Mossa era un
paese prevalentemente agricolo con aziende di piccole dimensioni, una
buona percentuale di coloni e una diffusa mezzadria. Caratteristico era
l'artigianato edile con imprese molto apprezzate e un buon contributo
occupazionale veniva garantito dalle fornaci Vritz.
La sede
municipale trovava ospitalità nell'edificio di proprietà comunale sito
in via Gorizia (l'attuale via Olivers 100-106) dove attualmente ci sono i
mini alloggi popolari.
La scuola
elementare era ubicata nell'attuale sede municipale, mentre la scuola
materna, chiamata "asilo" si trovava in località Centa
(l'attuale via 24 maggio 12-14), ancor oggi esiste nel cortile la grotta
della Madonna davanti alla quale le suore di allora raggruppavano i
bambini per le preghiere. In paese era presente anche la pesa pubblica
all'ingresso della via Isonzo (incrocio con la statale) e il macello
comunale in via Blanchis.
Il tessuto
residenziale versava in precarie condizioni di conservazione causa vicende
belliche. La stragrande maggioranza delle abitazioni aveva il
gabinetto esterno comunicante direttamente con il letamaio, anche perché
in quasi tutte le famiglie si praticava allevamento del bestiame
(mucche,galline, coniglio, maiale, capre) che rappresentava un sostanziale
sostegno all'economia familiare. c'era la stessa popolazione odierna però
con circa 240 alloggi in meno degli attuali.
Non esisteva una
sala pubblica dove potersi riunire se non lo stanzone posto al primo piano
della casa canonica.
Le strade
esistenti, strette e sconnesse, non erano asfaltate ed eccezione di parte
della via Stazione e della statale 56 (Strada Granda), non esistevano
fognature né bianche né nere, l'acqua piovana veniva smaltita attraverso
i fossi naturali ai fianchi delle strade. L'illuminazione pubblica era
costituita da lampadine normali poste agli incroci stradali (e non a
tutti), e le stesse rappresentavano il preferito bersaglio per i giovani
amanti del tiro con la fionda.
Non esistevano
la via dei Fiori, la via Friul, la via Pino Medeot, la via dello Sport, la
via Preval, inoltre non esisteva il piazzale antistante il cimitero
comunale il cui unico ingresso avveniva dalla via Martiri Redenti, oggi
via Camposanto. Al posto degli attuali sottopassi ferroviari c'erano i
passaggi a livello con le barriere chiuse dodici ore su ventiquattro.
L'unico sport esistente era il calcio curato dall' Associazione Sportiva
Mossa fondata nel 1926, esso veniva praticato presso il campo sportivo di
via Gorizia, oggi via Olivers, tuttora esistente.
Al posto
dell'attuale ricreatorio parrocchiale c'era "il ciàmpùt di
fotbal" praticato dai giovani del paese fino al suono dell'Ave Maria.
Il riscaldamento
era a legna e molte persone andavano nel bosco "a fare la
fascina",l'acqua potabile veniva attinta dai pozzi dislocati sul
territorio e non tutti garantivano l'acqua nei periodi di siccità. Il bucato
veniva risciacquato prevalentemente nel laghetto della fornace o
nell'Isonzo.
Gli agricoltori
e i commercianti non disponevano delle assicurazioni sanitarie ed ogni
ricovero ospedaliero creava un dramma finanziario. Più di qualche volta
gli agricoltori dovevano privarsi di un capo di bestiame per pagare le
spedalità. L'elenco dei poveri assistiti dal Comune era nutrito e la
disoccupazione, sopratutto giovanile, era dilagante. Le scuole medie
inferiori erano privilegio di pochi.
La gran parte
dei giovani che terminavano le elementari ( l'allora scuola dell'obbligo)
avevano la possibilità di integrare il loro bagaglio culturale
frequentando un corso biennale di scuola serale che veniva svolto preso lo
stabile di proprietà comunale di via Gorizia.
Così si
presentava Mossa non secoli fa ma nel 1955.
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