ESISTE DAVVERO UNA CORRELAZIONE TRA STAGIONI CLIMATICHE E SEGNI ZODIACALI?

In molti libri e manuali di Astrologia non vi sarà difficile trovare, nei capitoli riservati alla descrizione delle caratteristiche dei 12 segni zodiacali, delle convinte quanto particolareggiate e ben descritte associazioni tra i segni stessi e i periodi stagionali ad essi corrispondenti. Queste associazioni servirebbero a dimostrare come ci sia un legame tra le caratteristiche dei segni e quelle delle stagioni climatiche. Si dice ad esempio che il Capricorno, tradizionalmente freddo, serio e calcolatore, è così perchè il periodo stagionale in cui nasce (pieno inverno) presenta caratteristiche che inducono a sviluppare quelle peculiarità. Del Leone si dice che è espansivo ed esuberante perchè queste sono le caratteristiche indotte dalla stagione estiva in cui nasce, e via di seguito. Queste descrizioni sono spesso scritte in modo accattivante e talvolta vagamente poetico, tanto da risultare quasi convincenti ad un primo approccio superficiale. Tuttavia, se per alcuni segni queste associazioni possono anche sembrare appropriate (vedi il caso dei due segni sopracitati), per altri l'associazione è un'autentica forzatura tanto da richiedere il classico esercizio di arrampicatura sugli specchi per convincere. Ad esempio, il gioviale ed espansivo Sagittario non si capisce cosa possa aver a che fare con il corrispondente periodo di fine autunno-inizio inverno, forse il più uggioso, cupo e tristarello dell'anno. E non si capisce cosa c'entri il casalingo, protettivo e sensibile Cancro con il solleone di luglio, che inviterebbe invece a stare all'aria aperta, muoversi e viaggiare grazie alle possibilità che solo la piena estate offre.

Già da queste prime considerazioni si capisce che c'è qualcosa che non va in queste associazioni segni-stagioni, ma attraverso la già citata arrampicatura sugli specchi si può sempre trovare un rimedio. Si dà il caso, tuttavia, che le stagioni sono così fatte soltanto nell'emisfero nord, mentre nell'emisfero sud sono esattamente invertite. E si dà il caso che nelle zone tropicali ed equatoriali, il corso stagionale è radicalmente diverso sia da quello delle zone temperate nord che di quelle temperate sud. Di conseguenza, chi nasce a Sydney o a Buenos Aires sotto il segno del Capricorno non si troverà affatto nel cupo e gelido periodo di pieno inverno, ma si troverà nel bel mezzo del solleone estivo. Ciononostante, mostrerà ugualmente di avere le qualità e le caratteristiche peculiari del Capricorno. Allo stesso modo, un Leone di Buenos Aires non sarà meno espansivo ed esuberante di un Leone di Londra solo perchè è nato in pieno inverno anzichè in piena estate. E come la mettiamo con le zone tropicali ed equatoriali, dove in spiaggia a fare il bagno ci si va tutto l'anno e le stagioni non sono quattro ma due? La cosa stupefacente è che gli astrologi nostrani che scrivono così bene delle associazioni segni-stagioni semplicemente ignorano questi fatti, come se l'emisfero sud, i tropici e l'equatore non esistessero affatto.

Qualcuno però si è accorto della svista e ha finalmente posto la questione all'attenzione della comunità astrologica internazionale. La cosa ancor più stupefacente è che, pur di non riconoscere una volta per tutte la palese infondatezza della teoria dell'associazione segni-stagioni, per risolvere il problema qualcuno è arrivato a proporre di invertire i segni zodiacali nell'emisfero sud. Secondo i sostenitori di questa proposta, ad esempio chi nasce il 25 dicembre a Sydney non va classificato Capricorno, ma Cancro che è il suo segno opposto, e così via per tutti gli altri segni, nonostante sia del tutto evidente che le porzioni dell'eclittica attraversate dal Sole nei vari periodi dell'anno sono esattamente le stesse in tutta la Terra, da nord a sud, e lo stesso vale per le posizioni planetarie nel cielo. Se noi, ad esempio, a Milano vediamo Giove nella costellazione dello Scorpione congiunto ad Antares, la stessa cosa vedranno anche a Buenos Aires, dove Giove non sarà affatto dalla parte opposta congiunto ad Aldebaran. Ad opporsi a questa strampalata idea dell'inversione dei segni sono tra l'altro proprio gli astrologi che nell'emisfero sud ci sono nati, ci vivono e ci lavorano, secondo i quali le caratteristiche dei nativi dei vari segni nel loro emisfero sono le stesse di quelle dei nati nell'emisfero nord, e non quelle opposte. Inoltre, anche l'eventuale inversione dei segni a sud dell'equatore lascierebbe irrisolto il problema delle zone tropicali ed equatoriali, che hanno un ciclo stagionale del tutto diverso e per le quali bisognerebbe dunque inventarsi un nuovo zodiaco ad hoc. I fautori dell'inversione dei segni a sud, a questa obiezione rispondono semplicemente che... non sanno rispondere.

Se le caratteristiche dei segni zodiacali non hanno nulla a che vedere con le stagioni, da cosa dipendono allora? A questa domanda hanno cercato di rispondere, in modo che ci pare molto più sensato e interessante, gli autori del libro Le profezie dei Maya, Adrian Gilbert e Maurice Cotterell. In quel libro, tra le altre cose è esposta una teoria, fondata su basi scientifiche, secondo la quale le caratteristiche dei 12 segni non sarebbero affatto influenzate dalle stagioni e quindi dalla quantità di radiazione solare dovuta alla diversa inclinazione dei raggi solari, ma dalla qualità della composizione della radiazione solare che varia nel corso dell'anno seguendo un andamento che rispecchia fedelmente l'alternarsi dei 12 segni. Secondo quanto esposto nel libro, la composizione in ioni della radiazione solare (il cosiddetto vento solare) varia periodicamente ad intervalli definiti e ciclici, e sono proprio queste variazioni ad infondere l'imprinting che determina le caratteristiche di chi nasce in un certo periodo dell'anno, indipendentemente dal fatto che la nascita avvenga a nord o a sud dell'equatore, e quindi indipendentemente dalla stagione climatica in atto. Le posizioni planetarie a loro volta agiscono come fattore di modulazione dell'energia solare, per cui ne risulta che ogni momento della giornata riceve un'impronta fondamentale dovuta allla composizione del vento solare e quindi del segno zodiacale, modulata e integrata in conseguenza delle posizioni che assumono i pianeti in quel dato momento. Noi non abbiamo le conoscenze scientifiche necessarie per valutare l'accuratezza dei dati illustrati nel libro, ma questa teoria ci pare quantomeno interessante e degna di essere presa seriamente in considerazione, al contrario di quella stagionale che ci pare invece, da qualsiasi parte la si guardi, del tutto priva di fondamento.

Testo di Gabriele Bertani

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