Al termine della sanguinosa guerra civile la parola d'ordine in Mozambico è "ricostruire".

La ricostruzione nel Paese comincia con la formazione quanto più completa possibile di professionisti competenti e qualificati nel promuovere i beni e i servizi necessari al suo sviluppo.

L'Episcopato mozambicano propose come risposta immediata a questo bisogno una Università concepita come maniera nuova di servire il popolo.

Il Decreto Ministeriale n. 43 del 14 settembre 1995 e il decreto della conferenza Episcopale mozambicana del 25 dicembre dello stesso anno, conferirono personalità giuridica all'Università Cattolica.

I Vescovi scelsero quali sedi delle prime facoltà le città di Beira e Nampula, nel centro e nel Nord del Paese poiché quelle zone erano prive di Istituti di Insegnamento Superiore, presenti soprattutto nel Sud e nella Caputale, Maputo.

Il primo agosto 1996 è stato inaugurato il primo corso della Facoltà di diritto a Nampula, con 53 ragazzi e 7 ragazze iscritte ai corsi.

Ora a Nampula la facoltà di diritto conta 620 iscritti al 1° anno, a cui si è aggiunta la facoltà di Psicologia e Scienze dell'educazione.

A Beira vi è la facoltà di Medicina e di Scienze economiche, a Cuamba Agraria.

"Spazio Aperto" ha voluto essere presente, per dare il suo contributo alla "ricostruzione" con un "Progetto di Borse di studio" Cinquantatré ragazzi usufruiscono attualmente di questo aiuto. Nel settembre del 2002 i primi 14 "Dottori in Giurisprudenza" si sono laureati.

In Università le cose vanno bene, anche quest'anno ci sono centinaia di iscritti per ciascuna facoltà e tutti i ragazzi si stanno impegnando molto, sanno che devono superare gli esami subito, altrimenti non c'è appello, le loro condizioni economiche non gli consentono di "prendersela un po' comoda" come in qualche occasione succede qui da noi!

Ho incontrato insieme a Irma Benildes Clara, la Suora che li accompagna quotidianamente, il gruppo di ragazzi che stiamo aiutando col vostro aiuto e mi sono sentita molto orgogliosa di essere, insieme a Voi, al loro fianco in questo periodo molto delicato della loro vita, da qui dipende il loro futuro, la possibilità di avere una vita migliore per loro stessi, le famiglie che formeranno e il loro Paese!

È stato bello, confesso, incontrare anche i ragazzi che si sono già laureati negli anni scorsi e sapere che tutti hanno trovato un lavoro, tutti esercitano la professione e si stanno facendo strada nella vita!

Antonella Saporiti