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Il Mozambico

Il perché di una scelta

Nel 1994, un Padre missionario della Consolata in Mozambico, Jose Fernando Rocha Matins venne a "bussare" alla nostra porta chiedendo aiuto per il suo paese.

Il Mozambico usciva in quegli anni da una sanguinosa guerra civile durata ben 17 anni che aveva mietuto numerose vittime e gettato la popolazione nella povertà e nella disperazione più nera.

Negli ultimi 7/8 anni di guerra nella campagne e nelle provincie più remote del paese le scuole erano state chiuse facendo aumentare il tasso di analfabetismo fino al 90%.

Terminata la guerra il paese doveva affrontare il difficile compito di "ricostruire" e questo comprendeva anche la riapertura delle scuole e progetti concreti per l'alfabetizzazione. I ragazzi del Mozambico ripetono spesso queste parole "Basta viver!" ossia "Basta sopravvivere!!", noi crediamo che essi abbiano invece il diritto di vivere dignitosamente

Il Territorio

Il Mozambico

Il Mozambico è una repubblica dell´Africa Sud/orientale, delimitata a nord dalla Tanzania, a est del canale di Mozambico (nell´Oceano Indiano), a sud/ovest dal Sudafrica e dallo Swaziland, a ovest dallo Zimbabwe, a nord/ovest dallo Zambia e dal Malawi. Ottenne l´indipendenza dal Portogallo nel 1975.

La sua superficie, comprese le acque interne, è di 799.380/km2 ed è diviso in 10 province e una città autonoma, la Capitale Maputo, la capitale e la città principale del paese.

Il paese presenta circa 2800 km di costa, sul canale del Mozambico e molti porti naturali; quasi la metà del territorio è occupata da bassopiani costieri che verso l´interno si innalzano in una serie di basse colline e altipiani fino a raggiungere i 2436 m del monte Binga a ovest e i 2419 m della serra Namull a nord.

La sezione Nordoccidentale è occupata dalle propaggini meridionali della Rift Valley, la grande fossa tettonica africana in cui si trova il lago Niassa e il fiume Shire. I suoli sono generalmente poco produttivi ad esclusione valli fluviali e degli altipiani nordoccidentali.

I molti fiumi scorrono dalle alte terre dell´ovest e sfociano nel canale di Mozambico; il maggiore è lo Zambesi che nell´estremità centro occidentale del Paese, forma tramite la diga di Cahora Bassa, un lago; gli altri maggiori fiumi sono: il Rovuma che segna gran parte del confine con la Tanzania, il Save e il Limpopo.

Il lago Niassa, al confine con il Malawi, riversa le sue acque nello Shire, a sua volta tributario dello Zambesi.

Il clima del Paese è di tipo tropicale con una stagione secca che va da aprile a ottobre, con temperature che variano da 16/18 gradi in inverno ai 45 gradi di Nampula nella stagione estiva.(soprattutto in gennaio).

Il manto forestale copre meno del 30% della superficie del paese, la fitta foresta pluviale presente nelle valli dei fiumi, lascia il posto nelle regioni più aride e sugli altipiani, alla savana; lì si trovano zebre, bufali, rinoceronti, giraffe. I leoni e gli elefanti animali originari del Mozambico, si sono considerevolmente ridotti di numero a causa della lunga guerra civile.

Popolazione

Nel Paese sono presenti circa dieci grandi gruppi etnici, quasi tutti di lingua Bantu.

Tra questi i Makua, gruppo predominante al nord, i Makonda al confine con la Tanzania, gli Yao gli shona , numerosi al sud. La popolazione complessiva è di circa 18.640.000. abitanti la sua distribuzione sul territorio, tuttavia, vede i maggiori addensamenti lungo la fascia costiera e il fiume Zambesi.

La guerra civile ha portato a notevoli sconvolgimenti e molti abitanti del paese hanno trovato rifugio nello Zimbabwe, nel vicino Malawi e in Sudafrica, provocando un notevolissimo flusso migratorio; ora con i ripristino della pace, stanno rientrando in patria. Poco più del 30% della popolazione vive nei distretti urbani, a Maputo, la capitale, a Cuamba, la seconda città del paese, a Nampula, centro agricolo rurale e a Beira, scalo marittimo e nodo ferroviario.

Nelle provincie e nelle campagne, la gente vive in piccoli villaggi di capanne, attorniate da recinti per il bestiame, circondati da campi di manioca e fagioli.

La lingua ufficiale è rimasta il portoghese anche dopo l´ottenimento dell´indipendenza dal Portogallo, soprattutto perché non vi era nessuna lingua locale dominante.

La grande maggioranza della popolazione segue culti animisti, sono presenti anche consistenti minoranze di cattolici e mussulmani.

Durante la dominazione portoghese, la popolazione locale venne esclusa totalmente dall´istruzione.

Dopo l´indipendenza quindi la priorità del nuovo Governo fu quella di prevedere un piano per l´istruzione, ma la carenza e la poca preparazione degli insegnanti e lo scoppio della guerra civile durata ben più di 17 anni nella quale, scuole e ospedali costituivano uno dei bersagli più ambiti, lasciano tutt´oggi il paese con un tasso di analfabetismo altissimo, quasi il 70%.

Principale Università del Paese è l´Università Eduardo Mondlane di Maputo e dal 1996 l´Università Cattolica del Mozambico a Nampula, Beira e Cuamba.

Economia

L´economia è basata con assoluta prevalenza sul settore agricolo mentre quelli secondario e terziario hanno un´importanza del tutto subordinata; oltre l´80% della popolazione è impiegata nel settore agricolo anche se le aree coltivate coprono appena il 4% della superficie dell´intero territorio.

Le culture commerciali si basano per lo più sul cotone, canna da zucchero, tè e noci di acagiù; il settore destinato al consumo interno producono mandioca, frumento, sorgo, arachidi e riso.
L´allevamento del bestiame è di scarsa importanza, (bovini, caprini, ovini, suini e volatili da cortile).
Lo sfruttamento delle risorse boschive a livello commerciale è poco sviluppato e gran parte del legno tagliato annualmente, viene utilizzato quale combustibile.

Le risorse minerarie sono notevoli, nonostante la guerra civile ne abbia impedito lo sfruttamento e lo sviluppo; il carbone è il prodotto più importante ma sono estratti anche sale, diamanti e bauxite.

Sono presenti anche piccole quantità di oro, rame, manganese, titanio e al largo della costa, gas naturale.

L´industria manifatturiera, di modeste dimensioni sempre a causa della guerra e di mancanza di capitali stranieri, consiste in impianti per la lavorazione degli alimenti, stabilimenti tessili, fonderie, acciaierie e raffinerie.

L´unità monetaria è il “metical” suddiviso in “100 centavos”. La Banca centrale del paese è la Banca del Mozambico.

Per quanto riguarda i trasporti, il sistema ferroviario consiste in cinque reti separate, non collegate fra loro, che penetrano verso l´interno dai porti di Maputo, Beira, Nacala, Inhambane e Quelimane, collegano i paesi confinanti, privi di sbocco al mare con la costa.

Le strade sono raramente asfaltate, piene di enormi buche e diventano impraticabili durante la stagione delle piogge.

Il traffico aereo internazionale si basa sugli aeroporti di Maputo, Beira e Nampula.

I principali prodotti esportati sono gamberi, noci di acagiù, zucchero, olio di copra e derivati dal petrolio.

Le importazioni invece si basano soprattutto su macchinari, apparecchiature elettriche, veicoli a motore e alimenti.

I principali partners commerciali del Mozambico sono: Stati Uniti, Sudafrica, Russia, Unione Europea e Giappone.

Ordinamento dello Stato

Mappa Politica Mozambico

In base alla Costituzione adottata nel 1975 e successivamente emendata, il Mozambico era una repubblica monopartitica, guidata dal “FRELIMO” (Fronte di liberazione del Mozambico).

Il Presidente del Frelimo, “Samora Machel, era anche Capo dello Stato e capo del Governo e il partito dominava l´Assemblea popolare, l´organo legislativo unicamerale.

Nei tardi anni ottanta, il Frelimo abbandonò l´orientamento marxista pur rimanendo unico partito ufficiale.

Nel novembre del 1990 è entrata in vigore una nuova costituzione che prevede un sistema multipartitico, con un presidente della Repubblica e una Camera dei Deputati (250 seggi) soggetti a elezione diretta.
L´esercizio del Potere Giudiziario spetta alla Corte suprema popolare.

L´intero territorio è ripartito amministrativamente in dieci provincie, gestite da governatori, la città di Maputo è autonoma e gestita dal Sindaco.

La colonizzazione e la lotta di liberazione

L´esploratore portoghese, Vasco de Gama, sbarcò sulle coste del Mozambico nel 1498 aprendo la strada alle ambizioni territoriali e commerciali europee.

I portoghesi sottomisero dapprima le città sulla costa e poi si spinsero verso l´interno avviando un redditizio commercio di oro, avorio e schiavi.

La loro colonizzazione fu devastante per la popolazione locale, sfruttata, affamata, senza la possibilità di frequentare le scuole. L´Università di Maputo, pur essendo sul suolo mozambicano era preclusa ai mozambicani, poteva essere frequentata solo da bianchi.

Costituitosi nel 1963, il Frelimo, diede l´avvio alla lotta per l´indipendenza del Paese dalla dominazione portoghese, nel 1964, il Frelimo, lanciò una campagna di guerriglia da alcune basi in Tanzania.

La lotta di liberazione continuò sino al crollo della dittatura portoghese.

Il Mozambico divenne indipendente il 25 giugno del 1975.

L´intento del governo del Frelimo era di costruire una società di tipo socialista, secondo l´ideologia marxista-leninista nazionalizzando l´apparato industriale e collettivizzando quello agricolo, ma la grave situazione economica e l´esodo della maggior parte degli europei, che dirigevano i diversi settori dell´economia, fecero naufragare il tentativo.

Subito dopo la liberazione, il movimento della “RENAMO”, (Resistenza nazionale mozambicana), sostenuto dai regimi razzisti bianchi dei paesi vicini quali la Rhodesia, e il Sudafrica, scatenò una violenta guerriglia contro il governo.

Gli anni ottanta videro un´escalation del conflitto che si trasformò in una vera e proproa guerra civile facendo collassare la già disastrata economia.

Nella seconda metà del decennio si verificarono siccità e carestie che provocarono centinaia di migliaia di morti e spinsero milioni di persone a fuggire dalle loro case.

Nel 1990, a seguito dei radicali mutamenti politici avvenuti in Sudafrica e del crollo del blocco sovietico, il Frelimo e la Renamo, iniziarono i primi colloqui di pace; in seguito agli accordi di Roma la guerra civile terminò e le Nazioni unite avviarono un programma di aiuti internazionali per consentire il rimpatrio dei profughi e promuovere la ricostruzione e la pacificazione del paese.

Nel 1994 il Frelimo uscì vincitore dalle prime elezioni multipartitiche, Joaquim Chissano, già presidente dal 1986, dopo che Samora Michel perse la vita in un misterioso incidente aereo, ritornò in carica e formò un nuovo governo agli inizi del 1995. Nello stesso anno il Mozambico entrò a far parte del Commonwealth.

Gli sviluppi recenti

Fra i tanti problemi che il paese ha ereditato dalla guerra civile, i più gravi sono: la diffusione della criminalità, la povertà, le epidemie periodiche di malaria, colera, l´analfabetismo e soprattutto milioni di mine vaganti antiuomo sepolte in tutto il territorio A partire dal 1993, è stata avviata un´operazione di bonifica del territorio con il sostegno dei paesi dell´Europa occidentale, che si è quasi conclusa, ad oggi (2004) il 95% del territorio è stato bonificato.

Negli ultimi anni, sebbene il rapporto fra Frelimo e Renamo continui ad essere teso, l´avanzare del processo di pace ha consentito un miglioramento della situazione economica del paese.

Nelle elezioni legislative e presidenziali del dicembre 1999, il Frelimo ha conquistato sia la maggioranza in parlamento, sia la presidenza della repubblica alla quale è stato confermato Joaquim Chissano. Nel dicembre del 2004 si sono svolte nuove elezioni.

Nel Gennaio 2001, il paese è stato investito da un ciclone che ha causato vaste inondazioni, centinaia di vittime e un milione di senzatetto.

Uno dei maggiori problemi attuali è quello dell'AIDS;La diffusione della malattia è stata favorita dalla forte emigrazione maschile e dal mancato avvio tempestivo di campagne di informazione sulla malattia.

Il paese lentamente si avvia ad una normalità, la maggior parte delle strade e dei ponti sono stati ricostruiti, la cosa più difficile da riparare è il tessuto sociale, distrutto dalla guerra civile che ha distrutto le tradizioni e quindi le "radici" delle popolazione.

Il popolo dei Makua

I Makua abitano le provincie settentrionali del Mozambico:Cabo Delgado, Nampula, Niassa e Zambesia.

Sono il gruppo etnico più numeroso del Paese circa 4 milioni.

Parlando di se stessi, si definiscono “gli uomini Athxu”.

Nella provincia del Niassa e in Zambesia, vivono prevalentemente in zone montagnose o in puanure ricoperte da una savana a foreste aperte e secche e non si affacciano sulle rive del lago Niassa. Nella regione Makua si erge il massiccio del Monte Namuli, alto 2419 mt dal quale nascono corsi d´acqua che lo rendono simbolo della vita. Nella tradizione Makua, il monte Namuli ha una funzione mitica ed è principio di coesione di tutta la stirpe. Esso è considerato l´abitazione di Dio, la culla dell´umanità e il luogo dove risiedono gli antenati. Tutti i Makua si dicono originari del monte Namuli.

La prosperità economica della regione in cui vivono, dipende dalla regolarità delle piogge che assicurano un buon raccolto. Vento e pioggia quindi, sono visti come elementi della natura sotto il controllo di Dio e degli antenati, ma che alcuni uomini possono manipolare perché ne conoscono i segreti, provocando la siccità. Per liberarsi dal flagello della siccità, si celebra il sacrificio pubblico a Dio e agli antenati, e scrutando il mondo simbolico e degli spiriti dei defunti, si cerca lo iettatore che verrà severamente punito.

Le origini Mitologiche

I Makua considerano capostipite la coppia creata da Dio sul Monte Namuli.

“… Si narra che Dio creò l´uomo “Molupwana” sulla cima del Namuli in tempi molto remoti. L´uomo era solo e da lassù contemplava la vasta pianura piena di fiumi e di piante di ogni specie, finchè un giorno si avviò verso la valle per esplorare quelle terre. Nel suo discendere inciampò fra le rocce, cadde e svenne.

Svegliatori come da un lungo sonno, si accorse di sanguinare e che il suo sangue, frammisto ad acqua, scorreva in un ruscello. Incuriosito seguì il corso dell´acqua e vide che il sangue si coagulava in una pozza formando una figura simile alla sua: era la prima donna Muthiana.

Da quella coppia nacquero altri uomini e donne che formarono il gruppo originario del popolo Makua. Per molti anni tutti vissero insieme, finchè si misero in cammino per occupare nuove terre. Giunti al fiume Malema, si accamparono perché era impossibile guadarlo. Pazientemente costruirono un ponte di funi di corteccia mukoi, ma solo pochi riuscirono a passare perché il ponte si spezzò.

Questo si ripetè molte volte. Ogni gruppo che passava si insediava in regioni diverse, ma ciò non ruppe l´unità del popolo che ancor oggi nell´iniziazione dei suoi giovani insegna che esso è originario del monte Namuli.

La famiglia matrilineare, cellula base della società Makua.

Nella società Makua, vige il sistema matrilineare, nel quale la trasmissione del cognome, (nihimo), segue la linea uterina e ciò condiziona il ruolo dell´uomo a cui non sono riconosciuti i poteri di affinità.

Non è il padre che esercita la patria potestà e nemmeno la madre ha potere effettivo e giurisdizionale. Il capo della famiglia è sempre un uomo, un membro del clan materno, generalmente il fratello maggiore della madre che viene chiamato “Atata”. L´autorità dello ”Atata” è legge. Occorre il suo permesso per andare a scuola, per prendere decisioni gravi quali la scelta dello sposo, per farsi curare un caso di malattia, per spostarsi in un altro luogo, per lavorare, per sciogliere il matrimonio.

La posizione della donna, dell´uomo, dei figli nella famiglia matrilineare Makua

La donna

Il personaggio centrale e fondamentale della famiglia Makua è la donna.

Tutto gravita intorno ad essa, è lei la depositaria dei costumi ancestrali, è lei che educa e alleva i figli, che governa la casa, che procura e prepara gli alimenti, trasporta l´acqua. Raccoglie la legna, fabbrica le pentole di argilla e gli altri utensili domestici, collabora alla costruzione della capanna e alla coltivazione dei campi. La sua missione principale però è la maternità, è il suo destino e il magico potere di dare la vita è quello che le dà il prestigio, assicurandosi il rispetto di tutti.

Con il nome di mamma, la gente chiama qualsiasi donna che vuole onorare, persino il padre, chiama mamma la propria figlia.

A tavola non può servirsi che dopo che ogni uomo abbia riempito il suo piatto, nella divisione del raccolto ha diritto ad una sua parte esclusiva e se il marito lavora, è obbligato a dare una buona percentuale dei suoi guadagni alla moglie, alla zie della moglie e alla suocera.

Se è maltrattata trova rifugio e protezione nella sua famiglia.

L´uomo può esse poligamo ma è obbligato a dividere la stessa quantità di tempo con tutte le sue mogli.

Ciascuna moglie vive per conto proprio nella propria casa.

L´uomo

L´uomo, tra i coniugi è quello che comanda. Ha il diritto di esigere dalla moglie il rispetto dei doveri coniugali, ma sono scarsi, se non nulli i suoi diritti e doveri sui figli che appartengono al clan della moglie, soprattutto se rivela inettitudine e trascuratezza.

Il matrimonio obbliga l´uomo a lavorare i campi della moglie e della suocera.

Un particolare curioso: l´uomo deve lavare e stirare i vestiti e pensare pure a cucirli e rammendarli.

Il bambino

Il bambino appartiene esclusivamente al clan materno che si sente arricchito alla nascita di una nuova creatura, anche se è frutto di una relazione adulterina o il nome del padre è ignoto. Il bambino sino al momento della sua iniziazione, ovvero al suo ingresso nella società, gode della massima libertà, i suoi capricci sono soddisfatti, Se non vuole mangiare, prendere una medicina o andare a scuola, non verrà forzato a farlo.

La mamma che cammina per i sentieri col suo piccolo sulla schiena, parla continuamente con lui, gli mostra le cose che vede e gli canticchia dolci nenie.

Una cura particolare è usata per l´educazione delle bambine. Viene preparata dalla mamma e dalle zie materne per il suo ruolo di donna.

Ecco due proverbi Makua:

… Se avete educato un ragazzo,
avete formato una persona sola.
Se avete formato una ragazza,
avete formato una famiglia intera. ….


… Chi dà alla luce un ragazzo,
lo prepara alla foresta.
Chi dà alla luce una ragazza,
costruisce un villaggio. …



Data Aggiornamento 25/08/2005. © Dormeletti Carlo 2002-2005
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