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Pamplona, capoluogo
della Navarra, fu fondata dai Romani e conquistata dai Mori. Liberata da
Carlo Magno restò protettorato francese fino al 1512 quando passò al dominio
castigliano. L’immagine della Vergine della sua cattedrale è detta “Santa
Maria la Real”. In questa chiesa erano consacrati i re di Navarra. Una
tradizione famosa di Pamplona è la “Fiesta” di San Firmino nel corso della
quale sono liberati i tori cion i quali molti si cimentano per le strade
della città. Poco fuori Pamplona si trova Cizur Menor dove nel XII secolo
l’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni (oggi attivo come ordine di
Malta) edificò un ospedale per i pellegrini. |
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Poco più avanti, dopo una
salita che porta al Passo del Perdòn, c’è una fontana in secca e si dice che qui
il diavolo in cambio di un poco di acqua pretendeva dai pellegrini l’abiura.
Poco prima di Puente la Reina si trova l’eremo di Santa Maria di Eunate (delle
cento porte) costruito nel XII secolo dai Templari. E’ un tempio rigorosamente
ottagonale e ricco di simboli, secondo la tradizione di questo antico e ricco
ordine cavalleresco. La figura del cavaliere medioevale si sviluppò presso i
Goti, i Franchi e i Longobardi e la Chiesa, nell’XI secolo, trasformò la mera
pratica guerriera in consue-tudine cavalleresca. Il cavaliere non era più al
semplice servizio di un signore ma anche di un ideale, l’ideale di cavalleria
fondato su di una assoluta lealtà e ben precisi impegni etici.
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Molti ordini
cavallereschi hanno lasciato traccia lungo il Camino De Santiago de
Compostela. A Puente La Reina c’è un ponte romanico
con sei arcate costruito per facilitare il passaggio dei molti pellegrini e
posto sotto la protezione della Vergine che lì aveva una sua cappellina. I
Templari eressero a Puente La Reina un ospedale e la chiesa “Del Crocifisso”
che conserva un Cristo, dal volto scavato da una indicibile sofferenza, su
di una croce ad Y. La vigilia di Pasqua nelle cattedrali si eseguiva la
“Danza della pelota” muovendosi attorno ad un “Labirinto” disegnato per
terra e lanciandosi una palla. Il labirinto è un percorso che porta ad un
centro, ciò che spinge a percorrerlo è volontà di ricerca e ciò che spinge
ad entrarvi è un atto di fede. |
Il centro rappresenta “La
vittoria dello spirituale sul materiale, dell’eterno sul caduco,
dell’intelligenza sull’istinto, del sapere sulla violenza cieca”. Uno dei più
bei posti del Camino de Santiago sono i Montes de Oca, che portano a San Juan de
Ortega. Nella cultura di alcuni popoli l’oca era un animale con precisa
simbologia. Una delle tradizioni del “Cammino” è quella di addossare altre
pietre a mucchi già esistenti sul percorso e ben visibili. Si tratta di una
consuetudine simbolica che rappresenta la liberazione dal male tramite il suo
trasferimento alla pietra stessa. Sovente ad ogni pietra è anche legata una
preghiera in ricordo di qualche persona cara.
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A Burgos si incontra il grande monumento
equestre del Cid Campeador che qui ebbe i suoi natali. Il Cid è uno dei
simboli della millenaria guerra di reconquista combattuta contro i Mori.Altro
importante simbolo di questa secolare guerra è lo stesso Santiago nella
veste di “Matamoros” la cui statua troneggia sull’altare della cattedrale di
Compostela, sopra quella che raffigura lo stesso Santiago come pellegrino.
Molto spesso lungo il cammino piove, e molto, ma alla fine a
volte…..ecco l’arcobaleno. Anche questo segno: “L’arco tra le nubi” come lo
definisce la Bibbia assume molteplici significati nelle diverse culture. |
ll nome di Ponferrada trae origine da un ponte in legno rinforzato col ferro dal
vescovo di Astorga, Osmundo. Fu importante castrum romano e sede dei Templari
che qui fondarono un castello. La regola dei Templari fu scritta da San Bernardo
da Chiaravalle che di loro disse: “Non hanno nulla di proprio,….il loro unico
pensiero è quello di armare di fede lo spirito e di ferro il corpo,…ripongono
ogni loro fiducia nel Dio degli eserciti
e combattendo per la sua causa cercano una vittoria sicura o una morte
santa e onorata”. Il “Botafueiro” è un
enorme turibolo pesante 80 chili, sospeso alla volta della cattedrale di
Santiago de Compostela con solide funi di canapa e manovrato da otto uomini.
Vederlo roteare è veramente una cosa grandiosa e stimolante.
Il viaggio termina a
Finisterre dove l’Atlantico sbatte spumeggiando contro la costa della morte. Qui
si sono avverate le parole pronunciate da Gesù risorto in Galilea: “….Sarete
miei testimoni fino ai confini della terra”. Qui fu anche portato il corpo
dell’Apostolo Giacomo su di una semplice barca. Avendo avuto sepoltura sarebbe
stato trovato da un monaco dando origine alla costruzione di una chiesa sempre
più bella che nei secoli avrebbero visitato milioni di pellegrini da tutti i
paesi del mondo.
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