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ll videonotiziario

Allo stesso modo del giornalino scolastico, il videonotiziario è un’esperienza che può essere proposta, ovviamente con modalità e contenuti diversi, in qualsiasi ordine di scuola, dalle elementari alle superiori.
La realizzazione di un “videonotiziario scolastico” non è necessariamente legata alla disponibilità di attrezzature complesse e costose – si sono visti ottimi prodotti realizzati con una videocamera e due videoregistratori - ma è subordinata alla realizzazione di un sistema di diffusione che faccia sì che i messaggi audiovisivi prodotti vengano effettivamente visti dal pubblico a cui sono destinati, ovvero studenti e insegnanti.

Sono riportate le sinopsi di due videonotiziari realizzati con questa tecnica: TG Scalcerle e TG Curiel.

Le modalità di diffusione

Naturalmente, le modalità di diffusione condizionano fortemente la struttura e i contenuti che è possibile veicolare: per questo, prima di affrontare i vari aspetti della produzione di un videonotiziario, cominciamo col vedere quali possono essere concretamente le modalità di diffusione:

1) Diffusione in diretta in ogni aula – richiede ovviamente la presenza di uno schermo grande o di un videoproiettore in ogni classe collegati in rete ad un ministudio. Con una dotazione di questo tipo (effettivamente utilizzata in qualche scuola negli USA ) è possibile trasmettere in contemporanea a tutte le classi (all’inizio delle lezioni o in qualche altro orario stabilito) un breve notiziario giornaliero e/o un programma settimanale più lungo -mezz’ora- formato da servizi in video.

2) Diffusione programmata in aula. Disponendo per ogni piano di alcuni carrelli dotati di televisore e videoregistratore o lettore DVD si può portare il programma in ogni classe in orari definiti. Con questo sistema si può diffondere settimanalmente un programma di 20 / 30 minuti. Se il programma è distribuito su DVD è possibile selezionare gli argomenti in base agli interessi della classe.

3) Diffusione giornaliera nei locali comuni durante gli intervalli delle lezioni. Sono necessari pochi ( al limite uno solo) schermi abbinati possibilmente a un sistema di piccoli diffusori audio che rendano possibile l’ascolto in vicinanza dello schermo senza aumentare il rumore generale. La sorgente del programma, disco o cassetta, sarà preferibilmente in un locale protetto. E’ possibile diffondere programmi brevi – cinque minuti – facendoli andare a ciclo continuo in modo che chi arriva a metà programma possa poi vederne l’inizio.

4) Diffusione nel corso dell’assemblea degli studenti. E’ necessario che l’aula magna sia dotata di un videoproiettore. Si possono diffondere programmi di 15 /20 minuti, se fossero più lunghi sarebbe difficile mantenere l’attenzione di un auditorio abbastanza vasto. Dato che non richiede investimenti e sforzi organizzativi per quanto concerne la diffusione, questa modalità è adatta ad una scuola che voglia sperimentare la realizzazione di un videonotiziario.

5) Diffusione via etere o via cavo. Abbastanza diffusa negli Stati Uniti dove alcune scuole addirittura gestiscono un canale locale, questa modalità di diffusione, anche se a prima vista può sembrare particolarmente appetibile, rischia, in assenza di una consolidata capacità da parte della scuola di produrre programmi di buon contenuto culturale, di creare semplicemente una tv giovanilista fatta dai giovani.

La struttura

Se andiamo ad analizzare la struttura di un normale notiziario televisivo vediamo che corrisponde a quello che si definisce un “programma contenitore presentato da studio” nel quale uno o più conduttori alternano la lettura delle notizie alla presentazione di servizi filmati con la possibilità di effettuare collegamenti con inviati esterni e di far intervenire degli ospiti. Questa struttura è universalmente adottata perché permette di coniugare l’efficacia informativa dei servizi filmati con la possibilità di ritrasmettere e commentare informazioni giunte anche solo pochi minuti prima in redazione.

Nel caso di un notiziario scolastico, anche quando non esista la possibilità di trasmettere “in diretta”, questa struttura è particolarmente funzionale perché permette comunque di rettificare, aggiornare o enfatizzare le informazioni contenute nei servizi filmati senza doverli modificare. Un altro motivo per cui conviene mantenere la struttura della “diretta da studio” è che il momento in cui questa viene registrata, il momento magico in cui “si fa” il notiziario, stimola e premia il gioco di squadra, in quanto richiede che tutti i membri della redazione collaborino strettamente per far funzionare la macchina della diretta.


Se la distribuzione avviene in rete o tramite DVD si può adottare una struttura più interattiva, nella quale i vari servizi, eventualmente preceduti da una breve presentazione, possono essere scelti da un menù. ( si veda l'esempio realizzato con i materiali del TG Curiel - all'epoca della  relizzazione la possibilità di caricare i filmati in rete era al di là delle capacità della scuola )

I servizi

La varietà dei servizi filmati che possono costituire un videonotiziario scolastico è veramente notevole, se li consideriamo sulla base delle modalità di produzione se ne possono individuare almeno cinque categorie:

Documentazione di attività svolte da classi, gruppi o singoli ( laboratori, corsi, viaggi, attività artistiche, attività agonistiche…) sia all’interno che all’esterno della scuola.

Evidenziazione di problemi inerenti la vita scolastica: ( la distribuzione delle merende, la mancata costruzione della tettoia per le biciclette, la rimozione del telefono pubblico, episodi di bullismo, le interrogazioni del lunedì …)

Divulgazione di informazioni ( sulle attività degli organi collegiali e degli organismi studenteschi della scuola e del territorio; su leggi e normative che coinvolgono gli studenti : il nuovo esame di Stato, nuove norme interne sull’uso dei telefonini … ; consigli igienico-sanitari : come prevenire la scoliosi, esercizi di ginnastica respiratoria, i danni del fumo…; informazioni sulle future scelte scolastiche e professionali : le facoltà universitarie, gli istituti superiori, professioni e mestieri … ; conoscenza dei meccanismi di funzionamento della società civile ( trasporti, rifiuti, urbanistica, democrazia, sanità, protezione civile...).

Indagini di costume ( moda, divertimenti, abusi di sostanze, comportamenti sessuali, violenza …)

Presentazione di persone: che si tratti di immigrati da poco inseriti, di elementi che per qualche motivo si sono distinti, o di ragazzi che al di la della scuola si impegnano in qualche attività particolare, l’intervista personale ( o il servizio dedicato), può essere utile per presentare diversi stili di vita, vuoi per favorirne l’accettazione, vuoi per portare ad esempio comportamenti “virtuosi”.

Nell’ideare i servizi e nel programmarne le fasi della realizzazione, soprattutto all’inizio dell’esperienza di un videonotiziario, sarà inevitabile fare riferimento ai modelli televisivi, osservandoli attentamente e chiedendosi quali passi sono stati necessari per realizzarli. E’ meglio fare riferimento ai servizi che vanno in onda nelle rubriche, negli “speciali TG” e nei notiziari regionali, piuttosto che a quelli che vanno in onda sui notiziari nazionali, dato che questi, nella maggior parte dei casi, sono il risultato di una “macchina per la produzione di notizie” molto complessa, che vede coinvolte, oltre alle redazioni, le agenzie di stampa e di distribuzione delle immagini.



questo testo è tratto dal manuale: "FARE AUDIOVISIVO NELLE SCUOLE" di Spartaco Vitiello,