SEGNI O COSTELLAZIONI? DIFFERENZE TRA OCCIDENTE E ORIENTE

Chi conosce l'Astrologia sa che esistono due differenti sistemi di riferimento zodiacali detti rispettivamente Zodiaco Siderale e Zodiaco Tropicale. Il primo si riferisce alle 12 costellazioni situate sull'eclittica che possiamo vedere nel cielo e che riproducono grossomodo le figure dalle quali prendono il nome (Ariete, Toro, Gemelli etc); il secondo rappresenta invece la suddivisione dell'eclittica in 12 parti uguali partendo non da una costellazione, ma dal cosiddetto Punto Vernale vale a dire il punto equinoziale di primavera (emisfero nord) o di autunno (emisfero sud). Questi 12 settori dello Zodiaco Tropicale prendono gli stessi nomi delle costellazioni siderali, anche se, a causa dell'oscillazione dell'asse terrestre e della conseguente precessione degli equinozi, i suddetti settori non corrispondono più alle costellazioni omonime come invece accadeva ai tempi di Tolomeo, padre dell'astrologia come la conosciamo oggi. Questo fa sì che, in molti casi, chi nasce oggi sotto un certo segno zodiacale tropicale abbia il Sole non nella costellazione omonima, ma in quella immediatamente precedente. Da qui nasce la controversia, tuttora in atto, tra chi ritiene giusto utilizzare il riferimento tropicale e chi invece preferisce quello siderale. Si tratta di una controversia non da poco, perchè chi è definito Ariete dall'astrologia tropicale può in molti casi essere invece un Pesci per l'astrologia siderale, e tra due segni contigui ci sono differenze abissali.

Nel nostro Occidente i sostenitori del riferimento tropicale sono la stragrande maggioranza, e quindi in generale i segni zodiacali di cui sentiamo parlare normalmente sono quelli tropicali. Ma in India, ad esempio, non è così in quanto il riferimento dell'astrologia vedica indiana è lo zodiaco siderale. La cosa curiosa è che, come chiunque può verificare dandosi la pena di studiare seriamente la materia, sia l'astrologia occidentale che quella indiana funzionano benissimo, pur avendo come riferimento due sistemi ben diversi. La nostra mentalità analitica e separativa tipicamente occidentale ci porterebbe a pensare che, se un sistema è giusto, l'altro deve essere sbagliato, e da qui nascono le controversie. Ma se allarghiamo i nostri orizzonti e diamo spazio a un modo di vedere le cose più omnicomprensivo, possiamo capire che entrambi i sistemi possono essere giusti, si tratta solo di capire a cosa si riferiscono esattamente in rapporto all'uomo e alla sua vita.

Tra l'uomo occidentale e quello orientale esistono importanti differenze: mentre il primo è estremamente razionale, analitico e fortemente incentrato sull'attività mentale, il secondo è più intuitivo, sensitivo e incentrato più sull'attività dell'anima che su quella della mente. Utilizzando i riferimenti astrologici, potremmo dire che l'occidentale è più "solare" mentre l'orientale è più "lunare". Non è un caso, infatti, che l'astrologia vedica indiana consideri la Luna come fattore di primaria importanza, al contrario di quella occidentale che mette al primo posto il Sole. Allo stesso modo, possiamo ragionevolmente pensare che lo zodiaco tropicale, in quanto si basa su riferimenti terrestri come i punti equinoziali e solstiziali, ci dia indicazioni sull'uomo e la sua vita dal punto di vista della coscienza razionale e dell'esperienza pratica sulla Terra, mentre quello siderale, basato su punti di riferimento celesti, ci parli invece dell'esperienza dell'anima e delle sue aspirazioni spirituali.

Ognuna delle due tecniche, dunque, prende giustamente come riferimento principale il sistema che è maggiormente affine alle peculiarità del popolo cui è destinata. Dobbiamo per questo pensare che l'astrologia occidentale sia carente sotto il profilo delle indicazioni sulla vita interiore animica? No, perchè a questa apparente mancanza poniamo rimedio utilizzando i tre pianeti trans-saturniani Urano, Nettuno e Plutone, di cui l'astrologia vedica non fa invece uso. I tre trans-saturniani, infatti, nella nostra astrologia rappresentano qualcosa che va al di là dei limiti imposti dalla realtà tangibile ai sensi ordinari e va a pescare nell'inconscio, nell'animico e nello spirituale. L'astrologia vedica è ugualmente equilibrata proprio perchè non utilizza i trans-saturniani, se lo facesse sarebbe troppo sbilanciata sull'animico e risulterebbe inefficace nell'indagare gli aspetti pratici e concreti. E' proprio non utilizzando i tre pianeti più lenti e invisibili che l'astrologia indiana si mantiene ben ancorata a terra, pur avendo come principale riferimento l'interiorità e la vita animica. Tutto questo spiega perchè, nonostante utilizzino due sistemi di riferimento apparentemente incompatibili, sia le tecniche occidentali che quelle orientali si dimostrano pienamente efficaci ed equilibrate.

Rivolgendo uno sguardo al passato, notiamo come anche nell'Occidente antico si facesse uso di tecniche valide, in quanto si utilizzava il sistema tropicale ma al tempo stesso si attribuiva grande importanza anche alle stelle fisse, che sono invece riferimenti siderali. In futuro crediamo che le controversie tra "tropicalisti" e "sideralisti" dovranno prima o poi finire, in quanto, secondo il piano evolutivo rivelatoci dai maestri esoterici, l'attuale estremismo iper-analitico dell'uomo d'Occidente verrà riequilibrato gradualmente dallo svilupparsi di nuove facoltà intuitive e più omnicomprensive. Forse la futura astrologia sarà al tempo stesso siderale e tropicale, e sarà in grado di integrare armoniosamente due sistemi che molti ritengono oggi incompatibili.