MESSAGGIO d'oggi     5 dicembre 1996

Futuri possibili della tecnologia multimediale di Raffaele Mango

Si avvertiva proprio la necessità nel panorama editoriale italiano di un saggio come questo che Guido e Salvatore Rampone, zio e nipote, hanno pubblicato il mese scorso nella nostra città con presentazioni di illustri studiosi come Giuseppe Acone, Marcello Frixione e Gianni Vergineo, i quali garantendone il valore scientifico e letterario ne rendono più impellente e appetitosa la lettura. Sennonché, una volta giunti all'ultima pagina si ci si accorge che il libro, o meglio la scrittura, s'impone da se per una sua piena validità intrinseca. Chi scrive lo ha letteralmente divorato in un sol giorno, questo libro, con straordinario godimento, nonostante che tratti di computer e non già di poesia. Esso si articola in 7 brevi, ma densi capitoli, nell'ordine: Dalla dimensione naturale alla galassia elettronica, Storia dell'informatica, Ipertesti e multimedialità, Reti di calcolatori, Calcolatori e reti nel sistema produttivo, Comunicazione e sviluppo nella società dell'informazione, Futuri possibili. Seguono interessanti considerazioni finali.

L'avventura tecnologica della specie umana ebbe inizio il giorno in cui, migliaia di anni fa, un nostro antenato fu in grado di opporre il pollice all'indice, al medio, all'anulare e al mignolo (presa debole), compiendo un salto di qualità rispetto al ripiegamento delle quattro dita, pollice escluso, sul palmo della mano (presa forte) di cui sono capaci anche le scimmie.

Da allora è stato un susseguirsi ininterrotto di fasi evolutive, di scoperte e di invenzioni che ha portato la nostra specie alla galassia elettronica dei nostri giorni. In poche ma dense e lucidissime pagine, gli autori tracciano la storia dell'informatica, mettendo il lettore nella condizione di farsi un'idea abbastanza precisa di questa affascinante esperienza dalle prime rudimentali e pionieristiche forme di sistemi computerizzati fino all'odierna multimedialità e agli ipertesti. Due concetti, questi ultimi, che sono il fulcro dell'esposizione e dei quali gli autori offrono una definizione molto efficace e comprensibile enunciando la multimedialità come "compresenza simultanea o ravvicinata dì differenti mezzi di comunicazione in un unico strumento tecnico"; e l'ipertesto come "forma particolare di testo elettronico costituito da una serie di brani di testo tra cui sono definiti dei collegamenti che consentono al lettore differenti cammini". L'ipertesto, insomma, è una rete di testi, di cui non esiste un centro e una periferia, in quanto permette al lettore infinite operazioni. "Nell'ipertesto la centralità, come la bellezza e l'importanza, risiede nella mente dell'osservatore: l'ipertesto è più incentrato sul lettore che sull'autore". Gli ipertesti sono dì tipo multimediale quando contengono informazioni, oltreché testuali, anche grafiche e sonore.

Oggi, la tecnologia multimediale è di dominio universale, a livello dei singoli e a livello delle comunità e delle istituzioni. Ormai siamo entrati nella realtà virtuale mediante la quale possiamo simulare tutti i possibili scenari del nostro futuro prossimo o remoto e interagirvi.

Questi stupefacenti e sofisticatissimi congegni tecnologici possono dare le vertigini dell'estasi, ma saggiamente, concludono gli autori: "Il respiro dell'esperienza intersoggettiva si deve esprimere in situazioni di agape fraterna per edificare insieme una nuova dimensione di senso in un universo in cui la freccia del tempo è diventata il simbolo della creatività e della nuova condizione umana".

E, tuttavia, mi permetto di aggiungere che l'uomo è e resterà il protagonista e l'artefice di tutti i possibili percorsi, l'uomo con le sue esperienze e le sue angosce, le sue certezze e le sue paure, con il male e il bene di cui è capace e soprattutto col suo senso d'impotenza di fronte al dolore e alla morte, da cui nessun mezzo tecnico escogitato da quel prodigio ineguagliabile del suo cervello potrà mai liberarlo.

Raccomando di leggere questo libro in grado di offrire un arricchimento culturale di raro valore.

RAFFAELE MANGO

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