Picture  Analisi Settori Economici
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 TESI DI LAUREA
 Indice
 Introduzione
 LA STORIA
 Analisi Settori Economici
 Analisi delle Abitazioni
 Analisi dei Piani
 Progettazione
 Teoria di Lynch
 Applicazione metodo a  Pachino
 IL NUOVO PIANO
 PROGETTAZIONE NODI
 BIBLIOGRAFIA

ANALISI DEI SETTORI ECONOMICI

1) Agricoltura

“La regione d’Italia cui, all’indomani dell’Unità con maggiore tenacia i rapporti di produzioe semifeudali resistono all’azione dissolvitrice del capitalismo e continuano ad imprimere il loro sugello su tutti i

rapporti sociali è senza dubbio la Sicilia”.

Con questa frase del Sereni, si mette in evidenza quali sono le carenze strutturali dell’agricoltura. Nell’area

del pachinese oggi la situazione della agricoltura è completamente cambiata.

La polverizzazione della proprietà dei feudi ha dato a tutti la possibilità di avere un pezzo di terra in proprio,

la conduzione  produttiva si diversifica. La serricoltura nel breve arco di un decennio ha fatto enormi passi in avanti: la produzione dei primaticci avviene in modo continuo nella annata; la serra come struttura produttiva riesce a garantire sul mercato una anticipazione dei prodottti  che normalmente attendono la stagione.

L’agricoltura negli anni “50 seguiva indirizzi e metodi di produzione ancora legati alla centralità del feudo come centro della trasformazione dei prodotti (uva,olive). Nel 1951 Pachino aveva il 68% della popolazione occupato nel settore primario, il vino da taglio era il maggiore prodotto esportato.; ingenti erano le quantità dei terreni coltivate a grano; poco o nulla la produzione del cotone. Che aveva avuto significative presenze negli anni passati. Tanto da introdurre molti telai a Pachino. Nel 1961 la popolazione attiva nel settore è scesa al 61.81 % con

un calo percentuale netto del 7.15%, tale calo nel settore è una costante per tutte le aree del mezzogiorno.

Come abbiamo già visto lo sviluppo del Nord è il fattore che determina il sottosviluppo del sud ed i due termini risultano strettamente collegati  alla dinamica generale dello sviluppo del capitalismo.

Nel 1971, la popolazione attiva era ulteriormente scesa al 54.27%  con un calo percentuale del 7.56 % rispetto al censimento del 1961.

Gli interventi statali hanno cercato di legare un maggior numero possibile di contadini alla terra; il primo ed il secondo Piano Verde; la riforma fondiaria, il rinnovo e la trasformazione della mezzadria in affitto, sono i termini piu’ importanti dell’auspicata riconversione dell’agricoltura meridionale.

La serricoltura si è sviluppata a Pachino senza il necessario programma di interventi che cerchi di stabilire una programmazione  nelle scelte di produzione: che avrebbe potuto dare una maggiore capacità di contrattazione nei confronti del libero mercato.

I serricultori si sono trovati a trattare prodotti altamente velenosi, senza una adeguata assistenza tecnica. I contadini si sono trasformati in abili serricoltori e lo sono diventati grazie alla loro caparbità ed intelligenza nell’apprendere le tecniche particolari di lavorazione.

Da qualche anno sta’ iniziando ad operare la Cooperativa “Aurora”. Ma già i primi risultati si stanno facendo sentire. E’ la struttura della proprietà che deve necessariamente fare riflettere: (la cooperazione è l’unità dei picoli produttori) e che l’esempio della Cooperativa Aurora possa essere seguito da tanti altri nella zona. A questa ipotesi non ci sono alternative.Non è comunque escluso che nella zona possano in qualche modo riformarsi cospicue quantita’agrarie gestite con metodi capitalistici. Tutto dipenderà della capacità di trovare nuove soluzioni di mercato per una agricoltura che è sempre stata all’avanguardia nella qualità dei prodotti.

Con la crisi del petrolio, i laminati plastici derivati dalla lavorazione del greggio e le sostanze chimiche fertilizzanti, hanno subito delle forti rialzi; i serricoltori per acquistare questi prodotti sono stati aiutati da sovvenzioni regionali e della CEE. Oggi la fase di crisi più acuta puo’ considerarsi passata, ma non tutte le difficolà sono superate in quanto varie sono le carenze nel settore della serricoltura e della viticoltura e della agricoltura in generale.

L’agricoltura è il settore da riqualificare, perchè è solo da essa che si possono sviluppare e si formano le capacità occupazionali della zona; L’istituto per l’agricoltura di Stato deve diventare punto qualificante della ricerca e della didattica, piu’ legato alla realtà agricola del pachinese.

La viticoltura versa oramai in condizioni gravi e non è piu’ renumerativa come lo era negli anni passati. Il prezzo del prodotto sul mercato mantiene una costante derivata dalla crisi della esportazione del vino che di anno in anno peggiora sempre di piu’. L’esportazione del mosto da taglio in Francia è diventa sempre piu’ problematica, in quanto i produttori francesi mal sopportano le conseguenze sul loro mercato dell’immissione del prodotto siciliano.

Per sanare la contraddizione è dovuta intervenire la commissione della CEE che ha stabilito che il vino deve potere entrare nel territorio francese in quanto gli accordi comunitari prevedono tale risoluzione.

Intanto pero’ nel pachinese, questa situazione ha creato enormi problemi; da almeno tre anni il prezzo del vino è rimasto costante: considerato che tutti tutti gli altri prezzi sono cresciuti, si puo’ facilmente capire in quale situazione di disagio si trovano i nostri viticoltori.

Se si considera che in alcuni periodi della vendemmia il mercato è completamente inestistente e che il prodotto non aveva nessun prezzo: gli agricoltori si sono trovati nella condizione reale di dovere buttare il prodotto  costato un anno di duro lavoro.

Per sanare questa grossa piaga, che affligge i produttori, si è formata una Cooperativa con fondi regionali che è riuscita a tamponare il grosso del problema: cioè che il prodotto viene acquistato dalla cooperativa ad un prezzo politico(che comunque rimane basso ) all’ettolitro.

Se non si capisce che l’unica strada è quella di valorizzare direttamente il prodotto locale.In una ottica di qualità: anche questa struttura si configurerà come un inutile carrozzone.         

Sono molti i viticultori che estirpano le viti e al loro posto vengono prodotti cereali tipo carote, patate,zucchine ecc. Questi prodotti trovano un mercato molto favorevole, sono per lo piu’ venduti sul terreno il che semplifica molto le operazioni del coltivatore.

La produzione di questi prodotti ha comunque bisogno di ingenti quantitativi di acqua che viene pompata da numerosi pozzi che sono stati scavati nell’ultimo periodo.

Il problema dell’agricoltura non è il problema del singolo, ma investe una serie di fattori che fanno parte di un quadro molto ampio dove la realtà agraria è un tessuto di particelle che va’ razionalizzato e reso funzionale allo sviluppo generale della città..

2) La Pesca

L’attività della Tonnara a Marzamemi è stata peer molti anni l’unica fonte di lavoro per molti pescatori.

Con l’evoluzione della realtà economica ed industriale le attività tendono a

diminuire. Linquinamento delle acque dovuto all’insediamento industriale di Siracusa Ha cambiato il percorso dei tonni che preferiscono di solito costeggiare le calde sponde dello Ionio.

Il graduale abbandono delle attività della Tonnara però non cincide con l’abbandono di tutte le attività marinare; Marzamemi diventa presto un centro importante per la pesca praticata dai pesherecci.

I tipi di pesca piu’ praticati sono lo strascico, ed il cianciuolo.

Fino agli anni “70 tutto il prodotto pescato veniva scaricato a Marzamemi.

La costruzione del Porto di Portopalo di C.P. determina per il piccolo porto, il definitivo abbandono da parte dei pescherecci. Restano poche barche di piccole dimensioni che praticano peer lo piu’ lo strascico.

Marzamemi è anche sede di piccole industrie per la lavorazionne del pesce azzurro che viene inscatolato ed esportato in varie citta del Nord.

La problematica della pesca come settore primario ha le stesse carenze strutturali della agricoltura e l’abbandono delle attività è dovuto all’obsolescenza delle strutture di supporto a terra indispensabili per poter garantire l’attracco ai natanti: questa è senza dubbio la causa principale del degrado della baia.

i pescherecci di Marzamemi non hanno la possibilità di fare carburante, la diga foranea posta male rispetto alle mareggiate di levante era diventata estremamente pericolosa per l’incolumità fisica delle persone e delle cose.

Tutti questi fattori hanno determinato l’abbandono del Porto, e di conseguenza tutta la cittadina  ha risentito il calo delle attività che ha fortemente influito sul degrado palese ed incontrastato in cui oggi versa la parte più architettonicamente  bella di Marzamemi.

 

3) L’Industria

La tradizione economica di Pachino ha un carattere prettamente agricolo;

le attività che rientrano nella dizione “Industria” hanno carattere espressamente artigianale.

Le attività che si sono sviluppate nell’area riguardano essenzialmente le attività di trasformazione ed prodotti agricoli e la salagione del pesce e l’estrazione del sale.Le attività hanno essenzialmente carattere stagionale.

Le altre attività che si sono sviluppate riguardano l’edilizia,specialmente le cave di estrazione che si sono notevolmente ingrandite in seguito all’enorme

espansione della città.

Oggi a Pachino le attività connesse con l’edilizia sono delle piccole fabbriche che producono solai in c.a. o longarine; altre producono transenne o paletti in c.a.

Gli addetti nel settore al 1951 erano il 14.03% della popolazione attiva: lo sviluppo della città cra attività che servono alla sua edificazione formale: la crescita abnorme della città rispetto allo spopolamento che avviene in tutto il mezzogioeno ma che comunque determina e crea posti di lavoro che portano un rialzo della popolazione attiva in tale settore.

Nel 1961 la popolazione occupata nel settore è del 18.06% della popolazione attiva, con un rialzo percentuale del 4.03% rispetto al 1951.

Lo sviluppo delle attività diventa maggiore nel 1971 quando la popolazione attiva occupata nel settore + del 21.08%.

L’espansione maggiore, comunque, si è avuta nell’ultimo periodo. Anni 80.

 

4) L’Edilizia

 

La edilizia a Pachino è considerata settore trainante dell’economia.

L’assunto teorico e politico è diffuso tra la agente che è attivamente interessata a trovare un lavoro tra le attività edilizie.

L’edilizia degli anni 50 era praticata in modo diverso da come viene praticata oggi. L’attività era divisa in tante piccole società artigianali e ad ognuno corrispondevano un capomastro e dei manovali.

Quando gli occorreva della manodopera il capomastro assumeva manovali o altri “maestri” mastro, che erano disoccupati.Ma i veri muratori erano destinati ad emigrare.Oggi l’edilizia è concepita un po’ diversamente anche se permangono delle piccole società; la parte piu’ considerevole dello sviluppo edilizio è accentrata melle mani di poche grosse ditte e di alcune altre di dimensioni medie che operano per lo piu’ nelle zone abusive.

L’abusivismo edilizio lungo le coste è il fenomeno edilizio più rilevante dell’ultimo periodo; essa ha creato posti di lavoro ma ha anche distrutto per sempre zone

 di immenso valore paesaggistico ed  ambientale.

L’attività  è iniziata alla fine degli anni 60 , solo nel 1978 la Regione si è decisa ad intervenire formalizzando con una legge “in sanatoria” tutto quello che era stato costruito abusivamente.

I lassismo e molte volte l’appoggio non formale delle forze politiche. ha determinato l’abusivisno che è stato praticato anche all’interno del perimetro urbano.

 

5) Terziario e Commercio

Le attività commeciali e terziarie hanno avuto un incremento graduale negli anni.

Nel 1951 il 18.23% della popolazione attiva era impiegata in tale settore.

Le attività commerciali oltre a quelle connesse con i prodotti agricoli di esportazione sono: i negozi di vario genere, macellerie,fruttivendoli,pescherie,panifici,negozi di generi alimentari o altri,che si condensano in una strada nei pressi della piazza e che formano il mercato principale dlla città.

Nel 1961 la popolazione attiva impegnata nel settore è del 20.07%, come si è etto l’incremento è graduale ma nei termini generali continua a crescere e tale sviluppo è funzionale alla dinamica complessiva delle aree in cui insistono i servizi principali.

Lo sviluppo è legato al fenomeno della terziarizzazione dei luoghi centrali della città, dove il prezzo delle aree è cresciuto a dimisura..

La localizzazione nel centro di attività bancarie,uffici,assicurazion,consulenze ecc. hanno fatto elevare enormemente il prezzo delle aree intornno alla piazza.

Nel 1971 la popolazione attiva impiegata nel settore era del 23.92%, la terziarizzazione del centro ha assunto

una dimensione piu’ estesa e capillare, dopo la saturazione della piazza i engozi e gli uffici tendono a disporsi lungo gli assi principali di comunicazione.

Pachino, oggi ha negozi di qualsiasi genere.    Nel 1977 fu’ costruita una sede della Standa che pero’ oggi non funziona; il fallimento di questa iniziativa indica la forte concorrenza che i negozi hanno generato nei confronti

di questa struttura commerciale centralizzata.

6) Turismo.

Pachino ha una ricchezza immensa da sfruttare che è il turismo. Ma la ricchezza,nel nostro caso, si deve organizzare perchè essa puo’ essere compromessa, come di fatto è avvenuto, per volontà  della speculazione.

Restano delle aree a mare ancora libere che sono costantemente oggetto di deturpazioni che ogni singolo proprietario si ente in diritto di fare.

Il problema dell’abusivismo non è stato risolto e difficilmente sarà risolto.Se si continua a sperare che

una legge possa bloccare gli interessi degli speculatori. Se non si stronca il sistema di clientele che è stato organizzato a livello locale, il problema non sarà risolto.

E,di conseguenza,il turismo di massa che è stato sbandierato da tutti per le elezioni come risoluzione di problemi dell’occupazione a Pachino e fonte di ricchezza per tutti, non prenderà il posto che gli è stato assegnato nell’economia della città.

Le attività turistiche nel territorio di Pachino sono assolutamente insufficienti; esiste un solo Camping  che per altro non è utilizzato; esistono due alberghi a Marzamemi con una capacità massima di ricezione di 100 persone; esite qualche locale estivo, un cinema, un bar e poche altre cose.

Se non si interviene con un programma globale che ridefinisca e concretizzi le vocazioni natuali dell’area,  Pachino resterà terra di speculazioni e di degrado. Occorre organizzare nel territorio delle strutture di massa che non necessariamente dovranno essere localizzate vicino al mare.; si possono organizzare delle attività turistiche connesse anche con l’agricoltura, i casamenti dei feudi che versano in stato di completo abbandono: essi possono e devono ridiventare strutture integrate con il territorio agrario,comunque coltivato.Attraverso di esse  si potrebbe organizzare una serie di Ostelli della Gioventu’ dove all’interno potrebbero coesistere attività cooperativistiche di lavorazione di oggetti dell’artigianato locale.

Il turismo, come è stato già detto, ha gisogno per diventare una parte permanente e non effimera di ricchezza e di lavoro, della difesa e della valorizzazione degli ambienti e dei valori storico-artistici. Perchè essa si realizzi occorre combattere strnuamente contro l’inquinamento del mare, la privatizzazione delle coste, la valorizzazione dei beni culturali e d ambientali e di quelli archeologici.

 

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