Ad ottobre il Comune di Spoleto ha pubblicato un bando "per l'esecuzione
anche separata di studi geologici e geotecnici per la redazione di una progettazione
di gallerie e viadotti finalizzata alla realizzazione della variante sud".
Quello che in pratica sta accadendo è che si impegnano soldi pubblici
(fino a centomila euro) e si parla di gallerie e viadotti senza aver elaborato
un progetto condivisibile ed utile al miglioramento dell'ingresso Sud in città.
Reperita iuvant: basterebbe una rotonda ben fatta o semplicemente aspettare
l'ultimazione della Tre Valli che determinerà una sensibile riduzione
del traffico sul tratto sud della Flaminia come oramai ampiamente previsto.
Una delle ragioni che sostanziavano la realizzazione della variante sud era
il collegamento veloce con l'Ospedale.
E' però cronaca di questi giorni che l'Ospedale di Spoleto sia destinato
alla progressiva riduzione delle sue funzioni, se non alla chiusura.
Crediamo sia opportuno chiedersi che senso avrebbe, a questo punto, spendere
circa cento milioni di euro per collegare un ospedale che è destinato
a diventare quantomeno di secondaria importanza.
E quali conseguenze avrebbe una cantierizzazione di tali proporzioni su una
città già così provata dalle recenti colate di cemento?
Che effetti avrebbe tutto ciò sul paesaggio, sull'equilibrio ambientale,
sull'identità stessa di una città che potrebbe vivere, anche economicamente
parlando, di un turismo di qualità?
Ci chiediamo perché non si cerchi di preservare e valorizzare la bellezza
del territorio visto che la sua economia dipende anche da essa.
Ci chiediamo inoltre come mai un progetto così palesemente insostenibile
per inutilità, impatto ambientale, danno al turismo e alle tasche dei
contribuenti venga portato avanti con tanta ostinazione.
Alessandro Asinari
Portavoce del Comitato Contro lo Svincolo Sud
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