Accogliamo gioiosamente la notizia che la Val Nerina abbia avuto successo nel proporre la propria candidatura all'UNESCO e che le sue ricchezze naturali ed artistiche saranno accluse al patrimonio dell'Umanità.

 Non possiamo tuttavia fare a meno di rammaricarci per il rifiuto alla stessa domanda di  protezione per Spoleto, inoltrata da una larga schiera di associazioni culturali e ambientaliste della città, sostenute da nomi illustri del mondo politico ed accademico.

Come i lettori già sapranno, infatti, alcuni mesi fa la Commissione Ministeriale per la Lista del Patrimonio Mondiale che si occupa delle candidature ha scartato la nostra città, in quanto le sue istituzioni non si sono fatte per prime promotrici e garanti della sua tutela. Anzi risultano proprio tra i soggetti che vogliono drasticamente modificare l'integrità paesaggistica del territorio spoletino.

Se i sindaci dei comuni della Valnerina ritengono che il paesaggio e i monumenti in esso incastonati siano un bene da tutelare e valorizzare e che questo rappresenti anche una grandissima risorsa economica, capace di attirare turismo di qualità, a Spoleto la situazione appare drammaticamente diversa. 

Noi naturalmente auspichiamo che l'amministrazione si faccia finalmente promotrice di una simile iniziativa garantendo al contempo le condizioni di tutela del paesaggio e dell’ambiente, abbandonando un modello di sviluppo vecchio e insensato, che collega la crescita economica con la costruzione di strade e con  le colate di cemento, per abbracciare nuovi modelli di crescita che sfruttino in maniera intelligente  e rispettosa le risorse che la natura e  la storia ci hanno consegnato.

 

 

Spoleto, 23/02/05

 

Comitato Contro lo Svincolo Sud