Picture  LA STORIA
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 TESI DI LAUREA
 Indice
 Introduzione
 LA STORIA
 Analisi Settori Economici
 Analisi delle Abitazioni
 Analisi dei Piani
 Progettazione
 Teoria di Lynch
 Applicazione metodo a  Pachino
 IL NUOVO PIANO
 PROGETTAZIONE NODI
 BIBLIOGRAFIA

2,. La Storia

La Sicilia nel 1760 era divisa in tre valli. La Valle Demona ,La Valle di Mazzara  e  la Valle  di Noto.

L’origine di questa divisione in valli sembra sia esistita nel periodo in cui la Sicilia era sotto il dominio degli Arabi.

Per quasi tutto il “500 l’interesse militare è considerato prevalente in dipendenza della politica spagnola nel mediterraneo: nel “600 prevale l’interesse coloniale ad uso interno che intrecciandosi con le politica economica neofeudale si esprime nel massiccio fenomeno delle fondazioni agricole; dagli inizi del “700 è dominante il grosso sforzo intellettuale economico e politico che presiede alla ricostruzione della Valle di Noto dopo il terremoto del 1683 e che influenza in diversa misura tutta la cultura urbana dell’Isola . (1)

3)Le citta di nuova fondazione

La tendenza sviluppatasi nel “600, delle fondazioni agricole di origine feudale, continua per tutto il “700; infatti Pachino, sito a 20 Km da Noto, fu’ fondata nel 1760 da Gaetano e Vincenzo Starrabba Principi di Giardinelli.

La fondazione della città, o meglio la popolazione del Feudo, avveniva tramite concessione Regia; colui che voleva popolare il proprio Feudo doveva fare esplicita richiesta al Re.

La concessione del diritto di edificare doveva sottostare a prescrizioni e norme.

“I centri di nuova fondazione rappresentano una struttura urbana e territoriale intermedia fra i feudi e la Capitale(Palermo)

Spesso abbastanza grandi, sono sempre predeterminati e devono accogliere manodopera”. (2)

Lo schema a scacchiera è strumento di pianificazione nettamente privilegiato nella costruzione dei borghi agricolo.

Pachino rappresenta la fase piu’ estrema di questa tendenza in quanto lo schema è eseguito nel modo più razionale.

4. Il Regio Decreto del 21.07.1760 (fondazione di Pachino)

Il Decreto Regio, fù’ concesso al Principe di Giardinelli dopo la richiesta al Re infante Ferdinando IV e da otto ministri di stato o reggenti e rilasciato aPalermo dal Vicerè Marchese Fogliani il 21.07.1760. Come si già detto, la concessione ad edificare un villaggio nel proprio Feudo imponeva dei limiti e delle norme: il paese non doveva essere costruito a meno di due miglia dal mare; doveva avere almeno 40 fuochi; gli abitanti dovevano provenire dalla Grecia, all’Illiria o da Malta.

Il Principe di Giardinelli aveva deciso di fondare il nuovo villaggio in una vasta pianura chiamata Camporeale, ma la distanza di due miglia dal mare non era osservata; per cui il villaggio fù insediato nella collina Xibini.

5) Storia urbana di  Pachino dal 1760 al 1981

La casa del Principe fù costruita in alto sulla collina Xibini; le case dei maltesi furono costruite giù in basso nel fianco sud della collina, quasi vicino al pozzo d’acqua potabile (Pozzo Vecchio)

Le case dei maltesi erano basse e tozze con un unico ambiente disposto lungo l’asse est-ovest; i collegamenti con la Piazza avvenivano attraverso un percorso nor-sud ed il collegamento verso est era prevalentemente con Marzamemi.

Lungo la strada di collegamento per Noto, il Principe fece costruire un mulino a vento, aiutato nell’opera da abili maestranze maltesi.

Il collegamento con Marzamemi divenne, per la nuova città di Pachino, il naturale sbocco a mare di tutte le attività che si svolgeranno nell’entroterra sia esse di produzione che sociali e politiche.

Marzamemi è gia’ sede di una tonnara, le attività marinare e quelle agricole e di comercializzazione sono collocate nell’area della baia, che divenne porto e fu’ collegata con i Porti di Siracusa, Catania e Messina e dichiarato porto di IV classe.

Gli abitanti nel 1761 erano in totale 175, ma ben presto altra gente si stabili a Pachino: molti vennero dai centri vicini, violando la legge. Ben presto crebbe anche la produzione agricola ,i prodotti venivano esportati via mare: la produzione era formata da caci,(formaggio) cotone e grano.

Essi venivano prodotti nel feudo di Pachino, ma anche nei feudi limitrofi.

L’espansione dell’abitato è funzionale alla messa a coltura di un maggiore numero di terreni. Quindi il beneficio della fondazione della città era sentito anche dai feudi vicini: naturalmente il feudo dove si sviluppò la città ebbe i maggiori benefici economici.

La disposizione formale dei due elementi come angoli di un quadrato, il disegno della piazza grande quanto quattro quartieri, formano lo schema di impostazione urbanistica della città.

Lo sviluppo è avvenuto seguendo rigidamente la impostazione disegnata “a tavolino”; solo nell’ultima fase di espansione la città perde i caratteri morologici iniziali. Tale fase rientra nella crisi della città in quanto ha bisogno urgente di essere ridisegnata; è nell’atto del disegno che si prefigura lo sviluppo e la sua possibile razionalizzazione

Tale fase rietra nella crisi della città in quanto ha bisogno, urgente, di essere ridisegnata. nell’atto del disegno che si prefigura lo sviluppo e la sua possibile razionalizzazione.

Nel 1798, gli abitanti di Pachino erano 1538. Alla produzione del cotone si affianca la produzione del vino; il vino rodotto a Pachino è di ottima qualità e gusto.

Nel 1799, Pachino festeggia l’avvenuta conclusione della Chiesa Madre ed intanto il quadrato della piazza viene contornato da palazzi a due piani di stile barocco siciliano.

Il disegno a Tavolino si  realizza e nella determinazione dello sviluppo, le classi meno abbienti,le più povere, sono elegate ai margini; esse non intervengono nella determinazione della forma generale della città, non potendo che pretendere più di un pezzo di pane ed una casa modesta.

La mezzadria è la forma di contratto che si stabilisce nell’area .

La struttura del feudo, nella sua forma tipologica è simile all’isolato urbano e la corte interna dei casamenti ha specificatamente funzioni agricole.

Inizialmente il feudo è concepito come struttura chiusa con un sistema economico autosufficiente.

Lo sviluppo della città e degli scambi commerciali determina l’apertura del feudo che tende semprè più a diventar organo decentrato della produzione e della trasformazione dei prodotti agricoli.

Il feudo, nella sua struttura fisica, si esprime in segni architettonici differenti da area ad area (Pachino come è stato detto si esegue lo schema a corte : nelle aree vicine Noto,Avola,Rosolini,Ispica,Pozzallo, si esprime con forme architettoniche differenti.

L’unità dei casamenti che formano il feudo non è accorpata in un unico blocco,chiuso. La differenza dipende dall’evoluzione della produzione e trasformazione agricola: nel pachinese la produzione ha avuto una riconversione globale negli anni,molto piu’ che nelle aree limitrofe. La posizione geografica ha privilegiato l’area in quanto essa è posta per lo piu’ in pianura.

Gli altri feudi hanno risentito della monoproduzione che ha formato l’unità funzionale in un modo più semplice. Dunque il feudo come unità architettonica puo’ essere letto come aggiunzione di unità morfologiche che derivano dalla’evoluzione delle forme della produzione.

Lo sviluppo urbano di Pachino nel periodo, segue le direttrici formali pianificate.

 La composizione urbana avviene meccanicamente, accorpando delle case a schiera su due fronti: il principale sulla strada; il secondario nella corte . Si stabilisce una gerrchia spaziale che bene si adegua alle attività agricole dell’area.

La città e le sue forme tipologiche sono il prodotto delle attività sociale ed economica dei suoi abitanti. Pachino avanza rapidamente nella sua costruzione; anche gli abitanti aumentano.

Le vie di comunicazione terrestri vengono potenziate; la costruzione di due ponti tra Pachino e Noto ed altri importanti lavori confermano la dinamicità economica dell’area.

A Marzamemi la tonnara è  in piena attività; la pesca e la lavorazione del tonno sono in continuo aumento, danno molti posti di lavoro; i tonnatori,che si insediarono venivano dai centri marinari di Avola e Siracusa ecc.

Il Principe di Villadorata che era il padrone della tonnara, acquistata da un nobile spagnolo a Palermo migliorò il caseggiato della tonnara e nel 1752 costrui il palazzo e la chiesa che sono i principali elementi della fondazione della città feudale.

In seguito vengono costruiti gli stabilimenti per la lavorazione del tonno sott’olio.

L’esportazione delle derrate alimentari avveniva via mare: nella baia furono costruiti i magazzini per l’esportazione del vino.

 

La città di Pachino nel 1839, ha circa 5000 abitanti compresi quelli di Marzamemi e di Portopalo che era anch’essa impegnata in attività marinare (tonnara di Capo Passero).

Nel 1903 gli abitanti del centro erano 12.350. Nell’arco di mezzo secolo la popolazione è enormemente cresciuta, anche se vi erano state delle epidemie di colera che avevano decimato la povera gente.

Il territorio pachinese è pieno di zone paludose, la fatica ed il coraggio dei fondatori ha permesso che zone sempre più ampie del suolo fossero strappate alle aree malsane: generatrici di dei germi patogeni”.

L’ultima epidemia di colera è databile al 1888.

Lo sviluppo urbanistico del centro mantiene le caratteristiche inziali, la orografia particolare e la presenza del pozzo bloccano la espansione nell’asse nord-sud, lo sviluppo maggiore si ha nella direttrice est-ovest.

La città. insieme al resto del territorio, negli ultimi anni del governo borbonico era entrata in crisi; i tumultuosi eventi che portano all’abbattimento del loro dominio e alla unità di Italia generarono conseguenze sociali, politiche ed economiche rilevanti che scaturiscono dalla interpretazione della storia dell’economia e delle sovrastuutture. “La Sicilia prima della unità di Italia aveva un discreto e sufficiente patrimonio a livello industriale: da sola l’isola avrebbe potuto continuare ad essere centro di scambi e di produzione- l’unità di Italia è servita solo a smantellare e rendere dipendente le aree del mezzogiorno a favore dello sviluppo capitalistico del Nord”(3)

C’è chi afferma invece che “La Sicilia prima della Unità di Italia non possedeva che feudi e città, le industrie non esistevano; l’interno della Sicilia sopratutto era arido e sesolato”(4).

Tale descrizione del paesaggio agrario fatta da Emilio Sereni è quella che piu’ condivido, è stata più volte analizzata ed i riscontri con la realtà econmica locale sono stati sempre verificati.

Nel 1936 venne costruita la stazione ferroviaria di Pachino che interessava anche Marzamemi; intorno alla stazione di Marzamemi si costruiro altri magazzini del vino ,affancati a quello degli eredi del Principe di Giardinelli che avevano costruito un grande palmento dove si potevano concentrare e trasportare tutti i prodotti della annata di vendemmia del feudo xibini.

Nel 1950 Pachino aveva 25:156  abitanti; le condizioni generali sono carenti; il persistere di forme feudali di contratto per l’assegnazione dei lotti da coltivare; l’arretratezza dei mezzi di produzione agricola sono i fattori determinanti per l’abbandono progressivo della terra; è la accellerazione dello sviluppo del capitale che provoca l’abbandono delle campagne.

L’emigrazione verso ol Nord e sopratutto verso le Americhe diventa un momento di separazione e di distacco dalla terra natale di migliaia di lavoratori. Negli anni 50 fu’ costruito il porto grande e i magazzini del vino furono collegati con esso per mezzo di vinodotti.

L’espansione urbana e le forme tipologiche mutano. La maglia regolare si rompe; condizioni orografiche particolari generano le variazioni piu’ significative nel tessuto urbano: che assumono un doppio valore: perdita delle forme consolidate e prograssivo degrado ed impoverimento degli spazi.

Tra i due aspetti quello del degrado e degli spazi assume una rilevanza considerevole nel prosieguo della ricerca. Pachino vive una crisi, ma si differenzia dalle altre zone agricole perchè i suoi terreni hanno la capacità che gli permette di riconvertire facilmente la produzione.

Il territorio agricolo di Pachino è area di polpa(5). L’area si è prestata facilmente alla riconversione ed alla meccanizzazione; è la particolare posizione geografica che favorisce lo svilupo ed il ricambio della produzione.

Dalla metà degli anni 60 si sono sviluppate forme di produzione in serre che hanno contribuito alla trasformazione della produzione ed allo sviluppo del reddito della popolazione impiegata in agricoltura.

La popolazione nel 1979 era di 21.566  abitanti: alla data dell’ultimo censimento 1981, preso come dato formale e comunque non definitivo è di 21.565  abitanti,

Agli inizi degli anni 70, si verifica una corrente di emigrazione piu’ interna verso il nord di lavoratori per lo piu’ giovani: è avvenuta nei cantieri della cintura milanese e torinese. La prova di tale fenomeno è che molti di loro sono tornati a Pachino e si sono costruiti una casa; altri continuano a lavorare nel nord o in Germania e tornano a casa nel periodo estivo.

La seconda fase di crisi interna dove l’emigrazione non è piu’ composta da forza lavoro manuale, ma anche di tipo intelletuale. Insegnanti,studenti ecc.

Ne risulta un quadro completamente differente da quello prefiguarato dal Progetto 80; il sud delle cattedrali nel deserto si contrappone alla visione organica di piano; l’alta composizione organica di capitali produce esplulsione della forza lavoro; tale relazione economica era conoscuita ed è impossibile che nessuno si accorgesse che in questo modo lo sviluppo ipotizzato per il meridione sarebbe stato inattuabile. Il fenomeno che doveva caratterizzare lo sviluppo complessivo si trasforma in stumenti ed attrezzature industriali che non prevedono un ciclo integrato di lavorazione e di tarsformazione dei prodotti petroliferi.

Il polo industriale di Siracusa, in termini più diretti ha influenzato le ree delle provincia, ha formato arre fortemente differenziate in cui zone montane hanno subito un forte degrado. A Pachino la influenza del Polo è minima: i lavoratori occupati nelle industrie non raggiungono le cento unità. Pachino è intensamente interessata alla sua costruzione fisica: enormi sono stati il numero di edifici costruiti nell’ultimo decennio; il fenomeno delle costruzioni abusive lungo la costa ha dimensioni ingenti: migliaia di case sono state costruite privatizzando e trasformando luoghi di interesse paesaggistico e faunistico.

L’investimento nell’edilizia viene considerato molto vantaggioso da tante famiglie che trasformano i redditi prodotti in agricoltura od in altri settori i case per i loro figli.

L’usanza particolare di dare in dote una casa alla figlia che si sposa, incentiva ancora di piu’ questo fenomeno.

 

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Scheda di lettura strumenti urbanistici

       

Comune di Pachino,Provincia di Siracusa  sup.tot. ha  6.543

       

popolazione                                     variazioni

       

anno 1951                  25.156

       

anni  1961                  23.155          - 1373

       

anni  1971                  22.413          -  879

       

anno                 centro abitato        nuclei         case sparse

       

1951                   24.402                 566               226

       

1961                   23.155                 402               188

       

1971                   22.413                 355               136

       

Popolazione attiva      Val. Assoluto               % tot.pop

       

1951                     8-077                                 23.11%

       

1961                     7-932                                 33.35%

         
         
         
         
         
         
         
 
 
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