IL SIGNIFICATO OCCULTO DEL PERDONO

Tra i più importanti insegnamenti che ci sono stati dati dalla missione del Cristo sulla Terra, c'è quello che incoraggia la pratica del perdono in sostituzione di quella della ritorsione. L'insegnamento del perdono ha rappresentato una vera rivoluzione, in un mondo abituato alle leggi del taglione come pratica ordinaria, tanto innovativo da non essere affatto facile da mettere in atto ancora oggi a 2000 anni di distanza dagli eventi di Palestina. Per capire quale sia la portata di questa rivoluzione, dobbiamo avere ben chiaro quale sia il funzionamento di certe leggi che regolano la vita dell'Universo, e in particolare di quelle conosciute come leggi karmiche.

Le leggi karmiche ci dicono che ogni atto determinato dalla libera volontà si ripercuote non soltanto sul soggetto (o l'oggetto) verso il quale viene diretta l'azione, ma anche sull'autore dell'azione stessa. Pertanto un certo tipo di azione (non necessariamente fisica, basta anche il pensiero o l'emozione) attira per risonanza situazioni od eventi di natura simile sulla fonte dalla quale è generata l'intenzione. Le stesse leggi ci dicono inoltre che esiste una sorta di meccanismo di giustizia compensativa, secondo il quale chi subisce un'ingiustizia verrà ricompensato in futuro ("gli ultimi saranno i primi..."). La conoscenza di queste leggi spiega molte cose, ad esempio come mai certe persone sembrano essere fortunate molto al di là dei propri meriti effettivi, oppure al contrario perchè qualcuno si ritrova a subire traumi o violenze senza apparentemente averlo meritato in questa vita. Si tratta appunto di effetti delle leggi di ripercussione o compensazione karmica. Tutto questo si può tra l'altro identificare nelle configurazioni astrali di nascita, che indicano chiaramente predisposizioni a vivere un certo tipo di situazioni come conseguenza del karma.

Ma torniamo al tema del perdono. Dicevamo delle leggi di ripercussione karmica. Se ad esempio una persona subisce una violenza o comunque un'ingiustizia e decide di vendicarsi, avendo commesso lui stesso una violenza o un'ingiustizia attirerà nuovamente su di sè una situazione di questo tipo, per effetto della risonanza. E' il solo fatto di sentire il desiderio di vendicarsi a farlo, non è nemmeno necessario che lo metta in pratica. Le energie sottili, come il pensiero, il desiderio o il sentimento, stanno infatti alla base delle azioni fisiche, e sono esse la vera causa sottostante di ogni cosa. Se invece di vendicarsi sceglie la strada del perdono, questo non influisce sul karma di chi gli ha causato un danno, ma influisce sul suo. Chi ha causato il danno ne subirà le conseguenze karmiche attirando su di sè una situazione simile in futuro, ma chi perdona non solo evita la ripercussione che sarebbe stata innescata dalla scelta della vendetta, ma in futuro attirerà invece su di sè una situazione insolitamente fortunata per effetto della legge di compensazione.

Qualcuno forse si chiederà perchè soltanto con la missione del Cristo, preparata alcuni secoli prima da quella del Buddha, l'umanità ha potuto ricevere questo insegnamento dopo essere stata istruita alla vendetta. Il motivo sta forse nel fatto che l'umanità doveva prima imparare a conoscere gli effetti delle leggi karmiche per esperienza diretta. Ogni cosa ha il suo tempo, ogni insegnamento può essere dato quando si è in grado di accoglierlo, altrimenti non sarebbe compreso. E vediamo ancora oggi quanto sia difficile comprendere questo valore che può liberarci dalla catena di ripercussioni karmiche. Il Cristo è stato davvero un "Salvatore", insegnandoci come liberarci da un meccanismo che innesca una serie infinita di ritorsioni e contro-ritorsioni che l'umanità, peraltro, sembra ancora intenzionata a voler sperimentare a lungo.