UN GROSSO CORPO CELESTE OSCURO NEL SISTEMA SOLARE? L'IPOTESI NEMESIS

Agli estremi confini del sistema solare si trovano due grandi agglomerati di corpi celesti di varie dimensioni, la "fascia di Kuiper" e la "Nube di Oort" dai nomi dei loro scopritori. Alcuni di questi corpi celesti vengono talvolta deviati all'interno del sistema solare diventando comete o asteroidi, e si è ipotizzato che ciò avvenga come conseguenza del passaggio nelle vicinanze di piccole stelle o pianeti vaganti. Nel 1984, gli scienziati americani Richard Muller e John Matese proposero la tesi che una piccola stella della classe delle "nane brune" (brown dwarf) compagna del Sole e orbitante con questo intorno a un centro comune fosse responsabile di tali accadimenti. Nel cielo sono infatti molto comuni i sistemi binari composti da una stella maggiore e una minore (vedi ad esempio Sirio e Sirio B), e quindi non ci sarebbe nulla di straordinario se anche il sistema solare fosse un sistema doppio. Richard Muller diede il nome di Nemesis a questa ipotetica compagna del Sole.

L'osservazione diretta di una "nana bruna",ossia una piccola stella di massa non sufficiente ad innescare le reazioni nucleari che le permetterebbero di brillare come un Sole, è tuttavia piuttosto difficile, a causa della scarsissima luminosità e ovviamente della distanza. Al momento attuale tuttavia l'esistenza di Nemesis non è stata accertata, e si tratta soltanto di un'ipotesi assai controversa negli ambienti scientifici. La maggioranza degli astronomi è piuttosto scettica, ma non manca comunque chi è convinto della sua esistenza e pensa che la stella oscura possa essere scoperta entro 10 anni.La fondatezza dell'ipotesi-Nemesis deriva dal fatto che certi studi scientifici affermano che i grandi cataclismi terrestri (causati dall'impatto con asteroidi) si verificano ad intervalli di tempo piuttosto regolari, come può essere regolare l'orbita di un corpo celeste transitante in prossimità del sistema solare. Ma anche sulla validità di questi studi non tutti gli esperti concordano.

L'ipotesi fatta nel 1984 dagli scienziati americani è stata riproposta e rivitalizzata da nuove ricerche effettuate nel 1999 dall'astronomo inglese John Murray, che ha pubblicato uno studio sull'orbita delle comete di lungo periodo sulla rivista della Royal Astronomical Society. Secondo Murray tuttavia l'oggetto in questione non sarebbe una stella nana bruna, ma un pianeta di dimensioni simili a quelle di Giove che orbita con moto retrogrado. Altri scienziati pensano che possa trattarsi di un pianeta di medie dimensioni circa 4 volte più grande della Terra. Nel 2001 l'idea di un decimo pianeta fu in qualche modo riproposta da un articolo di Science News, che analizzando l'orbita di una cometa ipotizzava nuovamente l'esistenza di un pianeta di medie dimensioni oltre Plutone con un'orbita ellittica molto allungata e un periodo di rivoluzione di 3.300 anni. A dicembre del 2002 infine la rivista New Scientist pubblicò un articolo in cui alcuni scienziati inglesi e argentini esponevano nuovi indizi circa l'esistenza di un pianeta trans-plutoniano di dimensioni simili a quelle della Terra.

Questa nuova ipotesi si ricollega sorprendentemente alla cosmologia sumerica, che afferma l'esistenza di un misterioso pianeta oscuro chiamato Nibiru, e a questo proposito troveremo qualcosa di molto interessante anche attraverso le fonti esoteriche.