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Paroquia S. Agostinho

mappa mozambico
Mappa della Regione

Paroquia S. Agostinho
Nampula
Distretto: Nampula
Provincia: Nampula
Responsabile del progetto:
Irma Conceiçao e Irma Maria Pia
Missionarie della Consolata

Alcuni bambini davanti alla casa delle suore
Alcuni bambini davanti alla casa delle suore

Nampula una città, tante realtà.

Nampula è la terza città del Mozambico dopo Maputo (la capitale) e Cuamba.

Dopo la fine della guerra la gente delle campagne e delle provincie attirata dal miraggio di un lavoro meno faticoso e più sicuro di quello nei campi, si è riversata in massa nella grande città.

La conseguenza è stata disastrosa. Le fabbriche non hanno retto al peso di questa enorme domanda di lavoro e la disoccupazione è aumentata a dismisura.

Le famiglie che vivono attualmente sotto la soglia di povertà in Nampula sono l'80%

Gli edifici scolastici, vecchi e malandati non hanno la capienza di contenere tutti gli alunni per cui vengono organizzati 3 turni per ciascun ordine di scuola dalla primaria alla secondaria, i programmi di studio sono incompleti gli insegnanti mal pagati e con una preparazione appena sufficiente.

Per iscrivere a scuola i ragazzi la famiglia deve pagare una tassa scolastica mensile che va da 25.000 a 170.000 meticals (quando un salario mensile si aggira sui 850.000/1.250.000 meticals.)

Questo fa si che il 60% circa dei ragazzi non vada a scuola, rimanendo tutto il giorno in strada, a mendicare e compiere piccoli furtarelli per sopravvivere.

La parrocchia di San Agostinho è situata in un quartiere molto povero alla periferia della città.

Qui le case sono evanescenti, le strade piene di buche, l'asfalto quasi non esiste più.

Qua e là lungo i "supposti marciapiedi", dall'alba al tramonto, nascono come fungi mercatini di ogni genere di povere cose, venduti da povera gente, ad altra povera gente che cerca di sopravvivere.

Sempre all'alba gli uomini si recano nei luoghi di raccolta per i lavoratori e lì aspettano che, se hanno fortuna, vengano chiamati e venga assegnato loro un lavoro per la giornata.

Quelli di loro che non ottengono il lavoro, cominciano a correre per la città, suonando alle porte delle case della gente dei quartieri "bene" per chiedere piccoli lavoretti e nei casi estremi anche qualche pugno di riso o un sacchetto di patate.

Le donne che non hanno un lavoro, in genere vanno al mercato, si aggirano fra i banchi, contrattano, tirano sul prezzo per poter mettere sulla tavola il pranzo per i figli.

I ragazzi più fortunati vanno a scuola, quelli che non lo sono, passano la giornata sulla strada.

Ovunque cammini sei circondata da nugoli di ragazzini che ti stringono, di spingono e purtroppo ti sottraggono tutto ciò che possono rivendere, senza che tu te ne accorga.

La miseria è anche questo!

Scopo del progetto

Scopo principale dell'adozione era quello di tentare di togliere dalla strada il maggior numero possibile di ragazzi iscrivendoli all'asilo o alla scuola per dare loro una possibilità.

Purtroppo nella zona a fine 2003 si sono verificati alcuni fatti spiacevoli con rapimenti di bambini, per il traffico di organi, che ha creato una generale diffidenza per gli aiuti stranieri e a portato all'impossibilità di portare avanti il progetto.

Ringraziamo tutti gli amici che hanno collaborato.

Dal mio diario di Viaggio

Al mio arrivo ho avvertito subito la diffidenza della gente nei confronti degli stranieri bianchi, questa sensazione l'avevo già provata sulla "mia pelle" nel 95/96 subito dopo la fine della guerra civile, e si era andata attenuando mano a mano che si instaurava e si consolidava il processo di pace.

Dopo i gravi fatti dei primi mesi di quest'anno relativi al rapimento di alcuni bambini per utilizzarli nel traffico di organi, la situazione è precipitata. I bambini non si avvicinano se non ti conoscono, se offri caramelle ai piccoli vieni subito circondata da un capannello di persone che ti guardano con fare minaccioso, non ho potuto uscire da sola come facevo le volte precedenti, dovevo essere sempre accompagnata da qualcuno conosciuto.

All'aeroporto di Nampula poi sono stata "fermata" perché avevo, lettere, fotografie e rullini fotografici con foto di bambini. Ho passato due ore, forse le più lunghe di tutta la mia vita a spiegare che non ero lì per fare un catalogo di bambini, ma che lavoravo per un'Associazione Umanitaria che stavo facendo progetti di aiuto per loro, c'è voluto l'intervento del Vescovo di Nampula che garantisse per me per poterne uscire, ovviamente senza il materiale che avevo faticosamente raccolto in tutti quei giorni di lavoro!

Per contro, dopo dieci anni lentamente si intravedono segni di ripresa, la città si sta espandendo ed è tutta un cantiere di lavori di ristrutturazione delle strade, degli edifici, complici probabilmente le elezioni presidenziali a dicembre. Gli uomini in questo modo hanno una opportunità in più di lavorare per mantenere dignitosamente la loro famiglia.

Irma Maria Pia, mi ha raccontato che, in giro per la città ci sono anche molti "reclutatori di mano d'opera" per l'Africa del Sud per lavorare nelle miniere.

Promettono a chi li vuol seguire uno stipendio sicuro, vitto e alloggio per loro e la loro famiglia nel campo dove andranno a lavorare e molta gente sta sottoscrivendo i contratti che li impegna per un periodo minimo di tre anni.

Antonella Saporiti

Data Aggiornamento 25/08/2005. © Dormeletti Carlo 2002-2005
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