COMUNE  DI  MOSSA

 

Provincia di Gorizia           Regione Friuli Venezia Giulia

 

 

      Comune: Mossa
      Provincia: Gorizia
      Superficie: 6.9 kmq
      Abitanti: 1.800
      Altitudine: 59 mslm
      C.A.P.: 34070

 

MOSSA ANNI '50  

FOTO  2005

 

 

INDIRIZZI

 

 

 

Ai piedi delle pittoresche colline del Collio, con parte dei suoi borghi adagiati sul piano e parte inerpicati sulle dolci pendici dei colli coperti di vigneti e boschi, si estende il paese di Mossa.

Il toponimo, di derivazione longobarda, sembra riferirsi a "MOOS-AU"  piana muscosa.

Prima dell'insediamento in loco dei longobardi i casolari sparsi esistenti nel territorio comunale facevano capoluogo di Gorizia.

Certamente il sito era abitato già in epoca pre-romana, come attestano vari reperti tra i quali asce in pietra risalenti al neolitico, varie monete di epoca romana ecc.

 Probabilmente sulla sommità del colle di Vallisella a quota 101, esisteva un robusto manufatto romano, ma non si sa se l'antico fabbricato sia stato distrutto o solo danneggiato nel corso delle scorrerie di Radagaiso, Alarico, e Attila e in quali condizioni fosse all'arrivo dei Longobardi.

 Nel 1960, durante lavori di sistemazione agricola, a quota 101 della collina Codelli è stata rinvenuta una necropoli longobarda piuttosto vasta, con resti di urna e numerosi scheletri in buono stato di conversazione sistemati a strati e tutti volti, com'era d'uso, verso oriente.

I Longobardi installarono a Mossa una loro gastaldia con compiti di difesa. Dopo le terribili invasioni degli Ungari, dall' 899 al 942, l'antica Mossa scomparve per risorgere solamente più tardi.

Nel medioevo fece parte del parlamento friulano con diritto di essere rappresentata e di nominarsi i giudici, mentre il potere esecutivo, esercitato in nome del Patriarca, era di un gastaldo. La taglia che Mossa contribuiva all'esercito patriarcale era di un elmo, cioè tre cavalli, un arciere, un balestriere ed uno scudiero.

Nel 1263 il territorio fu assegnato in feudo alla famiglia de Braida e subì le alterne vicende della guerra tra il patriarcato e in Conti di Gorizia. Nel 1420 passò sotto il dominio veneziano. Una cinquantina di anni dopo i turchi di Iskander-Beg, signore della Bosnia, saccheggiarono e distrussero la "Villa", ma almeno una parte della popolazione riuscì a salvarsi sulle colline o nascondendosi nella vicina palude del Preval.

Nel 1480 un grave incendio distrusse il castello, sede del gastaldo, che forse provvide a costruirsene uno nuovo, ma più piccolo, chiamato ancor oggi Cjascjelùt.

Nel 1523, dopo la fine della guerra scatenata dalla lega di Cambrai contro Venezia, passò definitivamente all'arciduca d'Austria. Furono investiti allora del feudo numerosi nobili fino ai Conti di Coblenz e, più tardi, i baroni Codelli,  i cui discendenti hanno ancor oggi nel Comune delle proprietà.

 Durante la prima guerra mondiale Mossa subì notevoli danni;  in quest'occasione vennero seriamente danneggiate sia la chiesa che il campanile di Centa, per la posizione troppo esposta ai tiri dell'artiglieria austriaca.

Finita la guerra con l'occupazione italiana, il Comune di Mossa perde la sua autonomia e il 1° gennaio 1928 il comune viene accorpato al Comune unico di Capriva di Cormons assieme ai Comuni di San Lorenzo di Mossa, Moraro e Capriva. Tale situazione amministrativa dura fino al 26 agosto 1955 quando a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Stato del decreto di costituzione del Comune autonomo, il Prefetto di Gorizia nomina il Commissario prefettizio del Comune di Mossa il signor Medeot Luigi fu Lorenzo per la temporanea amministrazione del Comune di Mossa.