il suo ultimo maggiore sforzo, fatto nel 1912 quando aveva 70 anni, fu un secondo giro di conferenze negli Stati Uniti seguito al primo in cui aveva partecipato al Congresso Internazionale per la Pace del 1904 tenutosi a Boston.

Nell’agosto del 1913, già afflitta dagli inizi della malattia, la baronessa parlò al Congresso Internazionale della Pace dell’Aia dove ricevette grandi onori ed il riconoscimento di “generalissimo” del Movimento per la Pace. Nel maggio del 1914 era ancora in grado di interessarsi alla preparazione che era stata fatta per il 21° anniversario del Congresso della Pace pianificato a Vienna per settembre. Ma la sua malattia – sospetto cancro – si sviluppo rapidamente di li a poco e morì il 21 giugno del 1914 due mesi prima dello scoppio del primo conflitto mondiale contro cui aveva avvertito e combattuto.

In accordo con la sua volontà fu cremata a Gotha e le sue ceneri lasciate la in un loculo. La guerra e le sue immediate conseguenze misero fine non solo ai piani del movimento per la  pace per il congresso di Vienna ma anche ai piani di costruire un monumento a Berta von Suttner.

Breve Bibliografia

 

Abrams, Irwin, «Bertha von Suttner and the Nobel Peace Prize», in Joumal of Central European Affairs, Vol. 22, No. 3 (October, 1962), 286-307.

Kempf, Beatrix, Bertha von Suttner: Das Lebensbild einer grossen Frau. Wien, Österreichischer Bundesverlag, 1964.

Playne, Caroline E., Bertha von Suttner and the Struggle to Avert the World War. London, Allen & Unwin, 1936.

Suttner, Bertha von. Most papers and manuscripts are in the Bertha von Suttner Manuscript Collection in the Peace Archives of the United Nations Library in Geneva, Switzerland. The Nobel Archives of the Nobel Foundation in Stockholm, Sweden, contain communications from Baroness von Suttner to Alfred Nobel.

Suttner, Bertha von, Bertha von Suttners gesammelte Schriften in 12 Bdn. Dresden, E. Pierson, 1906.

Suttner, Bertha von, Briefe an einen Toten. Dresden, E. Pierson, 1904, 1905.

Suttner, Bertha von, Inventarium einer Seele. Leipzig, W. Friedrich, 1883.

Suttner, Bertha von, Der Kampf um die Vermeidung des Weltkrieges: Randglossen aus zwei Jahrzehnten zu den Zeitereignissen vor der Katastrophe (1892-1900 und 1907-1914). 2 Bde. Zürich, Orell Füssli, 1917.

Suttner, Bertha von, Krieg und Frieden: Ein Vortrag. München, A. Schupp, 1900.

Suttner, Bertha von, Lay Down Your Arms: The Autobiography of Martha von Tilling. Authorized translation [of Die Waffen nieder]. London, Longmans, 1892.

Suttner, Bertha von, Marthas Kinder. Fortsetzung zu Die Waffen nieder. Dresden, E. Pierson, 1902.

Suttner, Bertha von, Das Maschinenzeitalter. Zukunftsvorlesungen über unsere Zeit von «Jemand». Zürich, Verlags-Magazin, 1891.

Suttner, Bertha von, Memoirs of Bertha von Suttner: The Records of an Eventful Life. Authorized translation [of the Memoiren]. 2 vols. Boston, Ginn, 1910.

 

 

NOTE

 

1. Fondata nel 1880 da Hodgson Pratt (1824-1907) pacifista inglese.

2. Memorie di Bertha von Suttner, Vol. I, p. 294.

3. Per un dettagliato resoconto della relazione tra Alfred Nobel e Bertha von Suttner e la discussione sullo stesso Premio per la Pace, incluse le reazioni della baronessa von Suttner e le sue opinioni a riguardo, si veda l’articolo di Irwin Abrams “Bertha von Suttner and the Nobel Peace Prize”.

Tratto da Nobel Lectures, Peace 1901-1925, Editor Frederick W. Haberman, Elsevier Publishing Company, Amsterdam, 1972

 http://nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1905/suttner-bio.html

 

 

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