Castello de Curtis D'Alagno costruito nel 1440 ed appartenuto
anche al principe Antonio de Curtis.
Il castello è di origine Aragonese fu voluto da Lucrezia d'Alagno
amante del Re Alfonso d'Aragona, nel 1458 quando alla morte del re,
si stabilì a Somma per viverci. La sua posizione, costruito
a ridosso del centro storico vicino ad una delle porte di accesso
al borgo, domina tutta la zona sottostante. Il castello ha la struttura
architettonica costituita da quattro torri cilindriche ai lati, due
delle quali, nella parte dell'ingresso, oggi si trovano ad un piano
più basso delle altre. Durante i secoli è stato ceduto
a vari proprietari che hanno effettuata alcune modifiche e ristrutturazioni,
ma non ne hanno mai modificato l'originaria natura. Attualmente è
quasi del tutto in rovina.
Dopo varie vicissitudini, quando Lucrezia andò via da Somma,
il castello passò nelle mani di altri nobili dell'epoca che
già allora eseguirono lavori di restauro e fortificazione segno
questo della loro presenza assidua e dell'importanza che gli veniva
attribuita.
Per qualche tempo è appartenuto a Giovanna III d'Aragona e
a sua figlia Giovanna IV. Nel 1691 fu dato in affitto a Luca Antonio,
Barone de Curtis di Napoli. Varie esponenti di questa famiglia si
sono succeduti nella proprietà del castello che a loro volta,
negli anni, hanno ceduto piccole parti della proprietà ad altri,
effettuando altre ristrutturazioni. In una di queste, ad esempio,
furono installate le capriate in legno per sostenere il tetto in coppi.
Anche il nome di Antonio De Curtis, in arte Totò, ha dato lustro
all'antica residenza: fu infatti in questo castello che egli trovò
le prove documentate della sua nobile origine.
Dal 1946 è diventato di proprietà del Dott. Vernicchi
di Montella e dei suoi eredi. Oggi è di proprietà del
Comune che intende restaurano per utilizzano probabilmente come centro
museale e come biblioteca.
De Curtis D'Alagno castle built in 1440 thanks to Lucrezia D'Alagno
and belonged to prince Antonio de Curtis too.
Le Château de Curtis D'Alagno (1440) voulu par Lucrezia
D'Alagno et appartenu aussi au prince Antonio de Curtis.